Crypt of the Necrodancer è un innovativo dungeon crawler che implementa le meccaniche dei rhythm game
Crypt of the Necrodancer è la dimostrazione che la voglia di stupire con idee non convenzionali è ancora possibile, soprattutto quando si prova a uscire dalla propria confort zone.
Il titolo di Brace Yourself Games è a dir poco geniale, e vi spiego il perché. Di Roguelike moderni ve ne sono davvero pochi: la maggior parte dei recensori li confonde con i Roguelite.
Ci sono dei paletti abbastanza rigidi da rispettare per rientrare in un genere che per sua natura è estremamente conservatore. E Crypt of the Necrodancer rappresenta il classico cavillo con il quale l’avvocato riesce a vincere la causa con un colpo di coda inaspettato.
Erroneamente si tende a credere che bastino permadeath e generazione procedurale dei livelli per rientrare nella cerchia degli eredi di Rogue, ma in realtà vi sono tante altre caratteristiche da rispettare. Una di quelle che spesso non è presa in considerazione è la seguente: ogni comando (o azione) deve essere caratterizzato da un singolo turno. Ad esempio, per attaccare o muovermi devo spendere sempre uno stesso tempo di gioco. E invece molti roguelite sono in tempo reale, vedi Rogue Legacy e The Binding of Isaac.
La genialità di Ryan Clark — l’unico sviluppatore del gioco (recensito oggi) — è stata quella di associare i tempi di gioco al ritmo musicale, così il rigido genere dei roguelike è stato fuso con meccaniche tipiche dei rhythm game: ciò non rappresenta una violazione delle idee poste dall’International Roguelike Development Conference, anzi al contempo ne esalta lo spirito e ne rinnova gli intenti.
Vi risparmio l’elenco delle altre voci da rispettare: chi è interessato può comunque leggere l’articolo di approfondimento sul tema che trova QUI.
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Crypt of the Necrodancer | Brace Yourself Games - Recensione |
Molto più di un videogame musicale
Crypt of the Necrodancer è ambiento in bui sotterranei ed è animato — come in ogni classico dungeon crawler — da varie creature pericolose (scheletri, minotauri, zombie, draghi, …).Per muoversi e per combattere è necessario rispettare il ritmo di una canzone, facendo uso delle sole frecce direzionali della tastiera, muovendosi su una sorta di scacchiera a caselle quadrate. La protagonista delle vicende è Cadence, che è stata privata del cuore dal malvagio NecroDancer ed è per questo costretta a avanzare seguendone i battiti (i beat della musica). Se si commette l’errore di perdere il ritmo il moltiplicatore del denaro raccolto crolla e il personaggio può addirittura bloccarsi per qualche istante, che potrebbe rivelarsi persino letale. A ritmo di musica si muovono anche i nemici, seguendo però pattern specifici che occorre imparare (se si vuole avere la meglio).
Come spesso accade nei Roguelite è possibile sbloccare nuovi personaggi per variare l’approccio, vedi Dungeon of The Endless. Uno di questi — il Bardo — si muove senza dover seguire la frequenza dei battiti, trasformando l’incedere in una sequela di turni che rendono il gioco molto più semplice. Questo evidenzia come la forza e la qualità del videogame risiedano proprio nell’idea originale del ritmo musicale, senza di esso la sfida crolla.
C’è chiaramente anche il loot casuale, che inevitabilmente incide sui singoli playthrough. Delle buone armi dalla distanza (come fruste e bombe) e delle efficaci armature possono facilitare chiaramente la prova, permettendoci pure di accedere a aree segrete altrimenti inaccessibili (è il caso dei picconi che riportano alla mente le fasi da speleologo già viste in Spelunky).
I potenziamenti si possono acquistare presso i negozianti, ovviamente gli item saranno resi disponibili in maniera casale (nel pieno rispetto del genere di riferimento). A completare il quadro troviamo anche gli immancabili incantesimi.
L’avventura prevede cinque mondi da esplorare, ognuno dei quali presenta tre livelli più uno scontro finale col boss. Se si muore si è costretti a ricominciare l’avventura daccapo.
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Crypt of the Necrodancer | LucullusGames |
Colonna sonora da urlo
La pixel art a 16 bit è carina ma semplice: sono realizzati bene i personaggi, ma l’ambiente è meno dettagliato. Le soundtrack sono dirette da Danny Baranowsky (già impegnato in Super Meat Boy); troviamo temi di stampo BeBop, Big Beat, Chiptune, Metal, Techno e Trance.Sebbene la colonna sonora sia davvero di buona fattura, il gioco vi permette anche di sfruttare i vostri brani personali — come accade con Audiosurf — spostandoli nella cartella di gioco. Crypt of the Necrodancer è infatti in grado di analizzare qualsiasi file MP3, sincronizzando i tempi musicali con quelli del gameplay.
Modus Operandi: ho realizzato questa recensione dopo aver acquistato il gioco su steam.
Titolo: Crypt of the Necrodancer
Genere: Roguelike
Sviluppatore e Editore: Brace Yourself Games
Data di rilascio su pc: 23 aprile 2015
Commento finale
Crypt of the Necrodancer è un prodotto innovativo. Seppur non sia paragonabile 1:1 a roguelike più rigorosi come NetHack, riesce a stupire e a offrire un buon grado di sfida generale. Vi sconsiglio però di intraprendere le vicende con il Bardo poiché le meccaniche vengono banalizzate.Pro:
- Idea base originale
- Meccaniche stimolanti
- Musiche personalizzabili
Contro:
- E' necessario un pò di farming
Voto 8
Fonte immagini: google