Immortal Planet | teedoubleuGAMES - Recensione

Immortal Planet è un soulslike ambientato in un contesto sci-fi intrigante e criptico, in cui al giocatore è richiesto di porre fine a una maledizione




Imortal Planet è partorito dalla mente di Tomasz Waclawek, già autore dell’interessante Ronin (action-platform a turni), con l’intento di celebrare le opere dei FromSoftware. Ma come la maggior parte degli indie mossi da questo spirito, ci ritroviamo con un’inquadratura diversa che incide inevitabilmente sul combat system. Questa volta il taglio prevede un’impostazione isometrica, un pò come in Davyria Heroes of Eternity.
Mentre la progressione delle vicende si appoggia ancora a dialoghi criptici, sostenuti da una narrazione silenziosa che lascia tracce di sé nelle descrizioni di oggetti, armi, e statistiche.

Impersoniamo Awakewalker, una figura misteriosa che si risveglia da un lungo sonno criogenico. Costui è stato condannato a una maledizione che lo vede partecipare a un'eterna lotta indirizzata alla ricerca del sangue degli immortali, indispensabile risorsa per ripristinare la sua energia vitale, altrimenti continuamente risucchiata dal Pianeta glaciale su cui si trova. Come il Chosen Undead, anche qui dovremo provare a rompere lo status quo, sperando di essere più fortunati.
Ed è così che lasciamo il Cryopod (la stazione criogenica) per affrontare un Mondo di gioco popolato da prigionieri e stregoni, posti a protezione di preziosi congegni alieni.

Immortal Planet | teedoubleuGAMES - Recensione


Parte forte ma nel proseguo il livello di sfida si abbassa

A inizio avventura Immortal Planet chiede al giocatore di scegliere una tra le tre armi messe a disposizione. Alcune sono trasformabili, ad esempio c’è uno scudo che muta in ascia, passando dalle fasi di difesa a quelle d’attacco. La scelta non va presa alla leggera in quanto ognuna di esse presenta effetti unici, che possono essere ulteriormente personalizzati grazie alle reliquie, prodrome di bonus che influiscono direttamente sullo stile di gioco.
Il ruolo delle fiaschette Estus è ricoperto qui dalle siringhe di sangue immortale, che inizialmente sono disponibili in numero esiguo. Possono tuttavia essere incrementate, esplorando la zona.
Rispetto ai Souls, qui il focus dell’esperienza è riposto maggiormente nella gestione stamina che può indurre allo stordimento il contendente che ne conserva una dose minore; se esaurita non consente né l’attacco né la difesa. Inoltre alcune tecniche sono pensate proprio per danneggiare la stamina e non la salute, vedi le magie di ghiaccio. Rispetto al filone di Miyazaki qui è possibile anche dare uno sguardo costante alla barra della salute e a quella della stanchezza dei nemici, il che semplifica un pò gli scontri visto che possiamo decidere con maggiore efficacia il momento più adatto per affondare i colpi. Tale scelta non nasce però per rendere più dolce l’esperienza, si rende invece necessaria in previsione della diversa gestione della barra della stamina, che ci porta a mettere in piedi tattiche diverse in base alla riserva di energia a disposizione. Se ad esempio l’avversario ha esaurito la stamina ci basterà spingerlo giù dal burrone (se presente), per liberarcene in maniera elegante.
L’ambiente è strutturato su quattro aree dotate di un singolo hub dove riposarsi, che funge anche da checkpoint. In pratica sono i sostituti dei falò, dai quali poter ripartire per raccogliere quanti più punti esperienza possibile, da investire poi nella progressione del personaggio. Quando il nostro PG verrà sconfitto, queste sorte di “anime" sosteranno nel luogo della dipartita, ma potranno essere recuperate recandoci nuovamente sul posto, a meno di non incorrere prima in una seconda sconfitta: in tal caso saranno perse per sempre.
Non ci sono invece limiti all’esplorazione della mappa labirintica. Ciò vuol dire che il giocatore può finire anche in zone proibitive in un dato momento delle vicende, sono altresì presenti più scorciatoie da scovare.
La longevità varia a seconda di quanto ci si dedica all'esplorazione per scoprire i tanti segreti a disposizione, si va quindi dalle 8 alle 12 ore. Ma terminata la main-quest potremo avviare anche una sorta di new game plus, che tra l’altro svela il vero finale (come in Shrouded in Sanity). Tale modalità — denominata Nightmare mode — ci fa ripartire all'avventura, senza mantenere l’esperienza acquisita e gli oggetti guadagnati.

Immortal Planet - LucullusGames


Tecnicamente solido ma privo di guizzi creativi degni di nota

Alcune location sono ispirate (seppur non memorabili), anche se alla lunga si nota un certo riciclo; mentre i nemici sono ben disegnati. Non ci sono effetti particolari degni di nota; la palette di colori prevede tinte sature e una scarsa profondità. L’ottimizzazione è buona, non ci sono cali di frame né glich grafici. L’estetica minimalista è accompagnata anche da un’effettistica che si limita al compitino. I dialoghi con gli NPC non vanno sottovalutati, spesso rivelano luoghi preziosi.

Titolo: Immortal Planet
Genere: Soulslike
Sviluppatore e Editore: teedoubleuGAMES
Data di rilascio su pc: 28 luglio 2017

Commento finale

Immortal Planet inizia molto bene, e risulta intrigante, sebbene sia — in linea generale — poco originale. TeedoubleuGAMES prova almeno a caratterizzare la sua creatura con meccaniche incentrate maggiormente sul ruolo della stamina e con armi trasformabili. E per buona parte delle vicende il risultato è appagante. Purtroppo la parte finale della campagna mostra uno sbilanciamento in favore del giocatore, in quanto il livello di difficoltà si abbasserà sensibilmente rispetto alle battute iniziali. Il level design andava curato maggiormente o andava ridotto il numero di oggetti recuperabili, capaci di agevolarci il proseguo delle battute.

Pro:
  • Varietà di incantesimi
  • New game plus
  • Contesto sci-fi intrigante
  • Armi trasformabili
  • Gestione della barra della stamina


Contro: 
  • La difficoltà cala nella seconda parte delle vicende
  • Location alla lunga ripetitive
  • format derivativo

Voto 7,3



Extra


Fonte immagini: Google