Moss | Polyarc - Recensione

Moss è un puzzle-platform pensato per la realtà virtuale. E' ambientato in un mondo fatato soggiogato dalle forze del male 




Moss è un videogame ricolmo di dolcezza, ed è capace di rasserenare l’animo grazie a un’atmosfera  mite, dove regnano incontrastati i suoni della Natura e un’ottima composizione scenica. In quest’opera realizzata dal team Polyarc (costituito da ex membri di Bioware, Bungie e Rockstar Games) siamo infatti immersi nel verde di una foresta pullulante di simpatici animaletti. Qui dovremo risolvere vari puzzle ambientali mai ostici né banali, nonché affrontare alcuni blandi scontri all'arma banca.
Diversamente dalla maggior parte degli altri videogame in realtà virtuale, Moss non è realizzato per essere goduto in prima persona; anche se non è una novità per il genere puzzle-platform, ricorderete ad esempio Light Tracer.
Ho giocato a questo titolo usando il set di HTC Vive, ed è su questa prova che mi sono basato per la realizzazione di questa recensione; il prodotto è comunque disponibile anche per Oculus Rift e Playstation VR. Non è necessario un grande spazio di manovra, il giocatore può stare tranquillamente seduto sulla sua sedia per tutto l’arco delle vicende.



Subito dopo aver indossato il visore, Moss ci porta all'interno di una biblioteca, o se volete — visto il tema fantasy — all'interno di un ambiente che ricorda un pò quello della Sala Grande di Hogwarts. Davanti a noi si erge un tavolo su cui è posizionato un volume antico da aprire. Mentre ne sfogliamo le pagine, queste prendono vita, e una voce fuori campo inizia a introdurci in un contesto fatato.
Così veniamo a sapere che il regno degli animali è stato soggiogato durante la nefasta "Notte delle Ceneri", quando delle screanzate creature — provenienti dai regni sotterranei — decisero di risalire alla conquista dei possedimenti eretti in superficie. Alcuni nemici — guidati dal serpente Sarfogg — erano particolarmente interessati alla Reliquia di Vetro appartenente al Re dei Topi, che però fortunatamente non venne scovata dai furfanti.
Ed è in questo contesto che si muove la protagonista dell’avventura, ovvero una graziosa topolina di nome Quill che parte alla ricerca dello zio Argus, un famoso cavaliere finito nelle grinfie di Sarfogg.

Moss | Polyarc - Recensione

Con un controller si manovra Quill, con l’altro s’interagisce direttamente con l’ambiente

Il giocatore di Moss assurge al ruolo di deus ex machina. Può persino specchiarsi nel letti dei corsi d’acqua, scoprendo un aspetto ispirato al personaggio Senza-Volto de "La Città Incantata" di Hayao Miyazaki.
Ad ogni modo da un lato manovriamo Quill, dall'altro possiamo interagire direttamente con tutti gli oggetti ubicati sulla mappa che s’illuminano al contatto con i controlli di HTC Vive (i quali nel gioco assumono la forma di due sfere blu).
Qui però mi tocca segnalare che la scelta del layout dei comandi non è stata proprio tra le più felici. Ci si confonde spesso tra il comando del salto e quello adibito all'attacco, perché entrambi sono riposti sul trackpad. Sicché, sbagliare di qualche grado o imprimere una diversa pressione sul cerchio digitale può portare (non di rado) a dei grattacapi. Ad esempio, all'inizio ho dovuto perdere un pò di tempo sul primo stage (dove è presente il mulinello d’acqua): ogni volta che provavo a saltare, il mio personaggio prendeva la spada posta sulla sua schiena e sferrava un attacco, anziché lanciarsi sulla pedana opposta. Insomma, si poteva sfruttare meglio la configurazione dei controller del Vive, che è decisamente più ricca rispetto a quella più limitante dei Playstation Move (inizialmente il gioco era stato presentato come esclusiva PS4).
Per muovere lungo le 4 direzioni la nostra eroina ci basta far scivolare il pollice sul trackpad.
Gli scontri risultano molto semplici. Il combat system è elementare: basta pigiare più volte sul tasto d’attacco, in tal modo Quill darà il là a un paio di mosse automatizzate.
Come ho accennato a inizio recensione, gli enigmi di Moss non sono ostici. Solo in un’occasione mi sono trovato a dover riflettere qualche secondo in più del dovuto, perché non avevo intuito che era possibile appendersi su una specifica pedana. Tuttavia, basta osservare gli oggetti: quelli con cui si può far interagire la topolina hanno una leggera sfumatura biancastra. Inoltre la stessa Quill sfrutta il linguaggio del corpo per fornirci degli indizi sibillini, e ci lancia dei teneri sguardi quando avverte un imminente pericolo.
La dolcezza di questi momenti deriva anche dal fatto che la topolina non parla, ma si limita solo a lanciare degli squittii. Senza contare che avvicinando il controller al suo musetto soddisferemo la sua voglia di coccole, o la potremo curare dopo uno scontro.
La longevità si assesta sulle circa 3-4 ore; ci sono pure alcuni brevi sentieri opzionali, che — se battuti — permettono di raccogliere delle pergamene.

Moss | LucullusGames

La mappa è costituita da tante microzone che vengono caricate rapidamente

Sebbene la conta poligonale non faccia gridare al miracolo la magia non manca, sembra di essere all'interno di una location fatata. Le strutture risultano molto squadrate, ma le animazioni dei personaggi sono molto fluide.
La telecamera è fissa, ma le inquadrature ad ampio spettro non ci fanno sentire la mancanza di una visuale libera. Inoltre questa scelta ha permesso di evitare qualsiasi barlume di motion sickness. Moss può essere goduto da qualsiasi giocatore, anche da chi in passato ha avuto dei problemi con questa tecnologia.
E’ presente solo la lingua inglese (audio e testi) ma il lessico usato è semplice da comprendere, quindi basta un minimo di conoscenza dell’idioma del Bardo.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.

Titolo: Moss
Genere: Puzzle-platform
Sviluppatore e Editore: Polyarc
Data di rilascio definitiva su pc: 27 febbraio 2018
Prezzo di lancio su steam: 24,99 euro

Commento finale

Moss è un videogioco dolcissimo e molto curato nei dettagli, a parte un layout dei comandi rivedibile. Inoltre la conclusione lascia ben sperare per un possibile sequel, visto che l’opera di Polyarc si conclude con la frase “Fine del primo libro di Moss”.
Il gioco — pur non inventando nulla — è molto carino, per cui lo consiglio a chi vuole toccare con mano le potenzialità che solo la virtual reality può offrire. Si tratta di una prova semplice, ma non crea i classici disturbi da motion sickness.

Pro:
  • Rilassante e immediato
  • Level design
  • Colonna sonora
  • Nessun fastidio legato al motion sickness
Contro: 
  • Longevità
  • Layout dei comandi

Voto 7,8


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7/8.1/10 (64-bit versions)
Processore: Intel Core i5-6600K / AMD Ryzen 5 1400 or equivalent
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GeForce GTX 970 / AMD RX 480 8GB or equivalent
DirectX: Versione 11
Memoria: 12 GB di spazio disponibile

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 10 (64-bit)
Processore: Intel Core i7-4790 / AMD Ryzen 5 1500X or better
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GeForce GTX 1070 8GB / AMD RX Vega 56 8GB or better
Memoria: 12 GB di spazio disponibile

Fonte immagini: screenshot di gioco