Resident Evil 0 HD Remaster | CAPCOM - Recensione

Resident Evil 0 HD Remaster è un ansiogeno survival-horror che si poggia su esplorazione, backtracking, scontri a fuoco, e puzzle ambientali




Resident Evil 0 HD Remaster per la prima volta abbandona l’esclusività delle piattaforme Nintendo. Il gioco era inizialmente uscito per Gamecube nel 2002 in Giappone (2003 in Europa), per poi essere ripubblicato anche su Wii qualche anno dopo. La particolarità di questo prequel risiede nelle sue meccaniche, in un certo senso “sperimentali” per il franchise; l’opera del grande Hideki Kamiya si presenta come una sorta di punto di raccordo fra la prima trilogia e Code Veronica. La componente survival viene qui esaltata da un level design ottimo, mentre sul fronte narrativo si viene a conoscenza di qualche gustoso retroscena legato alla nascita del Virus-T e all'Umbrella.
Si tratta di una remastered apprezzabile per via del tanto tempo trascorso dall'originale pubblicazione, ma si poteva intervenite in maniera più mirata su alcuni punti.

Resident Evil 0 HD Remaster ci permette di impersonare la giovanissima Rebecca Chambers (inviata ad indagare su una serie di omicidi nei pressi della foresta di Raccoon City) e l’ex-tenente dei Marine Billy Coen (accusato di aver compiuto la strage di 23 innocenti, e per questo era inizialmente scortato da alcuni agenti — poi deceduti — al vicino carcere per l’esecuzione).
Il prologo vede il team Bravo (della squadra S.T.A.R.S.) colpito dall’avaria dell’elicottero sulle Arklay Mountains, che costringe il pilota Edward Dewey ad atterrare. In seguito — come sappiamo — arriverà la squadra Alpha (composta tra gli altri da Jill e Chris) a varcare le soglie di Villa Spencer, grande protagonista di Resident Evil 1.
La nostra avventura inizia invece nei pressi di una ferrovia, dove Rebecca è l’unico membro della Special Tactics And Rescue Service a cercare rifugio su un treno bloccato da un qualche tipo di guasto, mentre il resto del team parte alla perlustrazione della zona. Il problema al treno non è però casuale, e ce ne rendiamo conto quando veniamo assaltati da alcuni morti viventi. Ed è qui che incontriamo per la prima volta Billy: d’ora in poi inizia la collaborazione dei due per cercare di sopravvivere.

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La componente survival è centrale e ben sviluppata

La novità di Resident Evil 0 — per la serie, all’epoca — è riposta nello Zapping System, ovvero la possibilità di controllare due personaggi contemporaneamente, semplicemente premendo un tasto adibito al controllo manuale. E’ possibile anche farsi seguire o far sostare il nostro collega in un dato punto della location. Una scelta di game-design riproposta — sebbene in versione “moderna” — in Resident Evil 5 e Resident Evil 6. Spesso occorre proprio combinare le abilità delle due figure per risolvere i vari puzzle. La risoluzione dei rompicapi è però legata più che altro al semplice recupero di oggetti-chiave e allo spostamento di mobili e statue: non è richiesto un gran sforzo di logica.
Billy è più abile in combattimento, è in grado di accendere candele o fuochi, e può spostare casse pesanti; Rebecca è più agile e può mescolare le erbe raccolte, sì da massimizzarne il potere curativo, facendo pure spazio nell'inventario (che è legato al concetto di slot limitati). Purtroppo l’intelligenza artificiale amica è tutt'altro che adeguata, quindi siamo costretti più volte a supportare il nostro partner, facendo man bassa di mostri a schermo, giacché il game over si materializza quando muore anche uno solo tra Billy e Rebecca.
Un’altra caratteristica distintiva è riposta nell'abbandono dei “magici” bauli comunicanti, in cui in passato era possibile depositare i vari item. Ciò che si lascia lungo il percorso non sparisce nel nulla ma rimane nella specifica stanza, sì da poter essere recuperato in seguito richiamando la mappa (per visualizzarne la collocazione). Questa possibilità limita il backtracking legato alle zone adibite alle casse, sebbene tale meccanica rimanga comunque centrale nel resto del videogame: ad esempio il salvataggio non è coperto dai moderni checkpoint, ma è ancora legato a precise safe-zone dove spendere i preziosi nastri d’inchiostro. La gestione dell’inventario è fondamentale: meglio portarsi dietro le armi (quelle potenti occupano due posti) e le munizioni, lasciando tutto il resto. Scambiare di continuo gli oggetti tra i due protagonisti (per massimizzare l'uso degli spazi) ha permesso pure di introdurre nuove tipologie di enigmi, ma di fatto rompe ancor di più il ritmo. Se tuttavia pensate di usare uno dei due personaggi come mulo, cadete male: diversi passaggi del gioco prevedono l’impiego specifico di Rebecca o Billy.
Si tratta dell’ultimo episodio dotato dei legnosi Tank Controls, con le famose rotazioni sul posto di 180° (marchio di fabbrica della saga); chi vuole può comunque sfruttare i controlli moderni inseriti già nella remaster del primo capitolo.
Non ci sono novità nel gameplay, se non la possibilità di impersonare Wesker in luogo di Billy dopo la prima partita. Questi può contare su poteri che gli altri due personaggi non hanno, cambiando di fatto l’approccio della seconda run.
Si è però persa la possibilità di ricalibrare le varie difficoltà: già all'epoca si notava uno stacco netto tra il livello “facile” e quello “normale”. Vi sconsiglio di selezionare il valore più basso poiché i consumabili saranno eccessivi, e abbasseranno l’ottimo livello di tensione che invece il gioco ha da offrire. Detto ciò, vi devo comunque mettere in guardia dal livello normale: fate attenzione a non sprecare le munizioni, poiché potreste ritrovarvi a metà avventura senza il necessario per proseguire.
La longevità si asseta sulle 9-12 ore (a seconda dell’abilità del giocatore); terminata la main-quest si sblocca anche la modalità Leech Hunter (presente già nell'edizione classica).

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Una riedizione che non bisogna lasciarsi scappare, se non si ha mai avuto modo di mettere le mani sull’originale

In Resident Evil 0 HD Remaster attraversiamo varie zone, tra cui menziono: i vagoni dell'Ecliptic Express, i corridoi del centro di addestramento, e le catacombe di una chiesa.
Il level design moltiplica il peso delle avversità grazie alle molte sezioni claustrofobiche, dimorate dalle putrescenti creature bramose di un lauto pasto. Gli abomini incontrati sono il frutto dei primi esperimenti senza scrupoli della Umbrella, elaborati su varie specie del regno animale (scorpioni giganti, pipistrelli e scimmie), e come tali non reggono il confronto con le tradizionali amenità più morbose di altre iterazioni del brand; d’altro canto di norma nelle ricerche si parte con organismi solo via via più complessi, prima di passare all’uomo.
I filmati in CG non sono stati restaurati e sono state mantenute pure le tediose animazioni delle aperture delle porte, che all’epoca erano state inserite per mascherare i caricamenti; oggi sono solo irritanti, perché si concretizzano come un inutile perdita di tempo. Le inquadrature sono ancora fisse su sfondi pre-renderizzati.
Le texture sono state rifatte da zero, e i particellari sono di discreta fattura (soprattutto per i fumi); il rivisto sistema d’illuminazione migliora l’aspetto generale. E’ possibile selezionare il formato widescreen (16:9) o quello originale in 4:3. La risoluzione è stata portata a 1080p con sessanta frame al secondo, sono presenti anche opzioni per l’antialiasing e la qualità delle ombre.
Gli stacchetti musicali riescono a mettere ansia durante l’incedere felpato, soprattutto quando i protagonisti rimangono separati. La traduzione in italiano è stata rivista, quella originale era approssimativa e piena di errori nella consecutio temporum.

Titolo: Resident Evil 0 HD Remaster
Genere: survival-horror
Sviluppatore e Editore: CAPCOM Co., Ltd.
Data di rilascio su pc: 19 gennaio 2016

Commento finale

Resident Evil 0 HD Remaster è un buon capitolo e funziona ancora oggi, sebbene non sia il migliore della saga: ha acquisito nel tempo ancora più importanza per demeriti di altri prodotti analoghi, e per la mai digerita svolta più action dei capitoli più moderni. Ritornando alla qualità di questa remaster è giusto far notare che il lavoro — in generale — è leggermente migliore di quanto svolto con Resident Evil HD Remaster, ma è anche vero che si poteva fare comunque qualcosa in più.
Chi non l’ha mai giocato e vuole immergersi in un survival-horror classico — che non accompagna il giocatore con la manina — non dovrebbe lasciarselo sfuggire.

Pro:
  • Meccaniche ancora valide
  • Atmosfera horror
  • Retroscena gustosi...
  • La rivista traduzione in italiano
  • Qualche miglioramento tecnico...


Contro: 
  • ... Ma trama non eccezionale
  • Nessun contenuto aggiuntivo di qualità
  • Scarsa Intelligenza Artificiale amica
  • ... I filmati in CG potevano essere restaurati


Voto 7,5   (8,2 all'originale)



Fonte immagini: Google