Assassin's Creed Unity - Recensione

Assassin's Creed Unity ci porta nella tumultuosa Parigi di fine 1700, tra conservatori e rivoluzionari sono celati gli interessi di Assassini e Templari




L’atmosfera è buona, ma si poteva sfruttare ancor meglio l’importante periodo realmente accaduto, sviluppando relazioni più forti con figure storiche di rilievo 


Non mancano comunque grandi personalità come il Marchese de Sade, Napoleone, Robespierre, i fratelli Mongolfier, Madame Tussaud, ecc…
Assassin’s Creed Unity rappresenta in parte un ritorno alle origini, con missioni principali più strutturate, un’ambientazione cittadina in cui sbizzarrirsi nel parkour, e un peso più importante delle dinamiche tra Assassini e Templari (con gli intrecci ramificati tra le parti, visti in Assassin’s Creed 3); ma rappresenta anche la voglia di rinnovare l’offerta ludica. Ubisoft sceglie proprio la Rivoluzione Francese per provare a cambiare abito al suo brand di punta: veri e propri scossoni in realtà non ci sono, ma molte meccaniche vengono abbandonate e altre si fanno largo lungo le vie di Parigi.
Diversamente dal libro — connesso immancabilmente al gioco — Unity ci presenta uno spaccato della vita di Arno Dorian, dando meno spazio alla bella Élise de la Serre. Se volete saperne di più su di lei, vi consiglio di procurarvi il romanzo dall'omonimo titolo (la recensione del suddetto libro la trovate QUI)

Le vicende si consumano in un ricco contesto storico: presa della Bastiglia, esecuzione di Luigi XVI, e Prima Rivoluzione Francese


Storia: vestiamo i panni di Arno Dorian, la cui giovinezza è passata nel lusso di Versailles. Il ragazzo perde il padre all'età di soli otto anni — in un misterioso omicidio — e diventa il protetto del nobile François de la Serre. Farà parte di questa nuova famiglia, ma non ne condividerà inizialmente le gioie e le sofferenze.
A parte delle brevi sezioni il gioco si sposta subito in avanti nel tempo, e ci presenta un Arno oramai poco più che ventenne che svolge diverse commissioni per François de la Serre. Tuttavia di qui a poco il ragazzo viene sorpreso col cadavere di quest’ultimo, e ne è ritenuto il colpevole. Il nostro si ritrova così imprigionato nella famosa Bastiglia, dove fa la conoscenza di Pierre Bellec che però non è un criminale qualsiasi. I 2 spendono il loro tempo affinando le doti da combattenti, fino a che la storia non fa il suo corso: con la presa della Bastiglia Pierre e Arno sono nuovamente liberi, e il protagonista viene presentato ai membri del Credo degli Assassini.
La trama parallela, invece, non è molto intrigante, anche se non mancano piccole scoperte legate ai Precursori. Non siamo più all'interno dell’Abstergo Entertainment giacchè i ricercatori della società hanno fatto importanti progressi, e l’Animus non è più un prodotto di nicchia ma è entrato prepotentemente nelle case di tanti consumatori. Siamo dinanzi al progetto Helix, una sorta di console nata dalle esperienze portate avanti con le memorie genetiche degli antenati di Desmond Miles. Sebbene interessante, il “presente” gioca un ruolo decisamente meno importante rispetto agli altri titoli.

"Dall'oscurità entrerai nella luce, dalla luce tornerai nell'oscurità. Sei pronto a compiere la via dell'aquila?"


Assassin's Creed Unity - Recensione


Gameplay: l’anima sandbox ha un grande peso, ma a differenza di Assassin’s Creed Black Flag le diverse missioni a disposizione non sono fini a sè stesse, ma si collegano di più — come accadeva nella trilogia di Ezio — alla storia.
Tra le quest secondarie ricordo principalmente: le Storie di Parigi (legate a personaggi realmente esistiti), gli Enigmi di Nostradamus che permettono di accedere a un’armatura speciale (un pò come le cripte introdotte in Assassin’s Creed 2), le infiltrazioni nelle fortezze ben difese (inserite per la prima volta in Assassin's Creed Brotherhood), gli assassinii su commissione, i collectible (coccarde per sbloccare nuovi colori per l’abbigliamento, e cimeli storici), e infine l’immancabile restaurazione della proprietà che stavolta è denominata Café Theatre. Quest’ultima, per la prima volta, è gestibile tramite companion app che quindi ritroviamo dopo l’esperimento fatto in AC Black Flag. La tenuta, oltre a elargire preziosi guadagni, è foriera anche di quest interessanti.
Per chi non ne ha mai abbastanza, ovviamente sono disponibili anche le sfide casuali, come: inseguire il classico ladro, difendere un cittadino dalle angherie delle guardie, ecc…
Come in Assassin’s Creed Revelations la location è unica (Parigi), tuttavia ci sono alcuni salti sulla linea temporale. Tra le varie sequenze di gioco finiamo in fratture temporali (che evidenziano l'instabilità del simulatore Helix), durante le quali veniamo traslati in un diverso periodo storico (la prima volta siamo catapultati sul finire del 1800, potendo così ammirare la Tour Eiffel). In tali circostanze dovremo muoverci da un punto A a un punto B, e giungere a un portale, sì da tornare all'ambientazione di riferimento.
Una menzione d’onore va fatta alle missioni da svolgere esclusivamente in co-op, come accadeva in Tom Clancy's Splinter Cell Blacklist: sono state elaborate per favorire la collaborazione tra i giocatori, in inferiorità numerica rispetto alle guardie.
La longevità è di circa 13 ore, almeno raddoppiabili con le missioni secondarie.


Unity prova a mutare pelle alla serie


Iniziamo con la fase stealth. In precedenza questa meccanica era solo abbozzata: potevamo seguire il nemico da lontano, e aspettare il momento giusto per attaccarlo; o nasconderci e richiamarne l’attenzione con un fischio, per poi eliminarlo in maniera silenziosa. Ora invece non è più possibile fischiettare, ma il level design più verticale e complesso, ci permette di sfruttare gli spazi per evitare completamente alcuni scontri. Quando poi vogliamo muoverci in silenzio, il corpo del protagonista si piega e occupa meno spazio, se tuttavia siamo stati intravisti dal nemico, allora lasceremo sul nostro percorso una scia (uno spettro della nostra immagine) come in Blacklist. E a questo punto dovremo allontanarci o scovare un pertugio per nasconderci, sì da non allertare ulteriormente le guardie. A tal proposito rimane il doppio indicatore: il primo per l’allerta (il nemico è vigile) e il successivo per l’allarme (l’avversario è attivamente sulle nostre tracce).
Molte missioni richiedono un totale approccio stealth: se si viene scoperti bisogna rifare parte della missione. Resta invece possibile la mimetizzazione tra i capannelli civili, presente sin da Assassin’s Creed 1.
L’altra grande novità è il maggior controllo sui movimenti del protagonista durante il parkour, grazie all'inserimento di due pulsanti atti a indirizzare gli spostamenti verso il basso o verso l’alto. Facciamo alcuni esempi. Se mentre scappiamo c’imbattiamo in un tavolo, potremo: scavalcarlo o scivolarci sotto; se mentre scaliamo gli edifici, incontriamo un balcone sottostante o una tettoia sopraelevata dovremo noi prendere la decisione più utile (in relazione al nostro obiettivo in quel momento) e non tenere sempre e solo premuto lo storico unico tasto per il procedimento automatico.
Tra le altre cose, non è più possibile abbassare la propria notorietà staccando affissioni o corrompendo i banditori. Purtroppo abbiamo perso anche la possibilità di spostarci a mezzo di cavalli e barche. L'Occhio dell’Aquila svolge la funzione di visione aumentata, permettendo di individuare gli obiettivi tra la calca, e evidenziare i nemici oltre le pareti.


Progressione e Combat system


3 valute che danno accesso a una spruzzatina di Gdr. Il denaro consente di acquistare gadget e vestiti che vanno a modificare i valori base di Furtività, Salute e Danno. I Punti credo (ottenuti in seguito a particolari uccisioni o all'espletazione di determinate abilità atletiche) permettono di potenziare armi e armature con perk opzionali. I Punti Sincronizzazione (elargiti al completamento delle varie missioni) permettono di salire di rango, accedendo a nuove abilità come la maestria con specifiche armi.
Il Combat system non viene modificato nella sostanza, ma alcuni gadget rendono l’incedere eccessivamente semplice come la bomba fumogena (decisamente overepowered). Il moveset è simile al recente passato (come sappiamo è stato modificato a partire da AC3), con un sistema che punta a una versione decisamente semplificata del counter introdotto nei Batman dei Roksteady. Ma la diversa stazza di determinati nemici, spingerà: a volte più sull’uso della parata, mentre in altre sull’uso della schivata.


"Dove sarebbe l'uomo se non dovesse mai fare domande, se tutto gli venisse offerto su un piatto d'argento? Non saprebbe neanche più farsi domande" (Marchese De Sade)


Assassin's Creed Unity - LucullusGames


IA: come al solito non rappresenta una fonte di grande stimolo, giacchè i titoli della saga di Ubisoft sono abbastanza accessibili. Il nemico ha tempi di reazione lenti, un campo visivo ridotto (con una certa cecità verticale), consta di routine d’attacco non elaborate, e pattugliamenti troppo precisi (manca la casualità che darebbe più brio alle nostre manovre), e non ravvisa sempre il rumore che Arno genera nelle vicinanze.
Ma ciò che si rende palese in questo capitolo più che in altri è l’eccessivo sbilanciamento in combattimento, a causa di determinati gadget (come la già succitata bomba fumogena). Non si tratta di una IA menomata, sia chiaro, ma andava ridefinita per contrastare meglio il protagonista. L’unico aspetto che mi ha colpito positivamente è a la caratterizzazione dei nemici in base a specifici valori nell'abilità di determinate armi (evidenziate con livelli che vanno da 1 a 5). Sebbene i pattern d’attacco non cambiano, i danni e la resistenza di alcuni avversari potrebbero dare dei grattacapi, allorquando il nemico sia dotato di valori più alti dei nostri.
Ovviamente non mancano le consuete sfide interne alle missioni principali (del tutto opzionali), che rendono un pò più stimolante l’incedere con richieste particolari: come eliminare determinati nemici in un certo modo.

Comparto grafico: il dettaglio grafico è l’elemento che colpisce di più, sia che si tratti di elementi inanimati (come i bellissimi monumenti), che dei vestiti dei personaggi principali. I colori sgargianti dei Caraibi in AC Black Flag e la Natura incontaminata di AC3 erano interessanti, ma ho sempre apprezzato di più le zone cittadine dei primi 4 capitoli e qui ho ritrovato quella stessa atmosfera.

Comparto tecnico: il lancio al Day1 è stato disastroso, a differenza di Assassin’s Creed Rogue (uscito circa nello stesso periodo). Evidentemente le modifiche all’engine hanno dato dei grattacapi, ma si doveva curare di più la fase di beta-testing: l’utenza — soprattutto su pc — non le ha giustamente mandate a dire. Il frame-rate crollava senza motivo, c’erano diversi glitch grafici, alcuni anche importanti ai fini del corretto proseguimento (come persone che camminavano per aria, o Npc che si bloccavano nel bel mezzo delle missioni), e altri bug.
Ora la situazione è notevolmente migliorata; rimangono gli atavici problemi della saga, come pop-up e texture (a volte) caricate in ritardo. Il sistema di illuminazione dinamica è buono, ma i riflessi non sono altrettanto curati. Una curiosità: negli specchi risulta ancora impossibile riflettere le fattezze dei personaggi, evidentemente sono tutti vampiri.

Comparto audio: doppiaggio in italiano, musiche e effettistica ambientale sono di buon livello. Chiaramente la versione in lingua madre ha una marcia in più.

Titolo: Assassin's Creed Unity
Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Editore: Ubisoft
Data di rilascio su pc: 13 novembre 2014

Commento finale: Assassin’s Creed Unity avrebbe potuto portare la serie ai fasti di AC2, ma l’IA e la componente tecnica sottotono hanno limitato il gioco di Ubisoft Montreal. Ora i tanti problemi al Day1 sono stati decisamente limitati, ma l’IA non risulta al passo con le ulteriori capacità del protagonista. Non mancano delle gradite novità, ma spiace notare questa parziale occasione sprecata nel raggiungere una nuova vetta per il brand, visto il notevole potenziale.

Pro:
  • Parigi è splendida
  • Co-op intrigante
  • Nuove meccaniche e gadget...
  • Tante missioni secondarie
  • Il parkour non è più automatizzato


Contro: 

  • IA
  • ... Ma rendono l'incedere ancora più semplice



Voto 7,9





Fonte immagini: Google