Assassin's Creed è ricco d'atmosfera e personaggi intriganti; il Mondo di gioco è uno spettacolo per occhi e orecchie, tuttavia missioni più varie non avrebbero guastato
“Agiamo nell'ombra per servire la luce. Siamo Assassini. Nulla è reale, tutto è lecito” (dal Credo degli Assassini)
Storia: ambientata nel ricco e tumultuoso contesto della Terza Crociata. Siamo nel 1191, Riccardo Cuor di Leone ha conquistato Acri, al cui comando ha lasciato però Guglielmo del Monferrato, per dirigersi nella strategica Giaffa (battaglia di Arsuf) sì da facilitare la caduta di Gerusalemme. La città Santa gode però della protezione del mito di Saladino: i tempi sono bui e si teme uno scontro sanguinoso.
Qui entra in scena la Confraternita degli Assassini, noi ne impersoniamo uno in particolare: Altaïr Ibn La-Ahad. Il nostro è rimasto orfano all'età di 11 anni, ed è stato accolto dal Gran Maestro Al Mualim: la sua dedizione lo ha reso il prescelto per guidare un giorno la confraternita, tuttavia al Tempio di Salomone sottovaluta l’avversario e compromette parzialmente una missione importante. Altair viene dunque privato dei suoi poteri: per redimersi dovrà ripartire come novizio dei seguaci di Hassan (l'iniziatore del culto). Il suo compito sarà riportare la pace in Terrasanta eliminando diverse figure chiave, stanziate tra Gerusalemme, Damasco e Acri.
L’eroe incappucciato — ammantato di bianche vesti, contornate da una fascia rossa — è un ragazzo non ancora maturato: superbo, spietato; ma anche incredibilmente agile.
"Alcuni fanno del male per ignoranza o paura: costoro si possono salvare. Altri sono soggetti a desideri corrotti, la loro mente è avvelenata e distorta: costoro devono essere annientati" (Al Mualim)
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Assassin's Creed - Recensione |
Gameplay: innanzi tutto bisogna liberare le aree di gioco come in Far Cry, sì da svelare pure le missioni secondarie disponibili. Il nostro assassinio in queste fasi si mostra agilissimo, padrone di movenze fluide e eleganti; scaliamo torri, palazzi e moschee, attraverso punti architettonici prodromi di preziosi appigli. L’esplorazione è fondamentale, sia in orizzontale (a piedi, o cavalcando ronzini di diverso colore e stazza), che in verticale (scalate e corse sui tetti). Dopo di che i compiti da portare a termine saranno i medesimi di zona in zona: pedinare possibili informatori, dirigere accesi interrogatori, appostarsi per origliare preziosi consigli, eliminare i bersagli possibilmente senza destare troppi sospetti, mimetizzarsi tra la folla sfruttando i capannelli, recuperare documenti importanti.
Sono preferibili azioni stealth, anche durante il normale spostamento, evitando almeno di intralciare il cammino dei passanti muniti di oggetti fragili e rumorosi (come giare). Una volta scoperti bisogna darsi alla fuga, in cerca di rifugi per far abbassare il livello di allerta nemico.
Sono presenti anche sfide e quest ausiliarie, come: raccogliere una sfilza di bandiere, uccidere i templari, …
Il combat system risente dell’approccio allo scontro
A viso aperto possiamo affidarci a pugnali da lancio e alla spada, giocando con parate, contrattacchi e affondi (leggeri e pesanti). E’ possibile strattonare il nemico che inevitabilmente perde l’equilibrio mostrando il fianco: in questo frangente è più vulnerabile. E’ importante anche la posizione: sui tetti è più semplice e veloce far fronte al nemico, in quanto basta una spinta per farlo schiantare malamente al suolo.
Se invece agiamo nell'ombra, possiamo risolvere in maniera indolore e immediata l’uccisione, grazie alla lama retrattile innescata dalla mano sinistra.
"Datemi i nomi e vi darò il sangue" (Altaïr)
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Assassin's Creed - LucullusGames |
IA: è uno dei punti deboli dell’offerta. I nemici anche se numerosi, non sfruttano la superiorità numerica del gruppo: attaccano uno alla volta. Una problematica che il brand si porterà dietro per diversi anni, preferendo puntare più sull'atmosfera che sulla sfida. Anche le attività secondarie come il borseggio, sono di inaudita semplicità, con vittime spesso distratte. Più concitata la fase di inseguimento, dove gli avversari si mostrano reattivi nel seguirci, ma poco intelligenti nello scovarci (una volta nascosti). Basta sostare pochi secondi celati — lontano dagli occhi degli infervorati nemici — per diventante anonimi, inoltre balzando fuori della tana improvvisata, quelli non ci riconosceranno più sebbene ancora nei paraggi.
Sulla nostra strada incontreremo: Crociati, Guardie Cittadine, Ospitalieri,Teutonici, Templari, Saraceni.
Comparto grafico: le tre città (Damasco, Acri e Gerusalemme) sono ben caratterizzate e diversificate. Il Mondo di gioco che fa da ponte (tra le 3 aree) è invece lineare e spoglio, contornato per lo più da flora e avamposti; animato però da drappelli di pellegrini in viaggio. Damasco, è un agglomerato avvolto da tonalità calde, e costellata da un’architettura solenne in pietra. Acri è invece una terra di conquista, una pedina di mire espansionistiche più grandi, ergo è vittima di peste e sporcizia; una città portuale dipinta da pennellate più scure, che mostra dimore in legno arroccate e consunte dal fuoco. Gerusalemme sfoggia uno spettro di colori più ampio; è una città multiculturale, avviluppata da costruzioni di potere e sfavillanti aree di culto.
Ciò che contraddistingue il lavoro di Ubisoft Montreal è una cura maniacale per i dettagli (storici e artistici), soprattutto per architettura, vestiario, e suoni.
Le scene di intermezzo, realizzate con il motore del gioco, sono di grande atmosfera e efficacia.
Comparto tecnico: è uno degli aspetti che mi ha colpito di più sin dall’uscita. Se escludiamo un pò di pop-up, qualche compenetrazione poligonale, e glitch grafici minori... siamo di fronte a una prova di forza degna di ammirazione; soprattutto se teniamo presente che il campo visivo è molto profondo. Sono passati ormai 9 anni dalla versione console e 8 da quella Pc, ma si difende ancora in maniera più che dignitosa. Il sistema d’illuminazione, l’ingente numero di poligoni a schermo, i tagli cinematografici nelle inquadrature, la fisica legata alle sezioni a cavallo, la calca per le strade, l’agilità delle movenze di Altair… Sono un' autentica gioia per gli occhi.
Comparto audio: le buone musiche sono opera del compositore Jesper Kyd, già autore di brani delle serie di Hitman e di Borderlands. Anche i timbri vocali dei protagonisti principali sono degni di nota, meno efficaci si palesano invece quelle dei comprimari. L’effettistica ambientale arricchisce l’atmosfera; ma sebbene il vociare della folla (sudditi, guardie, predicatori) rende vivo l’ambiente, le frasi inanellate riflettono un campionario decisamente poco nutrito, che ripete a iosa situazioni che possono annoiare alla lunga.
Titolo: Assassin's Creed
Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Editore: Ubisoft
Data di rilascio su pc: 9 aprile 2008
Commento finale: l’atmosfera e l’ambientazione sono incredibili. Le movenze — incredibilmente dinamiche — trasmettono un grande senso di libertà. Il limite di questo capitolo sta nella ripetitività delle situazioni. Tutta la mappa è costruita per essere liberata in quartieri successivi: il guaio è che le missioni davvero diverse sono poche, e vanno ripetute di zona in zona, e di città in città.
La trama parallela di Desmond Miles è intrigante, per non parlare dei messaggi nascosti. I combattimenti sono esteticamente appaganti, ma privi di sfida.
Pro:
- Ricostruzione ambientale
- Personaggi intriganti
- Contesto storico
Contro:
- IA permissiva
- Missioni ripetitive alla lunga
Voto 8
Fonte immagini: Google