Hotline Miami 2 propone una struttura narrativa più elaborata e un rivisto level design, Jacket lascia la scena a un nutrito cast con diverse sottotrame
Hotline Miami 2 sarà riuscito nell'impresa di superare l’illustro predecessore?
Il primo capitolo è stato travolgente. C'erano anche delle mancanze tecniche, ma venivano ampiamente bilanciate da musiche eccezionali e da un’originalità senza precedenti.
Gli sviluppatori stavolta hanno optato per una struttura narrativa meno criptica e torbida, ma a tratti un pò confusionaria seppur più articolata e ricca di dialoghi. Se il primo Hotline Miami ricordava l’anima oscura e deviata dei film di David Lynch, il concept del secondo capitolo riporta alla mente la struttura newyorkese dei film a episodi. La violenza cruda e efferata è sempre presente, ma più che portare a galla uno stato psicofisico deteriorato si palesa come un puro mezzo di espressione umana. Se Jacket era in un certo senso vittima e carnefice allo stesso tempo, stavolta i nuovi personaggi spesso agiscono consapevolmente in maniera violenta; seppur non manchino certamente anche casi estremi, legati al contesto precedente.
Tanti nuovi personaggi, tra cui un gruppo di emuli di Jacket
Storia: si svolge a cavallo fra gli anni '80 e ’90. Sappiamo che l’assassinio dei mafiosi russi — protagonista del primo Hotline Miami — è stato arrestato. Tuttavia ci sono ancora alcuni elementi della faccenda poco chiari, sui quali indagherà Evan Wright (coraggioso ex giornalista), la cui determinazione travalicherà spesso l’istinto di sopravvivenza e il codice deontologico.
Gli strascichi delle passate vicende hanno avuto una notevole portata mediatica: ci verranno quindi presentate diverse figure che in qualche modo ne sono rimaste toccate, e il passaggio di testimone determinerà un fitto — e continuo — intreccio di trame.
Tra questi menziono: un gruppo di emuli che si fa carico dell’eredità di Jacket, pensando bene di portare avanti la “causa”; un regista dedito allo splatter che trasforma la sua opera in uno snuff movie; e un Manny Pardo (poliziotto) che scatena morte e distruzione nella giungla urbana.
A tratti il giocatore non comprende nemmeno perchè sta massacrando anime a destra e a manca, altre volte invece le situazioni sono al limite dell’assurdo: mi riferisco alla carneficina messa in piedi dallo scrittore solo per entrare nella magione del boss della mafia, e potergli così porre un paio di domande. Ma non abbiate fretta di giudicare l’opera dei Dennaton Games: portate il titolo fino in fondo e riuscirete — se farete attenzione ai particolari e agli indizi celati — a mettere (forse) tutti i puntini sulle “i”.
La varietà non è circoscritta alle maschere, a volte ci viene imposto di usare determinati personaggi
![]() |
Hotline Miami 2: Wrong Number - Recensione |
Gameplay: la struttura di base è la medesima. Siamo sempre al cospetto di uno Shooter Top-down, il cui scopo è sempre quello di ripulire i vari piani di edifici ubicati in Florida o alle Hawaii (è una sorta di rivisitazione in chiave moderna del dramma del Vietnam), eliminando avversari più o meno dichiarati come tali. Basta quindi un solo colpo per morire, e dobbiamo fronteggiare gli ostacoli con le armi che troviamo nei paraggi. Le raccogliamo da terra, le sottraiamo al nemico, oppure le otteniamo come abilità peculiari di determinati personaggi o maschere.
E su quest’ultimo punto introduciamo la prima novità: non sempre potremo scegliere liberamente una maschera (prima di agire) giacchè alcune scene prevedono l’uso di specifici personaggi, per esigenze di sceneggiatura ma anche per costringerci ad apprendere — e sfruttare — un determinato nuovo approccio.
Ritornano quindi alcune skill analoghe a quelle già viste nel titolo pubblicato nel 2012. Altre sono del tutto inedite, come quella del cigno che ci permette di controllare Alex e Ash, dotati di pistola e motosega a cui poter accedere contemporaneamente. La coppia di fratelli è quanto mai letale, ma richiede un pò d’allenamento per essere manovrata alla perfezione.
Alcune scelte di game design non convincono al 100%
I livelli sono spesso più grandi che in passato: sono dotati di più piani, ma soprattutto di mappe più ampie. Stavolta è più difficile tener d'occhio le varie zone dello stage, e di conseguenza è più ostico leggere chiaramente lo scenario. Ciò — unito al numero maggiore di nemici — sposta l’ago della bilancia più verso la componente action, diminuendo quella tattica e aumentando il peso del trial and error. Il videogame invita maggiormente all’uso delle bocche da fuoco, anche se — volendo, con un pò di sincronismo e reattività in più — si possono comunque portare a termine gli scenari sfruttando le armi bianche e il corpo a corpo. Il ritmo è quindi più frenetico, e ciò si evince anche da combo mediamente più lunghe.
Le porte giocano sempre un ruolo importante nella blanda interazione ambientale, ma le vetrate stavolta acquisiscono un peso maggiore: in alcune sezioni si è fatto un uso eccessivo di tale elemento ai danni di un approccio più ragionato.
La combo di mouse e tastiera, risulta ancora la scelta più oculata rispetto al gamepad
Con il click sinistro (del mouse) si eseguono gli attacchi corpo a corpo (a mani nude o con armi melée), spesso però occorre finire gli avversari storditi mettendo in piedi una efferata presa (con la barra spaziatrice). Con il click destro (del mouse) si raccolgono le bocche da fuoco, che possono anche essere lanciate per mandare a terra il nemico, risparmiando i preziosi proiettili (o nel caso sia stato svuotato il caricatore). Il tasto “shift” funge — in accoppiata con puntatore del mouse — da telecamera mobile, oltre che da strategico mirino per una maggiore precisione con le armi da fuoco. La rotellina del mouse offre un prezioso lock-on su obiettivi specifici: ciò rende la mira chirurgica, a discapito però della velocità d’esecuzione. E’ possibile usare anche il pad (della xbox one standard, o elite, e perfino della 360), ma risulta più macchinoso rispetto a mouse e tastiera, oltre che meno reattivo e preciso. Non per una cattiva implementazione di tale periferica, quanto più per la maggiore efficacia della suddetta combo.
Dopo ogni morte (e si perde spesso), premendo il tasto R si riparte senza caricamenti dall'ultimo checkpoint. Al termine di ogni missione viene assegnato un voto e un punteggio.
La campagna è più lunga, e richiede almeno una decina di ore per essere portata a termine
![]() |
Hotline Miami 2: Wrong Number - LucullusGames |
IA: non è sempre eccezionale nella reattività, ma viene bilanciata da un’aggressività elevatissima. Nello specifico, il nemico non sempre reagisce agli spari. Credo sia una caratteristica voluta perchè altrimenti — viste le vicinanze dei vari capannelli — si formerebbero, di sovente, trenini umani di cui potremmo sbarazzarci facilmente arroccandoci in un angolino con un’arma dotata di grosso caricatore. Tale scenario in realtà non è stato escluso del tutto, ma è proprio per tale motivo che è stato incremento il numero delle finestre, da cui possiamo essere eliminati in lontananza.
E' altresì aumentato il peso della componetene stocastica per i percorsi di pattugliamento, e per gli equipaggiamenti del nemico (in alcuni punti dei livelli).
La difficoltà resta comunque elevata perchè come in Titan Soul con un sol colpo si perde la vita, e lo stimolo non manca in virtù di maggiori nemici che non ci concedono disattenzioni. Al termine della prima run si rende disponibile un'ulteriore modalità più difficile.
Comparto grafico: gli scenari sono più vari e — in generale — si nota una maggiore ricercatezza nell'arredamento degli interni, sia per quanto concerne l'accostamento che il numero degli oggetti in mostra. Come succitato, non siamo limitati ai soli palazzi e uffici. Oltre alle Hawaii ci sposteremo in porti, fogne, discoteche, ecc… Le pennellate sfoggiano una maggiore varietà: oltre a tinte acide e vitaminiche, troviamo anche tratti più scuri e maggiori sfumature della stessa tonalità. Gli intermezzi sono invece caratterizzati da una maggiore libertà espressiva, e motivi psichedelici.
La definizione non accurata delle immagini, dovuta allo stile congenito della Pixel-Art, riesce a stigmatizzare le conseguenze delle sanguinolente azioni perpetrate a schermo.
Comparto tecnico: il titolo non ostenta effetti speciali degni di nota, ma il frame-rate è stabile. Sebbene le hitbox non siano sempre precisissime, l’accuratezza è migliorata rispetto alla prova precedente. Tuttavia non mancano alcuni glitch, come nemici che s’incastrano tra le porte.
Comparto audio: la tracklist è eccezionale, difatti gli autori sono di assoluta caratura nel contesto di matrice elettronica, tra questi cito Jesper Byrne (noto creatore di Lone Survivor), M.O.O.N, e Perturbator. I sottogeneri sono techno, trip-hop, trance, e beat.
Gli sviluppatori hanno reso disponibile la sola lingua inglese, ma alla fine di questa recensione — nella sezione “extra” — vi lascio il link per inserire una traduzione in italiano, amatoriale ma ben fatta.
Titolo: Hotline Miami 2: Wrong Number
Genere: Shooter Top-Down
Sviluppatore: Dennaton Games
Editore: Devolver Digital
Data di rilascio su pc: 10 marzo 2015
Commento finale: Hotline Miami 2 Wrong Number riprende la formula del predecessore, ma la trama è meno criptica. Viene meno l’effetto originalità, e l’incedere non di rado abbandona i binari surrealisti e malati seppelliti nel lato oscuro dell’animo umano, ma messi sapientemente a nudo dal predecessore. Sebbene il plot e i livelli siano generalmente più elaborati, l’approccio non è completamente libero, ma spinge invece il giocatore a sperimentare i vari modi scelti dagli sviluppatori per portare a termine l’obiettivo. Quindi il giudizio su questo aspetto diventa più soggetto.
Diverso è il discorso per altre scelte di game-design, che invece non sono condivisibili pienamente. L’incremento di vetrate e di nemici intacca infatti l’ottimo equilibrio, del primo capitolo, instaurato tra tattica e frenesia. Il ritmo è quindi più alto e il trial and error acquisisce maggior peso. Hotline Miami 2 è un ottimo gioco, pur non riuscendo a bissare l’offerta originale del primo capitolo.
Pro:
Contro:
- Ritmo frenetico
- Design Artistico
- Tracklist notevole
- Splatter e Gore a gogò
- Sceneggiatura strutturata meglio...
- In generale il livello di sfida è alto...
Contro:
- Collisioni non precise
- ... Ma meno originale
- ... Ma l'intelligenza artificiale non è sempre brillante
- Si è abusato nell'uso delle vetrate
Voto 8,1
Fonte prima immagine: Google
Fonte successive immagini: Screenshot personali
Fonte successive immagini: Screenshot personali