The Mummy Demastered | WayForward - Recensione

The Mummy Demastered è un metroidvania bidimensionale in pixel art, che trae spunto dall’ultimo film de La Mummia, ma poi prende una strada tutta sua




The Mummy Demastered in verità ha pochi punti di contatto col film diretto da Alex Kurtzman con protagonisti Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis e Russell Crowe. Ma per lo meno fornisce al prodotto di WayForward — che, tra le altre cose, detiene pure i diritti di Shantae — un contesto intrigante.
Quello che non manca al gioco è la personalità, lo capiamo sin dalla lettura del titolo. Nell'era delle remaster e dei porting da mobile pubblicati a iosa su steam — spesso fatti anche con molta pigrizia (Chrono Trigger ne è un chiaro esempio) — il team di sviluppo ha voluto fare della sana ironia, vista la scelta artistica della pixel art. La dicitura ”Demastered" indica così una sorta di processo inverso: dall'alta definizione del cinema alla “demasterizzazione” delle scene, ora animate da grossi pixel. Questa scelta, di fatto, dona al titolo uno squisito tocco retrò a 16 bit.



Il prologo — come nei videogame degli anni ’90 — non si perde in deboli preamboli. Ci fornisce solo un pretesto per prendere in mano un fucile, al fine di abbattere quante più mummie e creature infernali possibile. Vestiamo così i panni di un soldato qualunque, appartenente al corpo d’elite Prodigium.
Non è stata delineata in maniera curata la sua personalità, sappiamo solo di poter contare su una risorsa umana attrezzata per affrontare delle calamità soprannaturali. E il nemico che dobbiamo affrontare non rappresenta certo una robetta di poco conto: la principessa d’Egitto Ahmanet a quanto pare si è risvegliata — dopo un paio di millenni — col piede sbagliato, e ha deciso di mettersi proprio di buzzo buono per porre l’intero mondo a ferro e fuoco.

The Mummy Demastered | WayForward - Recensione

Un pizzico di Contra non guasta mai

Lo scopo finale è quello di stanare Ahmanet, ma prima di arrivare a lei ci toccherà affrontare vari e enormi boss, tutti ben differenziati nei pattern d’attacco. La narrazione è lineare ma al giocatore è lasciata una certa libertà nel percorso da seguire: nel senso che — prima di passare da un punto A a un punto B — possiamo decidere di esplorare comodamente le 7 aree della mappa, per andare alla ricerca di zone segrete, upgrade, e punti di salvataggio.
In The Mummy Demastered ci muoviamo all'interno di location bidimensionali, contraddistinte da sezioni intricate, che si sviluppano talvolta più in verticale e altre volte più in orizzontale.
Inizialmente dobbiamo avanzare con accortezza, senza avere troppa fretta, altrimenti la superficialità nell'approccio potrebbe costarci molto caro. Ma una volta acquisiti i vari upgrade — utili a migliorare le capacità passive, sia offensive (caricatori più ampi) che difensive (maggiore salute) — potremo anche procedere più spediti come in un run&gun alla Metal Slug.
La progressione delle vicende è accompagnata anche dall'acquisizione di nuove abilità attive, che vengono sbloccate interagendo con alcuni antichi manufatti, ispirarti a divinità egizie. Questi ci permettono di saltare più in alto, caricare le creature e respirare sott'acqua. Via via avremo anche modo di imbracciare armi più performanti, caratterizzate da feedback differenti (es. fucile a pompa e lanciafiamme). Queste — a differenza dell'arma d’ordinanza — non sono dotate di proiettili infiniti, quindi bisogna avere una buona mira per non sprecare le munizioni, che possono essere raccolte in seguito alla morte degli avversari. Il drop può prevedere anche altre tipologie di equipaggiamenti, come le granate che — oltre a eliminare gruppetti di creature poco amichevoli — sono in grado di sbloccare nuovi varchi e stanze, in presenza di strutture distruttibili.
Il gioco ha però una particolarità che lo contraddistingue: la “zombificazione”. Quando il nostro personaggio muore, il corpo non sparisce nel nulla ma riprende vita come non-morto, diventando a tutti gli effetti una risorsa per il nemico, difatti ci sparerà contro quando l’incontreremo. Ciò vuol dire che se in uno stesso punto della mappa perderemo la vita 3 volte, ci troveremo dinanzi a 3 copie di noi stessi, che ovviamente tenteranno di prenderci lo scalpo. Questa meccanica eleva ulteriormente il livello di sfida, perché con il decesso perdiamo pure tutto l’equipaggiamento (armi, potenziamenti e oggetti). Fortunatamente i checkpoint sono ravvicinati.
La longevità si assesta sulle circa 4-5 ore, a seconda che ci si voglia o meno impegnare nel backtracking per acquisire tutti i collectible (50 medaglie) e svelare tutte le zone nascoste (alcune richiedono l’acquisizione di abilità specifiche).

The Mummy Demastered | LucullusGames

Le musiche sono molto belle, ed è presente pure la localizzazione in italiano

Gli scenari spesso sono affascinanti, soprattutto in presenza di ambienti aperti, mentre alcune zone al chiuso risultano meno ispirate. Sono molto belli anche i particellari, soprattutto la nebbiolina che dona maggiore atmosfera al prodotto.
I comandi sono buoni, ma c’è una meccanica legata allo shooting che probabilmente non verrà apprezzata da tutti. Mi riferisco alla possibilità di ancorare il protagonista sul posto e sparare verso un limitato numero di angolazioni (8): non è una procedura macchinosa, ma risponde a una precisa scelta di game design che veniva usata più di 20 anni fa; recentemente è stata ripresa anche in Cuphead. Il gioco è stato studiato per riportare in auge quel tipo di feeling, quindi occorre solo sviluppare “occhio” e farci la mano.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.

Titolo: The Mummy Demastered
Genere: metroidvania
Sviluppatore e Editore: WayForward
Data di rilascio su pc: 24 ottobre 2017
Prezzo di lancio su steam: 19,99 euro

Commento finale

The Mummy Demastered è un videogame con meccaniche tipiche della vecchia scuola, che riesce a intrattenere e a stimolare il giocatore con un grado di difficoltà crescente; anche se il recupero di alcune armi e di potenziamenti rende più semplice l’incedere. Mi sono divertito molto giocandoci, ma personalmente avrei limitato il respawn continuo che rende un pò tediosa la prova.
Il pericolo maggiore coi tie-in è quello di trovarsi dinanzi a un gameplay banale: non è assolutamente scontato che un’idea valida in un campo possa poi essere trasposta con successo pure su un altro medium. Anzi, l’esperienza generale in campo ludico ci dice proprio il contrario.
Ma — fortunatamente — non è questo il caso, poichè il videogioco recensito oggi è decisamente più appagante del film. Lo consiglio soprattutto agli amanti del moderno retrogaming, che amano le sfide e non si spaventano dinanzi a scelte di game design ispirate al passato.

Pro:
  • Buon livello di sfida
  • Stile artistico
  • Meccaniche vecchia scuola 
  • Colonna sonora

Contro: 
  • Longevità
  • Il level design a volte è meno ispirato 
  • Respaw eccessivo

Voto 7,8


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7 SP1 or later
Processore: Intel Core 2 Quad @2.33 GHz or equivalent
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GeForce GTS 450 or ATI Radeon HD 5700 Series or higher
DirectX: Versione 11
Memoria: 500 MB di spazio disponibile

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows®8 or Windows®10
Processore: AMD Phenom(TM) II X6 1035T Processor @ 2.6GHz / Intel(R) Core(TM)2 Quad CPU Q6600 @ 2.4GHz or higher
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: AMD Radeon HD 7800 Series / NVIDIA GeForce GTX 460 or higher
DirectX: Versione 11
Memoria: 600 MB di spazio disponibile

Fonte immagini: google