Resident Evil 2 Remake | Capcom - Recensione

Resident Evil 2 è un remake di indubbio valore, ma ci sono anche alcune imperfezioni che si potevano evitare




Resident Evil 2 non è una semplice remastered come abbiamo visto con Resident Evil 1 HD, si tratta invece di un profondo remake in cui Capcom ha investito molto tempo e denaro.
Giocare a questa nuova versione del gioco (inizialmente pubblicato nel 1998) offre una prospettiva diversa, e non mi riferisco solo alla nuova inquadratura. In Resident Evil 2 le strutture sono state ricreate da zero, gli spazi sono stati ridistribuiti, difatti la percezione delle distanze risulta completamente nuova. Questo remake ha sicuramente dato un tocco moderno al prodotto, ma non l’ha solo abbellito e migliorato: il modo di muoversi e d’interagire con gli scenari è cambiato. Ora non siamo più nell’era dei tank controls.



A parte qualche informazione in più (soprattutto sui personaggi secondari), la sceneggiatura di Resident Evil 2 è rimasta pressoché inalterata, per cui ritroviamo i soliti cliché da B-movie tipici delle produzioni anni ‘90. Certo si notano alcune citazioni in più, ma del resto si tratta di un’operazione naturale, visto che negli anni la saga ha proseguito il suo percorso, dando maggiore spessore alla lore del brand.
I personaggi principali di Resident Evil 2 sono il cadetto della polizia Leon Scott Kennedy, e la bella Claire Redfield impegnata nella ricerca del fratello scomparso (Chris). A parte alcuni punti di contatto, gli obiettivi dei due personaggi risultano diversi: le campagne sono complementari e non alternative, occorre farle entrambe per accedere al vero finale.
Le vicende sono ambientate a Raccoon City a circa due mesi di distanza dall'incidente accaduto in Villa Spencer, dove si venne a conoscenza del folle piano dell'Umbrella Corporation.

Resident Evil 2 Remake | Capcom - Recensione


Vent’anni sono molti nell’industria videoludica, ma Resident Evil 2 pare portarseli bene

Per quanto concerne la parte giocata, le novità sono pochine e riguardano più che altro i personaggi di Ada Wong e Sherry Birkin. Ada Wong ora può contare su di un gadget in grado di manipolare i dispositivi elettronici dalla distanza, mentre a Sherry Birkin è stata dedicata addirittura un’area inedita (ambientata in un orfanotrofio). Purtroppo quest’ultima sezione — da espletare rigorosamente in stealth — dura solo pochi minuti. Era lecito aspettarsi un approfondimento più succoso.
La struttura di base è rimasta la medesima, per cui occorre: evitare il più possibile gli approcci diretti per non ritrovarsi invischiati in capannelli pericolosi, sbloccare diverse aree dopo aver risolto una serie di enigmi (anch'essi rivisti per non generare déjà vu nei vecchi fan), e affrontate le immancabili boss fight (dove spesso bisogna centrare dei bulbi oculari posizionati in zone impensabili). Ma è anche necessario investire del tempo nell'esplorazione delle aree di gioco, alla ricerca di munizioni, consumabili, kit di modifica delle armi, e segreti.
L’incedere è abbastanza lento, anche perché c’è del corposo e sano backtracking, che costringe a ritornare in alcune aree già battute, sì da far riaffiorare la tensione vissuta in precedenza. Su questo punto bisogna fare i complimenti a Capcom per non aver reso tedioso il percorso, difatti sono state aggiunte un paio di novità: una volta raccolti tutti gli item presenti in una specifica area, quella data zona della mappa cambia colore (l’idea è stata presa in prestito da Resident Evil Rebirth); inoltre quando una chiave esaurisce la sua utilità, su di essa appare una spunta rossa che ci invita a scartarla dall'inventario.
Le armi da fuoco di Resident Evil 2 si comportano in maniera diversa in base al calibro di riferimento. In generale quelle che utilizzano delle grosse cartucce risultano più efficaci, mentre per ottenere una mira più stabile e precisa con le altre (es. con le semplici pistole) è opportuno rimanere il più possibile fermi sul posto.
Occorre sempre puntare alla testa degli zombi per essere sicuri della loro definitiva dipartita. Tuttavia, mirare al capo non sempre risulta semplice, poiché i non-morti tendono a cambiare il ritmo del loro ciondolare. Attenti a non sprecare proiettili preziosi!
Quando si cade nella morsa nemica si hanno (al solito) a disposizione dei quick time event per provare a allontanare la minaccia. Nei contatti ravvicinati si può far leva sul coltello, ma occorre monitorare il suo grado di usura, sì da evitare di rimanere senza una lama nel momento di maggior bisogno.
La longevità di Resident Evil 2 si aggira intorno alle 15 ore per i novizi, mentre per i veterani (che ricordano ancora le varie aree del videogame) l’avventura si rivela più breve. Ma per il giocatore che decide di optare per la difficoltà estrema, il viaggio si prospetta più ostico: ad esempio il salvataggio dei progressi — presso la macchina da scrivere — si rende possibile solo se si è in possesso dell’inchiostro.
Per chi non ne ha mai abbastanza, Capcom ha pensato bene di mettere a disposizione delle sfide extra (e ne arriveranno altre post-lancio), come  quella denominata The 4th Survivor. Quest’ultima è una modalità sopravvivenza che permette di ripercorrere le principali tappe di Resident Evil 2 vestendo però i panni di Hunk, ovvero un agente speciale dell’Umbrella Corporation.

Resident Evil 2 Remake | LucullusGames


Un encomiabile lavoro di ristrutturazione degli spazi, ma ci sono dei nei

Non c’è dubbio che Capcom abbia fatto un ottimo lavoro di re-design, ma non bisogna neppure correre il rischio di esaltare oltre ogni misura questo lavoro.
Tecnicamente parlando, risulta evidente come Resident Evil 2 non sia un videogame paragonabile ai tripla A moderni: la mole poligonale non fa gridare al miracolo, le texture a volte mostrano delle sbavature, i volti dei protagonisti sono un pò troppo rigidi, la localizzazione in italiano purtroppo non è all’altezza, e l’IA evidenzia alcuni segni di debolezza. Nello specifico i pattern d’attacco — seppur vari — risultano datati, soprattutto quando si colpisce il nemico dalla distanza giacché (quest’ultimo) non reagisce sempre in maniera adeguata.
Detto ciò, non si può non apprezzare quella costante sensazione di pericolo che già nell'originale videogame garantiva un’anima survival pregevole. E uno dei meriti va sicuramente al Tyrant T-103, ovvero all'implacabile macchina assassina che dà la caccia a entrambi i protagonisti, senza mai prendersi una pausa. Il Tyrant è in grado di spuntare da ogni singolo angolo o porta, per cui sfuggirgli per davvero risulta impossibile. Questo nemico ricompare sempre, soprattutto quando si crede di averlo seminato del tutto. I suoi passi si odono in lontananza, ma il ritmo risuona più vicino ogni qual volta si usano le bocche da fuoco per sparare a zombi e a licker (ciechi ma dotati di un udito sensibilissimo).
Il Tyrant è sempre stato un osso duro, ma la tenacia riprodotta in questo remake sembra richiamare più l’astuzia tipica del Nemesis.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.

Titolo: Resident Evil 2
Genere: Survival-Horror
Sviluppatore e Editore: Capcom
Data di rilascio su pc: 25 gennaio 2019
Prezzo di lancio su steam: 59,99 euro

Commento finale

Ad oggi, Resident Evil 2 rappresenta senza dubbio il miglior remake mai realizzato. Il lavoro è sicuramente encomiabile ma ci sono anche un paio di cose su cui si poteva far meglio. La scelta di disporre di due run — invece di riproporre la struttura originale del 1998 — ha fatto sì che la seconda campagna risultasse meno efficace rispetto al primo playthrough, ad esempio i jumpscare diventano prevedibili abbassando un tantino la tensione.
Per finire, il Resident Evil Engine non delude né sotto il profilo della stabilità del frame rate, né negli ottimi effetti di luce: i prossimi capitoli fanno ben sperare.

Pro:
  • Backtracking ansiogeno da manuale
  • Nemici ben diversificati nei pattern…
  • Comparto sonoro
  • Il livello di sfida estrema mette davvero a dura prova
Contro: 
  • L’incipit dell’originale aveva più carattere
  • … Ma IA un pò datata nelle meccaniche
  • La seconda run risulta meno efficace
  • Doppiaggio in italiano

Voto 8,5


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: WINDOWS® 7, 8.1, 10 (64-BIT Required)
Processore: Intel® Core™ i5-4460 or AMD FX™-6300 or better
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 760 or AMD Radeon™ R7 260x with 2GB Video RAM
DirectX: Versione 11
Memoria: 26 GB di spazio disponibile

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: WINDOWS® 7, 8.1, 10 (64-BIT Required)
Processore: Intel® Core™ i7-3770 or AMD FX™-9590 or better
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 1060 or AMD Radeon™ RX 480 with 3GB VRAM
DirectX: Versione 11
Memoria: 26 GB di spazio disponibile

Fonte immagini: google