Hypergun è uno shooter roguelite in prima persona, si tratta di un videogame decisamente impegnativo nonchè ricco di luci al neon
Hypergun è prima di tutto uno shooter in prima persona molto veloce, per cui sono richiesti ottimi riflessi a causa delle continue ondate nemiche che occupano i limitati spazi di cui è composta ogni singola stanza.
Ma Hypergun è anche un roguelite, per cui ogni livello è costruito come se fosse un dungeon, caratterizzato da più aree. La planimetria di ogni stage è allestita in maniera procedurale, mentre le singole stanze sono disegnate sempre allo stesso modo. Siamo perciò in presenza di una elaborazione procedurale parziale. E ciò — almeno sulla carta — è un bene perché in tal modo lo sviluppatore può mantenere un controllo sulla qualità nell'elaborazione delle singole mappe.
Ovviamente non ci sono checkpoint, e siamo pure alle prese col permadeath. Ciò vuol dire che tutti gli upgrade ottenuti nei vari livelli vengono poi persi in caso di game over.
Mentre la classe del personaggio e l’arma — una volte sbloccate nel hub di gioco — saranno nostre per sempre.
Hypergun ci mette nei panni di Dewey Owens, uno stagista della della Devtech. Quest’ultima è una startup da cui dipende la sopravvivenza dell’intera razza umana.
A quanto pare, nell'universo ideato dai ragazzi di NVYVE Studios, il Pianeta è minacciato da una razza aliena armata sino ai denti. Il compito della Devtech è quindi quello di eliminare il gap tecnologico della nostra specie, creando la migliore arma possibile, appunto un Hypergun.
Al fine di non lasciare nulla al caso, l’azienda ha elaborato un potente simulatore in cui sono stati inseriti tutti i dati relativi alle 17 varietà di invasori.
Nei panni di Dewey siamo chiamati a provare tutte le possibili combinazioni delle armi ritenute più efficaci, al fine di creare quella perfetta. Per testare il tutto, occorre quindi entrare nel simulatore e sgominare una serie di orde nemiche olografiche, disseminate lungo le stanze che compongono i 6 livelli del gioco: laboratorio, fabbrica, giungla, astronave, vulcano e mainframe.
Personalizzazione estrema, grazie a 160 gadget differenti
Il cuore di Hypergun è chiaramente riposto nell'anima shooter. Tuttavia gli sviluppatori non hanno perso l’occasione di dare un tono del tutto personale alla loro opera, realizzando un hub di gioco molto particolare.Dopo aver avviato Hypergun, il nostro personaggio si ritrova infatti all'interno di un edificio aziendale, dove si può sia accedere al simulatore vero e proprio che ficcanasare nell'area lavorativa alla ricerca di informazioni utili. Anche perché in Hypergun non ci sono cut-scene: per avere un quadro d’insieme più chiaro ci tocca leggere post-it, mail e documenti sparsi qua e là. Non c’è una trama corposa, ma il contesto delineato è decisamente sopra le righe. Hypergun non si prende sul serio.
Il team di sviluppo ha ricreato una serie di luoghi comuni che animano l’ambiente lavorativo. Ad esempio, girovagando possiamo notare come ai dipendenti siano stati assegnati dei grigi e freddi bugigattoli, mentre al CEO è stata riservata una sala enorme e molto illuminata.
La stanza principale dell’edificio è però quella del simulatore. Qui possiamo scegliere tra 4 classi di lottatori: il succitato tirocinante Dewey Owens, l’addetto alla sicurezza Dirk Smith, l’avvocato Gilligan Gold, e l’incaricata delle risorse umane Sue Harp. Ognuna di queste classi si differenzia in base a 7 statistiche prestabilite (salute, velocità di movimento, danni, scudo, tasso di fuoco, velocità proiettili, precisione), nonché per la particolare combinazione di 4 macrocategorie di abilità (oggetto, movimento, attacco, difesa). Queste ultime possono essere sia attive che passive: ogni macrocategoria di abilità vanta 3 possibili scelte, tuttavia solo una di queste risulta già sbloccata, le altre vanno acquistate.
Sempre in tale area è sia possibile sbloccare un’arma diversa da quella d’ordinanza, che entrare nel gioco vero e propio oltrepassando una cabina che ci scompone e ricompone, un pò come visto col teletrasporto di Star Trek. La differenza qui sta nel fatto che abbiamo a che fare con proiezioni olografiche.
Ovviamente all’inizio siamo muniti solo dell’arma d’ordinanza dell’unica classe messa a nostra disposizione (il tirocinante). Le altre classi e le altre bocche da fuoco andranno dunque prima sbloccate investendo gli Hypercoin raccolti, ovvero una delle due monete di gioco. L’altra valuta è rappresentata dai Bit, che però (a differenza degli Hypercoin) restano circoscritti alle singole run: ciò vuol dire che possono essere spesi solo presso i negozi ubicati all’interno dei livelli del gioco.
Ad ogni modo, Con i Bit possiamo acquistare consumabili (es. ripristino della salute o degli scudi), e chiavi per aprire i forzieri presenti all'interno dei vari livelli. Le chiavi possono essere anche scovate casualmente all’interno di particolari contenitori gialli (distruttibili con un semplice proiettile), che possono a loro volta nascondere altri item preziosi (consumabili, potenziamenti, Hypercoin e Bit).
Ogni livello è costituito da più stanze, che vengono assemblate in maniera casuale all’inizio della gara. La mappa non è visibile sin da subito, ma per scoprirla occorre prima scovare una location ben precisa che custodisce la planimetria dell’intero stage.
Le macro-tipologie delle sale di ogni livello sono 4, troviamo: quelle in cui occorre solo combattere (i nemici vengono vomitati nella sala dopo l’avvenuta comparsa di psichedelici portali viola), quelle dove si può solo interagire con vari oggetti (item da acquistare, forzieri da aprire), una stanza opzionale contraddistinta da un livello di sfida maggiore (che alla fine ci premia con 4 accessori), e infine c’è quella che ospita la boss battle.
Ogni boss è caratterizzato da specifici pattern d’attacco. Non solo. Per avere la meglio occorre anche studiare bene l’ambiente di gioco, che in questi frangenti propone addirittura degli ostacoli peculiari, non ritrovabili nel resto delle altre stanze.
Per avanzare al livello successivo occorre per forza eliminare prima il boss di quello precedente. Tuttavia prima di affrontare questa contesa impegnativa è necessario potenziare l’equipaggiamento del nostro personaggio. Ogni stanza può nascondere vari potenziamenti per la bocca da fuoco principale, che possono essere: standard (influiscono su danno, velocità dei colpi, precisione e rateo di fuoco), o speciali (effetti elementali come fuoco, ghiaccio, elettricità e veleno). Ma soprattutto è possibile raccattare le preziosissime modalità di fuoco secondarie (es. sparalame, lanciarazzi, lanciagranate, ecc… ).
Sia il caricatore dell’arma principale che quello dell’arma secondaria vengono caricati in maniera automatica, ma la modalità di fuoco alternativa necessita di un tempo di recupero che si attiva subito dopo il lancio di ogni singolo colpo. Il quantitativo di secondi di attesa è variabile, per cui è bene passare continuamente da un’arma secondaria all'altra. A tal proposito è giusto chiarire che si possono montare sino a 5 modalità di fuoco alternative.
Come avrete intuito è necessario avere una buona coordinazione occhio-mano e dei buoni riflessi per cambiare al volo le varie configurazioni, anche perché occorre pure tenersi sempre in movimento giacchè gli scenari risultano piccoli e pieni di nemici. Per agevolarci il compito possiamo far esplodere i barili infiammabili e mandare gli avversari sugli ostacoli ambientali (tra cui delle pompe che lanciano fiammate a cadenza regolare).
La veste grafica di Hypergun è abbastanza spartana
Le strutture risultano tutte molto squadrate e povere di dettagli. Il colore dominante è il nero delle varie piattaforme che compongono le singole stanze di ogni livello, che a sua volta crea un contrasto con una manciata di tonalità più vivaci: il rosso (delle porte chiuse), il verde (delle porte attraversabili) e il blu (del battiscopa). Inoltre ogni stage si distingue dagli altri per un particolare colore al neon che ne rispecchia il tema di fondo.L’idea alla base di questa scelta così minimalista è che le location sono artificiali: ci ritroviamo all’interno di un simulatore e non di un ambiente realistico ben preciso. C’è quindi della logica in questa scelta, ma ciò non toglie che si poteva comunque rendere più piacevoli i vari livelli con modelli dei nemici più curati e con un allestimento ambientale più elaborato.
Il livello di sfida di Hypergun è alto, ma più perché le ondate nemiche sono decisamente corpose. L’intelligenza artificiale è invece molto scolastica, inoltre (non di rado) almeno un nemico per stanza (di solito è un alieno che vola) rimane immobile in un angolino. Le categorie davvero ostiche sono poche, tra queste cito i cecchini: sia perché risultano chirurgici nella mira, sia perché sono protetti da uno scudo che assorbe tantissimi colpi. Fanno poi testo a sé i boss, che invece risultano decisamente più curati sia nei pattern d’attacco che nei movimenti.
Ad ogni modo il livello di sfida dipende più dal nostro equipaggiamento che dall'effettiva aggressività del nemico. Se il giocatore ha familiarità con gli shooter di una volta (es. Painkiller), non avrà grosse difficoltà dopo aver recuperato abbastanza potenziamenti e almeno una buona modalità di fuoco alternativa.
Tuttavia non di rado mi sono trovato a combattere con il primo boss (Spheros) senza avere una modalità di fuoco secondaria, quindi mettendoci più tempo del previsto. Non perché il nemico fosse particolarmente ostico, ma piuttosto perché l’arma principale faceva davvero pochi danni.
La soundtrack di matrice synthwave è caratterizzata da un ottimo ritmo, tanto da tenere il giocatore sempre sull’attenti.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.
Titolo: Hypergun
Genere: FPS Roguelite
Sviluppatore e Editore: NVYVE Studios
Data di rilascio su pc: 23 agosto 2018
Prezzo di lancio definitivo su steam: 12,49 euro
Commento finale
Hypergun è un prodotto caratterizzato da buone idee, ma non tutte sono state realizzate nel migliore dei modi. L’aleatorietà nella distribuzione dei potenziamenti e dei consumabili è troppo alta, quindi andrebbe rivista. Spesso sono morto perché mi ritrovavo a dover affrontare diverse stanze in serie che non elargivano dei medikit, mentre in altre run avevo a che fare con pochissimi potenziamenti che non mi consentivano di contrastare in maniera adeguata le corpose ondate nemiche.Il gunplay è più che sufficiente, ma anche qui si poteva fare di più. Per fortuna il livello di sfida è alto, quindi potrebbe soddisfare chi è alla ricerca di uno shooter veloce.
Pro:
- Richiede ottimi riflessi e coordinazione occhio-mano
- Musica di sottofondo molto ritmata
- Ottima personalizzazione delle armi
- Varietà dei nemici
- L’aleatorietà dell’equipaggiamento va ricalibrata
- Graficamente e tecnicamente si poteva fare di più
Voto 6,7
REQUISITI DI SISTEMA
MINIMI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7/8/10 (richiede SO a 64 bit)
Processore: Intel Core i3-7350K (o equivalente AMD)
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GeForce GT 8800 (o equivalente AMD)
DirectX: Versione 11
Memoria: 2 GB di spazio disponibile
CONSIGLIATI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 10 (richiede SO a 64 bit)
Processore: Intel Core i5-6600K (o equivalente AMD)
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GTX 970 (o equivalente AMD)
DirectX: Versione 11
Memoria: 2 GB di spazio disponibile
Fonte immagini: Google