Dragon Ball FighterZ | Arc System Works - Recensione

Dragon Ball FighterZ è un picchiaduro a squadre esteticamente sublime, ma le meccaniche sono altrettanto valide o sono state semplificate troppo?




Dragon Ball FighterZ è un fighting game 3vs3, come il famoso Marvel vs Capcom. Tale format è caratterizzato da un approccio più strategico rispetto alle contese 1vs1, poiché occorre pensare in termini di team e non di singolo combattente. Ma non pensiate che basti sempre richiamare al momento giusto un altro lottatore per evirare una super: c’è un cooldown da rispettare tra una chiamata e l’altra. Gli assist sono però utili sia per allungare le combo che per rigenerare nel tempo parte dei danni subiti da un dato personaggio.
Senza dimenticare che la formazione della squadra va fatta con raziocinio, tenendo a mente quelle che sono le tecniche che richiedono specifici attori. Facciamo subito qualche esempio pratico: per fare la Kamehameha padre-figlio è necessario avere Goku e Gohan; allo stesso modo Goku Black diventa devastante se si affida al supporto di Zamasu.
Non bisogna poi sottovalutare quei guerrieri con abilità sbilanciate verso l’attacco (come Tenshinhan) o verso il supporto (Crilin), ma ciò chiaramente dipende dal modo di impostare la sfida (tipico di ogni player). Risulta fondamentale sperimentare soluzioni ad hoc nella modalità allenamento, anche perché il tutorial — inspiegabilmente — non chiarisce molte meccaniche importanti.
Dopo l’arrivo in Tv della serie Super, la saga di Dragon Ball ritorna dunque alla ribalta pure in ambito ludico. Questo progetto è stato affidato al team di Daisuke Ishiwatari, già all’opera sull'ottimo Guilty Gear Xrd.

Il prologo ci mostra l’invasione dei cloni d’ombra, che hanno preso le sembianze degli iconici personaggi della serie. Ma il pericolo maggiore per la Terra è riposto nelle fattezze dell'Androide numero 21 (ex ricercatrice della Red Ribbon), mossa dall'obiettivo di raggiungere la forma perfetta.
Ovviamente, per contrastare il nuovo malvagio di turno, entrano in scena Goku, Piccolo e compagni. Ma la squadra dei buoni nulla potrebbe senza il fondamentale aiuto di una forza misteriosa, che restituisce loro l’energia sottratta dai cloni. Questo espediente narrativo serve pure a giustificare la presenza del battle system a squadre.

Dragon Ball FighterZ | Arc System Works - Recensione

Occorre distribuire con raziocinio le risorse, soprattutto quelle accumulabili per più scontri

La campagna è strutturata secondo 3 archi narrativi: per passare al successivo è necessario portare a termine un certo tipo e numero di scontri, collegati tra loro da filmati realizzati con il motore di gioco. Le battaglie sono presentate in tre versioni: gli scontri tutorial ci permettono di apprendere le varie mosse e meccaniche del gioco, le contese normali sono necessarie per acquisire più punti esperienza, mentre le boss battle consentono di accedere all’episodio successivo. L’evoluzione del personaggio è possibile mediante i punti abilità, ottenuti in modo casuale al termine di una sfida.
La longevità delle vicende si aggira sulle circa 8-9 ore: possono sembrare molte per un single-player (visto l’andazzo generale) ma va detto che l’incedere è di per sé un pò ripetitivo, a causa del farming. Dragon Ball Xenoverse 2 — pur offrendo meccaniche meno curate negli scontri — risulta più interessante sul fronte narrativo, ma del resto si tratta di produzioni che si prefiggono esperienze e approcci diversi.
Oltre alla storia (che una volta terminata sblocca la versione dell’Androide 21), ci sono altre due modalità: i Tornei (fino a 16 giocatori) e l’Arcade (che sblocca le versioni Super Saiyan Blu di Goku e Vegeta). Quest’ultima è strutturata secondo quattro percorsi, ed è accompagnata da un incedere fatto di bivi, che ci portano a affrontare lottatori diversi in base alle prestazioni conseguite.
Ognuna delle modalità succitate ci premia con Zeni. Si tratta di una moneta che va investita nell'acquisto di Capsule Z, al cui interno si trovano avatar per la sala d'attesa, adesivi e altri item. C’è quindi il lootbox ma non ci sono le microtransazioni.

Ora, Vediamo di inquadrare meglio le basi del combat system. Innanzi tutto troviamo quattro colpi  base: veloce, medio, forte e speciale. Dopodiché salta subito all’occhio la mancanza delle tradizionali prese tanto care alla serie di Mortal Kombat, a parte la Dragon Rush (ma è gestita in modo diverso); sono però presenti sia le super dash (scatti) che le immancabili cancel (che ci permettono di teletrasportarci dietro l’avversario).
L’enfasi è però riposta sulle mosse aeree, rese ancor più letali dagli Impeti del drago, ovvero dei furiosi spezza-guardia che permettono di concatenare più colpi in serie. E' fondamentale imparare a sfruttare bene la Vampata di energia (Sparkling Blast), che aumenta i danni inflitti e la rigenerazione dell’energia, per un lasso temporale limitato e variabile (dipende dal numero di membri della squadra non ancora sconfitti).
Come visto in altre produzioni — vedi The King of Fighters XIV (che è decisamente più tecnico) — il videogame edito da Bandai Namco permette anche un approccio più semplice per i neofiti, grazie alla presenza di due auto-combo per ogni personaggio: pigiando ripetutamente sul medesimo tasto si producono tecniche diverse. Ovviamente gli effetti non sono devastanti quanto quelli innescati realizzando le sequenze manuali (fatte di più pulsanti diversi). Ciò da un lato permette di non scoraggiare i meno avvezzi al genere, e dall'altro evita di penalizzare i giocatori che si vogliono impegnare di più (visto che possono contare sugli effetti maggiori delle tecniche più complesse).
C’è però da sottolineare un’importante scelta di game design che pesa soprattutto negli scontri online: la mancanza di strumenti efficaci per uscire sempre dalla messa agli angoli. In altri picchiaduro — vedi Tekken 7 — si può far uso di mosse in grado di spezzare le combo avversarie, mentre in Dragon Ball FighterZ ci sono frangenti in cui si viene impotentemente schiacciati su una parete del ring.  Si è voluto rimanere fedeli a alcune situazioni presenti nel manga, ma è una scelta stilistica che impatta anche sul gamplay. Sia chiaro: è una meccanica voluta, non si tratta di un errore di game-design, ma può non piacere a tutti e va dunque evidenziata.
Che Arc System Works c’avesse messo molta dedizione e passione si era capito sin da subito, ma non mi sarei mai aspettato l’aggiunta dell’evocazione del drago Shenron: il rischio era quello di rendere troppo arcade l’approccio, puntando più sul single (come in Injustice 2). Dubito comunque che se ne farà un largo uso (soprattutto online), in quanto la raccolta delle Sfere del Drago è molto lenta. Per accedere a una specifica sfera occorre concatenare un numero di colpi pari al corrispettivo multiplo di 10, ad esempio per la sfera con tre stelle serve una combo di 30 colpi.
Quindi è più facile che si arrivi al termine della sfida prima di poter raccogliere la settima palla utile a far comparire Shenron. Ad ogni modo, al raggiungimento di tale contesto (avendo messo da parte anche ben 7 barre di energia) sarà possibile esprimere uno dei seguenti desideri: recuperare tutta l’energia, riportare in vita un compagno precedentemente sconfitto (ma con un energia parziale, quindi utile più per gli assist), diventare immortale (ovvero recuperare continuamente ma molto lentamente l’energia), oppure ottenere una Vampata di energia extra.
C’è però da considerare un aspetto delicato: una volta raggiunti i requisiti minimi, il drago può essere evocato da uno qualsiasi dei due giocatori. Ciò porta a essere più cauti e calcolatori in prossimità di tale scenario, che (inutile dirlo) può incidere notevolmente sull’esito finale, molto più delle Rage Art di Tekken 7.

Dragon Ball FighterZ | LucullusGames

Sembra di muovere i personaggi del cartone animato

La resa grafica degli ambienti è eccezionale, e la distruttibilità degli scenari dà quel tocco in più. Il risultato è stato possibile grazie all'uso di un cel-shading capace di riprodurre le medesime animazioni del cartone animato. Anche i modelli dei personaggi sono realizzati in maniera egregia, ma spiccano soprattutto le minuziose riproduzioni delle famose tecniche dei guerrieri. E’ ad esempio molto appagante assistere all'evoluzione in Super Saiyan di terzo livello o allo Sdoppiamento di Ginew.
Tecnicamente il titolo — mosso dall'Unreal Engine 4 — non inciampa: il framerate è stabile, e non ci sono glitch né crash. L’amore per il materiale originale ha portato anche al coinvolgimento dei doppiatori ufficiali (sono presenti sia le voci americane che quelle giapponesi).
Il netcode è stabile, ma al momento ci sono poche lobby che si riempono in pochissimo tempo: occorre un maggior sforzo sui server.

Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.

Titolo: DRAGON BALL FighterZ
Genere: Picchiaduro a squadre
Sviluppatore: Arc System Works
Editore: BANDAI NAMCO Entertainment
Data di rilascio su pc: 26 gennaio 2018


Commento finale

Dragon Ball FighterZ è un ottimo picchiaduro a squadre, ed è anche uno dei migliori titoli basasti sulla serie di Akira Toriyama; anche se non raggiunge il grandioso roster di ben 161 lottatori visto in Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 3 (pubblicato nel 2007 su PS2).
Il sistema di combattimento è appagante, ma non è complesso quanto quello di altre prove degli stessi sviluppatori: Guilty Gear e BlazBlue hanno qualcosa in più. Non c’è da scandalizzarsi, è del tutto normale avere una curva di apprendimento meno ripida quando si ha tra le mani un franchise così diffuso. Un impostazione più tecnica avrebbe allontanato tutti quei fan del manga a cui non interessa l’aspetto competitivo.
La narrativa però non è il punto forte della produzione: punta più sul fanservice che sull'originalità e l’interesse; gli eventi sono diluiti oltre misura e i contenuti risultato banali. Chi è interessato a questo aspetto non deve caricarsi di grosse aspettative. Resta però un videogame da provare assolutamente.

Pro:
  • Combat system appagante
  • Artisticamente favoloso
  • Divertente anche online...

Contro: 
  • Storia banale
  • Il tutorial non spiega alcune meccaniche fondamentali
  • ... Ma occorrono decisamente più lobby

Voto 8,5

Fonte immagini: google