DiRT Rally 2.0 si dimostra un ottimo titolo rallistico ma i contenuti al lancio sono pochi, per un’esperienza più profonda occorre acquistare il season pass
L’annuncio di DiRT Rally 2.0 era stato accolto con grande euforia, anche perché il primo Dirt Rally era riuscito nella difficile impresa di riavvicinare gli aficionados di vecchia data, ormai sconsolati dopo la deriva arcade inaugurata da Dirt 3.
Va detto comunque che Dirt Rally 2.0 non è certo un prodotto simulativo come lo è invece Assetto Corsa, sebbene resti comunque uno dei migliori modelli di guida ibridi in circolazione. Tuttavia, c’è un però: questo secondo atto non solo risulta privo di nuove meccaniche degne di nota, si presenta negli store anche più povero in termini di contenuti. Dirt Rally 2.0 perde (purtroppo) la specialità HillClimb, in cui occorreva cimentarsi (con gare in solitaria) in scalate impervie, ambientate sulle bellissime Montagne Rocciose. E non è tutto, per usufruire degli scenari innevati occorre sborsare altro denaro.
Al lancio ci sono anche pochi Paesi e pochi tracciati (Barcellona, Montalegre, Mettet, Lohéac Bretagne, Trois-Rivieres, Hell, Holjes e Silverstone). Nella stagione 1 — disponibile solo con l’acquisto del season pass — verranno messe a disposizione Svezia, Montecarlo, e il Rally di Germania.
Dirt Rally 2.0 è venduto su steam a 54,99 euro in versione standard, a cui vanno aggiunti 29,99 euro per entrare in possesso dei contenuti bonus (auto, tracciati, ecc…). La deluxe edition — al prezzo di 74,99 — ovviamente include già il succitato upgrade.
Sistema di guida abbastanza articolato, bisogna imparare a gestire il peso della vettura
La modalità carriera ci offre la possibilità di creare il nostro alter ego, sì da farlo gareggiare in varie competizioni. L’obiettivo resta il medesimo di sempre: diventare una star internazionale, viaggiando attraverso bellissimi Paesi (Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Polonia, Spagna, Stati Uniti).Oltre a ciò è possibile impegnarsi in campionati incentrati sulle solite specialità già viste nel predecessore: rally (ma senza la licenza ufficiale WRC, quest’ultima è detenuta da Kylotonn Games col suo WRC7), in cui si corre in solitaria per battere il tempo degli avversari; e rallycross (con licenza ufficiale FIA World Rallycross Championship), dove è possibile fare a sportellate contro le auto degli altri piloti.
Completano il quadro le immancabili sfide giornaliere e settimanali, che rappresentano uno dei tanti impegni post-lancio assunti dal team di sviluppo.
Il gameplay di Dirt Rally 2.0 presenta le stesse insidie del predecessore. La curva d'apprendimento è ripida, per cui è opportuno che il principiante faccia inizialmente uso degli aiuti alla guida, imparando a coordinare le proprie azioni in base alle istruzioni sciorinate dalla voce del copilota.
Inoltre non esiste il tradizionale rewind (il riavvolgimento veloce per cancellare un errore di guida), ma è possibile riavviare l’intera gara (solo 5 volte per ogni singolo evento).
Nonostante il coinvolgimento di alcuni piloti veri nello sviluppo del gioco — tra cui Jon Armstrong e Oliver Soldberg — la fisica non mostra uno stacco netto rispetto a quello che avevamo visto 4 anni fa. Ho notato solo una revisione nella gestione dei pesi, e una risposta più reattiva dei veicoli in seguito alle varie sollecitazioni.
In Dirt Rally 2.0 non conta solo saper guidare, è importante anche saper potenziare il proprio bolide attraverso l’ingaggio degli ingegneri. Questi ultimi, più risultano abili e più sono capaci sia di sviluppare motori più efficienti, che di ridurre i tempi delle riparazioni. E’ poi presente un sistema di crediti, necessario a comprare potenziamenti e nuove auto.
La periferica più adatta per godersi il titolo dei ragazzi di Birmingham resta l’accoppiata volante e pedaliera (munita possibilmente di frizione per godere del cambio manuale), tuttavia il pad non compromette in maniera sensibile l’esperienza di gioco (soprattutto per chi preferisce il cambio automatico).
Concludo questo paragrafo menzionando l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale adattiva. In Dirt Rally 2.0 gli avversari correggono le loro tempistiche in base al livello di abilità del giocatore, e ciò permette di tenere sempre alta la tensione. In sostanza si tratta solo di un’evoluzione del concetto di “elastico”, in quanto i pattern di guida non cambiano.
I modelli delle vetture sono circa 50 (auto storiche comprese), tra cui menziono la Lancia Fulvia e la Opel Corsa 1600.
L’Ego Engine è ormai alle strette finali
Dirt Rally 2.0 è un videogame solido sotto il profilo tecnico, ma esteticamente si notato dei piccoli compromessi nella realizzazione della vegetazione. Inoltre i dettagli degli interni risultano poco definiti, a meno di non impostare la grafica al massimo dettaglio. Il frame rate è fluido, e si nota persino una maggiore rifinitura in termini di grip sui vari tracciati, si avverte bene il passaggio dalla ghiaia all'asfalto.Il colpo d’occhio generale è tutto sommato buono, ma ogni tanto è presente anche qualche piccola sbavatura. Le pennellate riescono a mettere in scena un’atmosfera più matura rispetto a quanto visto in Dirt 4, nella fattispecie le tonalità risultano meno accese.
I danni all'auto non si limitano a svolgere un ruolo puramente estetico, bensì si tramutano in impedimenti più o meno gravi. Ad esempio un fanalino rotto in una gara in notturna, o un colpo di sole causato da un raggio spuntato dalle fronde di un’albero, aumentano la possibilità di incorrere in un incidente se non si è concentrati.
La visuale interna all'abitacolo dona poi un’emozione unica. Molti trovano difficile guidare senza poter mettere a fuoco le distanze tra il veicolo e i limiti esterni del tracciato, tuttavia vi invito a fare uno sforzo. E’ solo una questione di abitudine, la telecamera ravvicinata è un plus non indifferente in questo genere di racing.
Il rombo dei motori si mantiene sulla stessa falsa riga del predecessore, siamo dunque sopra la media di genere.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.
Titolo: DiRT Rally 2.0
Genere: Racing ibrido
Sviluppatore: Codemasters
Data di rilascio su pc: 26 febbraio 2019
Prezzo di lancio su steam: 54,99 euro
Commento finale
Dirt Rally 2.0 non aggiunge nulla di nuovo al predecessore, almeno finora. Nei prossimi mesi sono previsti dei contenuti aggiuntivi, ad esempio in primavera dovrebbe arrivare il supporto alla VR. Chi è in possesso di un casco per la realtà virtuale sa che in questo contesto l’immedesimazione aumenta esponenzialmente.A Dirt Rally 2.0 manca qualche contenuto in più. Per cui, sebbene il modello di guida sia decisamente appagante, a chi ha già il primo videogame consiglio di aspettare ancora qualche mese prima di provare questa nuova iterazione. Io spero persino in una svolta in ambito esport, ma temo che non accadrà.
Pro:
- Modello di guida
- Atmosfera unica nel panorama rallistico
- Supporto post-lancio…
- Sonoro
- Intelligenza Artificiale adattiva
- Livello di sfida
Contro:
- Mancano delle novità che giustifichino questo secondo atto
- L’Ego Engine ormai deve andare in pensione
- … Ma i contenuti sono inferiori al predecessore
Voto 8,3
REQUISITI DI SISTEMA
MINIMI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: 64bit versions of Windows® 7, Windows® 8, Windows® 10
Processore: AMD FX4300 or Intel Core i3 2130
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: AMD HD7750 or NVIDIA GTX650Ti
DirectX: Versione 11
Rete: Connessione Internet a banda larga
Memoria: 50 GB di spazio disponibile
CONSIGLIATI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: 64bit versions of Windows® 7, Windows® 8, Windows® 10
Processore: AMD Ryzen 5 2600X or Intel Core i5 8600K
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: AMD RX Vega 56 or NVIDIA GTX 1070
DirectX: Versione 11
Rete: Connessione Internet a banda larga
Memoria: 50 GB di spazio disponibile
Fonte immagini: Google