Narcosis è un survival horror che racconta una buona storia, e sfrutta le primordiali paure del buio e dell’isolamento
Narcosis si poggia su un impianto horror realistico, dove non c’è spazio per il soprannaturale. E questo è uno degli aspetti del videogioco che ho apprezzato di più. C’è chiaramente un mistero da scoprire, ma è legato a un dissesto naturale avvenuto nei pressi di una base di estrazione di metano ghiacciato. La particolarità della struttura della Oceanova riguarda semmai il luogo in cui si trova a operare, ovvero a circa 2 km di profondità nell’Oceano Pacifico.
L’evento che causa la premessa di questa avventura risiede però nell'onda d’urto — causata da un terribile terremoto — che finisce col distruggere alcune sezioni della base estrattiva sottomarina (dal costo di un paio di miliardi di dollari), su cui lavoravano una ventina di anime (tra cui scienziati e sommozzatori). Il giocatore veste i panni di Kip Mattas, un semplice ingegnere riuscito a fuggire dal Compass I (una delle ali della struttura sottomarina), quando la zona è stata inondata. L’uomo non era solo durante la fuga, ma nella confusione del momento ha finito col perdere le tracce dei suoi due colleghi.
Il nostro compito primario è quello di raggiungere un’ala sicura, poiché l’ossigeno della tuta è limitato e lo scafandro non riuscirà a proteggere ancora a lungo il nostro Kip. La tensione non manca di certo (così come i jumpscare), perché la situazione è davvero drammatica: siamo soli nel bel mezzo del nulla, l’illuminazione è scarsa, e siamo a corto di aria. Ma — come ho già detto nelle righe precedenti — non c’è alcuna entità maligna con cui avere a che fare, non siamo dunque alle prese nè con un Dead Space ambientato nell’oceano nè con un banale walking simulator. Saremo ugualmente vittime di allucinazioni, ma queste saranno comunque legate al normale fenomeno dell’ipossia: ripeto, l’approccio è realistico.
Ho giocato a Narcosis sfruttando il set di HTC Vive, ed è su questa prova che mi sono basato per la realizzazione di questa recensione. Il prodotto è comunque disponibile pure per Oculs Rift.
Inoltre — sebbene sia stato chiaramente pensato per la realtà virtuale — Narcosis può essere giocato anche in maniera tradizionale, ma in questo caso si perde l’effetto immersivo e vengono a galla alcune debolezze che invece in VR è più facile perdonare. Ad ogni modo, qualsiasi sia l’approccio che il giocatore desidererà provare, in entrambi i casi sarà costretto a usare il pad (o la tastiera), nonchè rimanere comodamente seduto.
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Narcosis | Honor Code - Recensione |
Ripristinare le funzionalità del laboratorio potrebbe garantirci la sopravvivenza
Narcosis non è certo il primo titolo che ci porta negli abissi marini, qualcuno ricorderà ad esempio il poco ispirato Debris (2017). Tuttavia il team di Honor Code non ha puntato esclusivamente sull'esplorazione, nè si è limitato a esibire ambienti monotoni come hanno fatto i ragazzi di Moonray Studios.Anzi, gli sviluppatori di Narcosis si sono giocati pure un paio di idee interessanti, e non hanno commesso le leggerezze viste in Adr1ft. Difatti anche qui — come nel videogame di Three One Zero — siamo costretti a recuperare più volte delle bombole d’ossigeno, ma il consumo di O2 non è drammaticamente eccessivo, per cui tale meccanica riesce a simulare bene il clima di tensione che vive Kip Mattas. Bisogna solo fare attenzione a non scordarsi di ripristinare il livello dell’aria anche quando riterremo di averne abbastanza, giacché in condizioni di forte stress (durante il ritrovamento di cadaveri o nel bel mezzo delle allucinazioni) il nostro battito cardiaco aumenterà a tal punto da velocizzare il consumo d’aria. Anche questa è stata un’ottima intuizione del team di sviluppo.
I movimenti nelle 4 direzioni sono gestiti sia con il pad (col l’analogico ci si arresta o si procede in avanti) che col visore (il protagonista si muove nella direzione che puntiamo col casco).
Sempre facendo leva sul controller, possiamo: accedere ai propulsori della tuta, che ci consentono di superare i dislivelli naturali o artificiali; lanciare dei razzi di segnalazione, che illuminano momentaneamente le zone più scure; e imbracciare un coltello per liberarci dalla mortale curiosità delle creature marine, che vedranno in noi la possibilità di un lauto pasto esotico. Tuttavia non tutti i pericoli possono essere combattuti, se ad esempio si incontrano dei granchi giganti (che esistono davvero) occorre solo allontanarsi, perché con i loro arti sono in grado di sfondare il nostro casco. Del resto col nostro coltellino d’ordinanza non siamo in grado neppure di far loro il solletico.
L’incedere è chiaramente lento, poiché — per combattere la forte pressione esercitata dall’acqua — lo scafandro deve essere ovviamente spesso e ingombrate, per cui i nostri movimenti risultano goffi. E’ una scelta di game design del tutto sensata, sebbene gli amanti degli approcci più action potrebbero non apprezzarla.
Per il resto occorre risolvere alcuni puzzle ambientali e logici, gli enigmi sono semplici ma almeno i comandi del pad — durante le fasi platform — risultano abbastanza precisi.
La longevità si assesta sulle circa 4 ore.
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Narcosis | LucullusGames |
Tecnicamente solido, ma graficamente si poteva osare qualcosina in più
Narcosis a tratti ricorda l’esperienza di Soma, tuttavia le location non mostrano la medesima ispirazione artistica — nè la stessa qualità nell'allestimento degli interni — vista nel videogame dei Frictional Games. Anche il comparto audio, sebbene sia più che sufficiente, non risulta paragonabile a quello della succitata opera.Gli ambienti sono comunque credibili, tuttavia la mole poligonale non fa certo gridare al miracolo. Ad ogni modo, l’aspetto estetico non sfigura affatto, se confrontato con quello di altre esperienze analoghe per la virtual reality. La flora e la fauna acquatica non mostrano una grande varietà di specie, ma possiamo comunque ammirare anemoni di mare, crostacei, rane pescatrici, polpi, e seppie invadenti.
Il frame rate è abbastanza solido, e i movimenti lenti non causano i fenomeni di nausea legati al motion sickness.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.
Titolo: Narcosis
Genere: Survival Horros
Sviluppatore e Editore: Honor Code, Inc.
Data di rilascio su pc: 28 marzo 2017
Prezzo di lancio su steam: 19,99 euro
Commento finale
Narcosis non è un titolo action ma risulta piuttosto una prova fortemente legata a un plot da vivere in prima persona, anche se è accompagnata da momenti più movimentati (reali o immaginati dalla mente spaventata del protagonista). Il videogame va quindi valutato nell'ottica di un’esperienza narrativa, perché le meccaniche standard non sono certo memorabili.Di prove così ricche d’atmosfera per la realtà virtuale ve ne sono davvero poche in giro, e questa è sicuramente un’esperienza interessante. Viceversa, giocare al titolo dei Honor Code in maniera tradizionale (senza i caschi) significa fare a meno della buona componente immersiva. Se avete un set per la realtà virtuale vi consiglio di dare un’opportunità a Narcosis.
Pro:
- Storia matura
- Atmosfera
- Comandi precisi
- Scarsa interazione
- Enigmi semplici
- Longevità
Voto 7,5
REQUISITI DI SISTEMA
MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7 (64 bits)
Processore: Intel i5 or better
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GTX 560 or better
DirectX: Versione 11
Memoria: 8 GB di spazio disponibile
CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 7 (64 bits)
Processore: Intel i5/7 second generation or better
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GTX 970 / AMD R9 290
DirectX: Versione 11
Memoria: 8 GB di spazio disponibile
E' disponibile anche per Mac Os
Fonte immagini: google