Apex Construct è un adventure in VR fortemente incentrato sull'esplorazione, ma sono presenti pure elementi puzzle e shooter
Apex Construct si erge attorno a un contesto intrigante, ambientato in un mondo post-apocalittico dominato da pericolosi robot. Con le dovute differenze, il tutto richiama un pò quanto visto in The Surge.
Ho giocato al titolo usando il set di HTC Vive, ed è su questa prova che mi sono basato per la realizzazione di questa recensione; il prodotto è comunque disponibile su steam anche per Oculus Rift.
Già dal trailer alla Paris Gamesweek il gioco dei Fast Travel Games mi aveva incuriosito, vediamo quindi se si tratta di una valida esperienza.
In questo fantasioso anno 2040 la forza di gravità pare essere regolata da leggi diverse da quelle vigenti sulla nostra Terra, difatti le strutture penzolano con strane angolazioni.
Il prologo ci mette nei panni di un anonimo protagonista senza nome, che viene subito contattato da Fathr (una Intelligenza artificiale). Questa misteriosa voce ci metterà al corrente dello Shift, un cataclisma che sembrerebbe aver completamente trasformato l’originario ambiente circostante. Tuttavia col proseguo faremo la conoscenza pure di Mothr, un ulteriore IA che ci metterà in guardia circa le vere intenzioni della prima.
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Apex Construct | Fast Travel Games - Recensione |
Siamo gli unici esseri umani rimasti in vita?
Apex Construct ci spinge soprattutto a esplorare le aree del gioco, alla ricerca di item utili allo sblocco delle varie sezioni (password, schede magnetiche, ecc…), di informazioni preziose, e di collectible opzionali. E’ presente anche del backtracking, in quanto parte delle location possono essere scoperte solo in seguito al recupero di determinati oggetti.Il movimento è gestito tramite i due controller di HTC Vive. E’ possibile far uso dello spostamento libero (agendo sul trackpad circolare), o del classico teletrasporto (tramite l’uso del tasto laterale). Io ho optato per quest’ultimo poiché col sistema di locomozione libero accusavo i fastidiosi sintomi tipici del motion sickness (nausea e lievi giramenti di testa).
Volendo è possibile anche sfruttare le rapide virate. A tal proposto sottolineo la possibilità di decidere l’ampiezza dell’angolo, impostata di default su 45°.
Il combattimento, seppur semplicistico, risulta ben implementato. Uno dei nostri arti superiori è meccanico (di default è quello sinistro, ma è possibile anche invertire tale opzione): ci permette di accedere a un menù olografico per accedere a armi e altre feature.
Quando sfruttiamo l’arco, con una delle due mani imbracciamo l’arma, mentre con l’altra incocchiamo la freccia. Il feedback è buono poiché avvertiamo proprio la resistenza della corda in tensione. Per difenderci dagli attacchi dei robot possiamo spostarci materialmente sul pavimento di casa (eludendo così i colpi), o servirci dello scudo che si materializza pigiando sul grilletto (come visto in Blasters of the Universe). Le contese non sono adrenaliniche come in Space Pirate, visto che non veniamo né bombardati da molte direzioni contemporaneamente né siamo colpiti da raffiche continue.
Ci sono più tipologie di frecce da sbloccare, sì da variare l’approccio nelle fasi offensive. Sono altresì presenti degli upgrade per potenziare le statistiche del personaggio e di altri oggetti da sbloccare. Questi miglioramenti vanno acquisiti presso dei distributori (come in Shooty Fruity), spendendo dei globi luminosi che vanno prima raccolti: alcuni sono già presenti sullo scenario, altri vengono lasciati cadere dai mech distrutti.
I puzzle sono semplici. Tuttavia l’interazione con le interfacce computerizzate risulta eccessivamente macchinosa, poiché per selezionare i comandi occorre pigiare materialmente su ogni singolo pulsante della tastiera disegnata in gioco. Il punto è che per pigiare una lettera, non possiamo richiamare una tastiera virtuale, dobbiamo spostare il dito indice (simulato dal controller) verso i singoli tasti, sino a sentire un piccolo click che segnala la corretta ricezione del comando. L’idea sembra carina sulla carta, in quanto in questo futuro dispotico siamo alle prese con una versione alternativa del DOS, ergo non ci sono delle semplici interfacce per sfruttare il mouse o il touchscreen. Questa soluzione non è campata in aria e trova una sua giustificazione narrativa, ma nella pratica alla lunga risulta tediosa. Ad esempio, per aprire un file (chiamato “storage”) tocca digitare lettera per lettera: “open storage”.
La longevità si assesta sulle circa 5 ore.
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Apex Construct | LucullusGames |
Man vs IA
Lo stile grafico è allegro grazie all’uso di colori accesi, tuttavia le location risultano poco dettagliate e tendono a riproporre gli stessi angoli e le stesse strutture.Il comparto tecnico non mostra i muscoli, ma almeno l’ottimizzazione è abbastanza buona: non sono incorso in crash o in cali di framerate. In rari casi la tracciatura dei movimenti non è stata precisissima, sebbene il quadro generale risulti decisamente migliore rispetto alla versione realizzata per il limitato Playstation VR (poiché la sola camera frontale non può competere con la spazialità dei due sensori ambientali di HTC Vive). I comandi invece risultano precisi.
Il gioco non è localizzato in italiano, i testi in inglese sono però facilmente leggibili a schermo. Il linguaggio usato è comunque di facile comprensione, anche per chi ha solo un’infarinatura scolastica.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione grazie a un codice per il download su steam gentilmente fornitomi dal distributore del gioco.
Titolo: Apex Construct
Genere: Adventure con elementi shooter e puzzle
Sviluppatore e Editore: Fast Travel Games
Data di rilascio su pc: 20 marzo 2018
Prezzo di lancio su steam: 29,99 euro
Commento finale
Apex Construct è un prodotto interessante. Il grado di sfida non è elevato né sul piano dei puzzle né sul piano dell’azione, ma il tutto è ben bilanciato. I comandi sono disegnati apposta per l’esperienza in realtà virtuale e rispondono bene. Inoltre si tratta di un prodotto vero, non di un progetto appena abbozzato come purtroppo si vede spesso con i titoli in VR.Pro:
- Trama intrigante
- Comandi precisi…
- Tanti segreti da scoprire
- Ottimizzazione generale
Contro:
- Poca varietà nelle ambientazioni
- … Ma la tracciatura dei movimenti in rare occasioni risulta imprecisa
- Meccaniche alla lunga ripetitive
Voto 7,4
REQUISITI DI SISTEMA
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
Sistema operativo: Windows 7 SP1 or newer
Processore: Intel Core i5 4590 or greater
Memoria: 8 GB di RAM
Scheda video: GeForce GTX 970 or AMD Radeon R9 290 or better
DirectX: Versione 11
Memoria: 5 GB di spazio disponibile
Note aggiuntive: Requires a VR Headset + 1 USB 3.0 port for Vive, 1 for Windows Mixed Reality, 3 for Oculus Rift
Fonte immagini: google