The Walking Dead: A New Frontier | Telltale Games - Recensione

The Walking Dead A New Frontier ci mette alle prese con nuovi protagonisti, e soprattutto con una Clementine più cinica e risoluta




The Walking Dead A New Frontier ci porta a rivivere, anche stavolta, l’atmosfera dell’omonimo fumetto nato dalla sceneggiatura di Robert Kirkman. Ma la domanda che tutti si pongono è: “gli sviluppatori saranno stati capaci di proporre qualcosa di paragonabile alla magia della prima prova?”.
La terza stagione è sempre suddivisa in 5 episodi, ma perde il riferimento numerico in favore di un sottotitolo: A New Frontier. Di solito questo tipo di operazione commerciale non è casuale, la si fa quando si vuole evidenziare un cambio di rotta, che coinvolge la narrativa o le meccaniche. Elementi d’innovazione purtroppo non ve ne sono, quindi si potrebbe erroneamente pensare che la manovra sia sibillina, e volta a alzare ad arte l’interesse attorno al prodotto, visti gli anni trascorsi da The Walking Dead Season Two.
Più verosimilmente si vuole invece rendere chiaro che abbiamo a che fare con un quadro dell’epidemia più ampio, con individui provenienti da diverse etnie e portatori di altrettanti differenti valori. E’ lo stesso leitmotiv che anima lo spin-off Fear the Walking Dead, che pure ha influito in questa attuale prova. E lo dimostrano anche i continui flashback che riportano ad alcuni momenti iniziali dell’apocalisse zombie.

Non mi convince l’idea di relegare in un angolino la timida ragazzina che si nascondeva nella piccola casa sull'albero. Sono passati diversi mesi dalle vicissitudini inscenate nel secondo capitolo, e i momenti cruciali che non conosciamo ci vengono raccontati a mezzo di flashback. La Clementine che abbiamo di fronte non è più la stessa: ora è una giovane donna indurita e segnata dalle avversità, più cinica e un pò sboccata. In verità l’animo più gentile e sensibile è sempre lì, è solo sepolto da una coltre di forte risentimento.
Il focus è riposto nel concetto di famiglia, riproposto in una veste nuova per la serie ludica, ma già ampiamente discusso in maniera profonda nel fumetto. Sono più forti i legami di sangue o quelli cementati nei momenti di profonda crisi?
A New Frontier segna anche l’introduzione di una nuova comunità di razziatori, che ricorda un pochino quella di Negan. Accanto alle immancabili nuove facce del videogame, faranno la loro comparsa vecchie conoscenze della serie Tv tra cui Paul "Jesus" Monroe.

The Walking Dead: A New Frontier | Telltale Games - Recensione


La prima operazione consiste nell’importare i vecchi salvataggi o definire un background ad hoc grazie allo "story generator”

The Walking Dead A New Frontier propone un'impalcatura narrativa fatta di continue spole tra presente e passato. L’obiettivo è cercare di far avvicinare emotivamente il giocatore sia a un nuovo personaggio giocabile (Javier Garcia), sia per capire che ne è stato della vecchia Clementine (di cui abbiamo perso una parte importante della vita).
L’altra caratteristica distintiva è la minore presenza dei vaganti nell'economia degli eventi, a beneficio dell’analisi del conflitto tra i vivi. Anche se gli intrecci e le relazioni sono decisamente più deboli che in passato.
I dialoghi — soprattutto quelli iniziali — sono più lunghi, e servono a introdurre i nuovi personaggi (Kate, Gabe, David) e il nuovo contesto. Ma i profili psicologici non sono convincenti e curati quanto quello di Clementine, e anche stavolta manca quell’alchimia che aveva colpito tutti nel primo The Walking dead (tra la piccola bimba e Lee). Inoltre a differenza della Season Two, il ruolo di Clementine non è totalizzante: è una scelta ardita, che però non porta a risultati solidi. Del resto il gioco è intrinsecamente legato alla crescita della bimba che si nascondeva sull’albero, in attesa dell’arrivo dei suoi genitori.

Per quanto riguarda la parte giocata, siamo sempre alle prese con un sistema di dialoghi a scelta multipla, dove le nostre risposte (da dare entro uno stringente arco temporale) non modificheranno tanto gli eventi, quanto piuttosto plasmeranno le relazioni con gli altri comprimari. I rapporti cementeranno amicizie o determineranno la dipartita (o il semplice allontanamento) di altri individui.
Anche stavolta ci sono: scelte un pò forzate, come quella che porta Javier a essere trattato come il leader di un gruppo di estranei; altre che richiamano situazioni già viste, come un triangolo amoroso che ricorda la stessa dinamica apprezzata in tv tra Rick, Lori e Shane; e altre ancora semplicemente poco efficaci. Con quest’ultimo punto mi riferisco precisamente al fatto che noi giocatori — messi nei panni di Javier — dovremo prendere delle decisioni su Clementine come se non la conoscessimo. Ma il suo essere stata protagonista delle precedenti avventure non solo fa crollare la suspense, ma ci porta a optare per azioni poco naturali, che la maggior parte dei player non avrebbe compiuto se dall’altro lato della barricata ci fosse stata un’altra persona in luogo di Clem.
Le fasi action sono demandate ancora una volta a brevi, quanto troppo semplici Quick Time Event (stesso tasto ripetuto, combinazioni diverse, o pressioni prolungate nel tempo). Anche in The Walking Dead Michonne la direzione intrapresa era quella della semplificazione, ma almeno il ritmo delle combo era più sostenuto. Francamente non apprezzo questa linea interpretativa, e speravo che l’ottimo lavoro svolto con The Wolf Among Us portasse in realtà a QTE migliori.
E’ presente anche stavolta l’inventario, ma al solito gli oggetti recuperati verranno utilizzati in maniera automatica dal personaggio. Si tratta quindi di una mera reminiscenza estetica, di un genere che ha perso tutti i contatti con le Avventure Grafiche di una volta.
La longevità si è leggermente abbassata, ogni episodio consta infatti di circa un’ora e mezza (in passato duravano circa due ore cadauno).

The Walking Dead: A New Frontier - LucullusGames


La veste estetica si basa sempre sullo stile in cel shading, che da diversi anni contraddistingue i prodotti di Telltale

Ma stavolta i modelli sono più definiti, le espressioni facciali sono più plastiche, le animazioni corporali sono più realistiche, e gli ambienti sono più ricchi di dettagli.
I tagli delle inquadrature mostrano una maggiore consapevolezza e capacità nel far proprie tecniche tipicamente cinematografiche. In tal senso i previously (gli stacchetti iniziali di sintesi) si concretizzano tra i migliori mai realizzati dal team.
La maturazione non si limita alla regia, ma coinvolge anche il comparto tecnico grazie al nuovo engine. Per la prima volta in assoluto non sono incorso in crash o freeze. L’ottimizzazione è decisamente superiore: nessun calo significativo di frame-rate e lip-sync quasi perfetto.
Molto buono il doppiaggio in inglese, con la sempre solida prova di Melissa Hutchison nel ruolo di Clem. La mancanza dell’italiano potrebbe invece essere un problema reale, per via del tempo stringente entro cui rispondere alle domande. Di solito non entro su questo tema, anche perché è oggettivo che il nostro mercato non porti a grandi incassi, quindi comprendo certe direzioni. Ma è innegabile che quando c’è il fattore tempo non si può più sfruttare il gioco per imparare una lingua nuova, divertendosi. O meglio, non lo si può più fare se si parte da conoscenze farraginose, quindi è un elemento da tenere in seria considerazione prima dell’acquisto. Oltretutto non stiamo parlando di valanghe di righe di testo come in Torment Tides of Numenera: lo sforzo di localizzazione si poteva fare. A meno che non esca una versione retail, è probabile che dovremo affidarci a lavori amatoriali.
E’ invece ottima la possibilità di scegliere la grandezza dei sottotitoli, una feature che troppo spesso è snobbata da altre produzioni.

Titolo: The Walking Dead A New Frontier
Genere: Avventura Grafica Action
Sviluppatore e Editore: Telltale Games 
Data di rilascio su pc: 20 dicembre 2016

Commento finale 

The Walking Dead A New Frontier da un lato apporta dei miglioramenti tecnici evidenti (che erano necessari), oltre che una migliore qualità alla regia nelle inquadrature; ma dall'altro lato va sottolineata una sceneggiatura povera di nuove idee, dove gli autori non mostrano di aver appreso dagli errori fatti nella seconda stagione. Inoltre la parte giocata è inspiegabilmente ridotta ai minimi termini, laddove in altre serie — vedi Tales from the Borderlands o Batman The Telltale Series — Telltale sembrava voler proporre qualcosa di più fresco anche nelle meccaniche. I QTE, poi, non sono mai stati così banali nelle produzioni del team californiano.
L’esplorazione cede spesso la scena a dialoghi prolissi. Mentre alcune morti hanno tagliato, purtroppo, le gambe ad alcune sottotrame che sembravano interessanti: occorreva maggiore sensibilità, e minore linearità.
In definitiva non si tratta di un brutto gioco, e forse proprio il confronto con le precedenti iterazioni ne evidenzia maggiormente i punti deboli. Sta di fatto che ci si aspettava un cambio di rotta che andasse a colmare le incrinature della seconda stagione: invece ci ritroviamo di fronte a nuove piccole stonature, in una produzione che comunque non è priva di momenti emozionanti, e di un paio di cliffhanger davvero azzeccati. Il climax è raggiunto in maniera soddisfacente in più di qualche episodio, ma come al solito la parte centrale è molto debole.
Molte situazioni — sebbene evocative — hanno il sapore del già visto e rivisto. I fan del franchise sicuramente non si lasceremmo sfuggire l’opportunità di proseguire un’avventura che non pone ancora un punto finale, ma devono anche essere consci che era lecito aspettarsi di più.

Pro:
  • Tecnicamente rifinito meglio
  • Un paio di ottimi cliffhanger
  • La nuova Clem è convincente
  • La trama nel complesso è piacevole...


Contro: 
  • Nessuna innovazione
  • ... Ma i temi sono già visti e rivisti
  • QTE troppo banali
  • Debole caratterizzazione dei personaggi secondari


Voto 7,1