Batman: The Enemy Within è la seconda stagione dell’avventura grafica di Telltale, incentrata sull’uomo pipistrello
Batman The Enemy Within riparte dall’ultimo cliffhanger inscenato in Batman The Telltale Series.
Col l’ultimo episodio della stagione (uscito il 27 marzo) posso finalmente dire la mia, affrontando l’argomento con una recensione unica. Analizzare ogni singolo episodio (The Enigma, The Pact, Fractured Mask, What Ails you, Same Stitch) può risultare fuorviante, poiché si rischia: di perdere il quadro generale, di non capire quanto l’introduzione di una nuova meccanica di gioco sia effettivamente valida, e dove possano portare alcune scelte narrative.
Se con la prima stagione di Batman i membri della compagnia statunitense si erano soffermati sulle inquietudini interne e sugli affetti familiari di Bruce Wayne, con la seconda stagione i ragazzi di San Rafael hanno spostato il loro focus sul sottobosco criminale che anima la martoriata Gotham City. E a tal proposito va sottolineata la rinnovata e ardita scelta di reinterpretare gli iconici villain del fumetto, ridefinendoli sia da un punto di vista estetico che psicologico.
Francamente devo ammettere che non mi convincono certe scelte e certi sviluppi, anche se apprezzo il coraggio e la voglia degli sceneggiatori di mettersi in gioco. Ad ogni modo, tra le tante e grosse licenze poetiche troviamo: la presenza dell’Agenzia (una libera reinterpretazione dell’FBI); lo stravolgimento di Bane, ora dipinto con una maschera da luchador e come un drogato di stimolanti (il Venom non è più il potente steroide che conoscevamo); e la diversa causa che ha scatenato la trasformazione di Harleen Frances Quinzel in Harley Quinn (qui determinata dalla morte del padre e non dalla seduzione mentale di Joker).
Per quanto concerne la storia, preferisco non esprimermi, poiché dovrei incorrere sia in spoiler sul primo gioco che su questo. Mi limito a dirvi che tra i tanti volti (forse troppi, visto che non vengono tutti approfonditi a dovere) incontreremo: Joker, Harley Quinn, Bane, Enigmista, John Doe (nella prima stagione vestiva i panni di Arkham), Selina, e Mr. Freeze.
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Batman: The Enemy Within | Telltale - Recensione |
Alcune licenze poetiche sono agghiaciandi (come direbbe il Conte de "Gli Autogol")
Prima di entrare nel merito del gameplay, dobbiamo decidere come approcciarci a questa seconda stagione. E’ possibile importare il salvataggio della precedente esperienza (per chi l’ha giocata); modellare il contesto precedente, rispondendo a una lista di domande; oppure iniziare l’avventura accettando le scelte fatte dagli sviluppatori.Batman The Enemy Within si erge attorno alle stesse meccaniche viste nel predecessore. Abbiamo così a che fare con dialoghi a scelta multipla, quick time event, indagini, e irruzioni strategiche (in cui sfruttare i classici gadget dell’uomo pipistrello).
I dialoghi a scelta multipla sono molti, soprattutto quando si decide di intervenire come Bruce Wayne. In alcune scene ci viene difatti chiesto se interpretare il rampollo ricco o l’eroe mascherato. E ciò modifica il modus operandi, giacché cambia il modo di porsi, di agire e di interagire con gli altri. Inoltre alcune piste sono percorribili solo da uno dei due, variando in modo tangibile la progressione degli eventi.
Nonostante l’introduzione del "rinnovato" sistema relazionale, le conseguenze davvero tangibili sulle “libere” scelte del giocatore sono numericamente esigue, ma perlomeno queste offrono alcuni spunti narrativi intriganti. Inoltre non va sottovaluto il ruolo che svolgerà la terza stagione su tutto questo universo ludico. Difatti — anche stavolta — troviamo personaggi che sembrano dover giocare subito un ruolo importante, salvo poi dover prendere atto della loro repentina e disarmante sparizione dalla scena.
I QTE non sono banali come quelli della prima stagione: abbiamo a che fare con più tasti da pigiare. E ciò innalza il valore ludico dei momenti più rocamboleschi, riportandoci alla mente le ottime sequenze action apprezzate in The Wolf Among Us.
Le indagini ci chiedono di analizzare delle scene del crimine. In prima battuta occorre individuare degli indizi importanti, ma successivamente bisogna collegarli in modo tale da ricostruire l’accaduto. Su questo fronte, il tutto è rimasto pressoché invariato.
La pianificazione delle irruzioni ci permette di stabilire come mettere fuori gioco i vari “cattivi”, eludendo gli ostacoli. Nella fattispecie si tratta di elaborare in anticipo un risicato numero di mosse per mettere al tappeto i criminali. Su quest’aspetto mi aspettavo un’evoluzione più articolata e ricca di possibilità.
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Batman: The Enemy Within | LucullusGames |
Sequenze action maggiormente intriganti: il ritmo è più alto e le coreografie sono più curate
Il cel-shading si mostra solido e sempre più adatto a opere tratte dai fumetti, grazie alle marcate linee nere che (tra l’altro) si sposano benissimo con l’atmosfera “dark” di Gotham City. I lineamenti dei volti sono abbastanza espressivi ma non credo troveranno il favore dei fan, poiché a volte si discostano molto dall'immaginario tradizionale; anche se poi, pure qui, bisogna vedere a quale versione ci si suole rifare.Dal punto di vista tecnico non ci sono davvero nuove feature da segnalare rispetto alle ultime produzioni Telltale, ma almeno l’ottimizzazione è migliore. I caricamenti sono rapidi e il framerate è abbastanza stabile.
Il gioco non è localizzato in italiano, sono disponibili l’inglese, il francese, il cinese (semplificato e non), il tedesco, il russo, lo spagnolo, il portoghese e l’arabo. Il lessico e la struttura grammaticale non sono difficili da comprendere, ma il nemico maggiore è rappresentato dal tempo stringente entro cui dover dare una risposta nei dialoghi. Quindi, tenetelo a mente in vista di un eventuale acquisto.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.
Titolo: Batman: The Enemy Within - The Telltale Series
Genere: Avventura Grafica di stampo action
Sviluppatore e Editore: Telltale Games
Data di rilascio su pc: 8 agosto 2017
Commento finale
Batman The Enemy Within è un capitolo — narrativamente parlando — più maturo e più crudo rispetto al predecessore, poiché ci viene più volte offerta la possibilità di sacrificare alcune pedine per poter stanare i pesci più grossi. E’ emblematico il caso di Catwoman, possiamo tentare un riavvicinamento emotivo, oppure sfruttarla come mera risorsa umana.Batman non è un giustiziere alla The Punisher, il nostro eroe non accetta i compromessi e fa leva sulle persone che credono ciecamente nella giustizia. Ma Telltale qui prova a stuzzicare maggiormente il giocare, cercando di irretirlo, mettendolo dinanzi a soluzioni più semplici ma (allo stesso tempo) moralmente discutibili. Questa seconda stagione ci fa davvero capire quanto sia difficile essere nei panni di un paladino della giustizia dotato di grandi mezzi, che però pretende pure di rispettare una morale irreprensibile (senza cedere alla rabbia e all'impulsività delle emozioni più forti).
Detto ciò va anche evidenziato come manchino delle meccaniche originali, e che alcune licenze poetiche sembrino un pò decontestualizzate. Su quest’ultimo punto, però, purtroppo occorre aspettare i nuovi sviluppi. Ormai i giochi non sono più fatti e finiti, siamo nell'era del videogame come servizio.
Pro:
- Finale...
- Lo sviluppo del rapporto tra Batman e Joker
- Narrativa più matura
- Ottimizzazione migliore
Contro:
- … Ma non chiude tutti i temi, alcuni sono rimandati alla terza stagione
- Le meccaniche sono le medesime, senza alcuna novità importante
Voto 7,4
EXTRA
REQUISITI DI SISTEMA
Sistema operativo: Windows 7 64Bit / 10.12 Sierra
Processore: Intel Core 2 Duo 2.4GHz
Memoria: 3 GB di RAM
Scheda video: Nvidia GTS 450+ with 1024MB+ VRAM
DirectX: Versione 11
Memoria: 15 GB di spazio disponibile
Scheda audio: Direct X 11 sound device
Note aggiuntive: Not Recommended for Intel integrated graphics
Fonte immagini: Google