Racing Arcade, ovvero modello di guida immediato e frenetico, power-up, e musiche adrenaliniche
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Classifica dei migliori Racing Arcade - Top Ten LucullusGames |
L’oggetto di tale classifica (personale) verte quindi sui Racing Arcade, non su prove simulative o ibride che invece tratterò a parte più in là.
Il quadro è talmente ampio e variegato che ho deciso di realizzare anche una top ten specifica per il sottogenere arcade dei combat racing, dove l’obiettivo è chiaramente quello di mandare KO l’avversario (la “gara” passa in secondo piano).
Il modello di guida dei giochi che vi propongo oggi non punta certo sul realistico né su una gestione della fisica credibile, ma più che altro sulla spettacolarità e sul ritmo adrenalinico. Di sovente il comparto sonoro si affida a brani rock e — soprattutto negli ultimi anni — su sound di matrice elettronica, tuttavia non mancano addirittura stacchetti di musica classica come in Burnout Paradise. E’ chiaramente un prodotto che macina numeri maggiori in ambiente console, ma su pc (focus del seguente sito) non mancano comunque dei buoni esponenti: vediamoli.
10) Grid 2 (2013)
Con questo capitolo la Codemasters scontenta qualche fan, poiché mette da parte il modello di guida ibrido sospeso tra immediatezza e simulazione del primo Grid. Tuttavia il risultato in ambito arcade non è negativo, tutt'altro. Ma occorre accettare il diverso target di giocatori per il quale è stato pensato questo gioco.La conseguenza del cambio d’approccio si fa sentite anche nell’uso della periferica: paradossalmente il pad permette una guida più accorta rispetto al volante. L’elemento su cui porre più attenzione è il gioco tra freno e accelerazione, per sfruttare le derapate in curva come nel telefilm Hazzard. Sono altresì presenti i danni alle vetture, e non sono solo di natura estetica.
La carriera di Grid 2 si articola in 5 stagioni, dove giocano un ruolo importante gli eventi promozionali atti a moltiplicare i fan. Il sistema si basa infatti sull'accumulo di follower, che sostituiscono i soldi con cui acquistare le auto.
Le tipologie di corsa sono davvero molte: frontale, touge, classica, ad eliminazione, drift, resistenza, a checkpoint, a tempo, sorpasso. In quest’ultima bisogna superare una serie di furgoni senza toccarli.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.
9) Pure (2008)
Black Rock Studios ci offre un’esperienza di guida basata sugli ATV. Avremo modo di compiere salti incredibili, acrobazie aeree spettacolari, sorpassi all'ultimo respiro, ma anche cadute rovinose. I tracciati sono degli autentici parchi giochi che sfruttano spesso trampolini naturali per inanellare combo sempre più articolate, e scorciatoie da scovare per ridurre i tempi sul giro.Tra le varie modalità spicca sicuramente il World Tour (una sorta di carriera) che ci porterà in giro per il Mondo in gare “classiche”, a tempo, e Freestyle.
Uno degli aspetti più interessanti del titolo edito da Disney Interactive Studios consiste nella personalizzazione del mezzo con uno svariato numero di componenti, tali da cambiare completamente i connotati e — soprattutto — le prestazioni del nostro quad. Motori, manubri, forcelle, pneumatici, cerchi, scocche, prese d'aria ed aerografie. In Pure gli effetti sulle performance incidono su cinque parametri basilari: accelerazione, velocità, turbo, guidabilità, e maneggevolezza.
8) Driver San Francisco (2011)
Anche questo prodotto non ha accontentato tutti. E’ tuttavia presente in questa classifica perché, sebbene l’offerta dei Reflections si allontani decisamente dalla tradizione del brand, l’idea alla base è innovativa. Driver San Francisco è un titolo di guida atipico, dove la stella del prodotto — edito da Ubisoft — non è la vettura, ma lo Shift. Questa meccanica ci permette di vincere le corse impossessandoci del pilota davanti a noi, o di quello munito dell’auto più veloce. E’ possibile anche creare caos e distruzione all'intera della città, dando il là a scontri spettacolari; possiamo ad esempio sfruttare i Tir per sbarrare la strada agli ignari avversari durante gli inseguimenti.E’ presente una modalità storia narrata come se fossimo i protagonisti di uno show televisivo surreale. L’escamotage che ci permette di balzare da un corpo all’altro, si materializza in seguito a un terribile incidente che manda il nostro personaggio in coma. La querelle tra John Tanner e il criminale Charles Jericho si sposta così dalla realtà a un “universo parallelo”.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.
7) Redout (2016)
Il prodotto dei 34BigThings esalta i riflessi, producendo un’ottima sensazione di estrema velocità. Spesso è stato associato a Wipeout, in realtà la similitudine riguarda solo la presenza di mezzi futuristici e piste velocissime. Il format di Psygnosis sfruttava i power-up per mettere fuori gioco gli avversari, mentre il team italiano li ha inseriti più che altro per variare la guida.La difficoltà sta tutta nel mantenere il mezzo sulla pista, imparando a effettuare gli strafe laterali. Sbattere contro le barriere non solo rallenta il mezzo ma ne riduce la resistenza dello scafo. L’esperienza guadagnata sblocca nuove piste, mentre il denaro consente di ottenere astronavi e potenziamenti migliori.
La veste grafica di Redout è molto carina: i circuiti sono ambientati in varie location che ci porteranno sott'acqua, sopra un vulcano, all'interno di grotte, e nella radura selvaggia.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.
6) Trackmania Turbo (2016)
Il famoso franchise di Ubisoft vanta diverse iterazioni, ma bene o male — a parte qualche piccola novità — l'esperienza è rimasta, negli anni, pressoché la medesima. Il primo approccio per il neofita può esser a dir poco spiazzante, Trackmania Turbo non è un tradizionale titolo di corse. Innanzi tutto la sfida è solo contro il tempo, gli avversari sono presenti sotto forma di ghost con cui non è possibile fare a sportellate. Questi “fantasmi” sono invece fondamentali per carpire i segreti dei tracciati dalle scorciatoie più improbabili. La vittoria si ottiene solo perfezionandosi continuamente: se vi annoia la meccanica del trial and error, probabilmente questo concept non fa al caso vostro.Ci sono quattro tipologie di auto, e la personalizzazione è puramente estetica, si agisce su vernice, numero, mascotte, e così via. Anche il modello di guida è incredibilmente semplificato: l’acceleratore va tenuto praticamente sempre pigiato al massimo, il freno è utile solo nelle derapate millimetriche. Perchè allora tale gioco ha fatto innumerevoli proseliti?
Perché la velocità e la variabilità sono state confezionate ad arte. Non esiste una serie simile nel panorama videoludico. La spettacolarità è data folli tracciati tortuosi, giri della morte, e cambi di superficie. Esiste una campagna single-player, ma deve essere interpretata come una sorta di palestra per sbizzarrirsi poi nell'online o con amici. Ci sono oltre 200 tracciati, suddivisi in quattro aree differenti: sabbiosi canyon, immacolate spiagge assolate, e circuiti futuristici. Nadeo ha implementato post lancio anche la modalità Vr. Altro punto a favore è il potente editor per la creazione di piste personalizzate.
5) Need For Speed Underground 2 (2004)
Il titolo di Electronic Arts vanta una trama non originale ma comunque piacevole, raccontata a mezzo di filmati a fumetti in stile Max Payne. Impersoniamo un pilota veterano di gare clandestine che è costretto a ricostruissi una reputazione in seguito a un grave incidente. La nuova location è la città di Bayview (divisa in cinque distretti), che a differenza del precedente Underground è visitabile in lungo e in largo. Questo vuol dire che non si deve più seguire una predeterminata fila di competizioni prestabilite. Grazie al gps è possibile individuare gare, officine e negozi per mettere le mani sui componenti migliori.Anche stavolta si può sfrecciare solo in notturna. Ma almeno si assiste a un parziale scorrere del tempo (dalle ore serali alle prime luci dell’alba), inoltre s’incorre in acquazzoni. Quest’ultimo punto può sembrare un elemento poco rilevante al giorno d’oggi, ma una volta l’hardware non poteva permettersi molte feature: già l’impostazione free-roaming incideva sulle risorse. Pensate che mancavano pure i passanti e i danni alle vetture. Il computo di auto, gare, e potenziamenti è maggiore rispetto al predecessore. E l’intelligenza artificiale è stata modulata meglio: ora può commettere degli errori, senza più dare l’impressione di avere a che fare con degli automi. Il rovescio della medaglia è una difficoltà generale leggermente meno impegnativa.
4) Need For Speed Most Wanted (2005)
Electronic Arts sforna l’evoluzione di Underground 2 sotto diverso nome. In realtà la serie Most Wanted nasce come mix tra Underground e Hot Pursuit, nello specifico il focus è riposto nella sfida tra i piloti fuorilegge che rientrano nella “Blacklist”. Fondamentalmente ci ritroviamo ancora una volta in un approccio free roaming, tuttavia chi non digerisce la dilatazione che comporta lo svagare liberamente per la città, stavolta può accedere direttamente alle varie sfide senza arrivarci fisicamente. La trama è sorretta da attori in carne ed ossa, ed è presente il tuning per modifiche estetiche e soprattutto prestazionali. Impersoniamo nuovamente un pilota di corse clandestine, che appena uscito dal carcere pensa bene di recuperare il tempo perduto: l’obiettivo è ri-scalare la “graduatoria”.La novità più importante di Most Wanted è lo Speedbreaker — una sorta di bullet time alla Burnout 3 — attivabile mediante l’apposita icona, sì da focalizzare meglio le curve, soprattutto quando si è inseguiti dalle forze dell’ordine. In quest’ultimo caso bisogna fare attenzione all'indicatore di cattura, poiché una volta riempito porta all'arresto. Scappare più volte fa aumentare la taglia, e questo permette di guadagnarsi l’attenzione dei driver di alto rango. Il rovescio della medaglia è un dispiegamento sempre più corposo di mezzi della polizia, che può arrivare a schierare corazzati e elicotteri.
Nel 2005 siamo nella piena era console, e l’uscita della Xbox 360 porta a un incremento di potenza tale da poter implementare nuove migliorie tecniche, e quindi anche il porting su pc vanta modelli poligonali delle vetture, giochi di luce, e effetti particellari (soprattutto per il fumo) migliori.
3) Dirt 3 (2011)
Privo di ogni velleità simulativa, il terzo capitolo della saga di Codemasters dà ampio spazio alla spettacolarità della Gymkhana, introdotta per la prima volta nella serie dal campione Ken Block. Troviamo quindi degli inediti tracciati tortuosi, ricchi di ostacoli da superare nel più breve tempo e con il minor numero di penalità possibili. Si effettuano salti incredibili, curve a 360 gradi, e drift estremi. Le auto sono esteticamente diverse, meno nelle performance; è possibile agire su un leggero tuning modificando pochi valori, tra cui rigidità delle sospensioni, mescola e differenziale. La nota positiva risiede nella risposta del mezzo alla differente viscosità del terreno: innevato, fangoso, asfaltato, sabbioso, e ghiacciato.L’intelligenza artificiale è più permissiva rispetto a Dirt 2, tollera perfino i tagli netti sui tracciati. Il comparto tecnico e la veste grafica sono invece eccezionali, e sbalordiscono all’uscita del titolo.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.
2) Burnout Paradise (2009)
Probabilmente l’opera dei Criterion è il più fracassone gioco di guida mai creato. Anche qui abbiamo a che fare con una libera esplorazione dell’unica città a disposizione, che pur non essendo molto vasta consta di quartieri ben caratterizzati. Per le vie di Paradise City — sull'omonima soundtrack dei Guns’N’Roses — siamo guidati, gara dopo gara, dalla voce di Dj Atomika di Radio Crash FM.Il primo impatto visivo è eccezionale: colori sgargianti, level-design dei tracciati sublime (corsie molto larghe e affollate da veicoli civili), elementi in secondo piano molto curati (tanto da non evidenziare un netto distacco dai bolidi in primo piano). Le innumerevoli auto non sono licenziate a differenza dei Grid e Need For Speed, ma la capacità di accartocciarsi in seguito a scontri fragorosi è decisamente più appagante.
Alle 4 tipologie di gare (Furia Stradale, Prova Stunt, Uomo nel Mirino, e Strada Rovente) si accende fermandosi ai semafori. E’ presente il ciclo circadiano che può essere persino sincronizzato con l'orario del pc, sì da avere a che fare con le 24 ore reali.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.
1) Forza Horizon 3 (2016)
Playground Games confeziona il miglior racing arcade di cui abbia memoria. Si tratta di uno spettacolare Open-World ricco di eventi e veicoli, ambientato nelle lande dell’Australia. La particolarità sta nel ruolo del giocatore: non siamo dei semplici partecipanti, ma i creatori del più grande e fantasmagorico Horizon Festival di tutti i tempi.I bolidi offrono feedback differenti a seconda della trazione (anteriore, posteriore, 4x4), e sono modificabili sia esteticamente che con parti meccaniche. Anche le attività secondarie di Forza Horizon 3 sono tantissime: abbattere cartelloni, annientare i limiti di velocità imposti dagli autovelox, effettuare salti acrobatici, e arruolare altri Drivatars per incrementare la crew.
I Crediti rendono disponibili nuove auto e potenziamenti, i Punti Esperienza sono necessari per salire di livello e sbloccare nuove opzioni per le gare, i Fan sono fondamentali per partorire più eventi.
L’altra particolarità del gioco — edito da Microsoft — sta nella modulazione del livello di difficoltà in base al comportamento dei piloti reali, così come avviene in Forza Motorsport, mediante l’elaborazione dei dati via cloud.
La recensione completa del gioco la trovate QUI.
Considerazioni finali
La classifica in questione è ovviamente frutto della mia esperienza di giocatore, potrà quindi non essere condivisibile da tutti. Ho giocato tutti i titoli analizzati, la maggior parte dei quali è stata oggetto di recensione su questo sito. Se ritenete che alcuni esponenti siano stati ingiustamente tralasciati scrivetelo nei commenti, e ne discuteremo. Ricordo ancora una volta che non fanno parte della lista i videogame in esclusiva per le console.Fonte immagini: Google