Arizona Sunshine | Vertigo Games - Recensione

Arizona Sunshine è uno shooter in VR decisamente caciarone, ma offre vari spazi da esplorare alla ricerca di munizioni per abbattere orde di zombie




La storia non stupisce e non lascia il segno, si tratta dell’ennesimo titolo sugli zombie denso di cliché, dove impersoniamo un protagonista che ogni tanto biascica qualche monologo. Apparentemente siamo gli unici esseri umani sopravvissuti all'apocalisse, e ci troviamo in uno dei deserti più vasti del sud-ovest degli Stati Uniti.
Non si tratta di un horror. Non si avverte mai paura a causa di un setting soleggiato che non c’entra nulla col genere di riferimento. Tuttavia la tensione — alle volte — sale vertiginosamente, soprattutto quando siamo posti dinanzi a numerosi nemici in spazi abbastanza stretti.
Ho giocato al titolo dei ragazzi di Vertigo Games usando il set di HTC Vive, ed è su questa prova che mi sono basato per la realizzazione di questa recensione; il prodotto è comunque disponibile su steam anche per Oculus Rift e Windows Mixed Reality.
Per espletare al meglio la prova occorre stare in piedi e disporre di uno spazio di manovra discretamente ampio (almeno 2 x 2 metri).


Raccogli le munizioni, mira, spara, sblocca il passaggio e... ripeti la trafila stage dopo stage

L’offerta ludica di Arizona Sunshine prevede una campagna principale, e una modalità orda disponibile anche in multigiocatore (per un massimo di quattro partecipanti).
Ci sono due sistemi di locomozione su cui poter far leva: teletrasporto o movimento libero. Il teleport permette di sposarsi su porzioni diverse dello scenario, pigiando sul tasto menù del controller, sì da far comparire un fascio laser abbastanza lungo. Dopodiché basta scegliere la posizione che s’intende raggiungere, quindi occorre lasciare il succitato pulsante per concretizzare l’azione.
Al movimento libero si accede agendo sul trackpad touchscreen. Tuttavia — poiché il personaggio non scavalca con disinvoltura neppure i piccoli ostacoli e visto che alcuni zombie si muovono velocemente — è meglio sfruttare il più pratico (anche se meno immersivo) teletrasporto. In questo modo non si avvertono neanche i classici disturbi del motion sickness.
Richiede invece un pò di pratica la fase di shooting, poiché per accedere ai mirini occorre avvicinare fisicamente le armi alla testa. L’aspetto carino è che — come nei film — viene quasi spontaneo chiudere un occhio per prendere meglio la mira.
Rispetto ai prodotti tradizionali eseguiti sul monitor, nella realtà virtuale la percezione della profondità è maggiore, tuttavia manca il classico puntatore a schermo a agevolare il compito. All'atto pratico è meglio evitare di sparare dalle lunghe distanze, poiché si rischia di sprecare qualche prezioso proiettile in più.
Personalmente — prima di premere il grilletto — mi sono quasi sempre avvicinato di qualche metro alle mie vittime, preferendo usare pistole dal grosso potenziale offensivo ma dalla bassa cadenza di tiro. Ho rinunciato alla precisione solo per impugnare armi automatiche (come le mitragliette), e mi sono mantenuto a distanza solo per lanciare le bombe.
Il sistema di gestione delle armi e degli item utili è molto intuitivo: si basa sulla presenza di una poliedrica cintura che svolge il ruolo di borsa porta oggetti. Ad esempio per ricaricare l’arma occorre prima espellere il caricatore vuoto (dando un colpetto sul sul trackpad), e successivamente basta avvicinare la mano al nostro corpo per inserire un nuovo caricatore (raccolto in precedenza).
E’ possibile sfruttare entrambi i controller per sparare, impugnando due armi diverse. Ma quello che colpisce maggiormente è quel pizzico di tattica che non ci si aspetterebbe di trovare in un titolo in realtà virtuale. In pratica per poter rallentare l’avanzata nemica si possono sfruttare le strettoie e le porte, menomando gli arti inferiori degli zombie per farli cadere e rendere difficoltoso il flusso della massa retrostante.
Oltre a sparare ai morti viventi occorre interagire con alcuni elementi dello scenario, come: auto e stanze da svaligiare alla ricerca di consumabili (e nuove armi), chiavi da recuperare per accedere a nuove zone, nonché azionare dei marchingegni per risolvere dei blandi enigmi ambientali.

Arizona Sunshine | Vertigo Games - Recensione

Battute sarcastiche divertenti quanto un dito in culo, soprattutto se ascoltate in italiano 

Arizona Sunshine ci porta in un’ambientazione torrida, ricca di canyon e di miniere abbandonate. Le location sono varie e esplorabili, ma sono anche eccessivamente scarne e povere di dettagli. I modelli degli zombi sono disegnati abbastanza bene ma tendono a ripetersi con molta frequenza.
Ci sono alcuni glitch grafici, delle compenetrazioni poligonali, un aliasing marcato, e alcuni bug minori. Ad esempio, a volte, può capitare di aprire la portiera con lo stesso controller con cui s’impugna un’arma, per poi scoprire che quest’ultima non è più presente nella nostra mano. Nell’arco della campagna mi è successo 4 volte: non è una cosa proprio da poco, soprattutto quando capita in prossimità di un evento “orda”. Ma basta riavvicinare l’arto verso la cintura per recuperare il ferro scomparso.
Il doppiaggio in italiano è pessimo, ricorda quello di Dario Argento in Dead Space o quello della figlia Asia “apprezzato” in Mirror’s Edge. Anche gli effetti sonori sono sottotono: sono minimal e poco variegati.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.

Titolo: Arizona Sunshine
Genere: FPS in VR
Sviluppatore e Editore: Vertigo Games
Data di rilascio su pc: 8 dicembre 2016

Commento finale 

Arizona Sunshine non offre certo una buona caratterizzazione del personaggio, ma ha l’indubbio merito di essere stato uno dei primi FPS in virtual reality a non mettere in scena una brutta copia di Duck Hunt. La campagna principale è breve (3-4 ore) ma intensa, e può essere svolta anche online insieme a un altro giocatore.
Le meccaniche non sono originali come in SuperHot o Blasters of the Universe, ma l’esperienza è decisamente coinvolgente. Peccato solo che tecnicamente ci siano delle imperfezioni.

Pro:
  • Scenari da esplorare (non ci sono le solite e anonime singole stanze)…
  • Coinvolgente e divertente 
  • Gestione intuitiva degli item
  • Comandi precisi

Contro: 
  • … Tuttavia le location sono troppo spoglie
  • Qualche piccola imperfezione tecnica
  • Modalità orda un pò banale

Voto 7,8


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7 - 64 bit
Processore: Intel i5-4590 equivalent
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GTX 970
DirectX: Versione 11
Memoria: 12 GB di spazio disponibile
Note aggiuntive: VR Headset required

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 10
Processore: Intel Core i7 6700K
Memoria: 16 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GTX 980
DirectX: Versione 12
Memoria: 12 GB di spazio disponibile
Note aggiuntive: VR Headset required

Fonte immagini: google