City of Brass è un roguelite con visuale in prima persona. Inoltre, durante lo streaming permette ai vostri spettatori di rendervi le partite più o meno difficili
City of Brass viene pubblicato dopo una fase di early access iniziata lo scorso settembre. Al progetto del team australiano hanno lavorato alcune figure di spicco dell’industria che in precedenza avevano contribuito al successo di Bioshock.
Il tutorial ci spiega le mosse base e ci fornisce una breve descrizione del contesto in cui ci troviamo. La struttura narrativa è flebile e non rappresenta il cardine dell’offerta ludica, come del resto accade in ogni altro roguelite.
In City of Brass il nostro personaggio è un ladro che si trova a dover affrontare i pericoli di una città maledetta che ha corrotto i suoi abitanti. Le ambientazioni arabeggianti sono affini a quelle dei primi Prince of Persia e a quelle del mondo fiabesco de Le Mille e Una Notte, mentre le meccaniche risultano del tutto diverse. La città è costituita da grandi palazzi caratterizzati da balconate, da balaustre, da una miriade di tesori e di trappole, ma soprattutto da spiriti malevoli e da creature eteree interessate a farci lo scalpo. L’unico essere che pare volerci aiutare è un genio-venditore di colore blu.
Fluidità, rapidità di pensiero e movimenti sincronizzati
Sulla carta l'obiettivo proposto da City of Brass sembrerebbe semplice: ci tocca affrontare 13 livelli che conducono a un tesoro inestimabile, posto al centro della città. Tuttavia gli ostacoli sul nostro cammino sono molti. Oltre alle infide trappole (spuntoni, botole, gas venefici, terreni cedevoli) — pronte a colpirci appena varcato un angolo o dopo aver aperto una porta — dovremo vedercela pure contro degli esseri di varia natura (cittadini impossessati e spiriti maligni), senza dimenticare che il tempo concessoci è pure limitato. Dobbiamo raggiungere il portone posto alla fine di ciascun livello, prima che l’ultimo granello di sabbia svuoti la tirannica clessidra.Ma non è finita qui. Come in ogni rogue-lite anche qui siamo alle prese con il permadeath, ciò vuol dire che il game over è definitivo. Morire — ovvero rimanere senza i cuoricini rossi — implica il dover ricominciare tutto d’accapo, senza poter far leva sui checkpoint.
I livelli sono generati in maniera procedurale, il che vuol dire che non possiamo avvalerci della nostra memoria per perfezionare il percorso nelle run successive. Questo però significa anche che a ogni playthrough vedremo cose più o meno nuove, mantenendo sempre vivo l’interesse per il gioco. Certo la casualità resta un’arma a doppio taglio: non permette di ottenere un level design a regola d’arte, ma l’algoritmo utilizzato dai ragazzi di Uppercut Games si è dimostrato solido, con una disposizione ambientale sempre logica e mai astrusa.
Il moveset è molto semplice ma richiede una buona sincronia delle azioni. Dunque, in City of Brass possiamo abbassarci (per tentare un approccio più stealth), scivolare, saltare, e (soprattutto) far leva sulle nostre due armi. Con la frusta (posta nella mano sinistra) possiamo stordire i nemici (se miriamo alla testa), disarmare gli avversari (se colpiamo le mani), far cadere rovinosamente le guardie a terra (se puntiamo alle gambe), trascinare gli esseri posseduti verso una trappola, raggiungere posizioni sopraelevate, azionare i barili esplosivi, raccogliere oggetti fuori portata, liberare il passaggio (rompendo transenne e travi di legno), nonché far scattare in anticipo gli spuntoni per evitare di farci infilzare. Mentre con la scimitarra (ubicata nella mano destra) possiamo colpire i nemici, dando il là a danni ingenti.
Presso il bancone del genio (che per funzione svolta mi ha ricordato il venditore di Darksiders) è possibile spendere la valuta di gioco per elevare le statistiche di base, recuperare la salute persa, sbloccare nuovi perk, reperire dell’equipaggiamento (anelli, armature, stivali), o migliorare i valori delle due armi succitate. E’ persino possibile acquistare un guerriero fantasma come spalla (facendogli fare il lavoro sporco al posto nostro) o polli-spettro per distrarre i nemici.
In City of Brass la posizione e la disponibilità degli oggetti acquistabili sono regolati anch'essi dal caso.
L’interazione ambientale è molto buona. Oltre a raccogliere gli innumerevoli tesori (sparsi tra la mobilia o riposti nei bauli), avremo modo di sfruttare i succitati barili esplosivi, nonché lanciare oggetti vari (come bombe o lampade incendiarie). Fate però attenzione ai bauli, possono nascondere delle brutte sorprese, come più o meno accade in Dark Souls.
Durante il percorso avremo modo di sfidare alcuni boss piuttosto coriacei e impegnativi. Gli avversari si differenziano sia nei pattern d’attacco che nel design: i meno ostici impugnano una spada o si lanciano verso di noi come dei kamikaze; ma col tempo avremo modo di incontrare arcieri, maghi, e spiriti molto aggressivi che richiederanno un’ottima mobilità e la capacità di sfruttare a nostro favore le trappole ambientali, gli appigli (per eludere gli affondi) e gli oggetti esplosivi.
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City of Brass | Uppercut Games Pty Ltd - Recensione |
Ambientazione intrigante ma scarsa mole poligonale
Le texture di City of Brass sono sufficienti, mentre i modelli dei nemici risultano più curati. Inoltre il sistema di collisioni non è molto preciso in alcuni scenari: alle volte il nemico colpisce la pedana su cui ci troviamo, procurandoci dei danni anche se eravamo sufficientemente lontani rispetto al colpo inferto; e in rare occasioni i nostri fendenti non sembrano raggiungere l’avversario. Ma basta fare un pò d'attenzione, e con la pratica si impara a prendere le giuste distanze: si tratta comunque di questioni facilmente risolvibili con una patch. Monitorerò il gioco e segnalerò l’evoluzione di questo aspetto, aggiornando questa recensione.La fluidità è invece granitica, non sono mai incorso né in crash né in bug o in glitch grafici particolari. Il sistema d’illuminazione è stato implementato bene.
Le musiche non lasciano purtroppo il segno. E’ però presene la traduzione dei testi in italiano.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.
Titolo: City of Brass
Genere: Roguelite
Sviluppatore e Editore: Uppercut Games Pty Ltd
Data di rilascio ufficiale su pc: 4 maggio 2018
Prezzo di lancio su steam: 16,79 euro
Commento finale
City of Brass è un titolo che bada al sodo, il gameplay viene prima di tutto. La frusta è un’arma fantastica, può essere usata tanto per attaccare quanto per eludere o addirittura per seminare il caos. L’efficacia di questo strumento dipende solo dalle capacità del giocatore nel saper sfruttare gli oggetti che mette a disposizione lo scenario.Se amate giocare in diretta streaming, sappiate che City of Brass vi consente di interagire con gli utenti su Twitch e Mixer. Ad esempio permette ai vostri spettatori di investire i punti Spark (la valuta interna a Mixer, sbloccabile guardando o mandando in onda le vostre partite) per rendervi il percorso più semplice o più tedioso, incidendo su loot e sui nemici
Pro:
- Fluidità dei movimenti
- Enorme versatilità della frusta
- Livello di sfida alto
- Gli oggetti venduti dal genio permettono di variare l’approccio
Contro:
- Manca una struttura narrativa
- Graficamente si poteva fare di più
Voto 7,5
REQUISITI DI SISTEMA
MINIMI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7 64Bit
Processore: Dual Core 2.4+ GHz
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: GeForce GTX 550 or Equivalent card
DirectX: Versione 11
Memoria: 4 GB di spazio disponibile
CONSIGLIATI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 10 64bit
Processore: Intel i7 2.5 GHz
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: GeForce GTX 770 or Equivalent card
DirectX: Versione 12
Memoria: 4 GB di spazio disponibile
Fonte immagini: google