Assassin’s Creed IV Black Flag - Recensione

Assassin’s Creed IV Black Flag ci porta nel Mar dei Caraibi, tra tesori da portare alla luce, e vascelli da affondare a suon di cannoni




L’età dell’oro della Pirateria è breve ma intensa, tra le leggende cito: Barbanera, Francis Drake, Henry Morgan e Christopher Newport

Storia: come di consuetudine viaggiamo su 2 fronti. La sottotrama ambientata nel “presente” ci vede impersonare un ricercatore della Abstergo Entertainment. Di costui non conosciamo nè volto nè nome, poichè lo muoviamo sfruttando la visuale in prima persona.
Dato il finale di Assassin’s Creed 3 non siamo immersi più nel clima di tensione che animava la secolare guerra tra sette, ma l’atmosfera è avvolta da un’imperante autoironia. L’azienda che ci paga lo stipendio, produce infatti dei videogiochi (in un setting che ricorda proprio quello di Montreal). E lo fa attraverso i ricordi acquisiti dai frammenti di DNA estratti proprio dagli eroi dei passati capitoli della saga: quindi c'è qualcosa di sibillino da scoprire. Difatti al nostro personaggio è stato chiesto di analizzare il profilo genetico degli antenati di Desmond Miles, per dare il là a un nuovo prodotto che ruoti, guarda caso, attorno ai pirati. Per scoprire cosa davvero bolle in pentola dovremo però risolvere dei minigiochi, attraverso l’hacking di vari terminali sparsi per l’edificio.
Cambiando tempo e spazio, passiamo ora al vero personaggio principale di questo capitolo: stavolta approfondiremo la figura Edward Kenway (nonno di Connor). L’avventura del nostro eroe inizia con un naufragio sulle rive di Capo Bonavista. Edward è infatti figlio di un allevatore di pecore, ma per dare alla sua bella Caroline Scott un futuro più dignitoso, ha deciso di fare soldi facili razziando flotte spagnole per conto della regina d’Inghilterra. Il naufragio in questione coinvolge, però, il nostro eroe in qualcosa di più grande di lui: sulla nave nemica c’è un superstite che custodisce un cubo di vetro e un’importante missiva da consegnare al governatore dell’Avana.
Edward non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione, ergo prende l’identità dell’uomo e si dirige all’Avana: si troverà coinvolto — in maniera del tutto casuale — nelle pericolose questioni che al solito vedono contrapporsi Assassini e Templari.

Vasto ma anche più dispersivo: più che in qualunque altro gioco della saga, ci si perde volentieri nel Mondo di gioco

Assassin’s Creed IV Black Flag - Recensione


Gameplay: l’ossatura è fatta di meccaniche tradizionali (pedinamenti, conversazioni da captare, punti di sincronizzazione da sbloccare, …), da espletare sulla terra ferma. Ma Assassin’s Creed 4 Black Flag si focalizza soprattutto sulle battaglie navali e sull'esplorazione libera dei mari. Quindi, rispetto a AC3 la componente free-roaming è stata ulteriormente potenziata.
L’esplorazione del Mar dei Caraibi si estrinseca su di un'enorme mappa, mai così vasta per la serie. L’ambientazione piratesca, seppur abbia poco a che vedere con la secolare guerra tra Assassini e Templari, è più divertente della Frontiera (palco della Guerra d’Indipendenza); ovviamente è presente anche l’immancabile fast travel.
A parte le 3 maggiori città del gioco, potremo imbatterci in varie isolette e atolli, dove poter recuperare materie prime per migliorare l’equipaggiamento, il vascello e il Covo.

Un corsaro alla guida della Jackdaw

La mappa è suddivisa in regioni, caratterizzate da un determinato livello di allerta, relativo alla pericolosità dei vascelli spagnoli e inglesi che vi dimorano. I mari ovviamente nascondono tesori, stavolta anche sommersi. L'esplorazione subacquea (in cerca di relitti prodromi di forzieri) e la pesca a mezzo di arpione (tenendo d'occhio le riserve d’aria e la presenza di squali) rappresentano una delle novità del titolo.
Non mancano all'appello i Fortini, difesi da cannoni di varia portata. L’attracco presso questi ricchi depositi di real (valuta di gioco) e di materiali (metallo, tessuto, legname, …) è possibile solo previo attacco via mare (bisogna abbattere prima i cannoni sulla costa), e poi via terra (eliminando le truppe). La conquista permetterà altresì di diminuire il pattugliamento della zona circostante da parte delle navi nemiche.
Le battaglie navali non sono limitate alle sole flotte ordinarie, ma di tanto in tanto c’imbatteremo persino in navi leggendarie. Temete la nebbia, poiché ne vedrete delle belle!
Una volta ingaggiato lo scontro si hanno 2 scelte: affondare la nave o abbordarla. La prima scelta è la più rapida, se va a buon fine rende all’incirca la metà del carico. La seconda opzione ci rende padroni dell’intero contenuto della stiva; ma non è tutto perchè potremo impiegare i resti della fregata (abbordata) per riparare la Jackdaw. Oppure potremo annettere la barca, aggiungendola alla nostra flotta personale.
Quest’ultima ipotesi è da tenere in considerazione nel caso abbiate voglia di mandare i vostri uomini in giro per i mari a compiere razzie. In un certo senso rappresenta quindi l’evoluzione della gestione strategica degli adepti, che venne introdotta in Assassin’s Creed Brotherhood. Solo che in questo caso non sarà l’Ordine a espandersi, ma il nostro capitale.
Abbordare i vascelli non sarà semplice, ma richiederà un’ulteriore fase di scontri in cui dovremo abbandonare il timone per lanciarci all'eliminazione dei luogotenenti e dei tiratori scelti (posizionati in alto, sugli alberi maestri). Inutile dire che è fondamentale potenziare, via via, la Jackdaw per rendere le cose meno tediose.

Una miriade di missioni 

Le quest — soprattutto quelle secondarie — sono tantissime, ad esempio possiamo: scovare le quattro chiavi dei Templari (sì da sbloccare un’armatura speciale), salvare dei naufraghi, o assassinare su commissione. Ci sono poi diversi collectible, tra cui: frammenti dell'Animus (erano presenti anche in Assassin’s Creed Revelations), brani di canzoni per la ciurma, pagine di storia, ecc…
Un ruolo particolare lo gioca il Covo dei pirati (che sostituisce la tenuta di AC3), anch’esso risulta migliorabile con l'investimento di denaro e materiali. A tal proposito ritorna in modo prepotente pure la caccia delle specie animali, da compiere sia via mare che via terra.
La longevità è molto alta: pensate che la sola main-quest raggiunge quasi le 20 ore (era dai tempi di Assassin’s Creed 2 che non si superavano abbondantemente le 10 ore), che vanno triplicare se s’intende portare a termine tutte le missioni secondarie.

Combat system

La novità è rappresentata dalla poliedrica cerbottana, caricabile anche con proiettili soporiferi per avanzare senza tradire la nostra presenza. Mentre il fischiettare (acquattati nei cespugli) rimane anche stavolta una meccanica overpowerd. In generale il gioco punta sull'avanzamento stealth, difatti il level design è stato elaborato soprattutto secondo questa filosofia.
Ingaggiato lo scontro, ci muoviamo come da tradizione con: attacchi, parate, e contrattacchi.
Il discorso cambia in mare aperto, dove le opzioni della nave sono incrementate grazie all'uso di  ulteriori armi. Sarà sempre possibile cannoneggiare lateralmente o frontalmente, sfruttare i barili esplosivi, i mortai, ecc…

"Non battiamo bandiere qui, e ne siamo orgogliosi. La Bandiera Nera è solo il simbolo della nostra fedeltà alla libertà dell'uomo" (Barbanera)

Assassin’s Creed IV Black Flag - LucullusGames


IA: sulla terra ferma possiamo essere attaccati anche da più nemici contemporaneamente. Ma purtroppo, spesso e volentieri, le contese vedranno gli avversari "aspettare il numeretto" per proseguire uno alla volta verso di noi. Tuttavia, anche se verremo accerchiati da un buon numero di cattivoni, l’IA non brillerà particolarmente (neppure stavolta). L'intelligenza Artificiale pecca sia in termini di strategia generale, che in termini di varietà dei pattern per le singole unità.
Se i combattimenti lasciano a desiderare per impegno e stimolo, la velocità di manovra è stata per lo meno velocizzata, grazie alle doppie spade, alle quattro pistole, e alle movenze più feline di Edward. Costui si mostra particolarmente abile nell'alternare il combattimento ravvicinato e quello dalla lunga distanza.
A mettere ulteriore pepe alle sequenze ci penseranno le opzionali (e solite) sfide dell’Abstergo.

Comparto grafico: sono buoni i modelli dei personaggi principali (sono molto dettagliati), risulta invece meno curato il design dei centri abitati poichè si assomigliano troppo. Le isolette attorniate dalla natura selvaggia sono intriganti, grazie alle loro esplosioni di colori vivaci.
Personalmente continuo a preferire il Rinascimento italiano, ma obiettivamente questo nuovo look non è male. Tra le isole più interessanti ci sono Cuba, Jamaica, e Haiti.

Comparto tecnico: l’engine Anvil Next fa in generale un buon lavoro, ma stupisce sempre meno data l’età. Va evidenziato l’ottimo risultato ottenuto con il sistema d’illuminazione dinamica, e con gli effetti particellari (soprattutto per i soffi d’acqua sollevati dai vascelli, la nebbia, le gocce di pioggia, e la resa dei fumi). Ma gli atavici problemi sono sempre lì, su tutti spiccano l'effetto pop-up e le compenetrazioni poligonali.

Comparto audio: le musiche sono ottime (soprattutto i canti della ciurma). Il doppiaggio in italiano è curato nei timbri dei protagonisti principali (con un buon Alessandro Capra nel ruolo di Edward Kenway), ma risulta sottotono con le figure secondarie.
Tuttavia siamo dinanzi a un lavoro fatto a metà, difatti non di rado si sentono dei nemici e dei vaganti alternare frasi in inglese e in italiano.

Titolo: Assassin’s Creed IV Black Flag
Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Editore: Ubisoft
Data di rilascio su pc: 19 novembre 2013

Commento finale: ciò che salta agli occhi è il ridimensionamento del substrato storico e tradizionale del brand. Assassin’s Creed 4 Black Flag è un’altra cosa rispetto ai precedenti capitoli. Inoltre, come in AC3, i collegamenti col passato sono decisamente più labili.
La storia dell’indipendenza americana (nel predecessore), e l’uso dei pirati nel gioco di potere tra le superpotenze spagnole e inglesi (nell'attuale) sono sulla carta scelte intriganti, ma a conti fatti non reggono minimamente il confronto con il mistero, l’avventura e la densità storica del Rinascimento italiano vissuto con Ezio.
AC4 è un ottimo sandbox. La trama è piacevole, ma è innegabile che il core dell’offerta resti prima di tutto la mole delle quest opzionali. Se amate perdervi nell'ambientazione piratesca dei Caraibi, allora apprezzerete tantissimo questo capitolo. Ma se cercavate di nuovo l’appassionante guerra tra Templari e Assassini, qui, ne rimarrete delusi; del resto non poteva esser altrimenti, visto l’epilogo narrativo del predecessore.

Pro:

  • Ambientazione
  • Contesto storico...
  • Battaglie navali
  • Tantissime missioni secondarie
  • Spettacolarità degli scontri...
  • Longevità
  • I colori vivaci mettono allegria


Contro: 

  • IA permissiva
  • ... Ma meno ricco rispetto ai capitoli inscenati nel Rinascimento
  • ... Ma eccessivamente semplici
  • Il substrato di Assassini e Templari fa solo da cornice



Voto 8,4






Fonte immagini: Google