Silence dei Daedalic Entertainment - Recensione

Silence è un sequel non canonico, un'avventura moderna che mette da parte la classica interfaccia dei Punta e Clicca; un titolo dalle forti emozioni




Silence, inizialmente era stato annunciato come The Whispered World 2 


Diversamente dal predecessore, punta a una fetta di giocatori più ampia: arriva anche su console, e introduce gli aiuti e i Quick Time Event, precedentemente assenti. Se da un lato devo applaudire le doti artistiche di quello che potremmo definire un film d'animazione interattivo, dall’altro devo purtroppo sottolineare una banalizzazione dei puzzle — privi del tutto di sfida — che cozzano con la complessità dei precedenti, che invece invogliavano a usare più la materia grigia.
Non è necessario aver giocato all'originale, ma in caso affermativo ne coglierete le varie allusioni disseminate da Marco Hullen.


Il pessimismo e il pragmatismo di Noah sono bilanciati dalla spontaneità e dalla vitalità di Renie


Silence dei Daedalic Entertainment - Recensione


Storia: narra di due fratelli orfani, il maldestro e rabbuiato Noah (16 anni) e la più piccola e allegra Renie, che durante un bombardamento sono costretti a allontanarsi dal resto dei bimbi per nascondersi in un tetro bunker. Per tranquillizzare la sorellina, Noah racconterà, per sommi capi, la storia di Sadwick il clown.
In seguito, il narratore s’addormenta: viene quindi catapultato nel Mondo di Silence, e si ritrova a dover rincorrere Renie nelle terre sconquassate da una Regina malvagia. L’obiettivo finale sarà trovare il modo di ritornare nella realtà, ma ovviamente di mezzo ci sarà un’avventura da portare a termine.


L’impostazione è decisamente più action: sparisce pure l’inventario


Gameplay: nelle varie sezioni avremo modo di controllare a volte Noah, a volte Renie. Ad accompagnare entrambi ci sarà nuovamente Spot (spalla di Sadwick in The Whispered World), con le sue peculiari abilità. L’interfaccia classica lascia spazio persino all’uso del controller: con lo stick sinistro si controllano i personaggi e con quello destro s’interagisce con gli elementi ambientali.
Spot, stavolta, assume un ruolo ancora più importante, può dunque: gonfiarsi (sì da galleggiare sull’acqua), resistere alle fiamme, e assottigliarsi a mò di foglio di carta (sì da attraversare spazi angusti, o svolgere la funzione di “ponte” tra 2 asperità).
Per movimentare l’incedere, sono stati aggiunti dei QTE: legati a movimenti e sforzi fisici. Come succitato, gli enigmi sono semplicissimi, ma sono anche presenti alcuni minigiochi opzionali un pò più stimolanti.
Longevità è di appena 5-6 ore, la seconda run può stuzzicare più i maniaci del completismo (diversi trofei non sono sbloccabili in una sola partita), giacchè per i finali diversi basterà ricaricare un salvataggio posizionato poco prima dell’immediato finale.


Le avventure grafiche moderne devono ancora trovare una loro dimensione definitiva


Spunto critico: l’interazione fa solo da cornice, un contentino che non convince fino in fondo.
Quando si abbandona la struttura tipica dei Punta e Clicca, spesso si finisce con l’infarcire l’opera di blande meccaniche prese qua e là senza convinzione. Silence aggiunge dei QTE (semplici) del tutto accessori, e delle scelte multiple che — a parte l’approssimarsi dell’epilogo — risultano del tutto inutili. Telltale ad esempio non muta tanto il finale con le nostre scelta, ma lo fa con le relazioni che andiamo a realizzare coi personaggi, e i QTE hanno un peso maggiore vista l’accoppiata col tempo stringente (anche se non risultano sempre efficaci, vedi Game of Thrones). La casa californiana ha dato una dimensione diversa alle avventure, reinterpretando lavori passati di altre software-house come Fahrenheit: Indigo Prophecy.
Facciamo un altro esempio: gli ultimi titoli su Sherlock Holmes (la recensione di Sherlock Holmes The Devil's Daughter la trovate QUI) hanno sì — purtroppo — reso gli enigmi più semplici, ma presentano anche alcune abilità legate al modo di ragionare del detective, che rendono i videogame di Frogwares decisamente più personali.
Sono convinto che Silence non faccia altrettanto. Gli sviluppatori hanno saputo raccontare bene una storia, e le hanno dato anche uno squisito taglio cinematografico, ma i contenuti non sono originali come nel predecessore, e le meccaniche fanno solo da cornice.

Silence dei Daedalic Entertainment - LucullusGames


Comparto grafico: fondali, animazioni, e modelli dei personaggi sono assolutamente eccezionali. Particolare enfasi è riposta proprio nei personaggi, caratterizzati da occhioni teneri e espressioni facciali dinamiche che ci spingono a sviluppare empatia verso i protagonisti.

Comparto tecnico: rispetto a The Whispered World si sono fatti decisi passi avanti. Le animazioni sono fluide e non ci sono bug fastidiosi. Certo non siamo di fronte a un titolo complesso dal punto di vista degli effetti speciali, ma stiamo pur parlando di un’avventura grafica: quindi va bene così.

Comparto audio: ottima la colonna sonora cinematografica, e l’effettistica ambientale; anche la traduzione dei testi è buona. E pare che debba arrivare anche una traduzione audio completa a opera di Adventure Productions (attesa per dicembre).

Titolo: Silence
Genere: Avventura Grafica
Sviluppatore e Editore: Daedalic Entertainment 
Data di rilascio su pc: 15 novembre 2016

Commento finale: la storia presenta dei finali multipli che dipenderanno solo dagli ultimi atti, e non dalle scelte effettuate nel corso dell’avventura. La componente estetica e l’atmosfera sono riuscite, ma gli enigmi sono decisamente banali. Il focus dunque risiede nella componente narrativa da subire, anche se l’apparenza dei dialoghi a scelta multipla e i QTE facciano pensare a altro.
Silence è un’opera che si regge sulle emozioni e non sulle meccaniche, come lo è stato per quel Brothers: A Tale of Two Sons dei ragazzi di Starbreeze. Se cercate un’atmosfera curata allora fateci più di un pensierino. Ma se vi aspettate un Punta e Clicca con enigmi stimolanti come nel predecessore, allora statene alla larga perchè ne rimarreste delusi.


Pro:

  • Atmosfera
  • Design artistico
  • Caratterizzazione dei personaggi


Contro: 

  • Puzzle banali
  • Longevità


Voto 7,3





Extra:



Fonte immagini: Google