Styx Shards of Darkness è uno stealth in terza persona ambientato in un contesto dark-fantasy, che ruota attorno a un personaggio cinico e dalla lingua tagliente
Il secondo capitolo vanta un level design più articolato e una veste grafica più curata
Tra le mani ormai abbiamo un vero e proprio franchise, sebbene sia nato come semplice spin-off di Of Orcs and Men. Styx Master of Shadows mi aveva sorpreso per atmosfera, meccaniche stealth e profilo psicologico del personaggio; ciò che mancava era però una storia che lasciasse il segno.
Il sistema di combattimento anche stavolta è legnoso e accessorio, ma è stato almeno snellito: una singola parata offre la possibilità di un letale affondo. Del resto Styx Shards of Darkness è uno stealth puro e va giocato sfruttando le ombre, i cunicoli, e gli appigli vari per eludere le guardie, e infine giungere all’agognato obiettivo finale. Sono ovviamente contemplate le uccisioni furtive, ma si viene premiati maggiormente se si evitano spargimenti di sangue. Per poter bilanciare le evidenti mancanze offensive, Styx gode di una notevole agilità e una nutrita lista di abilità. Alcune delle quali richiedono il consumo di una preziosa sostanza chiamata Ambra, che tra le altre cose ci permette di individuare nemici e nascondigli. Svolge un pò la funzione dell’Occhio dell'Aquila di Assassin's Creed.
Scopriamo insieme se il goblin scostante è finalmente riuscito a fare il salto di qualità che tutti auspicavamo.
Anche stavolta finiamo con l'inciampare in un intrigo di potere più grande di noi
Storia: facciamo una doverosa premessa, Styx non è un goblin qualunque ma è dotato di un astuto intelletto, ed è persino munito del dono della parola a differenza dei suoi simili. La sua natura unica gli offre un quadro della vita del tutto personale, ed è generalmente poco interessato agli sviluppi sociali e politici.
La situazione attuale però è molto diversa da quella che abbiamo apprezzato nel titolo dei Cyanide uscito circa tre anni fa. Siamo infatti nel regime del "La Piaga Verde”: i goblin si sono oramai moltiplicati e hanno letteralmente invaso gli areali degli elfi, dei nani e degli uomini. Per arginare questa dilagante minaccia è stata istituita una forza speciale, il cui intento non è certo mascherato dallo stesso acronimo: S.T.R.A.G.E. (C.A.R.N.A.G.E. nella versione inglese). L’obiettivo è proprio quello di sterminare i fastidiosi pelleverde.
Chiaramente Styx è più interessato agli affari suoi, per cui non si pone problemi ad allearsi addirittura con chi minaccia l’esistenza della sua stessa razza, pur di ottenere i suoi ninnoli. Alla nostra lingua lunga preferita non manca certo la battuta pronta, e taglia corto sulla faccenda col suo tipico black humor quando gli viene fatto notare il suo disprezzo per gli eventi. Ma durante una delle sue pericolose infiltrazioni finisce quasi per lasciarci le penne, incontrando un nemico più furbo e pericoloso di lui. Sconfitto — ma soprattutto ferito nell’orgoglio — il nostro ladruncolo si mette alla ricerca della pericolosa nemesi (un elfo mutaforma), ma finirà con l’imbattersi in sconvolgenti macchinazioni politiche che finiranno inevitabilmente per coinvolgerlo.
E’ possibile affrontare l’esperienza anche in co-op online, l’amico prenderà il posto del clone
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Styx: Shards of Darkness | Cyanide - Recensione |
Gameplay: l’avanzamento non è cambiato di una virgola, ma ci destreggiamo in ambienti ancora più verticali, ampi e ricchi di maggiori vie di fuga. Dobbiamo muoverci di sottecchi (evitando di fare rumore inciampando su oggetti rumorosi), fare uso di coperture naturali, sfruttare gli appigli per arrampicarci, e raggiungere punti sopraelevati per studiare meglio lo scenario. Stavolta si farà anche un uso ingente di corde sospese nell'etere. Laddove non è possibile sfruttare zone d’ombra è necessario crearle, spegnendo le fonti di luce come in Thief.
Se il combattimento è da considerarsi come mero orpello nonché ultima spiaggia nell'uno contro uno, le uccisioni furtive garantiscono invece un’elegante e fluida danza di morte a mezzo di coltelli da lancio ed esecuzioni dall'alto. Ovviamente, successivamente, occorrerà liberarsi dei corpi con l’acido o celare le prove in armadi e cassapanche.
Tra le attività collaterali ritroviamo il borseggio (per recuperare ad esempio le preziose fiale), e il recupero dei collectible (tra cui delle monete). La novità è rappresentata dall'implementazione di un semplice ma efficace sistema di crafting: consente di creare vari gadget e consumabili (dardi avvelenati, cibo avariato, ecc…) accedendo ai vari banchi da lavoro (sparsi per i livelli o nel rifugio), dopo aver raccolto un tot numero di materiali. L’esplorazione è fondamentale sia per ridurre i contatti col nemico, sia per portare a termine le quest secondarie (strappare un certo numero di manifesti, raccogliere delle gemme, o finire il livello entro un tempo limite).
Il sistema di crescita fa leva su uno skill-tree ancora più articolato del predecessore
Per accedere alle abilità occorre spendere i punti esperienza accumulati superando le missioni principali e secondarie. Diversamente dalla maggior parte dei Gdr è possibile riassegnare i punti investiti, e ciò permette di sperimentare le varie spell per elaborare un profilo che sia il più consono al nostro modo di agire e interpretare le situazioni.
Tra le numerose abilità segnalo: avvelenare le pietanze a mezzo di saliva, manomettere l’ancoraggio dei lucernari per farli crollare sui crani degli avversari, creare un poliedrico clone di nome Cocoon (in grado di attivare leve, oltrepassare strettoie, creare diversivi), fischiare per attirare le guardie in trappole, e rendersi invisibili temporaneamente.
Alcune abilità sono legate all’uso dell’Ambra, e richiedono il previo recupero delle vitaminiche fiale sparse qua e là negli scenari. Ma a differenza del capitolo precedente la Vista d'Ambra stavolta non consuma la preziosa sostanza, e può quindi essere richiamata in qualsiasi momento senza vincoli particolari.
La longevità complessiva vanta circa 15-20 ore (a seconda del livello scelto), mentre limitarsi alla sola main-quest porterà via all'incirca una decina di ore. C’è del trial and error — soprattutto dovuto al posizionamento di alcuni ostacoli ben celati — e del moderato backtracking.
Una sfida stimolante che può essere personalizzata con quattro livelli di difficoltà
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Styx: Shards of Darkness - LucullusGames |
IA: dei nemici vanta un'ottima vista, e stavolta presta più attenzione ai cambiamenti ambientali come lo spegnimento delle torce; tuttavia reagisce — generalmente — in leggero ritardo, regalandoci un tempo di gioco (come va di moda dire nelle telecronache di calcio). L’uno contro uno è più semplice, e mostra una risposta più precisa negli input; se veniamo accerchiati da più nemici al 99% finiremo KO.
Il punto critico resta la distanza d’intervento: mi spiego meglio. La soglia d’attenzione del nemico cala dopo essersi allontanato troppo dal luogo di pattuglia originale, perdendo inoltre totalmente la memoria di ciò che è avvenuto pochi secondi prima appena imbuchiamo un nascondiglio. Un difetto che era presente già nel predecessore, probabilmente questa manovra è atta a non creare trenini di avversari sempre più nutriti. Chiaramente se cerchiamo un angolo mentre siamo osservati la guardia ci scoprirà subito, decretando la nostra sconfitta. L’esperienza è comunque stimolante e non si tratta di un titolo facile perché anche stavolta la densità delle sentinelle è corposa.
Il sistema di allerta è classico: sopra la testa di un nemico si palesa un cerchietto che muta progressivamente colore, fino ad arrivare al rosso prodromo di richiesta di rinforzi.
Comparto grafico: anche stavolta il design artistico è molto ispirato, ma gli ambienti ora sono più curati nei particolari e meno spogli. Le ambientazioni sono labirintiche ma anche più ampie e ariose, quindi calcheremo: scure caverne, navi abbandonate, templi in rovina, colorati dirigibili, un’elegante roccaforte elfica scavata nella montagna, e una sporca città eretta su palafitte.
Comparto tecnico: l’Unreal Engine 4 anima modelli più che sufficienti, ma non sbalorditivi. Il protagonista invece è maggiormente elaborato. Le texture sono in bassa risoluzione, e le animazioni non sono sempre all'altezza. E’ presente qualche piccolo bug (guardie che si bloccano) ma nulla che non si possa risolvere con una patch correttiva; c’è della compenetrazione poligonale, e altri piccoli glitch grafici. Il frame-rate è invece stabile. Insomma piccole imperfezioni che non inficiano l’esperienza, non siamo dunque al cospetto dell’infelice day1 di Dishonored 2.
Comparto audio: si assesta sugli stessi valori del predecessore. Il doppiaggio in lingua madre per i protagonisti principali è buono, ma le frasi dei comprimari risultano meno ispirate e ripetitive alla lunga. L’effettistica ambientale è buona, ma le musiche sono in generale dimenticabili. Il sottotitolato in italiano è più che sufficiente.
Titolo: Styx: Shards of Darkness
Genere: Stealth
Sviluppatore: Cyanide Studio
Editore: Focus Home Interactive
Data di rilascio su pc: 14 marzo 2017
Commento finale: Styx: Shards of Darkness riprende — e migliora — tutto ciò che già funzionava nel predecessore, infarcendo il titolo di tutta una serie di nuovi poteri e meccaniche (crafting, co-op online). Il nuovo motore di gioco ha permesso di curare di più sia l’aspetto grafico che quello tecnico; sebbene la produzione non rivaleggi con i tripla A dai generosi budget, il risultato finale è in linea con quanto era lecito aspettarsi. Personalmente il mio unico rammarico è riposto in una narrativa non scoppiettante: sebbene le premesse siano ottime, nel proseguo non vengono sfruttate a dovere. La parte giocata è buona e stimolante, al netto di qualche incertezza nell'intelligenza artificiale. Penso che i ragazzi di Cyanide stiano maturando, e i risultati sono molto incoraggianti.
Pro:
- Ambientazione
- Verticalità del level design
- Personalità cinica del protagonista
- Contesto...
- Livello generale di sfida...
Contro:
- ... Ma l'intelligenza artificiale ha delle piccole défaillance
- Sistema di combattimento
- ... Ma la narrativa non riesce a maturare
Voto 7,7
Fonte immagini: Google