Watch Dogs 2 a distanza di quasi 3 anni è chiamato a sopperire alle mancanze del primo capitolo, l'hype ha nuovamente colpito?
Rispetto al primo WD, il secondo è realizzato con un altro intento
Watch Dogs 2 mette quasi da parte l’obiettivo di raccontare una storia, dando molto più risalto all'atmosfera. Il capostipite partiva da un buon contesto, ma il debole sviluppo della trama e la scarsa caratterizzazione dei personaggi non riuscivano a dare completamente forma all’idea iniziale partorita dagli sviluppatori.
Questo secondo capitolo mette da parte il vigilante Aiden Pearce. E' costruito intorno a una generazione più moderna e irriverente, abile nel far rumore e nel farsi sentire, ma terribilmente vuota nei contenuti. E’ l’elogio della cultura pop e dell’apparire. Badate bene, non lo sto giudicando negativamente, sto solo prendendo atto della versione che Ubisoft ha di una parte dei giovani d’oggi. Se questo è giusto o sbagliato non spetta a me dirlo: ognuno si farà la sua idea. Il mio obiettivo è solo quello di mettere il mio lettore a conoscenza di ciò che si troverà davanti in questo Watch Dogs 2.
Storia: ci mette nei panni di Marcus "Retr0" Holloway, un ventiquattrenne dotato di notevoli qualità informatiche e atletiche. E’ un ragazzo che ama far casino e farsi sentire, ma che trova nel gruppo attivista dei DedSec anche la possibilità di coniugare l’utile al dilettevole: riuscire a far prendere coscienza alla popolazione su ciò che sta architettando la Blume Corporation.
La sua prima prova è eliminare i propri dati personali dai server del ctOS (central Operating System) della succitata azienda.
I suoi compagni di “giochi” sono ben caratterizzati, anche se abbastanza eccessivi per essere presi sul serio: il timido Josh (che da copione è incredibilmente geniale nel hacking), l’artista di strada Sitara, l’eccentrico Wrench (che indossa sempre una maschera caratterizzata da un display LED, atto a comunicare le sue emozioni), e il poliedrico Horatio (dipendente della fittizia Dudle in orario di lavoro, hacker impegnato di notte).
Attraverso il ctOS 2.0 e Invite (un social media) la Blume Corporation sta costruendo un Mondo “orwelliano”, manipolando i cittadini di San Francisco. Affidabilità, carriere, polizze assicurative, sistema economico, voti politici… tutto dipende dal software dell’azienda. La Blume Corporation è inoltre in grado di tenere sotto controllo ogni angolo della città attraverso un’imponente struttura informatica alimentata da telecamere, cellulari e altri apparecchi tecnologici.
DedSec chiaramente ha l’obiettivo di smascherare l’operazione, ma i mezzi usati non sono sempre leciti: è una guerra giocata in modo sporco da ambo i lati. Gli attivisti hanno però bisogno di una potenza computazionale che chiaramente non posseggono, ergo hanno pensato di realizzare un’app in grado di connettere gli smartphone di altri cittadini per moltiplicare le loro risorse. Hanno però bisogno di nuovi follower affinché il loro software possa diffondersi rapidamente, per cui dovranno metter in scena atti spettacolari per farsi conoscere, irridendo — ad esempio — personalità di spicco.
Watch Dogs 2 unisce lo spirito dissacrate di una generazione impulsiva e irriverente, e il dovere morale di combattere un sistema malato e sbagliato: si tenta di unire quindi giovani menti, e vecchi (sempre verdi) ideali.
Lo smartphone è allo stesso tempo l’hub e l’arma più potente in nostro possesso
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Watch Dogs 2 di Ubisoft - Recensione |
Gameplay: prima di analizzare l’anima sandbox, segnalo che il sistema di guida (sempre arcade) è stato migliorato rispetto al primo capitolo, ma si poteva anche fare di più.
Mi ha invece, colpito il controllo dei mezzi guidati da terzi, che possiamo sfruttare — attraverso l’hacking — a nostro vantaggio durante la fuga. Ad esempio potremo muovere una gru o una macchina sì da bloccare il passaggio alle nostre spalle. Restano ovviamente possibili i vecchi stratagemmi dei tombini da far esplodere, e dei semafori da manomettere per aprirci vie di fuga e ingolfare il traffico.
In generale si avanza con meccaniche stealth, sfruttando le ottime doti di hacking; sono altresì presenti diverse armi da fuoco (pistole, fucili d’assalto, a canne mozze, da cecchino, …), ma l’approccio da Tps è solo abbozzato (anche se ritroviamo le tipiche coperture del genere di riferimento). Il feedback delle armi e la resistenza molto bassa del protagonista ci invogliano a usare lo scontro a viso aperto solo in assenza di altre opzioni tattiche.
La progressione nelle abilità è demandata al recupero di determinate chiavi sparse sugli scenari, e soprattutto all'incremento del numero di follower (a mimare i classici punti esperienza). Accediamo così al ramo dei potenziamenti, dove spiccano chiaramente soprattutto le abilità di hacking.
Non mancano diversi collectible e una buona dose di personalizzazione. Quest’ultima riguarda tanto l’abbigliamento (accedendo ai vari negozi della città), quanto le skin per armi e veicoli tramite la stampante 3D.
Una valanga di sfide e missioni
Le quest spesso sono idealmente uguali (almeno per l’obiettivo da portare a termine), ma si differenziamo per contesto. A ogni modo, è l’intelligente sistema di sblocco delle meccaniche a essere stato ben calcolato, per evitare di indurre il giocatore alla noia generata dalla ripetitività delle azioni. E’ chiaro che deve comunque piacervi il genere Sandbox, altrimenti lo mollerete subito visto che la trama è poca cosa.
San Francisco è il nostro personale parco giochi, possiamo: prelevare denaro dai conti dei passanti, o renderli un bersaglio per polizia e gang di strada, e addirittura spiarne messaggi e telefonate; rubare veicoli (senza far scattare l’antifurto); e sovraccaricare strumenti elettronici per stordire il nemico.
Come vi avevo accennato lo smartphone è un’arma letale, e uno strumento trasversale, potenziabile con l’istallazione di ulteriori software. A tal proposito cito l’app ScoutX legata allo scatto di selfie, che in determinate location incrementa il numero di follower.
Sempre da smartphone accediamo alle varie missioni, alla mappa, cambiamo le tracce musicali, ecc…
La novità più interessante è rappresenta dai 2 droni che offrono ulteriori approcci
Quello terrestre è denominato jumper, dotato di ruote e della possibilità di balzare sulle superfici. Come il quadricottero è migliorabile con nuovi innesti, come l’altoparlante per distogliere l’attenzione delle guardie; inoltre, sono ambedue capaci d'interfacciarsi a diversi terminali.
Il drone volante (come quello terrestre) è ottimo per accedere a aree protette, sfruttando le innumerevoli strettoie e cunicoli di cui è disseminata l’area di gioco, a evidenziare l’eccellente lavoro sul level design. Quest’ultimo ha donato anche maggiore verticalità della mappa generale, sì da sfruttare maggiormente le doti atletiche di Marcus nel parkour.
Chiaramente i droni sono utili anche alla risoluzione delle sezioni di puzzle solving (per spostare ad esempio un flusso energetico da un punto A a un punto B) già presenti nel predecessore, che non potendo contare su questi nuovi gadget si appoggiava a un’ulteriore interfaccia ora dismessa: l’area di manovra è quindi qui il normale ambiente di gioco.
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Watch Dogs 2 di Ubisoft - LucullusGames |
Spunto critico: elogio della cultura pop, la nuova generazione 2.0, l’occhiolino alle vecchie volpi.
Da un lato assistiamo a personaggi impulsivi che non badano troppo alle conseguenze, mossi (giustamente) dalla leggerezza dei loro anni; dall'altro Ubisoft cerca di accaparrarsi i giocatori di vecchia data con nostalgiche citazioni anni '80 e '90 come serie Tv e Film quali Alien, Corto Circuito, Supercar, Star Wars, Predator, ecc… Ma è davvero così?
Non credo. Chi ha ormai superato i trenta o i quaranta difficilmente apprezzerà questi personaggi, contenutisticamente vuoti. In realtà Watch Dogs 2 si rivolge a un pubblico giovanissimo, che a volte si professa nerd, quando non sa neppure cosa voglia dire. Da quando le citazioni preferite dei “Nerd” sono diventate di moda? La risposta è… da quando fingersi Nerd è diventato di moda!
Gli easter eggs ci sono da una vita nei videogame, ma il pubblico non è mai stato questo, i giocatori di vecchia data le dovevano scovare le citazioni, non se le trovavano in bella mostra.
In questa operazione, Ubisoft si mostra abile a cavalcare l'onda: inquadra una parte della nostra generazione, quella che bada più all'apparenza che ai contenuti, quella che va in visibilio per un Open World con tantissime cose da fare, ma che perde il quadro generale e l’obiettivo finale. Ma badate non è una critica, è solo una constatazione.
Ma poi: "deve esserci per forza un fine che giustifichi il prendere in mano il gamepad o la tastiera (e il mouse)?" Io penso di no, credo che ci possa essere lo spazio per qualsiasi forma d’intrattenimento, l’importante è che ci sia assonanza tra target e intento degli sviluppatori.
Le meccaniche di Watch Dogs 2 non sono per nulla scontate, anzi sono la parte migliore dell’offerta. Resta solo da capire se vi basta, perchè non c’è altro.
IA: avversaria non è molto stimolante, ma l’ho trovata nella media degli Open World, che in verità puntano più su altri aspetti (come l’atmosfera), vedi Mad Max. I cittadini invece sono solo un mezzo per raggiungere il nostro fine, non si rendono conto di cosa sta per accadere nei loro paraggi finchè non è troppo tardi. Un altro aspetto che non mi è piaciuto è la mancanza di conseguenze in seguito all'uccisione dei civili: poichè è il loro favore quello che cerchiamo di ottenere, sarebbe stato giusto incorrere in dei malus.
Vi consiglio di giocarlo alla massima difficoltà per avere dei veri stimoli, e sfruttare l’ottimo level design atto a sfruttare i vari gadget tecnologici.
Comparto grafico: il design dell’abbiente e dei mezzi di trasporto è ottimo. San Francisco riesce a mutare pelle nei diversi momenti della giornata, offrendo più scorci da ammirare, rispetto a Chicago. La ricostruzione della città non tralascia le zone iconiche come il Golden Gate Bridge e la Silicon Valley. Il titolo gira bene, ma è troppo pesante per la resa visiva che offre. Se avete un hardware di fascia medio-alta non avrete problemi (giocando sulle varie impostazioni): vi consiglio di abbassare soprattutto i filtri relativi alle ombre per ottenere una maggiore fluidità.
Comparto tecnico: ha alti e bassi. Le texture non sono sempre ben definite, e raramente sono caricate in ritardo. Ci sono alcuni bug di minor entità, come glitch grafici e compenetrazioni poligonali. Il sistema di illuminazione dinamico è buono, l’orizzonte visivo è ampio ma c’è dell’effetto pop-up (come in molti Open World). Va evidenziato anche del leggero aliasing.
Comparto audio: il doppiaggio in lingua madre è eccezionale, con un uso ricercato dello slang americano più in voga tra i giovani, ma la resa nel panorama italiano è solo più che sufficiente. Nella nostra lingua si perde qualcosina, e alcuni concetti sono semplificati eccessivamente. La tracklist è buona.
Titolo: Watch Dogs 2
Genere: Open World
Sviluppatore e Editore: Ubisoft
Data di rilascio su pc: 29 novembre 2016
Commento finale: Watch Dogs 2 mi ricorda, nello spirito, Just Cause 3. "Cazzeggio" e spensieratezza, senza velleità narrative o un approccio votato alla competizione. Se è questo quello che cercate, allora fateci un pensierino perché potreste divertirvi molto; se invece è una buona storia che cercavate, allora statene alla larga perchè qui non la troverete. Su questo fronte, il gioco offre meno spunti che nel predecessore.
Pro:
- Divertimento scanzonato
- Level design
- San Francisco è disegnata bene
- Nuovi gadget
- I personaggi secondari sono ben caratterizzati, anche se con toni eccessivi...
Contro:
- Trama banale
- Fisica del Mondo di gioco semplicistica
- ... Ma il personaggio principale è dimenticabile
- Feedback non eccezionale delle armi, soprattutto nel rinculo
Voto 7,8
Fonte immagini: Google