Sniper Elite 3 Afrika trae le fondamenta dal riuscito secondo episodio, aggiungendo però degli scenari più ampi per pianificare meglio le azioni tattiche
La Seconda Guerra Mondiale si sposta in Africa
Il nuovo setting muta non solo le atmosfere — con tonalità più calde e vivaci — ma dona anche una maggiore profondità tattica, permettendoci di sfruttare con maggiore libertà lo scenario. Non siamo di fronte a un Open World, ma le mappe più ampie permettono un approccio free-roaming che si sposa perfettamente con la figura del cecchino. Le eccezionali doti balistiche del protagonista trovano, quindi, maggior respiro. Ne giova anche l’estetica della rinnovata kill cam.
Tuttavia non sono tutte rose e fiori. Il problema del titolo di Rebellion sta nell’Intelligenza Artificiale afflitta da diversi bug, seppur ridimensionati con le patch successive al day1.
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Sniper Elite 3 Afrika Kill Cam in azione |
Il plot non prevede un ricco e strutturato copione, ma il contesto è intrigante
Storia: ci mette ancora una volta nei panni di Karl Fairburne. Costui non è una figura carismatica, ma il suo alone di lupo solitario — che non cede alle solite emozioni umane — pian piano sta facendo breccia nei fan di questo brand. L’obiettivo stavolta è sabotare un’importante arma segreta del Terzo Reich, che nel frattempo sta soggiogando il nord-Africa con le micidiali DAK (Deutsches Afrika Korps). La campagna nazista condotta sin dal 1941 sta ottenendo eccezionali risultati (impadronendosi di preziose risorse naturali), ergo tocca nuovamente al solitario cecchino d’elite tedesco (ma arruolatosi nelle forze degli States) porre fine all’avanzata.
La nostra avventura parte dal 1942, dall’avamposto di Tobruk: dovremo far luce sul progetto “Seuche”.
Occorre studiare lo scenario e le ronde, pianificare le mosse, creare diversivi, eliminare obiettivi sensibili, sabotare mezzi strategici, avanzare di sottecchi, e stanare il target finale
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Sniper Elite 3 Afrika | Rebellion - Recensione |
Gameplay: il cuore delle meccaniche non ha subito scossoni. Si tratta sempre di agire in modalità stealth, sia che si tratti di uccisioni furtive che di recuperare informazioni segrete. Per cui Karl è abile non solo dalla distanza ma anche nel corpo a corpo. Chiaramente lo scontro a viso aperto va sempre evitato, giacchè giochiamo sempre in inferiorità numerica, e la salute del protagonista non è particolarmente corposa. Quest’ultima va ricostituita tramite bendaggi e kit medici.
La figura del cecchino è da sempre intrigante, ma si tratta di un ruolo che di norma richiederebbe il supporto dei compagni in copertura, che in un titolo come questo — incentrato esclusivamente su un personaggio solitario — non è possibile ottenere. Indi Rebellion ha studiato — sin dal precedente Sniper Elite V2 — un soldato d’élite in grado di: coprirsi le spalle con mine a inciampo, disorientare il nemico con sassi da lanciare in direzioni opposte, bombe per creare diversivi e eliminare target corazzati, celare i corpi nemici nelle zone d’ombra e cespugli, e infine coltelli e pistole silenziate per agguati ravvicinati e dalla media distanza.
Per non farsi mancare proprio nulla — oltre agli immancabili fucili di precisione — abbiamo a disposizione anche altre bocche da fuoco, tra cui dei mitragliatori per le fasi più convulse. E’ possibile migliorare le armi grazie all'esperienza guadagnata, che sblocca upgrade prodromi di tangibili effetti su determinate statistiche: precisione, rinculo, potenza, e cadenza di fuoco.
Mappe più ariose e ricche di passaggi alternativi: il terzo capitolo è meno lineare
Ciò che contraddistingue questo capitolo dagli altri è la struttura più libera, seppur incastonata all’interno di una trama lineare. Mi è piaciuta molto l’idea di un terreno di caccia aperto perchè dà al giocatore più opzioni tattiche. Lo scenario in tal modo non si subisce, ma si domina: il giocatore è incentivato a cercare la posizione migliore per colpire ai fianchi il nemico, e muoversi con maggiore agilità quando scoperto. Tenete presente che gli spari allertano i soldati, ergo bisogna approfittare dei rumori in azione; stavolta è possibile anche scatenare il caos colpendo elementi prodromi di frastuono, e non limitarsi alle zone di bombardamento come nel predecessore.
La varietà delle missioni non è mai stata alta, anche perchè la rosa di azioni che può compiere una figura così specifica è congenitamente ristretta. E’ piacevole però costatate che gli obiettivi secondari tentano di correggere il tiro proprio su questo punto, oltre che fornire delle sfide extra. Questa volta avremo modo di sfruttare: cunicoli, scale, vicoli, passaggi sotterranei… oltre che far leva sulla peculiare vegetazione africana (caratterizzata da diversi cespugli).
Visualizza l’obiettivo primario, concentrati, elimina tutto il resto, trattieni il fiato, attendi il favore del vento, e neutralizza il nemico
La prima mossa strategica da mettere in essere è l’osservazione. In tal caso ci serviamo dell’efficace binocolo con cui "taggare" fino a 7 obiettivi, sì da non perderli mai di vista durante l’avanzamento.
Alle basse difficoltà è possibile tentare il colpo diretto, tuttavia le soddisfazioni migliori si ottengono selezionando le sfide più ostiche. Alla massima difficoltà occorre valutare bene le maggiori variabili in gioco: l’oscillazione è infatti accompagnata dalla velocità del vento. La cura per la balistica è encomiabile. Bisogna ammettere che nessuna altra produzione si è applicata in maniera così profonda.
La campagna è affrontabile anche in cooperativa (in 2); anche il multi-player si è rinnovato con diverse modalità (tra cui cito Orde, Re della Collina, e Deathmatch). La longevità varia in base al livello scelto, ad ogni modo il range oscilla tar le 6 e le 11 ore.
Le missioni della storia base sono 8, a cui è possibile affiancare quelle dei dlc
Capitolo Dlc: oltre ai pacchetti contenti armi aggiuntive (tra cui lo Springfield, e il '"SVT40"), offrono la possibilità di tentare di salvare il Primo Ministro britannico — Winston Churchill — da un attentato. Si tratta dunque di 3 missioni: le prime due sono poco stimolanti e si esauriscono nel giro di pochi minuti, la terza è costruita attorno a un elaborato scontro finale.
Se non avete ancora il gioco base, fate un pensierino sulla versione completa di season pass (se scovate un'offerta allettante). Ma sappiate che Sniper Elite 3 è godibile anche in versione liscia, e tutto sommato le aggiunte non offrono un particolare approfondimento sulle meccaniche.
Qualcosa è andato storto
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Sniper Elite 3 Afrika | Rebellion - LucullusGames |
IA: di base è buona seppur non eccezionale, purtroppo i bug minano l’esperienza finale. Riuscire — senza gli aiutini e le semplificazioni di base — a colpire da ingenti distanze lo scalpo di un nemico (frantumandone il cranio) è un'impresa spettacolare, oltre che rappresentare una sfida stimolante.
Il problema però è che — a volte — i soldati e le mine spariscono davanti ai nostri occhi, altre volte i nemici non si accorgono dei commilitoni deceduti nelle immediate vicinanze, e alcuni avversari s’incastrano in elementi dello scenario. La situazione è migliorata rispetto all'uscita, ma in un titolo che trova la sua ragion d’essere nelle appaganti meccaniche — assistere a tale mancanza di cura nella fase di testing — è sconfortante.
Comparto grafico: riesce a dare un quadro generale efficace e vivido, pur non raggiungendo una prova eccezionale vista la natura cross-gen. Nel nuovo contesto spiccano le colline, un'oasi verdeggiante, e le fortezze che soprattutto in notturna acquisiscono un’atmosfera diversa. La rinnovata kill cam X-ray mostra una cospicua mole di fasce muscolari da lacerare, organi interni da far esplodere, e ossa da spezzare con fulminanti proiettili di piombo.
Comparto tecnico: sia il filtro antialiasing che la distanza sull'orizzonte sono ben implementate. Ma ci sono alcune imperfezioni, come: compenetrazioni poligonali, mura invisibili e strutture non scavalcabili che cozzano un pò con un impianto free-roaming, ragdoll spesso irreali, glitch grafici minori, animazioni un pò legnose, e cali di frame-rate. Inoltre la mole poligonale non è eccezionale, e la distruttibilità ambientale è scarsa.
Comparto audio: l’effettistica ambientale è pregevole. Il doppiaggio in italiano è di buona qualità per quanto concerne il protagonista, a cui Roberto Draghetti presta ancora una volta la voce; le altre prove sono meno ispirate nel timbro vocale.
Titolo: Sniper Elite 3
Genere: Tps, cecchino
Sviluppatore e Editore: Rebellion
Data di rilascio su pc: 27 giugno 2014
Commento finale: Sniper Elite 3 non ha rinnovato l’offerta ludica precedente, che va detto era comunque solida. La novità è rappresentata invece da scenari più ampi e tattici, che il sottoscritto ha apprezzato particolarmente anche per duttilità nella pianificazione e dinamicità negli spostamenti. Ciò che però mi ha infastidito (non poco) è stata la sciatteria tecnica, e la mancanza di un’adeguata fase di beta-testing che avrebbe permesso a questo titolo di ambire a traguardi ben più importanti. I Rebellion possono e devono fare di più.
Pro:
- Spettacolare Kill Cam a Raggi X
- Cura balistica
- Scenari più ampi
- le missioni secondarie cercano di variare maggiormente il leitmotiv
Contro:
- Alcune imperfezioni tecniche
- Intelligenza artificiale sottotono
Voto 7,3
Fonte immagini: Google