Empire Total War ci porta nel 1700 con campagne disseminate su vaste zone del globo terraqueo, dandoci modo di provare un numero spropositato di unità
Empire Total War è composto di due momenti regolati da meccaniche diverse ma altrettanto importanti. Quando l’incedere è scandito dai turni, siamo in presenza di una mappa strategica che comprende diverse regioni: Europa (e annessa costa settentrionale africana), Americhe (del nord più una fetta di quella del sud, fino all'equatore), e India. Ogni singola porzione di territorio vanta una grande città (il cui possesso garantisce il controllo della regione), e una serie di villaggi minori che è possibile far evolvere. Qui le terre vanno amministrate per recuperare le risorse necessarie per finanziare le missioni (tassazione, miniere e fattorie), ma occorre anche stringere alleanze politiche e contrattare permessi di passaggio, senza dimenticare di rafforzare le difese per evitare le incursioni (quando siamo lontani). Giocano un ruolo importante soprattutto i ministri, che acquistano maggiore esperienza nel tempo e nuove abilità (se ottengono risultati significativi).
Una volta ingaggiato lo scontro si passa invece a un setting in tempo reale, dove gli scenari sono — stavolta — molto più ricchi di elementi statici artificiali (staccionate, edifici e mura), utili per proteggersi dalle copiose piogge di proiettili. La morfologia del terreno e le condizioni climatiche vanno studiate attentamente per decidere posizionamento e tattica da intraprendere: il vento può favorire o meno la corsa delle imbarcazioni, le tempeste di sabbia (così come le bufere di neve e gli acquazzoni) provocano maggiori inceppamenti delle armi, la boscaglia permette di celare le truppe, il fango e i corsi d’acqua rallentano le armate.
Resta fondamentale curare il morale delle truppe: un fiancheggiamento immediato le può portare nel panico, mentre l’uccisione di un generale riduce le qualità offensive degli assalitori.
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Empire: Total War | The Creative Assembly - Recensione |
Alcune novità e una valanga di truppe diverse, purtroppo però ci sono alcuni scompensi
L’offerta prevede la campagna d’indipendenza americana (suddivisa in 4 frangenti chiave), la partita personalizzata, il multi-player fino a 8 giocatori (4vs4), e la campagna imperiale. Quest'ultima ci catapulta nel 1700 e ci permette di scegliere una delle undici fazioni disponibili (tra cui Austria, Inghilterra, Francia, Prussia, Spagna, e Impero Ottomano) al fine di conquistare un tot numero di province per ottenere il successo. Le partite però non sono tutte uguali poiché lo scacchiere geopolitico presenta situazioni più a rischio: Venezia, Polonia e Regno dei Savoia sono circondati da superpotenze e vantano poche terre a cui attingere risorse.Le novità di questo capitolo risiedono nella gestione delle battaglie navali, nel maggior peso delle armi da fuoco e nel ruolo prioritario giostrato dalle ricerche (da sviluppare per aggiornare equipaggiamento e tattiche di combattimento). La maggior diffusione della polvere da sparo rispetto agli episodi passati cambia radicalmente l’approccio, allungando le distanze dai contendenti e premiando decisamente di più le specializzazioni (piuttosto che il numero delle truppe schierate). Le ricerche invece richiedono appositi edifici (collegi e università), in cui far lavorare più studiosi possibile per abbattere i tempi di sviluppo. Le evoluzioni riguardano più ambiti (economico, sociale, e militare), e risentono della forma di governo adottata (monarchia assoluta, monarchia costituzionale, repubblica) che di fatto preclude alcune scelte. Queste permettono sia una maggiore efficacia in battaglia (come "fuoco in fila" che consente di far sparare anche alle file coperte dalla prima, garantendo un maggior flusso di fuoco), che nuove manovre (dove la "formazione a quadrato" concede sia la protezione del comandante al centro, che la possibilità di sparare al nemico da ben 4 angolazioni).
Durante gli scontri in mare non ci dovremo più affidare al caso ma potremo comandare direttamente le navi, scegliendo: direzione, velocità, velatura, lato d’attacco, abbordaggio e proiettili. E’ importante variare gli scafi: non si può puntare solo su navi lente con una elevatissima potenza di fuoco, altrimenti si correrà il serio rischio di cadere vittima di piccole e rapide imbarcazioni (seppur poco potenti).
Purtroppo l’enciclopedico computo di unità e le innumerevoli possibilità di manovra di Empire Total War pagano dazio con una Intelligenza Artificiale meno stimolante che in passato, e un bilanciamento non perfetto, aggravato dall'inevitabile peso che assume l’artiglieria pesante. A differenza di Medieval 2 Total War — persino alle alte difficoltà — il titolo si mostra un pò generoso nei confronti del giocatore, sia in condizioni di svantaggio tecnologico che numerico. La CPU muove avversari meno aggressivi e poco audaci.
Lo spionaggio è sempre presente ma meno centrale: generalmente non si assoldano più spie ed assassini, che sono invece sostituiti dai libertini; restano presenti le figure religiose capaci di convertire le popolazioni.
La diplomazia permette di risolvere situazioni delicate, potenziare l’area commerciale (con le tratte), firmare tregue, e coordinare gli attacchi. Offre quindi una serie di opzioni importanti, pur non apportando sensibili miglioramenti rispetto a quanto avvenuto con il rivoluzionario Rome Total War.
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Empire: Total War - LucullusGames |
E’ un titolo più semplice ma riesce ugualmente a rapire per ore, facendo perdere la cognizione del tempo
Dal punto di vista tecnico Empire Total War segna un deciso passo in avanti in termini di dettagli da apprezzare con lo zoom, anche il fogliame e il mare risultano più naturali. I particellari sono buoni (come i fumi), ma a stupire sono soprattutto le animazioni e la fisica che contraddistingue i mezzi. A tal proposito sono deliziose le distruzioni degli scafi delle imbarcazioni sotto le cannonate avversarie. Il sistema d’illuminazione muta atmosfera a seconda dell’ora giornaliera e della stagione, ma l’impreciso pathfinding delle truppe resta un problema irrisolto: per evitare movimenti scoordinati è meglio muovere piccoli drappelli.L’ottimizzazione non è eccezionale ma la scalabilità del motore di gioco è buona, resta però importante possedere molta ram e un buon processore per non incorrere in rallentamenti nelle fasi avanzate; per aumentare le performance conviene disattivare la voce SSAO.
La colonna sonora è meno riuscita del solito (sebbene sia più che dignitosa) e mancano i bellissimi discorsi dei generali prima di una grande impresa, mentre il vociare dei soldati tradisce, piacevolmente, le diverse etnie.
Titolo: Empire: Total War
Genere: Strategico
Sviluppatore: The Creative Assembly
Editore: SEGA
Data di rilascio su pc: 3 marzo 2009
Commento finale
Empire Total War copre un periodo storico ristretto, proponendo una valanga di unità (ricche di specializzazioni) ma poche manovre tattiche (a terra) davvero diversificate; il focus resta riposto più che altro sulle armi. La creatura di Creative Assembly stavolta non è esente da qualche imperfezione: l’Intelligenza Artificiale è poco stimolante, e sebbene le patch post day1 abbiano risolto alcune cosette (soprattutto in ambito tecnico), questo punto rimane il più debole del gioco.Deve sicuramente piacere il periodo storico che pesa molto sull’atmosfera, se amate più gli scontri all’arma bianca allora è meglio virare sull'ottimo Total War Shogun 2.
Pro:
- Battaglie navali finalmente non automatiche
- Numero spropositato di unità...
- Longevità
- Ricerche in grado di apportare tangibili miglioramenti
Contro:
- Intelligenza Artificiale meno stimolante rispetto al passato
- ... Ma bilanciamento non eccezionale
Voto 8,4
Fonte immagini: Google