MXGP3 The Official Motocross Videogame | Milestone - Recensione

MXGP3 è l’ultimo capitolo realizzato con la licenza ufficiale del campionato Motocross, e per la prima volta si avvale di un potente motore di gioco




MXGP3 ci porta nel bel mezzo di terreni fangosi, tra salti spettacolari e gli immancabili scrub. L’ultima parolina fa riferimento alla tecnica che consente di spendere meno secondi possibile quando si è sospesi in aria, piegando opportunamente la moto per abbassare i tempi sul giro; usando il pad occorre sfruttare entrambi gli analogici.
Ma MXGP3 è anche il primo titolo della software house a servirsi dell’ottimo Unreal Engine 4. I precedenti capitoli offrivano un modello di guida divertente, fintanto che non si entrava in contatto con oggetti dello scenario e con gli altri piloti. Con l’ultima iterazione, quindi, tutti si aspettano un netto miglioramento in più aree: veste grafica, sistema di collisioni, e gestione della fisica (tra moto e circuiti) più articolata e “realistica”.
Scopriamo insieme se il nuovo motore di gioco ha fatto dei miracoli, vediamo se l’abito ha fatto o meno il monaco.

MXGP3 The Official Motocross Videogame | Milestone - Recensione


Si continua sognare con Antonio "Tony" Cairoli, magari migliorando il suo secondo posto del 2016

MXGP3 si erge — bene o male — sulle stesse meccaniche già viste in MXGP2, a parte lievi ritocchi qua e là. Rispetto alle altre opere del portfolio della casa milanese questo brand off-road vanta un modello di guida più tecnico, che richiede un maggior impegno sia nella dose del gas da liberare in curva che nell'atterraggio successivo ai salti. E’ quindi un gioco a metà strada tra arcade e simulazione, che spinge a mantenere sempre alta la concentrazione, senza sfociare in azioni troppo complesse.
A disposizione del giocatore ci sono una cinquantina di moto ufficiali, da personalizzare con decine di sponsor e centinaia di pezzi originali, che incidono considerevolmente sulle prestazioni. Anche il nostro pilota gode di innumerevoli opzioni estetiche, per distinguerlo dagli altri centauri.
Non ci sono novità in termini di contenuti, le modalità restano le medesime: Gran Premio, Time Attack (sfide a tempo), Campionato, Monster Energy Fim MXON (una sfida che unisce i migliori piloti sotto le bandiere nazionali), Online, e Carriera (dalla MX2 alla MXGP). Quest’ultima può esser condotta entrando in un team (si può cambiare più volte la scuderia), o gareggiando in privato. L’ultima opzione però inizialmente è ricca di difficoltà, poiché necessita di continui investimenti per rimanere competitivi.
Prima di scendere in pista occorre scegliere la tipologia d’esperienza che si vuole mettere in piedi. Con la Fisica Pro occorre gestire manualmente il peso del pilota e controllare in maniera separata i freni, con quello posteriore che — una volta padroneggiato ad arte (in curva) — permette manovre altrimenti impossibili. Più aiuti deselezioniamo e più saranno ingenti i bonus di fine gara, atti a migliorare le nostre statistiche. Vi sconsiglio il livello di difficoltà facile poiché è davvero troppo permissivo.
Sono presenti gli immancabili rewind per correggere gli errori, sebbene coinvolgano più che altro la moto, lasciando spesso sulla pista ciottoli e altri elementi ambientali smossi dalle nostre avventate manovre.
L’intelligenza artificiale è leggermente più aggressiva, ma manca ancora un comportamento diversificato per i piloti. La scalata dalle ultime posizioni è semplice, ma i primi 2 o 3 contendenti si muovono come in passato, mantenendo delle distanze “calcolate” rispetto al resto dei corridori. Occorre rinnovare gli algoritmi per rendere più soddisfacente l’offerta in single, ma questo ragionamento vale anche per altri sviluppatori, non solo per Milestone. Microsoft ad esempio sfrutta il cloud in maniera intrigante per dare corpo alle tempistiche e alle manovre degli avversari, basandosi sulle capacità tecniche mostrate dai player reali delle liste amici dei giocatori. L’ultima implementazione di tale feature l’abbiamo vista in Forza Horizon 3.
Ma fino ad ora non ho parlato di novità, questo perché risiedono più che altro in ambito tecnico. L’unica importante considerazione — che possiamo fare per il gameplay — risiede nella differente gestione della fisica. Gli agenti atmosferici incidono finalmente in modo soddisfacente nell'approccio alla gara: la pioggia aumenta il peso dei piloti, e il terreno bagnato rende il controllo del mezzo più ostico. E' più facile slittare.

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L’avventura selvaggia sulle due ruote è più attraente

MXGP3 finalmente si è adeguato all’era moderna. Il balzo estetico si nota rispetto al predecessore, ma non bisogna sedersi sugli allori perché la distanza con i tripla A continua a persistere. Particolarmente gradita è la rinnovata deformazione del terreno al passaggio degli pneumatici; sono presenti anche maggiori dettagli a bordo pista. Purtroppo la resa della pioggia non convince dal punto di vista grafico.
Viceversa la rinnovata gestione dell’illuminazione dona maggiore personalità al quadro generale, con ottimi riflessi e con efficaci giochi di rifrazione sui vari materiali; la corsa in notturna — a Losail, in Qatar — ha poi un fascino del tutto unico. Tra le migliorie segnalo anche la rivista telecamera, le texture più definite, e il frame-rate pressoché granitico (sui 60 fotogrammi); manca però il supporto nativo ai 21:9.
Il sistema di collisioni è da anni uno dei talloni d’Achille delle produzioni Milestone, e purtroppo non ha subito evidenti rivisitazioni: l’interazione con gli ostacoli e con gli altri piloti risulta quindi ancora insoddisfacente, sebbene ora sia meno irrealistica e comunque non grave come in Sébastien Loeb Rally EVO. L’eccessivo uso del blur dona una patina grafica manipolata, che a me non fa impazzire.
I rumori ambientali sono aumentati in numero e qualità: ora si riesce a percepire l’atmosfera di festa inscenata dagli spettatori, e la vitalità dell'ambiente circostante. Il canto dei motori — grazie all’uso della tecnologia REV — subisce un netto miglioramento, anche se non è paragonabile alla resa reale. Ad ogni modo il risultato sonoro cambia se siamo in sella a esemplari a 2 o a 4 tempi, e muta anche in presenza di particolari upgrade istallati. La playlist vanta tracce per lo più di matrice elettronica, con spiccati esponenti dubstep; ma non è memorabile.

Titolo: MXGP3 - The Official Motocross Videogame
Genere: Racing ibrido
Sviluppatore e Editore: Milestone
Data di rilascio su pc: 30 maggio 2017

Commento finale

MXGP3 fa dei decisi passi in avanti, che sono sotto gli occhi di tutti quelli che hanno giocato ai precedenti capitoli: riguardano soprattutto estetica e fisica. Ma sinceramente mi aspettavo qualcosina in più dall'implementazione del motore di gioco di Epic, che ha potenzialità nettamente superiori alla precedente soluzione proprietaria. Mi riferisco soprattutto alla mancata ristrutturazione del sistema di collisioni.

Pro:

  • Veste grafica al passo coi tempi 
  • Fisica migliorata
  • Modello di guida in bilico tra tecnicismo e spettacolarità
  • Licenze ufficiali


Contro: 

  • Sistema di collisioni insoddisfacente
  • Andrebbe reso più appetibile l'online

Voto 7,7



Fonte immagini: Google