Endless Space 2 ci pone al comando di un impero galattico, con l’obiettivo di conquistare lo spazio profondo
Endless Space 2 è stato concepito con il supporto dei giocatori grazie all’early access. Forse non c’è genere migliore dove la collaborazione tra le parti può dare un grande valore aggiunto. Questo scambio di idee di solito si ha però nel periodo successivo al lancio, e si concretizza con la pubblicazione dei dlc. Negli eXplore, eXpand, eXploit ed eXterminate questi contenuti portano a impatti non indifferenti nel gameplay, tant’è che spesso, alcuni, finiscono con l'essere delle vere e proprie espansioni (come del resto lo erano tanti anni fa). In realtà tale modello di vendita (early access) si è reso molto pratico con l’acquisizione di Amplitude Studios da parte di SEGA, che ora dispone di un altro studio interno di qualità. Da notare la lungimiranza del publisher che mette le grinfie su una realtà che versava in ottime finanze, e non aveva necessità di vendere: che sia di buon auspicio per ottenere prodotti ancora più ricchi di idee, senza intaccare la diversa libertà creativa.
Anche stavolta l’elemento più curato del brand è riposto nell'interfaccia: pulita, chiara e ricca di informazioni utili per entrare subito in sintonia con un genere che ha — tendenzialmente — una curva d’apprendimento molto ripida, soprattutto per il neofita. Tuttavia devo constare che mi sarei aspettato l’aggiunta di una feature in grado di farmi davvero inebriare. Manca, per ora, il colpo di genio. Ma — come vedremo nei paragrafi successivi — la personalità non manca di certo, e piccole aggiunte hanno comunque donato maggiore profondità rispetto al primo Endless Space.
Come abbiamo visto con altri prodotti dell’universo Endless — indipendentemente dal genere, dal tempo, e dal luogo — ci sono degli elementi in comune. Mi riferisco ad esempio ai punti FIDSI: Food, Industry, Dust, Science, Influence. Ma all’interno di questo mero elenco di risorse, spicca sicuramente il Dust. Dato il colore simile all'oro è naturale identificarlo come una semplice moneta di scambio: d'altronde potrebbe essere l’ennesimo nome di fantasia dato a una preziosa risorsa economica. A molti giocatori può bastare sapere questo per poter dare il là alle partite, ma volendo approfondire un pochino il concetto vi dico che questa polvere (è questo l’aspetto esteriore) in realtà individua dei nanobot capaci di curare malattie, trasmettere una serie di dati ad altissima velocità, ricostruire oggetti distrutti, ecc…
Si tratta quindi di un importante lascito: i resti del glorioso passato della leggendaria civiltà degli Endless. Questa razza era così avanzata che aveva individuato due strade percorribili per ottenere l’immortalità, attraverso l’uso di nanobot e di nanocomputer. La prima soluzione portava a usare il dust come sostituto del corpo reale, e richiedeva quindi il completo abbandono al mondo virtuale (in cui traslare pure la coscienza). La seconda opzione prevedeva invece di sfruttare la polvere dorata per combattere il deperimento del corpo organico, attraverso mutazioni e clonazioni di DNA. La questione — su come usare al meglio la preziosa creazione — diede adito a accese discussioni di natura ideologica: immortalità nel mondo cibernetico, o nella vita reale. Come potete immaginare la querelle si spostò dal luogo di dibattito al teatro di guerra. L’epilogo fu tragico.
Il dust quindi non è solo una moneta di scambio, ma racchiude il background narrativo dell’opera; anche se le attuali razze di Endless Space 2 non sanno coglierne il potenziale migliore. O forse no…
![]() |
Endless Space 2 | AMPLITUDE Studios - Recensione |
Partite sempre diverse, eroi, e qualche chicca di natura politica
Il tutorial ci spiega subito le meccaniche di base, attraverso delle esplicative finestre informative.Per l’occasione è stata perfezionata anche l’efficacia dello zoom: si può passare dalla superficie del pianeta all'intera analisi della galassia, muovendo esclusivamente la rotellina del mouse.
L’esperienza di gioco muta radicalmente in base a quale fazione precostituita sceglieremo di manovrare. E’ presente anche un ottimo editor per crearsi una razza su misura come in Stellaris. Per ora quelle di base sono 8, ma verosimilmente verranno ampliate con futuri dlc (come è stato fatto coi prodotti precedenti). Ognuna ha un proprio background che andrà a determinare le relazioni con le altre, secondo il rapporto di affinità e contrasti già visto nel capitolo precedente, ora maggiormente affinato.
Ogni specie si differenzia per alcune tecnologie di partenza, e missioni specifiche. Quest’ultima è una caratteristica che mi è piaciuta molto in Endless Legend, poichè a differenza di tanti altri 4x — dove le fazioni si discostano solo per bonus e specializzazioni — qui il coinvolgimento esula dalle meccaniche, e abbraccia anche la narrativa (seppur sia assente la tradizionale campagna).
Le specie non sono quindi asettiche. Tra queste la più duttile per far pratica è — come sempre — quella umana, le altre garantiscono però visioni più sofisticate. Ne segnalo giusto alcune per darvi qualche input. I Vodyani sono un popolo errante che si sposta a mezzo di enormi arche, senza però mai insediarsi in maniera definitiva sui suoli alieni; gli Unfallen sono una pacifica specie di alberi senzienti che, estendendo le loro radici sulla galassia, intrappolano e colonizzano i vari corpi celesti; gli Horatio sono una razza di cloni mossa dall'unico obiettivo di sostituirsi alle altre, assimilandone i tratti peculiari; i Cravers sono organismi biomeccanici creati dai Virtuals (uno dei due rami in cui si scissero gli Endless) come arma per annientare i fratelli conosciuti come Concrete (l’altro ramo), sono organizzati secondo un modello sociale simile a quello di molti insetti.
Scelta la fazione, la mappa (dimensione, forma, numero di avversari), e la presenza o meno dei Pirati, si va finalmente in scena. Si parte — in generale — con un'unità per esplorare il circondario, e una di coloni per stabilire il prossimo avamposto. Durante le partite avremo modo di imbatterci in anomalie da analizzare ed eventi da seguire (o meno), sì da ottenete dei reward allegati alle quest. Nulla di nuovo insomma. Ormai è il quadro generale degli strategici, la differenza invece è riposta nello specifico ruolo giocato dalle varie razze nell'evoluzione dei turni, grazie a situazioni cucite su misura. Endless Space 2 permette più di ogni altro strategico di vivere un’esperienza diversa a seconda della fazione scelta.
Ma andiamo con ordine. La prima operazione da fare è esplorare la zona, sì da scovare un un nuovo Pianeta da colonizzare. Allo stesso tempo occorre scegliere subito la prima tecnologia da sviluppare. Questo momento non va preso sotto gamba: Endless Space 2 è un titolo in cui è importante espandersi territorialmente, quindi nella nostra scaletta dovremo mettere a computo quelle tecnologie necessarie a farci metter piede sui suoli più semplici da calcare (inizialmente lasciate perdere superfici ostiche da assoggettare). Inoltre è importante tener sotto controllo il bilancio. Dovremo garantirci quelle ricerche in grado di produrre un surplus di risorse: non esagerate però, e mettete da parte quelle che necessitano di tempi lunghi per produrre i loro effetti. Ci servono soluzioni immediate e tali da sfruttare le caratteristiche dei Pianeti che andremo a colonizzare, perché questi ultimi costituiranno le nostre entrate sicure (le quest ci porteranno poi a ulteriori bonus variabili). Per mantenere un bilancio positivo nei vari settori del sistema FIDSI è importante quindi analizzare sempre i Pianeti in nostro possesso, e quelli che andremo a conquistare.
Chiediamoci sempre come sfruttare al meglio le risorse dei nostri possedimenti (costruendo i vari edifici, sbloccando le varie politiche), e cosa cambierà nella nostra economia producendo una nuova unità. Così facendo non andremo mai in rosso.
L’albero delle tecnologie — disposto secondo uno schema radiale — è suddiviso in quattro macro-aree: industriale, scientifica, militare, e sociale. Il mio consiglio è sempre quello di puntare a ricerche che si possano spendere subito: non investite in potenziamenti che potrete usare solo più in là, rimandate le operazioni più sofisticate a quando avrete maggiore esperienza e/o godrete di più scienza. Prima di elaborare il piano d’azione generale, individuate le fonti delle risorse principali e appropriatevene: senza le mattonelle di base, senza un progetto realizzabile, non si va da nessuna parte. Questa è una partita di scacchi e la crescita economica è indispensabile.
Ad ogni modo non eccedete in nessuna delle 4 sfere. Se anche il vostro obiettivo non è vincere con la forza bruta, dovrete comunque avere una piccola flotta a protezione dei vostri possedimenti, ergo non sottovalutate il peso militare. Inizialmente puntate al numero, non alla qualità delle truppe: la prima informazione che il nemico acquisirà su di voi verterà sul numero delle difese. Il peso politico lo dà il quadro militare. Le tecnologie sviluppate invece non vi faranno guardare con rispetto, ma anzi invoglieranno i contendenti a indirizzare le mire sui vostri confini.
Ad affiancare gli 8 grandi protagonisti ci sono anche stavolta delle fazioni minori, ma finiscono per l’essere spesso annesse. E’ un concetto più debole di quello introdotto da Sid Meier's Civilization V con le Repubbliche Indipendenti, sulle quali vigeva il principio condiviso del garantismo.
Gli eroi hanno più un peso politico che militare. In combattimento diventano determinati solo se acquistano un alto livello (esempio 16), mentre in Endless Legend il ruolo Gdr giocato sul campo di battaglia era nettamente più pratico. Qui possono invece determinare maggiormente l’evoluzione del sistema di governo, la specializzazione di queste figure non va sottovalutata quando le andremo a reclutare. Ogni razza abbraccia un'ideologia principale (militarista, pacifista, …) che ci viene ricordata dal ruolo delle figure istituzionali che animano il senato. Queste però hanno approcci diversi allo stesso problema, e vanno a modificare gli equilibri all'interno del nostro tipo di governo (dittatura, repubblica, federazione, …). Questo contesto dona una maggiore variabilità.
Ogni venti turni ci saranno delle elezioni che modificheranno o confermeranno l'assetto istituzionale precedente. Capite dunque che siamo in presenza di un bel passo in avanti rispetto ad altri prodotti del brand Endless, poiché sebbene il mood principale (ideologia) sia prestabilito dai connotati della razza scelta — che conviene accompagnare con le ricerche da sbloccare e con le quest da svolgere — gli equilibri interni (relativi alla forma di governo) saranno invece stabiliti da azioni collaterali e da alcune nostre scelte, che all’apparenza non ci sembreranno importanti (legate persino alla costruzione di determinati edifici). Questa maggiore dinamicità fa apparire il gioco più complesso e organico. Quello che dovremo fare sarà cavalcare queste situazioni o contrastarle in maniera decisa, altrimenti si paleseranno più come degli ostacoli in continua crescita al nostro piano di vittoria.
Tra le situazioni più generali non va sottovalutata la gestione delle colonie. Se non ci mostriamo partecipativi ai problemi dei locali, questi si ribelleranno. Ad esempio se un Pianeta è costantemente oggetto di razzie da parte dai “pirati” , e noi non interverremo in maniera definitiva, rischieremo di perderne il controllo.
La diplomazia si limita al compitino. Per ottenere le opzioni di dialogo migliori occorre giustamente investire in ricerche apposite, dopodiché ci dovremo comunque rapportare a una rosa limitata di opzioni strettamente connessa alla natura intrinseca dei valori e della cultura della singola razza con cui interagire. Questo approccio dona sicuramente personalità al gioco, ma manca la dinamicità e la lettura delle singole situazioni. Ad esempio se una civiltà è pacifica, dovrebbe comunque capire che in certi casi occorre anteporre gli ideali a un vantaggio maggiore, e fare il doppio gioco o mirare a accordi non tradizionali. Insomma i governi reali agiscono anche in maniera moralmente discutibile, ma a volte ciò è necessario.
Senza entrare in discussioni che esulano l’universo dei videogame, mi sembra sia giunto il momento di evolvere questo aspetto, che nei 4x è — sovente — sottovalutato. Ritroviamo solo il principio introdotto nel capitolo precedente de "il nemico del tuo nemico è il mio miglior amico”. Ma si tratta di una situazione che si materializza solo quando gli attori sono con le spalle al muro, perchè mancano di finezza tattica. Andava bene anni fa, ma ora non più. Ancora oggi il pensiero di Macchiavelli è quanto mai attuale, ma non è preso ad esempio in queste produzioni: urge un’innovazione nella diplomazia, visto che ormai il mercato dei grand strategy è oltremodo affollato.
Le battaglie non sono più decise dal sistema delle carte visto nel predecessore: seppur non perfetto donava comunque un pizzico di tattica, che ora è andata persa quasi del tutto. Lo scontro verrà quindi vinto da chi avrà semplicemente la flotta migliore, non per forza la più numerosa; noto un peso maggiore dato alle corazzate di grosse dimensioni, che spazzano via — letteralmente — quelle piccolissime.
Non possiamo purtroppo influenzare l’esito delle manovre una volta dato inizio alle danze. Ma ci rimane modo di agire a monte con la personalizzazione delle astronavi, ciò mette nelle mani del giocatore ancora qualche asso. L’intelligenza non possiede routine elaborate che stuzzichino la mente tattica dei giocatori in cerca di sfida per gestire: incrociatori, caccia, piogge di laser e siluri fotonici. Semplicemente alzare il livello di difficoltà rende evidente che la Cpu imbroglia: prima di scandalizzarsi, è bene chiarire che il 90% delle produzioni moderne si comporta alla stessa maniera.
![]() |
Endless Space 2 - LucullusGames |
Esperienza appagante e curata nei minimi dettagli
Le battaglie sono belle da vedere. Si può ammirare una vivida nuvola di guerra che illumina lo spazio profondo. Le razze sono accompagnate da descrizioni sintetiche ma efficaci; sono riuscite — seppur di breve durata — le scenette che si materializzano con il prologo, e con la conquista di un nuovo suolo alieno.Col procedere dei turni, nelle partite avanzate non si subisce un particolare rallentamento, segno che l’ottimizzazione è buona. Ed è un aspetto molto importante in un 4X che muove molte variabili.
L’unicità delle razze viene sottolineata anche da tracce audio personalizzate, ancora una volta partorite dall’estro di FlybyNo: ritmo lento e note rilassanti per quelle pacifiche, cadenza solenne e marcata da precise pause per quelle militari.
Titolo: Endless Space 2
Genere: Strategico 4x a turni
Sviluppatore: AMPLITUDE Studios
Editore: SEGA
Data di rilascio su pc: 19 maggio 2017 / 6 ottobre 2016 (early access)
Commento finale
Endless Space 2 non è innovativo ma fa dei passi in avanti rispetto al predecessore. Gli Amplitude Studios hanno mescolato le carte con qualche meccanica presa a prestito da Endless Legend, che tuttavia ha ancora una marcia in più grazie a feature non replicabili in questo specifico assetto sci-fi. Il 4x a tema spaziale del team francese è meno lento — e non si perde in operazioni di routine — rispetto a Stellaris durante le fasi avanzate, ma ha anche qualche opzione in meno (manca l’intelligente gestione automatica dei singoli settori).Resta un prodotto profondo e adatto sia al neofita che non si troverà in difficoltà a comprendere le meccaniche (a differenza di altri esponenti), sia all’esperto che non vorrà perdere l'occasione di conquistare un nuovo universo.
La bontà del gioco finale sarà determinata senza dubbio dalle espansioni. Se avete letto altre mie recensioni sugli strategici, avrete notato che tra parentesi tendo a mettere anche il voto della versione con tutti i dlc, perché spesso i miglioramenti (con essi) sono notevoli. In alcuni casi sembra di stare proprio dinanzi a altri giochi. Per ora non è possibile fare illazioni sul futuro, quindi staremo a vedere.
Pro:
- Interfaccia chiara e esaustiva
- Fazioni ben differenziate per meccaniche e background
- Longevità infinita
- Colonna sonora
- Piacevoli piccole aggiunge ...
Contro:
- Intelligenza artificiale priva di finezze tattiche elaborate
- ... Ma nessuna innovazione
Voto 8,5
Fonte immagini: Google