Dead In Vinland | CCCP e Playdius - Recensione

Dead in Vinland è un survival con elementi gestionali e Rpg, che nasconde vari segreti da svelare




Dead in Vinland rappresenta l’ultima fatica del giovane team indie CCCP, già autore di Dead in Bermuda. I protagonisti delle vicende sono i membri di una piccola famiglia di origine celtica, composta da Erik (marito) Blodeuwedd (moglie), Kari (figlia adolescente), e Moira (sorella di Blodeuwedd).
Il prologo ci mostra la fuga in mare dei nostri 4 eroi, forzati a lasciare la loro casa incendiata, in seguito all'attacco di alcuni razziatori. Il mare aperto trascina così la barca nei pressi di un’isola, dove i nostri protagonisti dovranno ricostruirsi una vita, raccattando le risorse necessarie alla loro sopravvivenza.


“Si vive insieme, si muore soli” (cit. Jack Shephard)

In Dead in Vinland il tempo è scandito dai turni. Ogni giornata è caratterizzata da tre momenti: le due sezioni diurne sono utili per assegnare vari compiti ai membri della famiglia, mentre il frangente notturno è adibito alla cena e alla discussione davanti allo scoppiettio delle fiamme che animano un fuocherello ristoratore.
I dialoghi risultano una componente fondamentale di questa produzione, poiché ogni interazione muta il rapporto con gli altri sopravvissuti. Per influenzare in maniera accorta le relazioni è opportuno conoscere bene il carattere di ognuno dei membri della comunità, altrimenti si finisce col litigare o con l’arrivare alle mani per cose all'apparenza futili. E’ importante mantenere un quieto vivere, perché le parole portano a delle conseguenze: se una persona si comporta male con un’altra questa potrebbe decidere di vendicarsi.
L’isola non è liberamente esplorabile come in The Forest, ma è gestita secondo varie schermate fisse e delimitate: ci sono più di cento zone da scoprire, evidenziate da un determinato punto d’interesse (ad es. un lago, una struttura costruita dall'uomo, o un animale selvatico). Per passare da un’area all'altra basta cliccare sulla zona specifica, come si farebbe se si fosse dinanzi a un videogioco punta e clicca. Inoltre, ogni partita è diversa dalle altre poiché la maggior parte dell’isola viene generata in maniera procedurale a ogni nuova run.
Il campo base di Dead In Vinland è quindi caratterizzato da un dato numero di luoghi, in cui dover posizionare i vari personaggi per metterli al lavoro. In seguito sarà possibile anche invitare dell’ulteriore gente, potendo contare su più braccia da sfruttare e da sfamare. Il gioco termina solo se muore uno dei quattro protagonisti principali, il resto del gruppo è sacrificabile come in State of Decay.
Ognuno dei componenti del nucleo familiare è più qualificato per un determinato tipo di compito, ad esempio: Moira è abile nel recuperare le risorse (item e cibo), rovistando qua e là; Erik è dotato di una buona manualità, quindi sederà al l banco di lavoro per costruirsi una piccola segheria; Blodeuwedd si occuperà della raccolta e della gestione dell’acqua; infine Kari — essendo un’abile cacciatrice e esploratrice — si aggirerà nei pressi dell'isola alla ricerca di tesori e di sopravvissuti.
Attenzione però a non far affaticare troppo un personaggio, altrimenti questo finirà col tirare anzitempo le cuoia. E tenete a mente che non basta terminare la giornata con un valore di affaticamento inferiore a 100 (la barra di questo parametro è espressa in percentuale), poiché una volta giunti nel rifugio il personaggio subirà un ulteriore rincaro di questo valore. Per ripristinare le forze occorre dormire nell'area relax, che oltretutto deve essere prima edificata.

Dead In Vinland | CCCP e Playdius - Recensione


Tra le risorse primarie presenti in Dead In Vinland spiccano soprattutto il fuco e l’acqua. Per accendere il primo occorre della legna, mentre per rendere la seconda potabile è necessario bollirla. Il fuoco risulta importante anche per cucinare la carne e il pesce, del resto mangiare cibi crudi aumenta il rischio di ammalarsi (come evidenziato dall'ulteriore indicatore specifico). Ma non è finita qui, occorre anche variare il più possibile la dieta, altrimenti si rischia comunque di innalzare l'incidenza delle malattie. A tal proposito è opportuno anche costruire una tenda ospedaliera per poter usufruire delle cure del medico.
Quando si è lontani è invece fondamentale avere con sé varie bende curative per far fronte agli eventuali infortuni, dovuti alle battute di caccia e agli scontri con i nemici. L’isola non è un paradiso incontaminato ma è il regno di Björn, che presto si presenterà con intenzioni belligeranti. I combattimenti si svolgono a turni e sono gestiti tramite la spesa dei punti azione, che vengono sfruttati per attaccare e per migliorare l’efficacia delle proprie mosse (ogni azione è caratterizzata da una percentuale di successo). L’ordine di attacco dipende invece dai punti iniziativa, ergo la prima mossa spetta al lottatore con un valore maggiore. La disposizione sul terreno non è libera, ci sono due corsie: una è adibita ai possessori di armi bianche, mentre l’altra è riservata ai guerrieri equipaggiati con armi in grado di ferire dalla distanza. Le conseguenze di ogni lotta lasciano degli strascichi come in Darkest Dungeon, non vanno quindi sottovalutati.
Per farla breve il primo round lo vince il cattivo, ma Björn — come Negan (villain presente nella sesta stagione di The Walking Dead) — è un "salvatore" magnanimo e lungimirante, ergo ci consente di vivere a patto di pagare un tributo ogni settimana: non ci resterà altro da fare che lavorare per pagare la tassa, almeno finché non potremo contare su un piccolo esercito.
Tra gli ultimi parametri di Dead In Vinland di cui devo parlarvi c’è sicuramente la depressione. Questa variabile muta in base: al carico di lavoro, alla piega che prendono i dialoghi e agli agenti atmosferici. Ad esempio la pioggia aumenta il peso della depressione e della fatica, ma consente anche la raccolta della preziosa acqua piovana.
I nostri personaggi possono salire di livello attraverso varie azioni: lavoro, esplorazione e combattimento. I miglioramenti riguardano tanto le statistiche base, quindi viene incrementata la resistenza agli effetti negativi dei parametri succitati (fame, fatica, malattia, depressione); quanto lo sviluppo di nuove abilità (come la maggior precisione negli affondi durante le battaglie).
Sono previsti tre livelli di sfida oltre a una modalità permadeath, che ovviamente non consente di ricaricare i salvataggi precedenti a un eventuale game over.

Dead In Vinland | LucullusGames

C’è un pizzico di Lost e di The Banner Saga

Tecnicamente c’è poco da dire su Dead In Vinland. La struttura punta e clicca non rende complesso il videogame, quindi il numero delle variabili da tenere sotto controllo era minore rispetto a altri prodotti analoghi; ad ogni modo non ci sono glitch grafici, né crash o cali di framerate.
Va poi apprezzato il buon tratto artistico, soprattutto per la cura incanalata nella realizzazione dei personaggi. La palette di colori mostra una buona varietà di soluzioni.
La mole dei testi è ingente e ben scritta, peccato che la casualità nella proposizione di alcune situazioni contestuali finisca col farci partecipare a delle discussioni non ben inquadrabili nelle prime battute. Ciò può portare facilmente il giocatore a imbarcare un sentiero dialettico scosceso, minando parzialmente il rapporto con un dato personaggio: nulla però che non si possa ribilanciare con dei successivi scambi di battute. Intanto però il rischio concreto è quello di elevare in maniera non voluta il livello di depressione.
Il gioco è in inglese e non sono previsti dei sottotitoli in italiano. Il linguaggio presente in Dead In Vinland non è ostico da comprendere, ma i dialoghi sono molti, quindi è opportuno avere una buona conoscenza della lingua del Brado per non rendere troppo lento l’incedere.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.

Titolo: Dead In Vinland
Genere: Survival con elementi RPG e Gestionali
Sviluppatore: CCCP
Editore: Playdius, Plug In Digital
Data di rilascio su pc: 12 aprile 2018
Prezzo di lancio su steam: 19,99 euro

Commento finale

Dead in Vinland rappresenta un survival atipico, contaminato da ottime meccaniche gestionali e RPG. Il prologo non cattura per originalità, ma lo sviluppo dei personaggi (e di alcuni eventi successivi) riesce a stuzzicare la curiosità del giocatore: l’isola nasconde alcuni segreti da svelare.
Nel titolo edito da Playdius e Plug In Digital è stata riposta grande cura in vari elementi: relazioni interpersonali, parametri vitali, e strutture necessarie alla sopravvivenza. Tuttavia il peso di alcuni elementi casuali andava bilanciato meglio.

Pro:
  • Meccaniche survival
  • Personaggi ben caratterizzati
  • Longevità

Contro: 
  • La causalità nei dialoghi andava limitata

Voto 7,8


REQUISITI DI SISTEMA
Sistema operativo: Microsoft® Windows® 7 SP1 / MacOS X 10.6
Processore: AMD Athlon II X4 640 3.0GHz
Memoria: 2 GB di RAM
Scheda video: GeForce GTS 450
DirectX: Versione 9.0
Memoria: 2 GB di spazio disponibile

Fonte immagini: screenshot di gioco