Pillars of Eternity 2 Deadfire | Obsidian Entertainment - Recensione

Pillars of Eternity 2 Deadfire è un Gdr isometrico a ambientazione piratesca; gli scontri sono in tempo reale ma è possibile far uso anche della pausa tattica




Pillars of Eternity II Deadfire è un sequel che cambia contesto e filosofa d’approccio alla narrazione. Con questo episodio il team di sviluppo ha voluto battere una strada un pò diversa rispetto a quanto fatto vedere nel primo Pillars of Eternity. L’obiettivo era quello di creare un’opera più profonda, più ramificata e più complessa.
Il videogioco di Obsidian viene pubblicato dopo un’ottima campagna di crowdfunding aperta su Fig, dove l'obiettivo era raggiungere circa il milione e mezzo di dollari. Ma alla fine della raccolta il team aveva incassato ben quattro milioni e mezzo di dollari: i fan esigevano il loro sequel. Vediamo come è andata.
Sebbene siano passati molti anni dal tracollo di Thaos, ci ritroviamo a vestire ancora una volta i panni dell’Osservatore, che tempo fa si era ritirato presso Caed Nua (ovvero la sua fortezza).
La trama principale di Pillars of Eternity II Deadfire s’interseca a più riprese con gli ottimi spunti lanciati nelle quest secondarie, ma allo stesso tempo si dimostra troppo spezzettata. Questo impianto non è limitato alla sola componente narrativa, anche la struttura ambientale riflette e accompagna questo nuovo approccio all'esperienza. Difatti non abbiamo un solo continente da esplorare, bensì una serie di isolette collegate tra di loro, che da un lato finiscono col presentare sempre nuove sottotrame e nuovi personaggi interessanti ma dall'altro rompono pure il ritmo delle vicende.
L’esplorazione in mare inizialmente dona un aspetto peculiare a Pillars of Eternity II Deadfire, grazie alle divertenti battaglie navali. Tuttavia col tempo la nuova meccanica assume più i connotati di una routine sempre meno efficace, ergo finisce col rendere il prodotto un pò dispersivo.



Pillars of Eternity 2 Deadfire ci riporta nel mondo di Eora e nei panni dell’Osservatore, un essere molto particolare poiché dotato di poteri psichici in grado di fargli rivivere le esperienze altrui (tanto dei vivi quanto dei morti), sì da avere un contatto diretto con le divinità capricciose ubicate nell'aldilà.
Nella fattispecie assistiamo al risveglio dell'iroso Eothas (dio della rinascita), che per l’occasione s’incarna nella gargantuesca statua di Adra, emergendo così dalle profondità della terra. Di conseguenza — in aiuto dell’Osservatore — giunge un altro dio: si tratta di Berath (il signore della morte). Il giocatore si ritroverà quindi catapultato sulla Sprezzante, ovvero una piccola imbarcazione diretta tra le onde dell'arcipelago di Mortafiamma.

Pillars of Eternity 2 Deadfire | Obsidian Entertainment - Recensione

Battaglie navali, riduzione del party e alcune piccole novità

In Pillars of Eternity 2 Deadfire la prima operazione da eseguire — naturalmente — risiede nella creazione del personaggio, tuttavia non siamo obbligati a idearne uno da zero. Grazie all'espediente della reincarnazione possiamo importare il personaggio dal salvataggio precedente (un pò come visto nella saga di Mass Effect), il che incide pure sulla conduzione di alcuni incontri con determinati NPC: si tratta di una piccola finezza che arricchisce senz'altro l’esperienza.
Le voci su cui agire sono molte, dobbiamo decidere: razza (Nani, Aumaua, Elfi, Deiformi, Umani, Orlan); classe (Druido, Barbaro, Cantore, Paladino, Cipher, Guerriero, Monaco, Chierico, Ladro, Mago, Ranger), ma è possibile optare anche per le multiclassi; luogo d’origine (che influenza le conversazioni e determina dei bonus passivi); mestiere (ve ne sono 8 disponibili); specializzazioni; e caratteristiche base.
Per quanto concerne le meccaniche di combattimento a terra va detto che il gioco non è mutato poi molto, a parte la possibilità di cambiare il target dell’incantesimo senza dover ripartire da zero nel caricamento della magia. Inoltre, per rendere meno caotiche le battaglie di Pillars of Eternity 2 Deadfire, Obsidian ha ridotto il numero dei membri che è possibile inserire nel party: ora sono 5 e non più 6. E’ quindi possibile gestire manualmente tutti i componenti del gruppo, o delegarne qualcuno all’IA. Peccato che — anche stavolta — non sia possibile gestire in maniera automatizzata il consumo degli oggetti consumabili: è necessario agire manualmente. Eppure questa feature era presente persino nel vecchio Dragon Age Origins.
Le novità di Pillars of Eternity 2 Deadfire si concentrano invece sul nuovo sistema di spostamento, legato alle imbarcazioni. Un pò come visto in Nantucket, preso le taverne è possibile ingaggiare il personale necessario: navigatori, cannonieri, chirurgi, cuochi, e mozzi. Ovviamente, maggiori saranno le capacità delle risorse umane, più alti dovranno essere i loro salari. Ma le spese non finiscono certo qui. Mantenere in forma l’equipaggio e la nave richiederà investimenti in varie voci: riparazioni (tenendo d’occhio soprattutto lo stato delle vele), munizioni per i cannoni (diversificate in base al target), materiale medico, e chiaramente scorte di vario genere (cibo, alcol, acqua). Su quest’ultimo punto non bisogna badare troppo al costo: maggiore sarà la qualità delle cibarie, più alto sarà il morale della ciurma, ergo più fruttuose saranno le cacce ai pirati.
Le battaglie navali (1vs1) sono regolate da un sistema a turni, tuttavia dopo l’abbordaggio il gioco riprende le stesse regole viste negli scontri a terra. All'inizio la novità cattura l’attenzione del giocatore, ma col tempo la scarsa varietà della formula prende il sopravvento. Purtroppo le mosse in mare sono davvero esigue: si può solo tentate la fuga (col favore del vento) o fiancheggiare le imbarcazioni nemiche per cannoneggiarle.
Se non altro, l’alto valore del bottino ripaga l’impegno riposto nelle schermaglie condotte in mare, evitando così di spendere troppo denaro per il normale approvvigionamento delle risorse una volta attraccati al porto. E’ però carina l’idea di potersi appropriare del vessillo dei galeoni sconfitti al fine di spacciarsi per altre personalità (sia in mare aperto che nei porti). Ma la vita tra le onde non è certo facile, né tranquilla: dovremo affrontare vari dilemmi morali, possibili ammutinamenti e discussioni accese.
Il mondo di gioco di Pillars of Eternity 2 Deadfire è vivo, e i personaggi che lo animano rispondono in maniera diversa nelle interazioni umane. Le relazioni tra gli individui tengono conto della razza, dei valori morali, della classe, della provenienza e del mestiere.
Come visto in Tyranny e in Planescape Torment siamo in presenza della classica struttura dei librogame, dove il giocatore deve cimentarsi in sequenze dialettiche tipiche dei giochi di ruolo cartacei. Nella fattispecie siamo alle prese con un sistema a scelta multipla, in cui occorre scegliere le azioni e i personaggi a cui farle eseguire. Il motivo risiede nel peso riposto dai diversi background dei personaggi, che inevitabilmente giocano un ruolo fondamentale.
La longevità è più bassa rispetto a quella del predecessore, poiché la campagna principale è più corta. Ad ogni modo occorrono almeno 35 ore per portare a termine l’avventura.

Pillars of Eternity 2 Deadfire | LucullusGames

Artigiani della qualità, ma anche un pò restii ai grandi cambiamenti

Pillars of Eternity 2 Deadfire sfoggia una direzione artistica tendenzialmente ispirata, anche se alcune zone si dimostrano un pò sottotono. Le location offrono una buona varietà di fauna e di flora, persino gli accenti cambiano a seconda dell’isola calcata.
Gli aggiornamenti apportati (in questi anni) all’Unity Engine hanno permesso al team di sviluppo di poter inserire il meteo dinamico e di poter dar forma ad ambienti quasi tridimensionali, il che — di conseguenza — ha permesso di attenuare gli storici problemi di pathfinding (comuni a tanti GDR isometrici in 2D, soprattutto a quelli creati con l’Infinity Engine).
Tra le altre migliorie segnalo anche: un’implementazione più efficace per il sistema d’illuminazione, una riduzione delle compenetrazioni poligonali, l’assenza di lunghi caricamenti delle texture, nonché delle animazioni di movimento più fluide.
Tra gli aspetti su cui occorre invece intervenire (con una patch) c’è la mancata stabilità nella frequenza dei fotogrammi in alcune aree, dove si passa dai 60 ai 35 frame; di solito accade in concomitanza delle regioni più affollate o durante le tempeste.
Il doppiaggio audio in Pillars of Eternity 2 Deadfire è migliorato nella varierà e nella cura dei timbri vocali, ma il contenuto delle battute ha senz’altro fatto un passo indietro. La colonna sonora rimane di ottima qualità, mentre il sottotitolato in italiano risulta meno incisivo rispetto all'uso della lingua del Bardo.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.

Titolo: Pillars of Eternity II: Deadfire
Genere: GDR di matrice librogame
Sviluppatore: Obsidian Entertainment
Editore: Versus Evil
Data di rilascio ufficiale su pc: 8 maggio 2018
Prezzo di lancio su steam: 45,99 euro

Commento finale

Pillars of Eternity 2 Deadfire è un Gdr solido, ma è chiaro che il team di sviluppo mirava a qualcosina in più. L’assenza di Chris Avellone si avverte soprattutto nella trama principale, che — rispetto al primo Pillars of Eternity — risulta meno curata. L’espediente marinaresco — che ricorda un pò la seconda espansione di Neverwinter Nights 2 (Storm of Zehir) poteva puntare a idee più ardite.
Ma tutto questo non deve annebbiare il giudizio generale su un di un prodotto comunque profondo, dove i combattimenti risultano pure un pelino più bilanciati rispetto al passato. Sono stati fatti anche dei passi in avanti: ad esempio le storyline secondarie sono più interessanti e ci propongono dei personaggi davvero ben caratterizzati, alcuni dei quali avrebbero meritato persino un ruolo più importante. Inoltre le scelte morali non sono mai banali.

Pro:
  • Struttura solida e meccaniche profonde
  • Scrittura delle quest secondarie…
  • C’è una maggiore pulizia nel codice
  • Meteo dinamico e migliorie estetiche 
  • Pathfinding meno problematico

Contro: 
  • Non si nota un netto distacco col predecessore
  • … Ma la storia principale si limita al compitino
  • Ritmo un pò spezzettato
  • Battaglie navali alla lunga tediose 

Voto 8,4


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows Vista 64-bit or newer
Processore: Intel Core i3-2100T @ 2.50 GHz / AMD Phenom II X3 B73
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: DirectX 11 Compatible
Memoria: 45 GB di spazio disponibile
Scheda audio: DirectX Compatible Sound Card

CONSIGLIATI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 10 64-bit or newer
Processore: Intel Core i5-2400 @ 3.10 GHz / AMD Phenom II X6 1100T
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 960
Memoria: 45 GB di spazio disponibile
Scheda audio: DirectX Compatible Sound Card

Fonte immagini: google