FIFA 18 | EA Sports - Recensione

FIFA 18 cambia approccio, siete pronti per la nuova stagione sportiva sempre più all'insegna dell'eSport?




FIFA 18 introduce un cambiamento epocale per la serie, senza sbandierarlo ai quattro venti, come invece fece con l’implementazione della difesa tattica. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che si tratta di un concetto non sviluppato in maniera originale dal team canadese, che invece ha riletto una feature ripresa da PES: il rivale di sempre.
Questa recensione arriva dopo oltre 110 ore di gioco e dopo due settimane dal lancio, per due motivi fondamentali: valutare bene l’online e digerire il nuovo approccio di gioco.
Non vi nego che all’inizio l’impressione era stata negativa. La difesa subiva una valanga di goal a causa di alcune novità che ora richiedono di mettere da parte molte delle cose che abbiamo imparato negli ultimi anni: la transizione è dura, vi avverto.
Mi riferisco alla difesa gestita completamente in manuale, al depotenziamento della scivolata, all’aumento dei frame per secondo nelle animazioni, e alla possibilità di dribblare l’avversario col semplice spostamento del peso del corpo, quindi — levetta (del pad) alla mano — con il semplice cambio di direzione. Quest’ultima potrebbe sembrare un’idea semplice, ma non lo è. Per la prima volta viene data la possibilità di saltare l’uomo senza fare uso dei complicati trick preimpostati. Si tratta dunque di non ragionare più in soli termini di velocità: il nuovo approccio ci permette di mandare fuori giri l’avversario in qualsiasi momento con un cambio di direzione, rendendo la fase di possesso — e quella di palleggio — decisamente più importanti che in passato.
I calciatori lenti, ma dotati di un buon dribbling, ora sono merce preziosa, e rappresentano una solida alternativa agli attaccanti rapidi alla Pierre-Emerick Aubameyang. D’altro canto, questi ultimi sono ancora più letali che in passato, poiché gli sviluppatori hanno deciso di aumentare i frame per secondo delle animazioni, rendendo più fluidi le manovre — e di conseguenza — più efficaci gli spostamenti del corpo, che ora mandano in bambola le difese in maniera disarmante. Soprattutto perché la fase difensiva deve essere gestita — dal giocatore — in full manual, anche se ha optato per un setting automatico. Inoltre l’aver reso meno efficace le scivolate costringe a esser più pazienti negli interventi. Il risultato è che le partite sono più spettacolari e più ricche di reti.
Sono migliorati pure i movimenti senza palla. I giocatori cercano di non finire in fuorigioco, e gli inserimenti dalle retrovie sono maggiori. Non ci siamo ancora, però, sugli stop in presenza di lanci lunghi, dove gli atleti perdono alle volte — in maniera irrealistica — secondi preziosi: guardate nella realtà Lorenzo Insigne come addomestica il pallone senza doversi fermare, e ditemi se ha senso il controllo della sfera macchinoso che si continua a vedere su FIFA. Inoltre alcuni rimpalli continuano a essere decisamente poco coerenti, soprattutto sotto porta, facilitando di concerto i tap-in vincenti.
Un’altra introduzione interessante è riposta nelle sostituzioni rapide, ma sarebbe il caso di rivedere qualche avvicendamento automatico. Di fatto — usando la juve — la CPU mi propone spesso il cambio Barzagli - Asamoah, che però sono elementi completamente diversi. Ma come funziona il tutto?
In pratica FIFA 18 ci permette di cambiare i calciatori al volo senza spezzare il ritmo di gioco, facendo uso del semplice grilletto del pad, quindi aggirando la richiesta della pausa, la quale — finalmente — si avvia solo a palla inattiva (e non più in base al giocatore che ne è in possesso). Inoltre, la ripresa è caratterizzata da un breve countdown di tre secondi, che permette di ritrovare la concentrazione necessaria per non essere colti impreparati: ciò annulla i comportamenti scorretti di alcuni utenti che fino all'anno scorso spezzavano ad arte le nostre manovre offensive.
Anche i tiri da lontano sono stati rivisti: quelli a effetto — o quelli molto potenti — sono maggiormente letali, e ciò a indotto alcuni utenti a pensare che i portieri siano ora meno efficaci. In realtà è l'esatto contrario, sono più abili e più fluidi. Ma la maggiore incidenza dei colpi sotto gli incroci tende a metterli in ombra, poichè si tratta di conclusioni più spettacolari e dunque facilmente impressionabili.
Per il resto, come vedremo, a parte alcune altre piccole implementazioni, il gioco riesuma l’ossatura di modalità già viste.

FIFA 18 | EA Sports - Recensione

Finiamola di dire che FIFA è un simulatore di calcio perchè non lo è, con buona pace delle redazioni che lo riempiono di 9 ogni anno

Affrontiamo subito l’annoso discorso licenze: non ci sono tutte, ma la situazione è nettamente migliore rispetto a Pro Evolution Soccer 2018. Il numero di campionati è comunque superiore allo scorso anno, e ciò permette di gestire un calciomercato più ampio (durante la modalità Carriera) e soprattutto di sbizzarrirsi con le Sfide Creazione Rosa (nella modalità FUT). Anche perché — diciamoci la verità — chi sceglierebbe mai il campionato dell’Islanda o quello dell’Arabia Saudita?
Ad ogni modo tra le nuove realtà (minori e maggiori) troviamo anche: la terza lega di Germania (l'equivalente della nostra Lega Pro) e la MLS. Mentre la Serie A e la B restano ancora assenti, sostituite da un tristissimo Calcio A e Calcio B. E ciò si ripercuote anche sui volti, che nel nostro campionato non sono sempre somiglianti alle controparti reali. Solo la Juventus gode di alcune (ma non tutte) buone prove, grazie alla partnership ufficiale con FIFA: vedi l’ottima resa di Dybala.
Per quanto concerne il regolamento, anche stavolta le nuove direttive IFAB non sono state implementate. Ritroviamo però il diverso modo di battere il calcio d’inizio: in passato il pallone non era in gioco se non si muoveva con un tocco in avanti, inoltre il secondo tocco non poteva essere dato dallo stesso calciatore. Ora non solo non sono più necessari due giocatori per la battuta, ma per la corretta espletazione basta un solo uomo che calcia all'indietro la sfera (Regola numero 8).
La DOGSO (deny an obvious gol scoring opportunity) però non è sempre rispettata. Diversamente dalle chiacchiere da bar fatte da diversi telecronisti, il fallo da ultimo uomo non esiste nel calcio, in più dall'anno scorso la condotta gravemente sleale è stata sostituita dalla DOGSO, che in soldoni discrimina nella medesima situazione l’uso del cartellino rosso o giallo a seconda che il fallo avvenga dentro o fuori l’area di rigore. Sicchè, negare l’evidente opportunità di segnare una rete è punita — in area di rigore — con il solo cartellino giallo (a parte rare eccezioni, tra cui trattenere, spingere e tirare l’avversario), che resta invece rosso se lo stesso fallo avviene al di fuori della suddetta area.
In FIFA 18 gli Arbitri tendono a sbagliare meno la valutazione del fuorigioco passivo, ma sui contrasti — non di rado — sbagliano interpretazione: sorvolano sui falli netti e fischiano invece i normali contatti. E’ bello poi vedere la rimessa da parte dell’arbitro quando un calciatore finisce a terra per troppi secondi, senza che vi siano gli estremi per un fallo. Tuttavia, la ripresa di gioco non sempre avviene dove si trovava il pallone al momento del fischio, ergo quest’ultima è sbagliata. Tra l’altro — in tali frangenti — non ci è permesso decidere cosa fare del pallone: una volta che rimbalza a terra, viene sempre restituito all'avversario.
Per tutte queste evidenti situazioni, Fifa non è un simulatore. E’ quindi evidente che chi asserisce il contrario non conosce le regole del gioco, altrimenti di fronte a tanta semplificazione e superficialità non si sognerebbe mai di definirlo tale.

FIFA 18 - le Icone

Le modalità sono sempre le stesse: Carriera, Pro Club, Stagioni Online, il Viaggio, FUT

La Carriera come sempre fa da riempitivo all'offerta. Siamo dunque molto lontani da Football Manager 2017, ma almeno ora il calciomercato è più interattivo grazie alla presenza di trattative in tempo reale tra presidente e agente. Ma col passare del tempo tenderemo comunque a saltare tutte le scenette intermedie relative all'acquisto dei nuovi tesserati, poiché rallenteranno solo l’incedere. Più interessanti sono invece le nuove modalità d’ingaggio con più variabili nelle clausole rescissorie e nei bonus: percentuale su vendite future, raggiungimento di obiettivi stagionali, ecc…
Le Stagioni Online e in co-op sono rimaste praticamente identiche a sé stesse, con l’assurda impossibilità di visualizzare la qualità della connessione con l’avversario, presente invece in FUT. Si tratta di una scelta deprecabile, probabilmente volta a spingere più quest’ultima modalità, decisamente più remunerativa per EA Sports. Ad ogni modo, nelle Stagioni Online si può liberamente scegliere una squadra reale e sfidare gli altri avversari per scalare 10 campionati. Oltre alla promozione si ha modo di vincere i rispettivi titoli giungendo a un dato quantitativo di punti, variabile in base alla serie in cui si milita. Ogni tot giorni è altresì possibile partecipare a una serie di coppe suddivise (anche qui) per difficoltà crescente: è presente anche un torneo interamente dedicato al calcio femminile, con tanto di achievement su Origin.
Il Viaggio (parte seconda) ci riporta nuovamente nei panni di Alex Hunter, nella Premier League. In FIFA 17 avevamo terminato il primo anno tra i professionisti, dopo una parentesi in Football League Championship e il successivo rientro nella serie maggiore, conclusosi in bellezza col trionfo in FA Cup. Quest’anno si parte dunque come astro nascente: siamo ben più che una semplice promessa, ma chiaramente c’è molta strada da fare per affermarsi. Il pericolo maggiore verrà dalle lusinghe di altri club stranieri, e dovremo così “gestire” (in realtà è già tutto deciso) l’inaspettata nostra nuova fama.
Oltre a migliorare le abilità in partita con buone giocate e in allenamento con buoni voti (è anche possibile pure simulare i risultati, ma in tal caso spesso ci si becca una semplice C), vivremo i nuovi sviluppi familiari degli Hunter, con il ritorno in scena del padre. Mi sarei tuttavia aspettato maggiori collegamenti col rivale calcistico della scorsa prova.
La grande novità è però data dalla possibilità di finire in campionati diversi da quello inglese, tuttavia è escluso quello italiano. Il gioco permette anche di modellare il carattere di Alex (impulsivo, equilibrato, o pacato), in base alle risposte date durante alcuni dialoghi con altri NPC o nelle interviste post gara. Ma ciò incide solo su due variabili: facendo lo sbruffone otterremo più follower e quindi maggiori introiti dagli sponsor; mentre mostrandoci misurati (dando il merito delle belle prestazioni a tutta la squadra) entreremo nelle grazie del mister, che sarà così più propenso a farci giocare. Qualche reale scelta ci sarà data, ma ci sono comunque alcuni eventi insindacabili: sarebbe stato bello poter avere maggiori possibilità di manovra.
Ad ogni modo — a un certo punto — potremo scegliere in quale squadra andare a giocare. Non prendete alla leggera tale momento: alla fine otterrete in premio la vostra carta da sfruttare in FUT, dove Alex indosserà la casacca che avrete appunto scelto in tale fase. Purtroppo il valore è prestabilito, e non rispecchia quello finale: io ho terminato il viaggio con un valore di 82, ma ho ottenuto comunque un Alex Hunter di valore 78.
La cosa carina è che è possibile importare i dati di FIFA 17, in modo tale da partire già con un valore generale migliore per affrontare i match. Ma delle scelte dialogiche personali dello scorso anno non c’è straccia. O meglio, si segue il filo narrativo scelto dagli sviluppatori. All’inizio ci viene chiesto in che ruolo giocare, personalmente ho scelto nuovamente quello della punta. In tal caso conta molto effettuare assist e goal per ottenere buone performance: intorno al 60’ il mister a volte ci indicherà degli obiettivi da portare a termine entro la fine della gara, per ottenere più perk con cui migliorare alcune skill di Alex (finalizzazione, tiri al volo, dribbling, …) a nostra scelta. In più — centrando gli obiettivi generali di ognuno dei sei capitoli di cui si compone quest’avventura si potrà beneficiare di 6 abilità esclusive, non ottenibili diversamente, ergo consultate sempre il menù a ogni nuova sessione (ad esempio, in un capitolo ci viene chiesto di non simulare mai gli allenamenti).
Fate attenzione a non scegliere un livello di difficoltà troppo alto, perché dovrete comunque ottenere una votazione minima in ogni gara, altrimenti sarete a rischio sostituzione. Per il resto prima di scendere in campo il gioco ci chiede se vogliamo controllare tutta la squadra o il solo Hunter: io vi consiglio la prima opzione, altrimenti sarà più difficile fare in modo che i compagni vedano sempre i nostri movimenti, limitando di fatto le nostre opportunità di fare bella figura. Qualsiasi sia la vostra impostazione, non potrete comunque influenzare né la disposizione in campo dei compagni, né l’atteggiamento o la tattica di gioco.
Concludo menzionando la possibilità di personalizzare il nostro eroe con tagli di capelli, tatuaggi, vestiario, e così via. Tuttavia, le opzioni non sono tantissime: c’è ancora molto da fare per arrivare alla profondità vista nell’analoga modalità di NBA 2K18.

Intervista a Alex Hunter


Il Fifa Ultimate Team merita un capitolo a parte

Il FUT —  introdotto per la prima volta nel 2011 — è sicuramente il cuore pulsante di tutto FIFA 18, nonché un’autentica miniera d’oro per EA, grazie alle microtransazioni. E’ bene sottolineare come queste ultime siano completamente accessorie: in pratica consentono di acquistare i vari pacchetti dei giocatori con i FIFA Point, a loro volta acquistati con moneta reale (2200 FIFA Point equivalgono a circa 20 euro). Ma cosa centrano i pacchetti di figurine?
In FUT non si usano le solite squadre reali (sfruttate nelle altre modalità), ma vanno composte dall'utente con i calciatori trovati nei pacchetti di figurine. Questi si ottengono con i crediti di gioco, con i FIFA Point (come succitato), o completando una serie di competizioni. Queste ultime sono suddivise in: stagioni offline, Sfide Creazione Rosa, Draft Online, Squad Battle (novità), e FUT Champions (rimasto praticamente immutato) che rappresenta l'anima eSport del gioco. A quest’ultimo si accede dopo aver vinto 4 scontri diretti online, dopodiché ci viene chiesto di completare fino a 40 partite in sole 72 ore. E proprio a causa di tale stringente tempistica sono state introdotte le Squad Battle che possiamo inquadrare come una sorta di FUT Champions offline.
Il Draft Online — a fronte di una spesa di 15000 crediti (la valuta di gioco standard) o 300 Punti Fifa — dà l’accesso a un deck casuale di carte per sfidare gli avversari in vari match da dentro o fuori: più si avanza nel torneo e maggiori sono i premi.
Le Squad Battle premiano — ogni settimana — tutti i partecipanti con crediti e pacchetti di vario tipo, in base alla posizione conseguita nella classifica finale (suddivisa in più scaglioni), che andrà ad azzerarsi (appunto) ogni 7 giorni. E l’aspetto interessante è che non è richiesto alcun vincolo per partecipare.
Nello specifico, ogni dì avremo a che fare con almeno una sessione di 4 partite: alcune giornate saranno caratterizzate da più sessioni, mentre a ogni inizio settimana ci sarà un match speciale aggiuntivo. Le squadre avversarie sono gestire sempre dalla CPU, ma sono scelte casualmente tra quelle di ogni giocatore reale di FUT, quindi — prima o poi — beccherete anche la gloriosa LucullusGames.
Ad ogni modo, al termine di ogni partita riceveremo un determinato computo di punti. Quest’ultimo non è fisso, ma varia in base al livello di difficoltà scelto. Tenete a mente che si tratta sempre di scontri diretti, o si vince o si perde. Al termine dei 90 minuti — in caso di pareggio — si accede ai supplementari, ed eventualmente ai rigori.
Mente le Sfide Creazione Rosa (già introdotte lo scorso anno) sono state notevolmente arricchite con contest a tempo e nuove regole a tema, da rispettare per ottenere sempre nuovi pacchetti e crediti. In pratica si tratta di formare o completare delle rose di calciatori, tenendo a mente vari vincoli: atleti provenienti da un determinato campionato o squadra, una data intesa minima, uno specifico valore di un calciatore, ecc… Non tutte le sfide si esauriscono in una sola manche, alcune richiedono più rose da completare.
Le Stagioni Offline non si comportano come quelle online: non si tratta di una sequenza di campionati sempre più difficili, bensì ci viene data sempre la possibilità — a ogni nuova stagione — di scegliere quale torneo affrontare. Ognuno si differenzia per difficoltà, premi in palio (crediti e pacchetti di carte), e limitazioni (ad esempio usare solo una rosa di giocatori argento).
Oltre ai calciatori standard, quest’anno ci sono le Icone, che sostituiscono le Leggende viste su Xbox. Si tratta di star del passato, quindi con valori fuori dal comune, peraltro riproposti in tre differenti versioni, in base ai loro tre migliori momenti in carriera, alle volte contraddistinti pure da un diverso ruolo ricoperto in campo: Maldini ad esempio è presente in versione terzino e centrale. Ci sono quindi anche Maradona e Ronaldo (quello di PSV, Barcellona e Inter). Pelè con un valore massimo di 98 rappresenta l’icona più forte, sebbene il sottoscritto ritenga la Mano de Dios più forte. E parlando di valori non in linea, direi che gli sviluppatori hanno toppato anche sulla scelta del miglior Del Piero, che non è sicuramente quella del 2006.
FIFA 18 — quindi — si è trasformato sempre di più in un gioco di carte vero e proprio. Da un lato apprezzo l’impegno e la svolta più profonda, dall'altro mi fa un pò paura questo sistema. E’ evidente che chi partecipa a tutte queste varie modalità di Ultimate Team ottiene vantaggi tangibili: più pacchetti, e dunque più possibilità di mettere le mani su giocatori più forti. Ma d’altro canto, diventa palese che sono necessarie molte più ore rispetto a FIFA 17, e questo potrebbe indurre chi lavora o studia molto a prendere in considerazione lo sfruttamento delle microtransazioni per riequilibrare un pò le sorti. Per fortuna in campo ci vanno sempre le capacità dei singoli giocatori, e quelle non si possono comprare.
E’ bene non sottovalutare l’importanza del Fut Champion Channel, in cui poter riguardare le partite dei migliori giocatori per cercare di carpirne i segreti, imparando le mosse e le tattiche migliori. Qui è possibile rivedere i replay, modificare l’inquadratura e la velocità di riproduzione.
Concludo questo paragrafo menzionato la buona companion app scaricabile gratuitamente per Android e iOS che permette di gestire le varie sezioni del FUT (sfide, acquisto di pacchetti figurine, …), ma che trova nella compravendita il suo punto dolente. A meno che non vogliate sfruttare l’opzione del “compralo subito”, seguire un’asta è assurdo perché la sincronizzazione non è perfetta ed è facile perdere l’ingaggio di un giocatore negli ultimi secondi. Mentre si rivela uno strumento semplice ed efficace per ripristinare la messa in vendita dei giocatori, senza avviare materialmente il gioco da PC (su Origin).

FIFA 18 - LucullusGames

Le musiche e i cori dei campionati sotto licenza sono molto buoni, mentre è più debole l’atmosfera delle serie non ufficiali

Dopo gli interventi tecnici strutturali dello scorso anno — implementati con il Frostbite Engine — questa volta si è badato più a rifinire che a innovare. I miglioramenti estetici più marcati si avvertono così ne "il Viaggio", che ora è gestito come una sorta di film interattivo. Anche gli Stadi sono stati realizzati con un maggior piglio e attenzione alla festa dei tifosi. Ci sono comunque le solite compenetrazioni poligonali durante le esultanze, con arti che attraversano corpi, pali e cartelloni.
Le animazioni sono molto curate per gli atleti più famosi, in primis Ronaldo, del resto il portoghese è l’uomo copertina, e guarda caso quest’anno ha anche una votazione più alta di Messi. Il resto dei giocatori mostrano comunque una buona qualità, anche se non sempre si nota la somiglianza nei volti. E’ carina anche l’idea di variare il ritmo di festa tra gli stadi sudamericani (più colorati e rumorosi) rispetto a quelli europei, dove la palette di colori è meno vitaminica.
Le impostazioni sono invece al solito striminzite. Si può variare la qualità del rendering (bassa, media, alta e ultra), il livello del antialiasing, e il limite del numero di fotogrammi al secondo. Ci sarebbe pure il supporto alle librerie DirectX 12, ma in verità non si notato differenze percettibili rispetto alle DirectX 11.
Il doppiaggio audio è in generale buono, ma è curiosa la scelta di mantenere il parlato in lingua inglese per alcuni top player (ad esempio Henry, Ferdinand e Griezmann), a cui Alex Hunter risponderà invece in italiano.
La telecronaca è affidata a Pierluigi Pardo, mentre il commento tecnico è di Stefano Nava, ancora una volta meno abile del suo collega. Ci sono un paio di battute nuove, ma il campionario non è per nulla ampio: si deve poter far di più. Perlomeno non ci sono più i cambi di tonalità quando si nominano i calciatori, e non si richiama fino allo sfinimento l’impostazione del “tiki taka”, la cui incidenza — l’anno passato — era diventata insopportabile.

Aggiornamento: le patch post-lancio hanno peggiorato alcune criticità

Purtroppo devo ravvisare varie situazioni non risolte (disconnessioni continue), e addirittura nuove problematiche legate al blocco delle partite: ora capita che i giocatori di ambo le squadre si fermino a centrocampo (subito dopo la fine del primo tempo), mentre il quarto uomo attraversa con nonchalance tutto il campo, mandando in malora le sfide legate al FUT (Squad Battle incluse). Come si può vedere dal video seguente.



Titolo: FIFA 18
Genere: calcistico
Sviluppatore: EA Canada
Editore: EA Sports
Data di rilascio su pc: 29 settembre 2017

Commento finale

FIFA 18 finalmente ha apportato un cambiamento importante nell’approccio offensivo, grazie allo spostamento del peso del corpo dei calciatori. Si tratta in sostanza di un gioco leggermente più completo e profondo, ma sarebbe bello vedere anche l’implementazione dell’equivalente del real touch della controparte nipponica, per dare maggiore peso anche alla fisica del pallone, rimasta pressoché immutata. Anche i tiri da lontano e di potenza (con la combo del tasto adibito al tiro + il Trigger) andrebbero rivisti, sono troppo efficaci.
EA non ha prodotto assolutamente un gioco perfetto, ma le piccole introduzioni — che dovranno  essere accompagnate in futuro da un nuovo ribilanciamento della fase difensiva — rappresentano di sicuro la linea giusta da seguire, ovvero quella volta a donare sempre maggiore libertà di manovra al giocatore.
Per aggirare i limiti della difesa vi consiglio di puntate alla tecnica del contropiede: sacrifica il numero di inserimenti offensivi, ma permette di contare su una disposizione più oculata e coesa del reparto difensivo.

Edit: recensione aggiornata in data 1 dicembre 2017

Pro:

  • Lo spostamento muta completamente l’approccio offensivo…
  • IA scalabile e variabile nella fase finale del match…
  • Il Viaggio si mostra più avvolgente
  • Il FUT è delizioso ma succhia anche più ore di gioco
  • Ritmo di gioco più lento e ragionato
  • Maggior movimento senza palla dei compagni


Contro: 

  • … Ma la difesa risulta depotenziata perché priva di nuove contromosse
  • … Ma l’IA adattiva di PES è più stimolante nei cambi di ritmo
  • Carriera e Pro Club necessiterebbero di novità rilevanti
  • La serie A continua a essere bistrattata
  • Le scivolate sono ora rischiosissime e meno precise

Voto 7,9

Fonte immagini: Google