Milanoir è uno sparatutto italiano in 2.5D con visuale dall’alto, che narra di una vicenda criminale intrisa di vendetta nonchè ricca di suspense
Milanoir rilegge in chiave ludica quei polizieschi italiani anni ’70 e ’80 che dipingevano una Milano violenta e schiacciata dalla malavita. Lo shooter top down — realizzato dal team nostrano di Italo Games — prende spunto soprattutto da Milano calibro 9, ma troviamo citazioni anche a altre pellicole (es. La polizia incrimina, la legge assolve o Milano trema: la polizia vuole giustizia).
Milanoir ci mette nei panni di Piero Sacchi, un criminale senza scrupoli che agisce per conto del capomafia siciliano Lanzetta. Il nostro protagonista è però un uomo che non sembra avere il senso della misura, difatti si muove facendosi beffe delle tacite regole del codice d’onore malavitoso. Pertanto un giorno — in seguito all'ennesimo atto di violenza ingiustificata — Piero viene tradito: una soffiata permette di inchiodarlo, sbattendolo in prigione.
Nel carcere di San Vittore, il nostro delinquente passa tre anni infernali, divenendo preda di secondini e di galeotti. Dopodiché — in maniera del tutto inaspettata — un dì per lui si riaprono le porte della libertà: Piero Sacchi potrà così vendicarsi dell’uccellino che ha osato cantare!
Un antieroe ben caratterizzato accompagnato comprimari decisamente stereotipati
Milanoir condivide con Hotline Miami il tema della violenza, ma si tratta di due prodotti comunque diversi. Mentre il titolo di Dennaton Games presenta stage decisamente più curati e pensati apposta per testare più approcci agli stessi ostacoli, le location di Italo Games sono state realizzate per essere più funzionali alla narrativa. In Milanoir gli approcci alla contesa risultano limitati sia perché l’interazione con l’ambiente è basilare, sia perché le armi a disposizione non sono tante. Oltre alla possibilità di poter strangolare il malcapitato di turno (cogliendolo alle spalle) e a sparare con la pistola d’ordinanza, Piero è in grado di raccogliere mitragliette, 44 Magnum, granate e molotov (devastanti). Gli avversari possono invece sfoggiare un arsenale più corposo, costituito (tra le altre) da coltelli, armi automatiche, asce e fucili a pompa. Inoltre, alcuni avversari sono in grado persino di abbatterci con un sol colpo.Nonostante ciò, Milanoir si avvale comunque di un paio di meccaniche interessanti, su tutte la più riuscita è quella legata all’uso dei segnali stradali circolari e triangolari che ci consentono di far rimbalzare i proiettili, sì da colpire quei nemici altrimenti non raggiungibili con semplici traiettorie in linea retta.
Manovriamo Piero come se stessimo dinanzi a un twin stick shooter, nel senso che mira e movimenti sono regolati da controlli diversi. Le analogie però finiscono qui, sia perchè il ritmo è più compassato rispetto alle prove tipiche del succitato genere, sia perchè le mappe risultano strette e avare di spazi larghi in cui far man bassa di corpi.
Il mirino delle armi si blocca automaticamente e momentaneamente su un dato bersaglio quando lo posizioniamo vicino alla sagoma della prossima potenziale vittima. Il resto dei comandi fa testo a manovre tutto sommato tradizionali, possiamo così: rotolare, scavalcare gli ostacoli, nonchè nasconderci dietro casse o altri oggetti. Quest’ultima azione si rende imprescindibile quando veniamo chiamati a imbastire manovre stealth, come nella sequenza ambienta al mercato dove dobbiamo sfuggire alle pattuglie nemiche senza poter aprire il fuoco.
La salute si rigenera automaticamente. Ma se veniamo crivellati di colpi (prima di morire) l’inquadratura tende a perdere via via colore, virando verso la tonalità seppia; inoltre i bordi dello schermo si rovinano a tal punto da simulare l’atto del bruciarsi di una pellicola.
Se le fasi shooting sono piacevoli, le sezioni d'inseguimento sui vari veicoli (Vespa, Apecar, Alfetta, gommone) risultano decisamente meno riuscire. In tali frangenti spesso regna il caos e pertanto si rischia di incorrere in fallimenti non necessariamente dovuti a mancanze del giocatore.
Oltre alla campagna principale ci si può impegnare in una modalità arena, in cui occorre abbattere varie ondate criminali contraddistinte da un livello di difficoltà crescente.
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Milanoir | Italo Games - Recensione |
Milano in pixel art è un gran bel vedere
Milanoir sfoggia una direzione artistica decisamente ispirata, che porta su schermo alcune zone della città meneghina facilmente riconoscibili (Porta Venezia, Parco Lambro, Pirellone). E in un’industria che troppo spesso si concentra sui panorami americani, Milanoir rappresenta un motivo d’orgoglio per il Bel Paese.Ad ogni modo, la Milano del videogame è una città sporca e movimentata, capace di catapultarci in un’altra epoca grazie a una studiata ricostruzione estetica che si concentra su vari elementi iconici (tra cui veicoli, stile d’abbigliamento, e poster vintage appesi qua e là).
E’ possibile giocare tanto col pad quanto con l’accoppiata mouse e tastiera. Quest’ultima risulta in generale l’opzione più efficace, eccetto durante le fasi d’inseguimento in cui il pad si mostra decisamente più appropriato. Per il resto c’è poco da dire sul lato tecnico: il frame rate è granitico e non ci sono bug degni nota, ma le hitbox potevano essere un pelino più precise. Il sistema dei checkpoint intermedi è abbastanza generoso finché si rimane in partita, tuttavia se si chiude il gioco prima di aver completato uno qualsiasi dei capitoli si è costretti a iniziare nuovamente l’ultimo stage che si stava svolgendo.
Le musiche funky sono azzeccate e concorrono nel creare una buona atmosfera.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.
Titolo: Milanoir
Genere: Shooter Top Down
Sviluppatore: Italo Games
Editore: Good Shepherd Entertainment
Data di rilascio su pc: 31 maggio 2018
Prezzo di lancio su steam: 10,79 euro
Commento finale
Il prologo di Milanoir è ricco di momenti interessanti, però la verve creativa degli sviluppatori — nei capitoli successivi (dopo l’ottima prima ora) — perde un pò di smalto, preferendo lasciare la scena a fasi sempre più action e lineari. Fortunatamente il titolo edito da Good Shepherd Entertainment riesce anche a mettere a schermo situazioni più variegate di quelle viste in altri competitor, tra cui il buon Bud Spencer & Terence Hill - Slaps And Beans (altro interessante titolo italiano in pixel art).Mi sarebbe piaciuta però una curva di difficoltà più equilibrata. Dal quinto capitolo in poi Milanoir richiede una precisione millimetrica, sia a causa di nemici più letali che di stage più affollati. La sfida però non manca di certo.
Pro:
- Caratterizzazione del protagonista
- Atmosfera poliziesca intrigante
- I segnali stradali permettono il rimbalzo dei colpi
- Co-op locale per due giocatori
Contro:
- Le sequenze d’inseguimento risultano caotiche
- Sbilanciamento della difficoltà nelle fasi finali
- Meccaniche non innovative
Voto 7,4
REQUISITI DI SISTEMA
MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7/8/8.1/10 x86 or x64
Processore: Intel Core2 Duo E4500 (2 * 2200) or equivalent/AMD Athlon 64 X2 4200+ (2 * 2200) or equivalent
Memoria: 2 GB di RAM
Scheda video: GeForce 8500 GT (512 MB)/Radeon HD 4350 (512 MB)
DirectX: Versione 9.0
Memoria: 1 GB di spazio disponibile
CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 7/8/8.1/10 x86 or x64
Processore: Intel Core2 Quad Q6600 (4 * 2400) or equivalent/AMD Phenom 9650 Quad-Core (4 * 2300) or equivalent/Radeon HD 6850 (1024 MB)
Memoria: 2 GB di RAM
Scheda video: GeForce 8800 GTS (512 MB)/Intel HD Graphics 4400 (Shared memory)/
Memoria: 1 GB di spazio disponibile
Fonte immagini: google