Classifica dei migliori 10 Total War - Top Ten

Total War è una saga di grande successo, nata nel 2000 con Shogun Total War, videogame ambientato nel medioevo giapponese


Classifica dei migliori 10 Total War - Top Ten


I Total War, capitolo dopo capitolo, hanno beneficiato di miglioramenti tanto nella componente estetica che tecnica: particellari più convincenti (coltri di fumo, polveri, esplosioni), sistema d’illuminazione più arioso, e foliage più armonioso.
Prima di Warhammer Total War, i Creative Assembly si erano sempre ispirati a periodi storici realmente accaduti, anche se poi delle inesattezze c’erano sempre state (ad esempio il Colosseo in Rome Total War non combacia con i tempi di sviluppo reali). Ma si tratta di scelte per lo più stilistiche che vengono perdonate in opere che puntano soprattutto all'atmosfera: vale lo stesso con la Torre Eiffel, la cui presenza è anacronistica in Assassin's Creed Unity.
Tutti i capitoli maggiori sono strategici a tutto tondo: permettono di gestire sia macro-variabili (sistema tributario, economia, diplomazia, spionaggio), che manovre militari sul campo di battaglia. Mentre le prime operazioni vanno condotte dinanzi a una mappa consuntiva dei territori, secondo un incedere scandito da turni; gli scontri (battaglie campali e assedi a città e castelli) sono condotti in tempo reale come in un RTS, sebbene sia possibile anche simularne gli esiti (evitando di sporcarsi le mani in prima persona). Ma non basta accumulare ingenti risorse e poi attaccare il nemico con armate mastodontiche. Con le creature edite da SEGA occorre studiare bene il contesto ambientale: gli agenti atmosferici (pioggia, neve, sabbia) facilitano gli inceppamenti delle armi, le discese rendono più efficaci le cariche, le colline migliorano i danni causati dalle folate delle armi da lancio, gli alberi consentono le imboscate, il vento favorevole muove più velocemente i velieri, il morale delle unità ne determina le performance mentre l’affaticamento ne limita le capacità, e presidiare determinati edifici elargisce bonus che potrebbero fare la differenza.
Gli sviluppatori della casa britannica — fondata nel 1987 da Tim Ansell — si sono particolarmente distinti con gli episodi ambientati in contesti dove l’arma bianca la faceva da padrone, mentre nelle serie più “vicine” ai secoli moderni non si sono mostrati altrettanto meticolosi nel bilanciamento. Per quanto mi riguarda nell'uso della spada c’è più passione e eleganza, ma del resto la polvere da sparo rende gli uomini tutti uguali (come ci ricorda Thomas Carlyle, ne Il sarto rappezzato). Ad ogni modo, è evidente è che l’aspetto tattico e il livello di sfida hanno lasciato spazio ad approcci più arcade nei capitoli in cui l’artiglieria l’ha fatta da padrone.
Un elemento che invece non è mai stato risolto in maniera convincente è il pathfinding impreciso: quando si muovono armate troppo numerose, le unità non seguito sempre i nostri comandi alla perfezione, bloccandosi e/o cambiando direzione. Si può ovviare manovrando drappelli di minor entità.
Per il resto ho sempre provato grande divertimento per questi strategici che mi hanno accompagnato negli anni, con schermaglie spesso spettacolari. Ma soprattutto sono stati capaci di dare modo di studiare gli stessi eventi da punti di vista differenti — a seconda della civiltà manovrata — dando anche modo di riscrivere la storia.
Prima di lasciarvi alla mia personale top ten, voglio sottolineare che i videogame esaminati sono stati valutati prendendo in considerazione tutte le eventuali espansioni, che a volte hanno dato maggiore profondità alla versione base.


10) Total War: Rome II (2013)

E’ stato caratterizzato da un lancio disastroso, con una serie di bug che hanno gettato i giocatori nello sconforto più totale per mesi. E la cosa più brutta è che buona parte della stampa specializzata ha omesso o fortemente minimizzato nelle recensioni al Day One le gravi problematiche: sono piovuti 8 e 9 quando il titolo era palesemente rotto, e all'epoca meritava l’insufficienza.
Ma col tempo la situazione è cambiata. Non sono stati risolti tutti i problemi — che era impensabile potessero essere cancellati con le patch, poiché c’erano incrinature strutturali — ma sono stati almeno accantonati quelli più gravi, che riguardavano l’intelligenza artificiale e le magagne tecniche (e grafiche). Oggi è possibile giocare a Rome II senza grosse difficoltà ed è giusto riconoscergli i pregi: ottima quantità e varietà di unità (alcune inedite per la serie), mappe enormi, meccaniche profonde, e alberi tecnologici differenziati per ognuna della civiltà principali.
La Emperor Edition aggiunge inoltre diverse feature che erano presenti nei capitoli antecedenti, ma che erano state inspiegabilmente tolte nella versione base di questo gioco (tra l’altro neppure questo venne sottolineato in sede di recensione dalla maggior parte delle testate).

9) Total War: Attila (2015)

La campagna ha inizio nel 395 d.C., quando l’impero di Roma sta perdendo solidità a occidente, e le tribù barbare si fanno sempre più aggressive ai confini. Oltre agli Unni — a cui il titolo fa chiaramente riferimento — troviamo altre popolazioni: Visigoti, Vandali, Sassanidi, e altre.
Attila riprende la Modalità Orda — già vista nell'espansione Barbarian Invasion del primo Rome  — che permette di non avere una fissa dimora da amministrare in maniera profonda, dando modo di procacciarsi il necessario spostandosi da un agglomerato all’altro. Muovere le civiltà nomadi cambia, quindi, il tradizionale gameplay ancorato alla componente gestionale (che comunque non manca).
Del resto questo capitolo pur essendo stand alone, nasce chiaramente come estensione di Rome II; difatti pure l’intelligenza artificiale non fa molti progressi, ripresentandosi come una semplice revisione di quella “apprezzata” nel succitato e sfortunato capitolo.
Anche qui i problemi tecnici non sono mancati all’uscita, ma i Creative Assembly hanno risolto le magagne in tempi minori e in maniera più convincente.

8) Napoleon: Total War (2010)

L’opera ripercorre innanzi tutto le tappe fondamentali della vita del fondatore del Primo Impero francese, raggruppandole in quattro campagne (Austerlitz, Mosca, Piramidi, Waterloo) che si materializzano a partire dal 1796, quando il giovane Napoleone si accinge a varcare le Alpi.
In principio il progetto era stato ideato come espansione del capitolo Empire, ma — vista l’ingente mole di materiale raccolto — si è poi deciso di realizzarne un prodotto a sé stante. Ma nonostante l’uscita a un solo anno di distanza dal succitato episodio, non mancano delle novità (alcune persino inedite per la serie): l’affaticamento delle armate (in seguito a lunghi tragitti, terreni impervi, e climi ostili), la rivisitazione del concetto di generale carismatico che da solo può alterare l’equilibrio degli scontri (grazie a abilità specifiche), e le riparazioni provvisorie sulle navi (tra l’altro meno ostiche da manovrate rispetto al passato).
La recensione completa del gioco la trovate QUI.

7) Empire: Total War (2009)

E’ uno dei più vasti e corposi capitoli della saga, ma anche uno dei meno ottimizzati (pur senza cadere nei drammi di Rome II). Sul banco degli imputati ci finisce soprattutto l’intelligenza artificiale, non astuta come in altre prove. Ma Empire va certamente ricordato anche per aver permesso per la prima volta di comandare direttamente le navi, scegliendo: direzione, velocità, velatura, lato d’attacco, abbordaggio e tipologia di proiettili.
Il clou dell’offerta è riposto nella campagna d’indipendenza americana, suddivisa in 4 frangenti chiave. E’ presente anche la la campagna imperiale che invece è più libera: ci catapulta nel 1700 e ci permette di scegliere una delle fazioni disponibili (tra cui Austria, Inghilterra, Francia, Prussia, Spagna, e Impero Ottomano) al fine di conquistare un tot numero di province per ottenere il successo.
Il periodo storico è ormai ricolmo di artiglieria pesante e armi minori munite di polvere da sparo, e ciò cambia radicalmente l’approccio alle battaglie: le distanze tra i contendenti sono maggiori, e sono premiate di più le specializzazioni che il numero delle truppe schierate.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.


6) Shogun: Total War (2000)

Da qui tutto ha avuto inizio. Shogun avrà sempre il merito di aver portato nell’industria un nuovo format di gioco strategico, ma chiaramente il tempo passa per tutti e le meccaniche ora risultano molto più semplici rispetto alle ultime iterazioni.
La mappa strategica assomiglia al cartonato di Risiko, per via di un aspetto grafico molto spartano, e permette di erigere: cittadelle (migliorando i castelli), il Dojo dove addestrare le truppe (oltre alle armerie), i templi buddisti (o le chiese cattoliche). Ma per aver maggiori vantaggi tattici in battaglia occorre disporre di porti per scambiare l’oro con i mercanti portoghesi e olandesi, sì da procurarci armi da fuoco. Sono altresì presenti blande opzioni per diplomazia e spionaggio, nonché l’uso di ninja assassini per eliminare le figure di spicco degli avversari.


5) Medieval Total War (2002)

Questo è il secondo titolo della saga, ed è ambientato tra l’anno 1000 e i primi decenni del 1300.
Le modalità a disposizione sono: battaglie personalizzate (schermaglie tra due armate), battaglie storiche in cui impersonare eroi realmente vissuti (come Giovanna d’Arco) per provare a cambiare gli esiti degli scontri più famosi (come la battaglia di Hastings), e campagne storiche (dove la fase a turni accompagna le dinamiche RTS)
L’impianto base è quello di Shogun che, qui, viene ampliato con nuove variabili e opzioni, senza comunque creare rivoluzioni.
L’espansione Viking Invasion mette a disposizione un’ulteriore campagna ambientata in Inghilterra, che per l’occasione è stata suddivisa in varie province da riunificare sotto un unico vessillo per arrivare alla vittoria finale. Oltre ai Vichinghi troviamo nuove fazioni tra cui (irlandesi, scozzesi, sassoni, e pitti). Mentre le armi d’assedio vantano l’introduzione dei proiettili incendiari.


4) Total War: WARHAMMER (2016)

E’ una prova più spettacolare e immediata che tattica e strategica. Ovviamente risente delle diverse regole di fondo, in parte prese a prestito dall’universo di riferimento basato sul board game Warhammer della Games Workshop. Ma questo può essere anche considerato come un elemento di forza, a seconda dei punti di vista; di sicuro ci troviamo dinanzi a voci inedite per la serie: la magia (che va prima ingabbiata, ed è limitata da cooldown), le unità volanti, ed gli eroi (regolati da meccaniche Gdr per sviluppare varie skill). Tutte queste variabili donano nuova linfa e varietà alla formula tradizionale: non si tratta di una mera operazione di reskin.
Il contesto ci vede impegnati in un tempo precedente l’Era di Sigmar. La mappa è quella del Vecchio Mondo con le regioni di Oblast, Bretonnia, Estalia, Reikland, Sylvania, Tilea, e Kislev. Le vicende ci mettono dinanzi a un grande pericolo proveniente dal nord, costituito dalle armate del Chaos. Invece dei diversi valori apprezzati in passato (felicità, igiene, provviste, ...) l’unico elemento da tenere davvero sotto controllo è la corruzione (del chaos e vampirica), poiché in grado di tramutare i popoli in orde senz'anima.
La versione base mette a disposizione poche razze (Umani, Bretoniani, Nani, Pelleverde, Conti Vampiro, e Guerrieri del Chaos), ma i dlc hanno reso più corposo il videogame.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.

3) Medieval II Total War (2006)

Gli scontri risultato spettacolari quando i numeri crescono all'inverosimile, e mutano sensibilmente le dinamiche in base al contesto: battaglie campali, assedi ai castelli, e assalti alle città. Negli ultimi due scenari diventano imprescindibili i grandi marchingegni (arieti, trabucchi, torri).
Le vittorie contro i soli eserciti ci offrono la possibilità di chiedere dei riscatti per i prigionieri, se invece il teatro di guerra è un centro abitato allora è possibile saccheggiarlo (per arraffare subito risorse da spendere) o occuparlo (investendoci sù per ottenere un flusso maggiore di entrate solo sul lungo periodo).
Una delle novità di Medieval II risiede nel ruolo giocato dalla religione cristiana. Si tratta di un potere politico che fa il bello e il cattivo tempo: elargisce favori, impartisce missioni, indica quali Nazioni non infastidire, invia membri dell’inquisizione, e lancia scomuniche. Mantenere dei buoni rapporti con la Chiesa può portare persino a inserire un membro di “famiglia” tra i cardinali elettori del prossimo Papa. Tra gli agenti, fanno la comparsa i Sacerdoti che sono in grado di convertire gli infedeli al cattolicesimo, nonché processare — ed ardere — gli eretici, ingraziandosi il Papato.
La corposa espansione Kingdoms offre: quattro ulteriori campagne (contraddistinte da altrettante cartine strategiche) e 13 fazioni aggiuntive.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.

2) Rome Total War (2004)

E’ ambientato tra il 350 AC e il 14 DC. L’obiettivo è partire da una piccola regione — con una limitata quantità di unità — e fare carriera, fino a prendersi il titolo di Princeps Senatus.
Rome è un capitolo rivoluzionario per la serie, grazie a una mole di interventi che riguardano più settori. Ad esempio a diplomazia acquista maggiore profondità rispetto al passato, gli emissari sono in grado di: stipulare alleanze, tregue, esigere pagamenti, cedere città, organizzare attacchi combinati, negoziare accordi commerciali e permessi di transito. Anche gli assedi sono stati rivisti: per conquistare le città è necessario far breccia attraverso le mura e prendere possesso della piazza principale, non occorre più sterminare il nemico fino all'ultima anima. Per sfondare le difese sono richieste strutture specifiche (arieti, onagri, e catapulte) da allestire sul posto (non vanno più costruite altrove e trasportate per miglia), mentre scale e torri permettono di penetrare dall'alto.
L’atmosfera è unica. I generali incitano i sottoposti, caricandoli con frasi che richiamano varie citazioni cinematografiche (Il Gladiatore, Braveheart). Queste cutscene sono state tolte purtroppo in alcuni capitoli successivi.
Due sono le espansioni degne di nota. Barbarian Invasion è ambientato tra il 363 d.C. e il 476 d.C. quando l’impero romano d’occidente non è più forte, ed anzi è in preda alle continue scorribande delle tribù barbare; le novità maggiori risiedono nelle Orde e nelle dispute religiose (che verranno ampliate in Medieval II). Alexander invece ci dona la possibilità di impersonare Alessandro Magno nella campagna di unificazione della Grecia e della conquista dell'impero persiano.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.


1) Total War: SHOGUN 2 (2011)

Ci porta nel Giappone della metà del XVI secolo, nell'epoca Sengoku dall'anno 1545 al 1600. L’obiettivo è riunire tutte le province (erette attorno a una capitale e altre città minori) sotto un solo comando, conquistando anche il rispetto degli altri clan.
Shogun 2 è uno dei capitoli più bilanciati e ostici allo stesso tempo. Non ci sono moltissime classi di unità, ma la differenziazione maggiore si ottiene con l’acquisizione delle specializzazioni.
Una delle novità più interessanti è legata alla maggiore profondità dei Tratti dei personaggi, migliorati a mezzo di punti da spendere in vari settori (militare, diplomatico, legislativo) a mò di progressione Gdr. Inoltre i comandanti acquisiscono — o perdono — il rispetto dei sottoposti in relazione agli sviluppi delle loro carriere: le sconfitte fanno calare la disciplina, ma le vittorie potano a un aumento delle abilità dei soldati. Mentre gli incarichi di prestigio rinsaldano la fedeltà degli agenti (geishe, ninja, metsuke, monaci), viceversa le declassazioni reiterate portano a tradimenti, guerre civili, o addirittura a suicidi.
Gli assedi così come le battaglie navali sono meno spettacolari (visti i numeri meno corposi delle unità, e le mappe meno estese) ma offrono tattiche decisamente meno arcade.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.


Considerazioni finali

La classifica in questione è ovviamente frutto della mia esperienza di giocatore, potrà quindi non essere condivisibile da tutti. Ho giocato tutti i titoli analizzati, la maggior parte dei quali è stata anche oggetto di recensione su questo sito.
Se ritenete che alcuni esponenti siano stati ingiustamente tralasciati scrivetelo nei commenti, e ne discuteremo.

Fonte immagini: Google