Frostpunk mischia elementi survival e gestionali, e ci chiede di guidare una nascente colonia di uomini nel bel mezzo di una glaciazione terrestre
Frostpunk è un city builder atipico, e rappresenta l’ultima fatica dei ragazzi di 11 bit Studios, già autori (tra le altre cose) di This War of Mine. E potremmo dire che — in un certo senso — siamo dinanzi a sorta di evoluzione di alcuni concetti già espressi nel succitato titolo del 2014. Ma non solo, visto che qui giocano un ruolo molto più importante sia la narrativa che gli aspetti sociali e morali.
Inoltre, questa volta non siamo alle prese con un piccolo gruppo di sopravvissuti, ma dobbiamo gestire un insediamento vero e proprio, costituto da diverse centinaia di abitanti. Ma — soprattutto — il gioco ci mette dinanzi a molte più variabili da valutare.
Frostpunk è ambientato in una versione alternativa del diciannovesimo secolo, in cui l’umanità si vede costretta a contrastare un nemico inarrestabile: il freddo. In questo nuovo contesto si trovano a loro agio solo gli organismi estremofili, mentre le città non sono più il fulcro della quotidianità.
Gli sparuti insediamenti rimasti si ergono invece attorno a degli enormi Generatori cilindrici. Questi ultimi sono gli unici marchingegni in grado di produrre la quantità di calore minima — nonché necessaria — a sostenere la vita umana.
A parte rari frangenti più “tranquilli”, saremo costantemente alle prese con delle coltri di nebbia, delle raffiche di neve e delle ondate di gelo. Difatti le temperature globali sono generalmente condensate al di sotto degli zero gradi celsius. E — come se non bastasse — la situazione peggiora sia di notte che durante le prolungate tempeste di neve, quando i membri degli agglomerati urbani consumano più risorse, senza produrne di nuove.
Nello specifico la nostra comunità è costituita da un manipolo di individui fuggiti da Londra, i quali hanno deciso di mettere sù radici all’interno di un cratere, protetto quanto meno dai venti orizzontali.
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Frostpunk | 11 bit studios - Recensione |
L’esplorazione e la curiosità si amalgamano benissimo con gli elementi gestionali
Frostpunk non propone varie modalità di gioco, mette invece a disposizione tre soli scenari differenti; tuttavia, ve ne sono di ulteriori in programmazione.La sopravvivenza passa innanzi tutto dall’approvvigionamento delle risorse: legno, acciaio, cibo (crudo e cotto), e carbone. Quest’ultimo è necessario a alimentare il Generatore centrale (e gli altri sistemi ausiliari), mentre il legno e l’acciaio permettono sia la costruzione di vari edifici che l’acquisizione di nuovi perk. Questi ultimi sono disposti su un articolato albero delle abilità (suddiviso in 4 rami), e — di fatto — modificano l’approccio alla sfida, consentendo di accedere a nuove feature e a nuovi giacimenti. Difatti i depositi di legno e d’acciaio prima o poi finiranno, quindi occorrerà sviluppare nuove tecnologie di estrazione.
I coloni si suddividono in tre categorie: lavoratori, ingegneri e bambini. Le prime due classi possono essere impegnate in varie mansioni, ma non sempre sono intercambiabili tra di loro: ci sono operazioni che richiedono una specifica qualifica. Mentre il ruolo dei bambini viene regolato sulla base delle leggi promulgate dal giocatore nel corso degli eventi.
Il focus principale dell’anima gestionale è rappresentato senz’altro dal Generatore. Quest’ultimo deve rimanere costantemente in funzione per poter alimentare tutte le vicine strutture dell’insediamento. Non solo, gli edifici vanno posizionati proprio nei pressi della fonte di energia, poiché solo il calore sprigionato dal centro della mappa permette di non far morire assiderate le risorse umane ivi ubicate. Ciò vuol dire che la planimetria assumerà sempre di più la forma di una ragnatela. Gli edifici andranno eretti su delle ideali circonferenze, mentre i raggi delle stesse (nonché le varie linee spezzate) saranno costituite dalle strade. Queste ultime non solo danno accesso ai vari settori abitativi e industriali, ma permettono il collegamento e l’attivazione delle singole strutture, proprio come accade in altri city builder, vedi Tropico 5 e Anno 2070.
Tuttavia, per poter allargare il raggio d’azione del Generatore occorrerà sviluppare nuove tecnologie, nonché recuperare nuovi Nuclei di Vapore. Ciò vuol dire che inizialmente alcuni lavoratori si troveranno a operare in condizioni precarie, andando incontro a malattie e/o morte, giacché le miniere spesso sono posizionate al di fuori dell’area protetta dal calore. La situazione potrà migliorare in seguito, se verranno sviluppati dei nuovi strumenti in grado di riscaldare le zone periferiche del cratere; ma solo a costo di spendere dell’ulteriore e preziosissima energia.
Tra le altre strutture più importanti troviamo sicuramente il Beacon, che garantisce l’esplorazione della mappa globale, grazie alla possibilità di poter inviate — al di fuori del nostro insediamento — delle squadre di soccorso. E proprio gli scout — mandati in avanscoperta — diventeranno l’elemento cardine dell’offerta ludica, poiché consentono il recupero di varie risorse (umane e materiali), necessarie allo sviluppo della nostra comunità; tra le componenti più preziose troviamo sicuramente i nuclei di vapore. Senza contare che via via le spedizioni ci consentiranno di ottenere nuovi pezzi del puzzle contestuale, sicché scopriremo le origini del disastro ambientale, e avremo modo di capire come si saranno adattate le altre Nazioni.
In qualità di leader dell’agglomerato urbano abbiamo il dovere di far crescere la comunità, ma non possiamo permetterci di agire senza fare i conti con le conseguenze delle nostre scelte.
Tutte le nostre azioni vengono infatti valutate dalla nostra gente, attraverso due parametri: Discontent (Malcontento) e Hope (Speranza). La nostra capacità o incapacità di far fronte alle varie necessità (come la mancanza ci cibo, di case, o di strutture sanitarie) avrà effetti tangibili sulla partita. Spesso saremo chiamati anche a scelte morali difficili, che ci porteranno a mettere in secondo piano il valore della vita di un solo individuo, per favorire la sopravvivenza dell’intera comunità.
Per far fronte alle avversità si può anche far leva sull'emanazione di politiche sociali, ma — anche qui — occorre valutare bene le conseguenze, evitando di concentrarsi sui soli vantaggi immediati. E’ quindi necessario mostrare della lungimiranza, perché alcuni effetti si manifesteranno solo sul lungo periodo. Il lavoro minorile ne è un chiaro esempio: i ragazzi vanno educati perché rappresentano il futuro, tuttavia — se manca la manovalanza minima per mandare avanti la baracca — diventa difficile rinunciare a questa risorsa.
Le prime ore e i primi giorni sono fondamentali per ambientarsi. Quando però si verificherà un evento molto importante, saremo costretti a scegliere una direzione politica ben precisa per il nostro piccolo regno. Potremo dare il via a un governo laico retto da rigide regole, sforzarci di erigere un quadro più progressista, oppure sfruttare il sempreverde elemento spirituale per tenere a bada il gregge. Una cosa è certa, occorre disporre di un elevato consenso popolare, perché i pericoli arrivano già dall'esterno: non possiamo permetterci di alimentare pure le minacce interne.
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Frostpunk | LucullusGames |
La vita è appesa a un filo del rasoio, ma non esistiamo solo noi
Nella realizzazione di Frostpunk, la software house con sede a Varsavia si è avvalsa nuovamente del motore proprietario “Liquid Engine” (già impiegato in This War of Mine). La realizzazione della neve, così come l’implementazione degli effetti particellari sono di tutto rispetto, sicché sono realizzate molto bene: le violente bordate di vento, la cristallizzazione dello schermo in concomitanza con l'abbassarsi della temperatura, e il voluminoso fumo sprigionato dalle ciminiere degli edifici industriali.Non si può invece dire lo stesso della scarsa mole poligonale messa in piedi per dar forma alle strutture architettoniche o ai modelli dei personaggi, che di fatto risultano privi di dettagli caratteristici, mostrando delle texture in bassa risoluzione.
Mentre lo stile artistico vittoriano è inconfondibile, del resto la matrice steampunk si sposa benissimo con il quadro contestuale. Ad esempio ci ritroviamo dinanzi a strutture meccaniche alimentate a vapore, e a vascelli volanti mossi da palloni aerostatici (come visto in Rage).
Il videogame non è localizzato in italiano, ma basta affidarsi alle semplici conoscenze scolastiche per comprendere le varie voci. Del resto non ci s’imbatte mai né in periodi troppo lunghi, né in descrizioni prolisse o arzigogolate. Le musiche concorrono nel dare forma a un’atmosfera di precarietà, di tensione e di oppressione, che richiama alla mente le opere di Charles Dickens. Anche gli effetti sonori sono di buona qualità, sono molto caratteristici il sibilo del vento, nonché lo sbuffare e il cigolare dei macchinari.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.
Titolo: Frostpunk
Genere: City Builder
Sviluppatore e Editore: 11 bit studios
Data di rilascio su pc: 24 aprile 2018
Prezzo di lancio su steam: 29,99 euro
Commento finale
Frostpunk è un prodotto atipico, poiché è caratterizzato da un equilibrio del tutto personale tra le varie componenti gestionali e survival. L’atmosfera è unica e le scelte morali fanno riflettere e emozionare. L’interfaccia è chiara, ma mancano delle scorciatoie in grado di permettere una gestione più fluida e rapida delle varie operazioni.Rispetto a altri city building troviamo aspetti implementati meglio (l’albero delle abilità, il sistema di leggi), mentre altri elementi risultano più abbozzati (mancano delle statistiche approfondite, mentre la varietà delle risorse è numericamente bassa).
Di sicuro gli scenari non offrono l’estrema rigiocabilità di prove analoghe, giacché la mappa dispone le risorse e i luoghi d’interesse sempre nei medesimi punti; sarebbe stato più utile inserire qualche elemento procedurale. Ma del resto qui l’atmosfera è più curata, proprio perché la produzione risulta più lineare.
Consiglio questo videogioco a tutti quelli che vogliono vivere un’avventura appassionante, e diversa dal solito.
Pro:
- La componente narrativa lo rende diverso dagli altri city builder…
- Atmosfera coinvolgente e emozionante
- Le scelte morali non rappresentano le solite fetch quest
- Il ciclo circadiano ha effetti tangibili sulla vita
Contro:
- … Ma la linearità di fondo ne limita la classica rigiocabilità
- Mancano le tipiche scorciatoie da tastiera
- Ci sono alcune semplificazioni rispetto a altri gestionali
Voto 8,1
REQUISITI DI SISTEMA
MINIMI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7/8/10 64-bit
Processore: 3.2 GHz Dual Core Processor
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: GeForce GTX 660, Radeon R7 370 or equivalent with 2 GB of video RAM
DirectX: Versione 11
Memoria: 8 GB di spazio disponibile
Scheda audio: DirectX compatible
CONSIGLIATI:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7/8/10 64-bit
Processore: 3.2 GHz Quad Core Processor
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: GeForce 970, Radeon RX 580 or equivalent with 4GB of video RAM
DirectX: Versione 11
Memoria: 8 GB di spazio disponibile
Scheda audio: DirectX compatible
Fonte immagini: screenshot di gioco