Metal Gear Survive | Konami Digital Entertainment - Recensione

Metal Gear Survive è uno spin-off della saga ideata da Hideo Kojima, si tratta di un sandbox con elementi survival e tower defense




Metal Gear Survive non è stato pubblicato sotto una buona stella. E non mi riferisco alle notizie relative alla necessità di spendere della valuta reale per avere un secondo slot di salvataggio, anche perché si tratta chiaramente di articoli clickbait, nati solo per alimentare le fiamme dell’indignazione. Difatti questi esimi “giornalisti” si sono ben visti dal dire che lo slot ausiliario è ottenibile pure con la moneta virtuale, ergo senza alcun esborso di denaro reale!
I dubbi sulla produzione comunque ci sono, ma sono di ben altra natura. Occorre innanzi tutto fare i conti con una considerazione oggettiva: per come era stata conclusa, la saga non aveva spunti originali da sviluppare, a meno di non riuscire a tirare fuori dal cilindro qualcosa di davvero eccezionale. E provare a farlo senza più contare sulla geniale e storica fonte di ispirazione (Hideo Kojima), certo non deve aver aiutato la dirigenza.
Ma Metal Gear Survive non è un capitolo canonico, è uno spin-off che prova a inserire nuove meccaniche alla formula di base. Dunque il giocatore deve approcciarsi a questo nuovo progetto con una certa apertura mentale, mettendo da parte i pregiudizi e la shitstorm mostruosa che è stata messa in piedi in queste settimane.



Il nuovo contesto — che parte dal finale di Ground Zeroes — è inizialmente straniante. La Mother Base è stata risucchiata da un ponte di Einstein-Rosen, che l’ha condotta in una dimensione parallela di chiara contaminazione dantesca. L’ambiente circostante sembra evidenziare solo delle macerie e delle strane creature dai tratti umanoidi. Si tratta dei Vaganti (delle specie di zombie, ma che un tempo erano uomini) contraddistinti da un cristallo ubicato sulla testa, che custodisce l'energia Kuban. Quest’ultima è la risorsa più preziosa di Dite, ovvero la location del gioco. A proposito, tale nome è stato usato da Dante Alighieri per indicare una città posta nel sesto cerchio dell'Inferno (nella Divina Commedia).
Il giocatore veste i panni di un soldato che si affiderà alla guida di Virgil AT-9 (un pod contenente un’intelligenza artificiale, simile a quello visto in Metal Gear Solid Peace Walker), al fine di trovare la soluzione per uscire fuori da questo incubo ben noto al governo degli States, che da anni estrae (in segreto) la succitata energia.

Metal Gear Survive |  Konami Digital Entertainment - Recensione

Metal Gear muta in The Walking Dead?

Metal Gear Survive ha poco a che vedere con The Phantom Pain, a parte il riciclo degli assets. Però, anche qui, non si tratta di nulla di scandaloso: è già successo in passato, sia con questa che non altre saghe. Ciò non toglie che vada giustamente evidenziata una tale mancanza di eleganza. Ma, usare tale pretesto per boicottare il gioco, manifesta solo un chiaro atteggiamento puerile.
Il cuore dell’offerta non è nella narrazione ma nell'inedito approccio, frutto di un mix di elementi survival e tower defense (per lo più trappole e torrette difensive). Anche la struttura ambientale evidenzia questa doppia anima, abbiamo infatti a che fare con due diverse mappe che fanno testo a due diverse tipologie di missioni: quelle atte al recupero dei corpi esanimi dei membri dell’equipaggio dispersi, e quelle atte alla difesa degli escavatori dalle mire delle orde dei Vaganti (ex membri del Corpo di Caronte).
Lo scopo del gioco è quindi quello di ricavare sempre nuove risorse (come ferro, plastica e nylon) da investire nel crafting e nello sviluppo del Campo base, senza dimenticare di soddisfare i bisogni primari del nostro alter ego, sì da garantirne la sopravvivenza. A tal proposito dovremo costantemente rimpolpare i valori di vari indicatori: fame, sete, resistenza, salute e ossigeno (che si abbassa quando ci si infila nelle zone dominate dalle polveri).
Fin qui sembrerebbe di essere solo dianzi a una diversa declinazione per la saga, sebbene poco originale, visto l’inutile inserimento della tematica zombie, ormai aggiunta come il prezzemolo un pò ovunque. Ma gli aspetti più delicati sono altri. I cambiamenti — del resto — non sono sempre ben accetti dai fan, ma se sono realizzati con raziocinio non ci vedo nulla di male: Resident Evil 4 (ad esempio) ha rivoluzionato l’intero genere survival-horror.
Il problema però si concretizza quando si commettono degli errori strutturali. Nonostante l’approccio decisamente più action del solito, qui i movimenti del protagonista sono stati presi di netto da quelli più tattici e stealth di Metal Gear Solid V. Ma sarebbe stato più utile aggiungere quantomeno una nuova tipologia di schivata, poiché quella storica è del tutto inefficace in spazi aperti. Inoltre il crafting non è stato bilanciato bene, rendendo eccessivamente tediose alcune sequenze, a partire dal mancato equilibrio tra numero di nemici e possibilità di procurarsi i proiettili. Il che costringe prima a erigere continuamente delle palizzate (ve ne sono di vario tipo), e successivamente a fabbricarsi delle molotov in risposta a orde troppo numerose.
Va detto che ci sono anche alcuni spunti molto interessanti. All’inizio per soddisfare sete e fame occorrerà farsi bastare dell'acqua sporca e della carne di selvaggina di “fortuna”, senza poter fare troppo gli schizzinosi. Successivamente — potenziando le aree del Campo e mettendo al lavoro il personale (salvato in precedenza) — potremo contare ad esempio su colture di mais e di cipolle. Ma sopratutto su bestiame da allevare, da cui poter ricavare pelle, latte o carne da arrostire su piani di cottura più sofisticati, sì da realizzare pietanze più elaborate (come stufato e puré di patate). E non è finita qui, ci sono varie finezze, ad esempio il cibo può anche avariarsi, come visto in ARK: Survival Evolved.
La progressione del nostro personaggio è legata all’energia Kuban. Con questa potremo incrementare il nostro livello, sbloccando dei punti abilità da investire negli attributi di base (forza, vitalità, destrezza, resistenza) o nello sblocco di nuove mosse.
L’equipaggiamento è suddiviso per grado di rarità, la quale viene evidenziata nell'uso di più colori (bianco, verde, blu, arancione e viola); le armi possono essere dotate pure di danni elementari (come fuoco, elettricità e ghiaccio), per sfruttare i differenti punti deboli delle varie categorie di nemici.
La componente multi-player non fa altro che traslare l’esperienza single-player all’interno di una struttura cooperativa, in cui occorre difendersi dalle ondate dei Vaganti, soccorrere i propri compagni e trovare la posizione migliore per abbattere i nemici in avanzata.

Metal Gear Survive | LucullusGames

Gallina vecchia fa buon brodo… se riesce a sopravvivere 

Metal Gear Survive oltre a riciclare gli assets del precedente capitolo (alcune porzioni di mappa sono mascherate ma comunque riconoscibili, altre sono palesemente traslate, e infine ci sono anche delle zone inedite ma poco ispirate), presenta anche delle animazioni sottotono (soprattutto quelle riservate agli animali) e un’Intelligenza Artificiale abbastanza scolastica. Per il resto, il Fox Engine se la cava bene in termini di fluidità e di gestione dei riflessi.
La longevità è buona ma dipende molto da quanto si è disposti a approfondire il sistema del crafting. Ad ogni modo il single-player tiene occupati per almeno 20-25 ore, a cui vanno ad aggiungersi quelle necessarie all'espletazione delle missioni multi-player e (soprattutto) di quelle riservate a un sorprendente endgame. Quest’ultimo risolleva i valori della produzione aumentandone la varietà; tra le altre cose vengono sbloccate 4 nuove sottoclassi e ulteriori boss opzionali. Per non parlare dell’ottima boss fight finale.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.

Titolo: Metal Gear Survive 
Genere: Survival Sandbox
Sviluppatore e Editore: Konami Digital Entertainment
Data di rilascio su pc: 22 febbraio 2018
Prezzo di lancio su steam: 39,99 euro

Commento finale

Metal Gear Survive prova e evolversi o quantomeno a tentare strade diverse, ma lo fa senza lasciare il segno. L’incipit desta inizialmente interesse, o quanto meno un pò di curiosità. Tuttavia lo sviluppo del plot è troppo lineare e privo di qualsivoglia trovata originale, a parte il riuscito atto finale.
Il core del gioco è riposto nelle meccaniche survival e nel crafting. Ci sono alcune idee interessanti ma spesso si tratta di feature prese in prestito da altri prodotti e inserite in maniera poco bilanciata. Ed è strano visto il coinvolgimento di personalità esperte: il director Yota Tsutsumizaki ha difatti già lavorato in passato sui capitoli di questa saga.
Questo spin-off sembra essere stato realizzato con idee a tratti un pò confuse. Ma sono anche convinto che se non si fosse chiamato Metal Gear, non sarebbe stato criticato con tale veemenza: evidentemente i fan si sono sentiti traditi dal modo in cui è stato sfruttato il background della saga.

Pro:
  • Alcune chicche survival interessanti…
  • Contesto iniziale curioso… 
  • Sistema di crafting profondo
  • Boss finale e Endgame

Contro: 
  • ... Ma c'è dello sbilanciamento nelle meccaniche
  • ... Ma lo sviluppo della storia è banale e c'è il solito tema zombie 
  • Alla lunga ripetitivo
  • Level design poco ispirato 

Voto 6,5


REQUISITI DI SISTEMA

MINIMI:
Sistema operativo: Windows 7x64, Windows 8x64, Windows 10x64 (64-bit OS Required)
Processore: Intel Core i5-4460 (3.40 GHz) or better; Quad-core or better
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 650 (2GB) or better (DirectX 11 card Required)
DirectX: Versione 11
Rete: Connessione Internet a banda larga
Memoria: 20 GB di spazio disponibile

CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 7x64, Windows 8x64, Windows 10x64 (64-bit OS Required)
Processore: Intel Core i7-4790 (3.60GHz) or better; Quad-core or better
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 960 (DirectX 11 graphic card required)
DirectX: Versione 11
Rete: Connessione Internet a banda larga
Memoria: 20 GB di spazio disponibile

Fonte immagini: Google