Injustice: Gods Among Us | NetherRealm - Recensione

Injustice Gods Among Us è un picchiaduro ad arene bidimensionali dove se le suonano di santa ragione i più celebri eroi dell'universo DC Comics




Injustice Gods Among Us è figlio dell’esperienza maturata da NetherRealm — software house fondata nel 2010 e guidata da Ed Boone — con quel Mortal Kombat pubblicato nel 2011 su console, poi giunto su pc nel 2013 in versione Komplete Edition.
A un occhio meno attento, il picchiaduro a tema DC Comics potrebbe sembrare addirittura una mera reskin dei guerrieri diventati famosi per affrontare tornei intergalattici; del resto lo stesso Ed Boone ne è alla direzione sin dal 1992 con l’allora Midway Games (fallita nel 2009). In verità il sistema di combattimento prende spunto da vari giochi, arrivando a proporre qualcosa di assolutamente diverso, sin dall'impostazione dei comandi di base.
Quello che invece accomuna Injustice Gods Among Us con Mortal Kombat 9 è l’approccio integralista alle combo. A differenza di altri esponenti non si ha a che fare con rapide e dinamiche contromosse per rompere — sul momento — gli attacchi nemici, ma invece si mettono in scena lunghe e arzigogolate concatenazioni di input (pulsanti e direzioni), da espletare senza errori per materializzare i danni maggiori.
Il target a cui, Injustice Gods Among Us, si rivolge è quello del single-player e del multi in locale. E’ presente anche il multi-player online ma — per una serie di scelte di game-design, che vi spiegherò meglio nei paragrafi successivi — il cuore dell’offerta si concentra chiaramente più sui contenuti offline.
Prima di entrare nel vivo della recensione voglio evidenziare il significato della dicitura “Ultimate Edition”, che compare nella versione in vendita per noi utenti pc. Banalmente si tratta di una release arricchita con 6 personaggi, 60 missioni STARS, e 30 ulteriori costumi. Il titolo inizialmente era un’esclusiva console, successivamente è giunto su pc completo di dlc e con un prezzo di lancio inferiore a quello del Day1. E va dato merito alla Warner Bros. Interactive Entertainment di essersi mossa con rispetto verso il consumatore.


I picchiaduro spesso snobbano la modalità Storia, ma non stavolta

Gli sviluppatori americani hanno messo in piedi un contesto decisamente superiore alla media. Ovviamente il plot non è paragonabile a quello di un action-adventure, ma resta tra i migliori di questo genere di riferimento. Nella fattispecie ci ritroviamo ad affrontare una serie di scontri, intervallati da cut-scene atte a dare sostanza al quadro che vi espongo di seguito.
Gli avvenimenti sono ambientati in un universo alternativo in cui Superman recita la parte del cattivo. La causa di questo rovesciamento di ruoli è dovuta alle crudeli manovre del Joker che prima ha raso al suolo Metropolis con una bomba nucleare, e successivamente ha drogato il kryptoniano che — in preda alle allucinazioni — ha ucciso sua moglie Lois incinta del loro bimbo.
L’uomo d’acciaio ha così perso il lume della ragione, istituendo una sorta di dittatura a cui molti eroi si sono arresi. Non tutti hanno però accettato di diventare i suoi scagnozzi, la resistenza si è così riunita sotto la guida di Batman.
A smuovere la condizione d’impasse ci pensa successivamente l’intervento degli stessi eroi, provenienti però da un universo parallelo in cui l'esplosione di Metropolis non è avvenuta. Si avranno così battaglie all’ultimo scontro tra veri e propri “doppi” per ripristinare lo status quo.

Injustice: Gods Among Us | NetherRealm - Recensione


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L’offerta ruota attorno a quattro macro aree principali: modalità Storia (di cui vi ho già parlato), Battaglie, Stars Labs, e Multi-player.
Le Battaglie svolgono il ruolo del tradizionale “arcade mode” con bonus e malus da scegliere. Le varianti sono presenti in un discreto numero. Segnalo soprattutto combattimenti in cui: la salute dell’avversario viene ripristinata completamente ogni 30 secondi, agire entro un tempo limite, combattere contro un veleno che abbassa continuamente le nostre difese, e via dicendo.
Le 300 Missioni Stars — a differenza delle Battaglie — fanno leva non su condizionamenti generali ma su ostacoli specifici, legati alle qualità e alla natura del singolo personaggio da impersonare. Anche qui faccio degli esempi pratici: contro Joker e Harley dovremo evitare di farci colpire con torte e dentiere, contro Lanterna Verde saremo chiamati a distruggere i vari costrutti, ecc… Tuttavia raggiungere il mero obiettivo non basta: come suggerisce il nome, la performance viene premiata con un numero di stelle (fino a tre) che sta a indicare il computo finale delle richieste accessorie da portare a termine. Queste possono riguardare: l’uso di una mossa speciale in un particolare momento, infliggere 10 colpi alla testa in relazione a un determinato nemico, e così via.
Il comparto Multi-player non è ricco di contenuti ma fa leva su lobby private, partite classificate, e al classico survivor.
Come accennavo a inizio articolo, l’anima competitiva viene meno. Ecco i motivi: combat system un pò legnoso, semplificazione nell’uso delle special (che approfondisco nel paragrafo successivo), netcode non sempre stabile, e leggero sbilanciamento del roster. Attenzione non sto criticando di per sé il gioco, sto solo evidenziando il quadro in cui ci si muove. Spesso si commette l’errore di bocciare un picchiaduro semplicemente perché pecca nell’online, ma bisogna capire che certe prove nascono anche per intrattenere proprio il singolo consumatore. Se adorate sfidarvi con amici in locale e se preferite un approccio più arcade, questo titolo vi darà grandi soddisfazioni. Ma se cercate un prodotto su cui investire del tempo online, questo non farà al caso vostro.
I multigiocatore infatti è stato istituito più per sfamare gli amanti del grinding. Il livello cresce di scontro in scontro, permettendo di sbloccare via via i vari collectible: costumi alternativi, elementi utili alla personalizzazione estetica (come la targa del profilo pubblico), bozzetti, musiche, e sfondi.
I match sono privi di round. Sono stati sostituiti da Barre della Vita doppie, come quelle viste in Vampire Savior: persa la prima delle due lo scontro farà una breve pausa, dando il là a una piacevole animazione.
Tra una ripicca e l’altra (nella modalità storia), e nelle Battaglie si assiste a qualche Quick Time Event che mescola un tantino le carte, permettendo di danneggiare leggermente l’avversario.
Una volta scesi in pista notiamo subito la particolare e spiccata interazione ambientale ottenibile azionando un unico pulsante (il dorsale per il pad), giunti in prossimità dei tanti oggetti utili (tra cui gas congelanti e cavi elettrici in bella mostra). La cosa interessante è che non tutti i personaggi sfruttano gli stessi elementi dello scenario allo stesso modo: i più agili e slanciati si limitano a sfruttare determinati componenti in modo creativo, mentre i nerboruti li sradicano completamente dal suolo. Quindi, se i primi fanno leva sul cofano di una macchina per metterci KO, i secondi ce la lanciano direttamente di peso.

Ed entriamo maggiormente nello specifico delle dinamiche di lotta.
Il moveset (Pad alla mano) non sfrutta due coppie di tasti per effettuare pugni e calci alti e bassi (come in Mortal Kombat). Ma ruota attorno a: tre tasti (X, Y, A) per l'esecuzione delle mosse base, facenti riferimento ai classici tre colpi (debole, medio e forte); e all'ulteriore ultimo pulsante (B) demandato invece a eseguire una mossa distintiva per l'eroe selezionato di volta in volta (Arrow usa l’arco, Batman dei batarang teleguidati). Si tratta di un’impostazione simile a quanto visto con Blazblue.
Con questi quattro tasti — uniti alle quattro direzioni (sfruttando la croce digitale o l'analogico) — si dà il là alle combo. La parata semplice si ottiene spostandosi nel verso opposto all'arrivo del colpo: una scelta più elegante ed efficace rispetto a quella di Mortal Kombat, che richiama invece quella di The King of Fighters.

Ma non finisce qua, perché dobbiamo ancora analizzare le Special, legate alla gestione della relativa barra posta nella parte bassa dello schermo. Questa è suddivisa in quattro sezioni e può essere sfruttata in quattro modi diversi: potenziare semplicemente le combo, aggiungendo un ulteriore colpo (col trigger destro); respingere lontano l’avversario dopo l’espletazione di una parata, per riprendere fiato; scommettere a piacere il numero di sezioni da investire (da 1 a 4) in un duello, che darà il là a una breve cut-scene in cui i due combattenti si lanceranno l'uno contro l’altro; oppure — aspettando che tutta la barra sia completa — si potrà scatenare una mossa devastante (pigiando su entrambi i trigger), che intaccherà in maniera corposa la resistenza dell’altro lottatore. Queste ultime mosse avviano delle sequenze spettacolari con lanci interstellari, bombardamenti con nutriti arsenali, viaggi al centro della terra, e così via.
Come avrete ormai capito, l’approccio è più votato al divertimento e alla spettacolarità. Il combat system è quindi più arcade di altre prove ma non è banale, e le piccole finezze ci sono. Tuttavia il risultato non è tecnico quanto quello d Street Fighter IV.
Le combinazioni sono tante: le mosse base sono semplici da apprendere, ma quelle più lunghe necessitano di un Arcade Stick adeguato come l'Hori Real Arcade Pro RAP 4 Kai, per poter essere padroneggiate a dovere. Viceversa con il gamepad si tende a commette più errori, non potendo vantare la precisione che solo uno stick da sala-giochi può dare.

Injustice: Gods Among Us Ultimate Edition - LucullusGames

Buon compleanno Kryptoniano. Ti regalo... L'oblio! (Mongul)

Le cut-scene sono ben strutturate, soprattutto quelle relative alla modalità Storia.
Le arene sono molto curate, e tutte si possono modificare con l'andamento degli scontri, agendo sugli oggetti interattivi. Ma la cosa più interessate è riposta nella possibilità di passare al palco secondario mettendo in piedi una mossa speciale da effettuare ai margini dello stage, come avviene anche nei capitoli di Dead or Alive. I modelli dei supereroi DC sono realizzati con cura, e trasmettono quella particolare magia che li circonda negli specifici albi a fumetti.
Tecnicamente il lavoro è ottimo: c’è un po' di aliasing, ma il frame-rate è solido e le texture ambientali sono ben realizzate.
Il doppiaggio è di buona fattura, diversamente da alcune prove di Mortal Kombat 9 (ho ancora gli incubi su Johnny Cage). L’audio dei dialoghi è in lingua inglese, accompagnato da sottotitoli in italiano; le musiche sono ben ritmate, ma tutto sommato dimenticabili.

Titolo: Injustice: Gods Among Us Ultimate Edition
Genere: Picchiaduro ad arene bidimensionali
Sviluppatore: NetherRealm Studios
Editore: Warner Bros. Interactive Entertainment
Data di rilascio su pc: 29 novembre 2013


Commento finale 

Injustice Gods Among Us giunge su pc nella versione Ultimate (completa di tutti i dlc), e propone uno dei pacchetti single-player più curati in circolazione. Il titolo basato sui buoni e cattivi dell’universo DC si rivolge però più al grande pubblico: i duelli sono spettacolari, e il numero di elementi interattivi degli stage è notevole. Il tecnicismo esasperato, tipico di produzioni basate sul PvP non c’è ma le piccole finezze non mancano, per chi vuole andare oltre il mero immediato divertimento. Resta infatti un videogame più profondo dei Picchiaduro ad arene tridimensionali come i vari Naruto e Dragon Ball Xenoverse.
In definitiva è un prodotto ideale per chi è interessato a un’esperienza più legata al locale o al single-player, dove spesso gli altri brand offrono poco o nulla.

Pro:

  • Roster corposo
  • Longevità
  • Sequenze spettacolari
  • Design di arene e eroi
  • Tecnicamente solido
  • Divertente in single e in locale...

Contro: 

  • ... Non adatto al competitivo online
  • Leggero sbilanciamento tra i contendenti
  • Netcode non stabile



Voto 8,2



Fonte immagini: Google