Total War: SHOGUN 2 | The Creative Assembly - Recensione

Total War Shogun 2 ci porta nelle terre del Sol Levante dell'era Sengoku, con l’obiettivo di riunire tutte le province sotto un solo comando




Per chi non conoscesse il brand dei Creative Assembly, siamo alle prese con un strategico dalla doppia anima. Occorre infatti barcamenarsi tra una fase a turni in cui amministrare le province: allestendo truppe, accumulando risorse, sviluppando rapporti diplomatici con gli altri attori in gioco. Mentre una volta scesi in campo l’incedere cambia registro, scorrendo in tempo reale; c’è anche la pausa tattica per riorganizzare le idee. Questa fase richiede una buona conoscenza delle tecniche di combattimento delle varie truppe in possesso; è tuttavia possibile anche optare per una risoluzione automatica dello scontro, sebbene in tal modo si perda la parte migliore dell’offerta.
Shogun 2 ci porta quindi nel Giappone della metà del XVI secolo, nell'epoca Sengoku, a partire dall'anno 1545. Avremo modo di vivere circa 55 anni di storia, distribuiti su un totale di oltre 200 turni di gioco. Nel feudalesimo dei samurai il contesto ci presenta una terra suddivisa in piccoli regni che necessitano di un unico Shogun, e ovviamente sta al giocatore meritarsi con la forza questo titolo politico-militare.

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La via per il successo passa attraverso l’onore del Daimyo

Total War Shogun 2 offre più modalità: campagna principale, specifici scontri storici, prove generate casualmente, e multiplayer.
Prima di avviare le danze dobbiamo scegliere quale fazione impersonare, tenendo presente che i clan partono da condizioni iniziali differenti; ad esempio i Date devono affrontare una ribellione interna, mentre gli Oda si trovano subito minacciati ai loro confini. Inoltre ogni fazione si differenzia per alcune unità speciali, religione (ci si può convertire per ottenere armi nuove), punti di forza e di debolezza in ambito bellico e commerciale. Nel proseguo sarà importante ottenere comunque il rispetto degli altri clan, migliorando il valore del nostro onore: tramite un buon numero di vittorie, gestendo in maniera oculata il rapporto con le province assoggettate, studiando le filosofie più appropriate in base al contesto ambientale di partenza, e affrontando i soliti dilemmi morali (come la gestione del cibo durante le carestie e i periodi di grande fertilità). A variare il quadro generale ci saranno anche le epidemie, i disastri naturali, e la combinazione dei matrimoni dei nostri eredi.
La mappa strategica ci presenta un Giappone suddiviso in varie province, erette attorno a una capitale, città minori, e a varie risorse specifiche (il cui approvvigionamento non è più automatico).
L’interfaccia costa di varie schermate informative: finanze, diplomazia, e studio delle filosofie orientali (che sostituiscono le ricerche di Empire Total War), e amministrazione dei personaggi (comandanti e agenti). Il rapporto di quest’ultimi coi sottoposti risente degli sviluppi delle loro carriere: le sconfitte dei comandanti fanno calare la disciplina, viceversa le vittorie potano a un aumento delle abilità dei soldati; incarichi di prestigio rinsaldano la fedeltà degli agenti, mentre la loro rimozione da ruoli importanti e le declassazioni reiterate portano a tradimenti, guerre civili, o addirittura a suicidi.
Tra gli agenti troviamo: le geishe, abili nel mettere fuori gioco figure politiche chiave; i ninja, utili per sabotare le strutture nemiche (sbloccando varchi) nonché assassinare i generali avversari; i metsuke, preziosi per individuare la presenza nei nostri territori di unità speciali dei nemici; i monaci, fondamentali per convertire e demoralizzare gli eserciti.
Tra le novità di Shogun 2 ci sono: la rivista gestione delle regioni, dove occorre intervenire manualmente per migliorare l’area economica (a mezzo di fattorie, mercati, rotte commerciali) e quella ricreativa (per mantenere alto l’umore della gente); il potenziamento dei Tratti dei personaggi a mezzo di punti da spendere in vari settori (militare, diplomatico, legislativo); e una maggiore profondità per la diplomazia (grazie all'aggiunta dello scambio di ostaggi di eredi al clan). Resta sempre valida la possibilità di creare alleanze e stipulare trattati di pace.
La conquista delle terre altrui porta a nuove entrate e allo sviluppo di nuove unità di combattimento. Dopo aver annientato il nemico, si presentano due possibilità: saccheggiare la zona per ottenere un boost di risorse, provocando il malcontento tra i locali che potrebbe però anche dare il là alle rivolte; o occuparla “pacificamente” assumendone il comando per sfruttarne le potenzialità, sostenendone i costi e aumentando l’onore.
Sul campo di battaglia persiste ancora il sistema della morra cinese tra le tre solite macro tipologie di truppe: artiglieria, fanteria e cavalleria. La varietà delle unità paga dazio rispetto all'enciclopedico Empire Total War, ma ne beneficia un miglior bilanciamento tra le classi. A donare maggior spessore — rendendo meno scontati gli equilibri — ci pensano alcune caratteristiche peculiari dei soldati (derivanti dallo studio di determinate filosofie o dalla progressione di un personaggio), e le unità speciali dei clan. Il lavoro di personalizzazione delle manovre militari risente dunque più delle singole tipologie di truppe e della loro sinergia con le altre, piuttosto che approfondire il quadro d’insieme. Così alcune unità sono di grande supporto (instillano coraggio tra i colleghi), mentre altre seminano terrore tra le fila nemiche; senza dimenticare le abilità spendibili in maniera diretta (polvere da sparo e proiettili incendiari).
Lo studio dello scenario resta una componente importantissima: presidiare un edificio elargisce bonus, i boschi forniscono una copertura della visuale, le posizioni sopraelevate facilitano le cariche, i corsi d’acqua rallentano il passaggio, la stagione e le condizioni climatiche possono agevolare o ostacolare le operazioni, e la morfologia del territorio favorisce le imboscate (strettoie e colline a terra, secche e correnti avverse in mare). Le battaglie navali sono meno epiche ma offrono tattiche meno arcade; la varietà di imbarcazioni è tuttavia scarsa. Anche gli assedi non sono spettacolari vista la mancanza delle immense fortificazioni europee, ma del resto questo è dovuto all'ambientazione diversa e non a mancanze strutturali.

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Tecnicamente il colpo d’occhio è pregevole e le musiche donano un’atmosfera peculiare

E’ stato fatto un buon lavoro nella cura ai dettagli estetici (la resa non si degrada con lo zoom), col sistema d’illuminazione, e con gli effetti particellari. Il motore di gioco è scalabile ma per godere appieno delle delizie grafiche (per l’epoca) serve un buon processore e un adeguato quantitativo di ram. Anche i filmati sono piacevoli, così come la colonna sonora e il doppiaggio.
Il pathfinding continua invece a essere impreciso, sicché le truppe non rispondono sempre in maniera adeguata agli ordini di movimento quando il loro numero è elevato; meglio dividerle in drappelli per ovviare.

Titolo: Total War SHOGUN 2
Genere: Strategico
Sviluppatore: The Creative Assembly
Editore: SEGA
Data di rilascio su pc: 15 marzo 2011


Commento finale

Total War Shogun 2 si concentra più sul lato locale (in senso lato), piuttosto che sui grandi numeri e sulle imponenti imprese. Il contesto e l’ambiente sono più circoscritti, per cui gli sviluppatori hanno deciso di concentrarsi su un’amministrazione più profonda dei personaggi (da sviluppare come in un Gdr) e sulle singole tipologie di truppe. Gli assedi spettacoli hanno così lasciato spazio allo studio delle varie tattiche intermedie in campo aperto: l’armata è pensata meno come un singolo organismo, e più come un insieme di truppe che cooperano. Le varie entità possono sfruttare i propri punti di forza in base al terreno su cui si muovono, e in base agli altri colleghi con cui poter collaborare.

Pro:
  • Gli skill point donano maggiore profondità
  • Alle alte difficoltà l'intelligenza è più ostica rispetto ai predecessori
  • Longevità mostruosa
  • Comparto tecnico
  • Più tattico ...

Contro: 
  • ... Ma meno spettacolare negli Assedi
  • Meno unità rispetto a altri episodi

Voto 9



Fonte immagini: Google