Past Cure | Phantom 8 Studio - Recensione

Past Cure è un action in terza persona con elementi stealth e horror, la cui trama prende spunto dai thriller paranormali hollywoodiani alla Inception




Past Cure ha riscosso molta curiosità presso gli appassionati, sin dalle prime notizie che Phantom 8 Studio (il team di sviluppo) aveva fatto trapelare sulla sua opera prima.
C’era molto entusiasmo attorno al progetto degli 8 ragazzi, sia per la trama misteriosa — a metà strada tra thriller e sci-fi — che per le doti sovrannaturali donate al protagonista. Senza dimenticare l’intrigate taglio cinematografico.
Purtroppo vi devo anticipare che la realizzazione tecnica lascia alquanto a desiderare. Avrei dovuto recensire Past Cure mesi fa, ma ho sempre rimandato sperando che gli sviluppatori di Berlino riuscissero a rovesciare le sorti della loro creatura. Ma ahimè in questi mesi non è accaduto il miracolo tanto agognato. Ed è un peccato perché di Tps buoni non ve ne sono tanti sul mercato.

Il protagonista di Past Cure è Ian, ovvero un ex militare rapito in Siria ma risvegliatosi 3 anni dopo in Inghilterra. Il nostro è vittima di una forte amnesia, e non ricorda come ha acquisito le sue enormi doti paranormali, ma grazie all'aiuto del fratello Markus ora è intenzionato a scoprire cosa gli è davvero successo.
Non solo, Ian — in determinati frangenti — ha la sensazione di essere intrappolato in una realtà parallela, popolata da creature umanoidi che assomigliano a dei manichini argentei.
Il compito del giocatore è dunque quello di capire se il protagonista è impazzito, se sta solo vivendo un incubo vividamente realistico, oppure se è vittima di un progetto top secret di una società che agisce nell'ombra per portare avanti esperimenti riguardanti il potenziamento delle facoltà mentali. Per poter trovare il bandolo della matassa occorrerà recuperare i ricordi perduti, sfruttando i momenti di lucidità del nostro “eroe”.

In Past Cure manca un efficace sistema di coperture
Past Cure | Phantom 8 Studio - Recensione

Un progetto incompiuto, sospeso tra realtà e finzione 

Past Cure mischia varie meccaniche in maniera disorganizzata e disomogenea, che in parte attingono a videogiochi come The Evil Within.
Proseguendo nelle vicende si passa da sessioni shooter in terza persona, a sequenze stealth in cui bisogna muoversi senza fare rumore (avvalendosi solo di un coltellino); infine si viene anche impegnati in banali puzzle costruiti attorno ai poteri di Ian.
I vari livelli non brillano nè per originalità nè per ritmo. Quest’ultimo è sempre troppo lento, sicchè le varie sequenze risultano spesso macchinose e ripetitive. Neanche la trama riesce a risollevare il quadro generale.
Inizialmente l’opera si regge sull'alone di mistero che avvolge il prologo, che pare richiamare il franchise di Silent Hill. Poi però la mancanza di idee finisce con l’appesantire la sceneggiatura, a causa di scene prive di sbocchi utili allo sviluppo del plot. Per non parlare poi dell’insensato finale.
I poteri soprannaturali di Ian rappresentano invece la parte più riuscita del videogame, anche perché gli sviluppatori hanno ribilanciato — post lancio — le due doti fondamentali del protagonista, che invece inizialmente facilitavano enormemente le sequenze di shooting.
Un pò come in Quantum Break, Ian è in grado di rallentare il tempo, mettendo in piedi una sorta di modalità bullet-time alla Max Payne 3. In questo modo può eludere i colpi, e può aggirare le zone pattugliate dai nemici.
L’altra abilità consiste nel dissociare dal corpo la propria coscienza, aggirando di fatto ogni tipo di ostacolo fisico. Tale manovra si rende particolarmente utile quando risulta necessario raggiungere pulsanti ubicati in stanze altrimenti irraggiungibili, o quando occorre disabilitare le telecamere di sorveglianza.
Ovviamente non è possibile abusare di questi due poteri, difatti sono regolati da una barra che si consuma rapidamente. Quest’ultimo indicatore simula (peraltro) l’esaurimento della sanità mentale di Ian, tant'è che il ripristino è demandato alla somministrazione di psicofarmaci. Tuttavia, portare a zero la barra non comporta tangibili effetti sull'esperienza di gioco.
I mostri non rappresentano gli unici nemici proposti da Past Cure, dovremo vedercela anche con dei soldati d’élite. Oltre alle bocche da fuoco avremo modo di combattere a mani nude, mediante raffazzonati e imprecisi quick time event.
La longevità si assesta sulle circa 8 ore di gioco.

Past Cure incubo o realtà?
Past Cure | LucullusGames

Realizzazione sottotono

Il sistema di mira è impreciso, le texture sono in bassa definizione, il frame rate è instabile, ci sono marcate compenetrazioni poligonali e del leggero stuttering.
L’intelligenza artificiale è mossa da un algoritmo scadente, che risulta privo di strategia e di logica nei movimenti. Gli avversari sembrano avere manie suicide: non si preoccupano minimamente di trovare un riparo, ma avanzano sempre alla carica verso la nostra posizione, senza neanche provare ad accerchiarci. Inoltre i checkpoint sono distribuiti male, rendendo la prova indirettamente punitiva.
Le animazioni facciali risultano inespressive, i modelli poligonali sono poco curati, la recitazione è scadente, e il doppiaggio mostra pigrizia. Tutto ciò mina irrimediabilmente il coinvolgimento del giocatore. Troviamo però i sottotitoli in italiano.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.

Titolo: Past Cure
Genere: Tps con elementi horror
Sviluppatore e Editore: Phantom 8 Studio
Data di rilascio su pc: 23 febbraio 2018
Prezzo di lancio definitivo su steam: 29,99 euro

Commento finale

Past Cure si avvale di tecniche registiche di stampo cinematografico, purtroppo la resa estetica è tutt'altro che soddisfacente. L’atmosfera è molto intrigante, ma purtroppo gli sviluppatori hanno fatto il passo più lungo della gamba. Alcune idee sulla carta risultano interessati, ma per esser realizzate al meglio occorrevano più risorse economiche e umane.
Nel corso dei mesi post lancio il team Phantom 8 Studio ha comunque assorbito i feedback degli utenti: sono state ribilanciate alcune meccaniche, ma c’è ancora tanto lavoro da svolgere.

Pro:
  • La boss battle finale
  • Atmosfera iniziale…
  • Alcune idee interessanti…
Contro: 
  • … Ma il resto della sceneggiatura risulta debole
  • Disomogeneità e disorganizzazione nelle sequenze di gioco
  • … Ma mal realizzate
  • Imprecisione nel sistema di mira
  • Diversi problemi tecnici

Voto 4,8


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7/8.1/10 (64-bit versions)
Processore: Intel Core i5-2400/AMD FX-8320 or better
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670 2GB/AMD Radeon HD 7870 2GB or better
DirectX: Versione 10
Memoria: 12 GB di spazio disponibile

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 7/8.1/10 (64-bit versions)
Processore: Intel Core i7-5820K/AMD FX-8350
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1050 / AMD Radeon R9 270X
DirectX: Versione 11
Memoria: 12 GB di spazio disponibile

Fonte immagini: google