Vanquish | PlatinumGames - Recensione

Vanquish è un Tps che è stato in grado di tracciare una nuova strada per il genere, unendo lo spirito arcade di una volta con un paio di idee ben congegnate 




Vanquish dimostra che gli shooter in terza persona non devono per forza essere statici: non occorre impostare necessariamente l’avanzamento da un riparo a quello successivo. Gears of War ha dato tanto all’industria, ma ha anche fossilizzato nell'immaginario un determinato approccio, che qui viene abilmente superato.
L’opera di Shinji Mikami — padre, tra le altre cose, della saga di Resident Evil — giunge su pc dopo 7 anni di esclusiva console, una storia analoga a quella di Bayonetta. Non a caso i ragazzi al lavoro — materialmente sul prodotto — sono ancora i Platinum Games, rinomati per riuscire a aggiungere pepe e ritmo sostenuto ai loro prodotti. Le due concezioni sono però diverse.
Mentre il gioco della bella streghetta ruota attorno a un combat system più tecnico e ricco di combo, Vanquish è un blockbuster atipico, con meno comandi ma tutti posizionati in maniera intelligente. Mentre il primo si dipana tra ambienti stretti e lineari, il secondo sfrutta maggiormente gli spazi in un perpetuo movimento.
Entrambi fanno leva su un’interpretazione sui generis del contesto da cui traggono origine, ma la trama di Bayonetta è più scorrevole per un pubblico occidentale. Vanquish si erge su una parodia esagerata (nel puro stile giapponese). Nella fattispecie la storyline alimenta una bieca fantapolitica che materializza uno dei peggiori scenari che il malthusianesimo potesse mai concepire.

In un futuro prossimo, la popolazione della Terra si trova a dover fare i conti con una scarsità di risorse e una contemporanea sovrappopolazione. Dieci miliardi di individui portano il pianeta al collasso, e come a solito la soluzione ai problemi viene dagli Stati Uniti. Questi decidono così di costruire una stazione orbitante — la SC-01 Providence — per immagazzinate ingenti quantità di energia solare. Quando però almeno una parte dei problemi pare rientrare sotto controllo, ecco che un colpo di stato nella Federazione Russa porta al governo il despota Victor Zaitsev.
Tanto per mantenere alte le tradizioni del buon vicinato — il capo dell'Ordine della Stella Rossa — pensa bene di prendere il controllo della stazione e convertire l’energia immagazzinata in microonde, poi dirottate sulla città di San Francisco. La distruzione della metropoli è solo un avvertimento. Il nostro nuovo “amico” promette infatti di riprodurre la cortesia anche alla città di New York, a meno che non si concretizzi la resa incondizionata del presidente degli USA Elizabeth Winters.
Se c’è una cosa che ci hanno insegnato i film d’azione ricchi di testosterone e privi di contenuti — a cui Vanquish chiaramente s’ispira — è che con i terroristi non si tratta. Quindi la massima autorità a stelle e strisce vara il contrattacco, e convoca noi giocatori.
Impersoniamo così Sam Gideon — un ricercatore della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) con il vizio del fumo alla Solid Snake — equipaggiato con un’avveniristica tuta da combattimento, denominata ARS (Augmented Reaction Suit). Tale gingillo è stato progettato dallo scienziato Francise Candide, ora prigioniero degli estremisti. Ci affiancherà nell’impresa il Colonnello Robert Burns — stella d’argento della marina — dal carattere poco incline alla discussione.

Vanquish | PlatinumGames - Recensione

Il moveset mescola ad arte idee tutto sommato semplici, ma sono la particolare esecuzione e il ritmo serrato la chiave di lettura del successo 

Il reattore della tuta, posto sulla schiena di Sam, permette di muoverci ad alta velocità e assorbire i colpi fino a una soglia limite, dopodiché lascia il protagonista in balia della pioggia di proiettili e ne limita le manovre. L’influenza del bullet time alla Max Payne (il cui terzo capitolo è stato recensito QUI) è ancora vivo nel 2010, ma gli sviluppatori giapponesi non potevano limitarsi a una semplice implementazione di una meccanica abusata, quindi hanno pensano bene di dotare l’avveniristica tuta di propulsori su tutti gli arti, affinché il rallenty possa essere dannatamente spettacolare ancora oggi. Così si abbandona la copertura per strisciare sulle ginocchia (ovviamente senza sbucciarle) lanciando granate, da colpire poi a mezz’aria per provocare il massimo danno (se a frammentazione) o stordire il nemico (se a impulsi); oppure roteare in volo — a mò di colpo dello scorpione — per terminare gli avversari colti di sorpresa, neanche fossimo in un emulo di Kill Bill con le pistole.
Come accennavo c’è un buon uso degli spazi. Tendenzialmente si sfrutta più la larghezza, ma non manca una discreta dose di verticalità. Ma l’aspetto più interessante risiede nella dinamicità delle manovre: in Vanquish occorre muoversi costantemente, quasi come accadeva negli FPS di una volta. Qui però le azioni non sono dettate solo dalle abilità di sincronismo come in Doom o in Serious Sam 3: BFE, è invece fondamentale leggere l’ambiente per capire quando è il caso di recuperare l’energia e quando è il momento di rischiare qualche mossa più azzardata. C’è quindi una strategia da legare alla gestione del ritmo.
L’Intelligenza Artificiale è buona. Il nemico non attende ma avanza a macchia d’olio: non segue una progressione da kamikaze, e anzi riesce a sfruttare anche gli esplosivi ambientali per stanarci. Inoltre gli enormi boss sono caratterizzati da più fasi d’attacco, con tanto di trasformazioni successive.
Tra le capacità a disposizione della nostra attrezzatura c’è la feature denominata “BLADE”, che scannerizza le armi incontrate durante l’avventura, per poi replicarle perfettamente. Se una bocca da fuoco è già stata copiata, imbattersi nuovamente nello stesso schema permetterà di potenziarne caricatore e danno. Potremo equipaggiare contemporaneamente fino a 3 dei seguenti giocattolini: fucili d’assalto, a pompa, al plasma, di precisione, lanciarazzi a ricerca, cannone laser, e lame rotanti. Inoltre è possibile mettere le mani su torrette e mezzi meccanizzati da comandare, oltre che spezzare il leitmotiv con fasi a bordo di treni magnetici e aerei.
Terminano il quadro un efficace e potente attacco corpo a corpo, e sporadici — oltre che emozionanti — Quick Time Event.
La longevità si aggira tra le 6 e le 9 ore a seconda del livello di difficoltà scelto, la scalabilità della prova è in grado quindi di accontentare più giocatori. Terminata la campagna si accede a ulteriori sfide che ricordano la modalità Mercenari di Resident Evil 4: occorre abbattere una serie di nemici entro un dato lasso temporale.

Vanquish - LucullusGames


Esteticamente l’impatto è buono, soprattutto considerando gli anni sul groppone

Le cut-scene sono spettacolari, ma la caratterizzazione dei personaggi propone figure eccessivamente stereotipate. A parte Sam che non si può non amare per manifesta simpatica strafottenza e impulsività, il resto del roster ricalca solo caricature démodé e cliché talmente riciclati da risultate oggi addirittura naif.
Il porting su pc — pur non ritoccando molto le texture, su cui si poteva fare oggettivamente di più — è di buona fattura; mette a disposizione la risoluzione in 4k e qualche effetto speciale aggiuntivo. Tra le feature più evidenti notiamo un buon ambient occlusion e un motion blur meno invadente. Per il resto segnalo: il frame-rate sbloccato, un efficace filtro d’antialiasing, e buoni particellari.
E’ presente del marcato pop-up e qualche asset è riciclato, ma si tratta di situazioni ereditate dalla versione console. Le animazioni del corpo sono godibili ancora oggi, mentre risultano meno ricche di dettagli quelle del viso.
Il doppiaggio in italiano è discreto, pur senza stupire. I contenuti dei dialoghi invece sono da action-movie di serie B. E’ più che sufficiente il campionamento ambientale.

Titolo: Vanquish
Genere: TPS
Sviluppatore: PlatinumGames 
Editore: SEGA
Data di rilascio su pc: 25 maggio 2017

Commento finale

Vanquish è un Tps dalla giocabilità eccezionale, che non dovrebbe mancare nella libreria di un appassionato, assieme a Binary Domain. Si tratta in definitiva di un arcade basato sugli score di fine livello, non offre una storia ben raccontata: se cercate una trama articolata qui potreste rimanere delusi.
Al momento della pubblicazione su steam c’era un problema legato al frame-rate: aumentandolo oltre una certa soglia, di concerto, s’incrementava anche il danno inflitto dai nemici. Tale criticità è stata prontamente risolta con una patch, ora l’ottimizzazione è quindi eccezionale.
Si tratta di un videogame pubblicato qualche anno fa, ma è bello notare un publisher che rispetta il consumatore; va sottolineato anche il prezzo budget (19,90), in luogo della cifra spropositata richiesta per la Full Clip Edition di Bullestorm (remaster priva di acuti per altro) qualche mese fa da Gearbox.


Pro:
  • Ritmo adrenalinico, frenetico e contagioso
  • Boss Fight entusiasmanti
  • Protagonista così tamarro che non si può non amare...
  • Scivolare e lanciare granate è un marchio di fabbrica riuscito


Contro: 
  • ... Ma la storia e il resto del cast sono dimenticabili
  • Sulle texture si poteva fare un pò di più


Voto 8,2 (8,5 all'originale)



Fonte immagini: Google