Dead Rising 4 di Capcom - Recensione

Dead Rising 4 segna il ritorno di Frank West, le vacanze natalizie sono rilette in chiave irriverente; lo spaccone ex-fotoreporter è pronto a strappare qualche sorriso




E’ il gioco “ignorante” di Natale


Passatemi questa definizione, non è assolutamente una mancanza di rispetto ma è più che altro una constatazione: la formula del cine-panettone viene così traslata anche nell’industria videoludica. Che il plot non fosse il focus del brand lo avevamo già capito nei precedenti titoli, ma stavolta il tutto si poggia sullo scimmiottare l’atmosfera natalizia.
Il nostro (anti)eroe ha ormai 52 anni, ed è ancora alla ricerca dello scoop del secolo: insomma è il Sylvester Stallone dei videogame che proprio non ne vuol sapere di andare in pensione sfornando John Rambo. Ma a conti fatti bisogna ammettere che il protagonista principale gioca bene il suo ruolo, anche stavolta; sono i comprimari — e il contesto generale — a essere sottotono.
Dead Rising 4 è un’esclusiva temporale: su pc la durata è limitata a 90 giorni, poi giungerà anche su steam; mentre su ps4 arriverà a circa 12 mesi dall’uscita su Xbox One (quindi Natale 2017).


Ritorna per la seconda volta lo spaccone Frank West che ha l’indubbio merito di reggere, da solo, una narrativa poco convincente


Storia: sono passati 16 anni da quando Frank West (allora trentaseienne) abbandonava la Willamette infestata dagli zombie, dopo le fruttuose indagini al centro commerciale della cittadina del Colorado, che gli avrebbero donato notorietà e denaro. Ma la situazione attuale è un’altra cosa: i morti viventi sono ormai una realtà a cui la popolazione fittizia del videogame si è ormai abituata, ergo il nostro ex-reporter d’assalto si è ormai dedicato all'insegnamento. La nostra avventura parte proprio dall'invito di un’allieva a passare una serata a minigolf; tuttavia, si tratta solo di un escamotage per costringere il buon vecchio Frank a un’ultima incursione investigativa.
Vick ci conduce infatti nuovamente a Willamette per intrufolarci in una base militare, rea (pare) di partorire azioni sospette: ciò risveglia le manie complottistiche dell’esercito partorite da Frank. Ma ovviante qualcosa va storto, e ci separiamo dalla studentessa quando ….


Dead Rising si vende l’anima: senza il timer e lo svilimento della natura degli psicopatici, diventa quasi un anonimo Musou Open World

Dead Rising 4 di Capcom - Recensione


Gameplay: la formula base ideata da Keiji Inafune è, ora, orfana del tempo stringente. In passato questo elemento era stato criticato perchè limitava l’esplorazione della mappa: era impossibile far tutto in una sola run. Eppure, questo era proprio uno degli elementi che rendevano l’Open World di Capcom molto particolare. La difficoltà non era di per sè alta, ma il timer — che scorreva inesorabile — ammantava di tensione le varie missioni (principali e secondarie).
La longevità è quindi stavolta variabile: dovremo affrontare 6 casi più un tutorial, ma per la prima volta starà a noi decidere quando passare al capitolo successivo. Limitandosi alla sola main-quest le ore necessarie saranno poco meno di 10, dedicandosi a tutte le quest (e sfide) secondarie potremo anche raddoppiarne il computo. Una volta terminata la storia non è più possibile andare a zonzo per la città, ma si potrà riprendere un episodio (e armati di tutto punto) continuare a menare per aria i non-morti.
Ovviamente restano le storiche situazioni: ci scontreremo con i civili, aiuteremo i sopravvissuti, combatteremo gli zombie e i soldati, scatteremo foto, cambieremo abbigliamento (ci sono diversi costumi di altre icone del portfolio Capcom), e daremo vita a nuove armi e veicoli. Ma andiamo per ordine.


Lievi modifiche e ritorni di fiamma


Il crafting sfoggia nuove e assurde armi di distruzione, ma ritroviamo anche vecchie glorie come il Bombardello. Per mettere in pratica i vari aggeggi bisognerà scovare prima gli schemi, evidenziati sulla mappa da icone di colore blu. In mancanza di componenti particolari potremo rivolgerci comunque ai tanti venditori, che alimenteranno le loro liste in concomitanza con l’allargamento della popolazione dei vari rifugi. A tal proposito è bene dedicarsi proprio al salvataggio dei superstiti.
Ritorna l’uso della macchina fotografica, ma oltre a fare giornalismo potremo usarla anche per scattare selfie irriverenti. La vecchia reflex è stata però potenziata da Vick, vanta quindi alcuni gadget come: un analizzatore di spetto atto a evidenzia oggetti non percepibili a occhio nudo (come preziose stanze blindate, che si aprono con specifiche schede d’accesso), un filtro notturno, e uno scanner per hackerare la strumentazione elettronica (come computer e accessi elettronici).
Il sistema di progressione prevede sempre dei punti da spendere per sbloccare nuove abilità, su un albero abbastanza profondo.
Gli psicopatici (o maniaci) non sono purtroppo così curati come in passato, sia per background che per livello di sfida; trattasi come al solito di civili che hanno perso il lume della ragione sotto il peso della pressione psicologica, derivante dalla nuova epidemia. Analogamente anche le missioni secondarie non sfoggiano Npc particolarmente ben strutturati. Insomma, non sono uno a cui non piace il puro e semplice “cazzeggio”, ma c’è modo e modo di metterlo in scena: Saints Row 4 — seppur diverso — è un Open World sui generis migliore. Qui manca la qualità delle situazioni e un contesto più rifinito.
Ci sono gli immancabili collectible (come giornali e audiolog), alcuni utili a comprendere meglio il substrato, con dei collegamenti persino al primo Dead Rising.
Il combat system però necessitava di una svecchiata, invece siamo al solito puro button mashing partorito con un solo tasto; resta disponibile il colpo “caricato” dopo aver concatenato un buon numero di uccisioni.
Il multiplayer cooperativo non è certo innovativo, ma permette di riprovare l’ebbrezza delle missioni a tempo; inoltre, è possibile divertirsi con i propri amici (per un massimo di altri tre giocatori) in quattro diversi scenari. Manca invece la co-op per la main-quest.


Exo suit, blando stealth, e nuovi nemici: zombie neo-infetti, evoluti e membri della Obscuris


Fanno la loro comparsa gli esoscheletri prodromi di bonus alle statistiche base, come: maggior danno, resistenza e mobilità. Le Exo suit sono potenziabili, e permettono di accedere a armi peculiari (gli oggetti esclusivi sono contrassegnati dal colore viola sulla mappa). Tuttavia hanno una scadenza: le batterie si scaricano in fretta.
Il blando stealth è utile soprattutto all’inizio. Consta della possibilità di avanzare accovacciati, sì da sorprendere il nemico alle spalle. Sulla carta sembrerebbe un azzardo, in un titolo che punta al far rumore con carneficine spettacolari, ma devo dire che si palesa se non altro come un'aggiunta atta a spezzare il ritmo.
Gli zombie neo-infetti (come dice la stessa etichetta) sono umani appena morsi, che sono ancora nel limbo, quindi nel pieno del possesso del loro corpo: mostrano un’aggressività e velocità superiore alla media. Gli zombie evoluti sono invece creature neo-morte che non sono state sopraffatte dal parassita, ma ne hanno anzi acquisito le migliorie genetiche: sono intelligenti, hanno una straordinaria forza e resistenza. I soldati erano già presenti in passato, ma la Obscuris è una nuova organizzazione, i cui membri sono spesso armati di tutto punto.

Dead Rising 4 di Capcom - Recensione LucullusGames


IA: nemica priva di stimoli. La difficoltà generale è bassa per tanti motivi: la (succitata) mancanza del limite di tempo entro cui portare a termine le quest, il comportamento degli zombie non è più legato al ciclo circadiano (di notte diventavano più feroci), non ci sono più boss fight stimolanti (ora tutti i pattern d’attacco sono prevedibili), i salvataggi dei superstiti sono stati semplificati (spesso non dobbiamo più neanche scortarli al rifugio), e la resistenza delle armi è maggiore che in passato.

Spunto critico: la mancanza di idee e la banalizzazione delle meccaniche non sono una grande accoppiata, tuttavia sempre più spesso stanno proliferando nei Tripla A.
Quando una saga si protrae su un lungo asse temporale c’è il rischio che il concept originale non sia più attuale o quanto meno risulti abusato (come successe ad alcuni Tomb Raider), e richieda a gran voce l’inserimento di nuove meccaniche per sostituirne altre. Resident Evil 4 non ha convinto tutti all'epoca, eppure era per diversi aspetti innovativo rispetto agli illustri capitoli precedenti.
Tuttavia non sempre le ciambelle escono col buco: Dragon Age 2 non è un brutto gioco, ma diventando un Hack and Slash ha perso il fascino che aveva caratterizzato Dragon Age Origins.
Le saghe dovrebbero rinnovarsi un pò alla volta, come è stato fatto con i Batman dei Rocksteady: Arkham Asylum puntava sullo stealth in spazi angusti, Arkham City ha aggiunto una mappa aperta, Arkham Knight la Batmobile. Oppure — in mancanza di idee forti — rimanere fedeli alla propria anima, come Gears of War 4: non molto diverso da Gears of War 1.
Il rischio, altrimenti, è quello di snaturare l’anima del progetto originale, a cui i giocatori si erano appassionati: FEAR 3 non è un brutto Fps, ma ha perso tutto l’alone horror di FEAR 1; se fosse stato chiamato in un altro modo, nessuno si sarebbe lamentato in maniera così feroce come accadde all’epoca d’uscita. E’ successa — in parte — la stessa cosa a Dead Rising 4 con l’eliminazione del timer: non è diventato di colpo un brutto gioco, ma è diventato uno dei tanti Open World action (e ne stanno uscendo fin troppi). Non è insomma l’acquisto che si farebbe a pochi giorni dal lancio, ma magari in sconto tra qualche mese potrebbe divertire l’appassionato dello splatter.

Comparto grafico: la palette di colori predilige tinte ancora più vitaminiche che in passato, quasi a sottolineare il contesto ancora più “giocoso”. Dead Rising non è un horror e non si respira l’aria ottenebrante di un impellente pericolo terrificante: i morti viventi sono solo carne da macello, un espediente per fare carneficine con armi assurde. Le cut-scene sono ben dirette.

Comparto tecnico: la modellazione poligonale dei personaggi principali è buona, mentre non è stata adeguatamente curata quella delle figure secondarie. A risaltare è soprattutto la scarsa resa dei volti, eccezion fatta per i personaggi clou. Sono purtroppo presenti le solite magagne del passato, come glitch grafici e compenetrazioni poligonali; almeno stavolta non siamo in presenza dei gravi bug al day1 di Dead Rising 3.

Comparto audio: l’accoppiata con le festività natalizie ha permesso agli sviluppatori di inserire temi quali Jingle Bell Swing che, durante le stragi di zombie, mettono in risalto l’assurdità del momento. E’ uno sposalizio ben riuscito e non di cattivo gusto; bisogna, insomma, prendere il gioco per quello che è: un action che punta a strappare un sorriso ribaltando la tipica atmosfera gioiosa. L’effettistica ambientale è come sempre di ottima fattura, il doppiaggio in italiano è più sufficiente.

Titolo: Dead Rising 4
Genere: Open World
Sviluppatore: Capcom Vancouver
Editore: Capcom
Data di rilascio su pc: 6 dicembre 2016

Commento finale: ha perso la sua originale veste, per diventare un Open World come tanti altri, ma se amate Frank West potreste dargli fiducia. Il livello di difficoltà è troppo basso: le orde sono sì enormi — come non mai — ma acuiscono ancor più la sensazione di essere più che altri di fronte a un Musou. Capcom Vancouver — con Dead Rising 4 — avrebbe dovuto curare di più il background dei personaggi, e inserire delle vere novità se proprio voleva abbandonare il limite temporale. Altrimenti era meglio lasciare la formula base e accoppiarla con una modalità sandbox, come fece già a suo tempo con Dead Rising 2 Off the Record.


Pro:
  • Multi-player cooperativo...
  • Rigiocabilità...
  • Divertimento immediato
  • Atmosfera sopra le righe
  • Exo Suit
  • Nutrite orde di zombie
  • Tantissime armi e ulteriori combinazioni


Contro: 
  • Nessuna grande novità
  • ... Ma manca la co-op nella campagna principale
  • ... Ma scarsa longevità
  • Privo di qualsivoglia sfida
  • Personaggi secondari e Psicopatici mal strutturati
  • Meccaniche troppo semplici


Voto 7