Assassin's Creed: Fratellanza - Recensione romanzo

Assassin's Creed Fratellanza è il secondo romanzo con protagonista Ezio Auditore da Firenze; Oliver Bowden ci porta a Roma per affrontare i potenti Borgia


Assassin's Creed: Fratellanza - Recensione 


Passione, azione, efferatezza, insinuazioni, mistero... Questi sono solo alcuni degli ingredienti


Sono giunto al secondo romanzo su Ezio, dopo aver iniziato col prequel Assassin's Creed La crociata segreta (incentrato su Altair, protagonista di Assassin's Creed 1), e il primo romanzo Assassin's Creed Rinascimento che ha difatti introdotto l'attuale Assassino.
Ricordo che i testi di Assassin's Creed non riguardano le vicende di Desmond Miles, Lucy Stillman & Co. ma solo degli antenati Assassini. Non viene fatto accenno neppure all'Animus.
Rispetto a altre opere tratte dai videogiochi, finora, non ci sono stati inediti da scoprire; ma non sono mancate piccole variazioni. Vediamo insieme se stavolta le cose sono cambiate, o meno.


“Salve profeta… Ti ho aspettato per diecimila stagioni” (Minerva a Ezio)


Storia: riparte subito dopo l’incontro coi Progenitori, almeno con quel che ne resta. Minerva è stata criptica con Ezio: il messaggio infatti è riferito più a Desmond, ma l’assassino fiorentino non può saperlo. Intanto, i membri della setta erano stati allontanati da Mario (Paola diretta a Firenze, Teodora e Antonio a Venezia), mentre Ezio affrontava da solo il capo dei Templari; i due Auditore sono costretti ad affrontare da soli la fuga da Roma. Rodrigo Borgia è però ancora vivo: ha inscenato la morte col veleno, sfuggendo alla lama dell'assassino fiorentino.
I nostri — ritornati a Monteriggioni — indicono un incontro con alleati e confratelli, sì da aggiornarli: viene narrato dello scettro dell’Eden, e dell’incontro alla cripta Vaticana (nascosta sotto la Cappella Sistina); Machiavelli non manca di ricordare al nipote di Mario, il suo grave errore nell'aver lasciato in vita papa Alessandro VI.
I pericoli non sono certo finiti: i Borgia hanno subito un duro colpo, ma non sono stati sconfitti. Cesare — l’archetipo del Principe di Macchiavelli — marcia verso Forlì, ma almeno per il momento è tempo di riprendere le forze. O almeno è quanto pensa Ezio. Che, come Geralt di Rivia (protagonista di The Witcher), non nasconde la sua grande passione per le belle donne: andato in bianco con Angelina Ceresa, si "consola" con un’appassionata Caterina Sforza.
L’indomani, però, si materializzano le paure più recondite: Villa Auditore è messa a ferro e fuoco dall'esercito delle divise gialle e rosse. Una tale potenza militare (Leonardo Da Vinci ha perfezionato le armi degli spagnoli) e rapidità di manovra, non era stata ipotizzata: muore Mario (così come parte della popolazione del borgo toscano), Caterina è rapita, la mela dell’Eden è persa. Ezio se la cava non senza delle ferite, ma la madre e la sorella sono state tratte in salvo e inviate a Firenze, sotto l’ala protettrice del governatore Piero Soderini.
L’assassino toscano decide quindi di dirigersi nella Città Eterna per terminare ciò che ha lasciato in sospeso: si prepara alla vendetta, si entra nel vivo del romanzo.


“Aut Cesar, aut nihil” (citazione del motto di Cesare Borgia, ex cardinale di Valencia)


Focus: rinsaldare alleanze e ristrutturare Roma.
La prima parte delle vicende è preparatoria. Ezio è nella tana del nemico che sebbene ferito ha Roma sotto scacco, ergo il nostro ha la necessità di tessere importanti alleanze prima di poter agire; partendo da quelle che sono le storiche spalle della serie videoludica: mercenari, cortigiane, ladri.
Dopo la morte di Mario la Confraternita non ha eletto il nuovo capo. Macchiavelli e Ezio sono i papabili candidati, ma la freddezza e il distacco del primo alimentano le diffidenze delle altre fazioni in gioco. La setta dei seguaci di Hassan-i-Sabbāh non ha una sede centrale, ma al momento la più calda è sicuramente quella dell’isola Tiberina.
In Assassin’s Creed Brotherhood (il gioco) sono importati le dinamiche gestionali, ergo anche nel romanzo vanno ristrutturati i punti chiave della città. L’assassino fiorentino: aiuterà Bartolomeo d'Alviano a rafforzare le difese della caserma dei mercenari (con le competenze di Michelangelo Buonarroti), migliorerà “La Rosa in Fiore” (dopo la morte di Madonna Solari) mettendovici — non senza rimostranze — a capo la sorella Claudia (prima suora, e ora direttrice di un bordello), e parteciperà alla realizzazione de “La Volpe Dormiente” copertura della Gilda dei ladri (guidati da “La Volpe”).

Rapporto coi videogame: come il predecessore, segue step by step la sceneggiatura di Assassin's Creed Brotherhood. Anche se alcuni elementi sono stati smussati, e altri eventi sono leggermente stati rivisti. Resta il fatto che la trama del libro riprende persino la parte iniziale del videogame che fa da tutorial: come il recupero del cavallo scappato al vecchio stalliere, o il fortuito incontro con l’avvenente Angelina (in cerca di 2 forti braccia per spostare una pesante scatola di fiori). Sezioni che nel titolo servono a mettere a proprio agio il giocatore (facendogli conoscere i comandi base), ma tutto sommato eventi che nel libro potevano essere trascurati: si poteva (e doveva) puntare invece su qualche chicca inedita.
Il contesto storico e sociale, nel romanzo sono più chiari; d'altronde l’autore è uno stimato conoscitore del Rinascimento Italiano.
Tra le differenze maggiori balza ai nostri occhi un Cesare Borgia afflitto dalla lue (detta anche morbus gallicus, è una malattia venerea oggi conosciuta come sifilide). La sua faccia ne porta i segni (pustole), ergo è celata da una maschera. Il viso del figlio del papa Alessandro VI è però normale nel gioco.
Altro aspetto enfatizzato da Oliver Bowden (rispetto al videogame) è l’attrazione di Ezio per Caterina, che solo sfiorandolo (la sera prima del compleanno di Claudia) ne risveglia il desiderio sopito per anni. La contessa di Forlì è, in queste pagine, quasi un’ossessione per l’assassino.
Il fanservice non manca. L’Occhio di Falco non è presente (d'altronde è legato all’Animus), ma ritroviamo il Salto della Fede. Ovviamente non ci arrampichiamo su ogni struttura per poi finire su un carro di fieno, ma durante la battaglia di Monteriggioni dovremo saltare da un punto sopraelevato.


Assassin's Creed: Fratellanza - LucullusGames


Stile di scrittura: più scorrevole del predecessore.
I periodi di Assassin’s Creed Rinascimento erano strutturalmente semplici, ma spesso troppo lunghi, a causa di un eccessivo uso di virgole che contenevano ulteriori proposizioni a mò d’incastro: ciò causava un rallentamento nel ritmo di lettura. Ho impiegato circa mezza giornata per terminare questo testo, laddove il precedente mi aveva occupato quasi il doppio del tempo (a causa. appunto, dell’eccessivo uso di giustapposizioni).
Sono presenti alcuni termini più arcaici che in parte cozzano con il resto del lessico, decisamente più accessibile. Non mancano neppure termini specifici di particolari oggetti (soprattutto del periodo di riferimento), che ho apprezzato perché hanno ampliato il mio piccolo vocabolario (es. piviale).

Analisi della versione italiana: Asassin’s Creed Brotherhood nella lingua inglese attrae maggiormente il lettore (non solo perché evita alcuni errori grammaticali di traduzione), soprattutto perché inserisce nel testo parole in italiano (sparpagliate qua e là) che accrescono maggiorante l’atmosfera, oltre che ridurre il distacco con alcuni usi e costumi del nostro territorio. I lettori dello Stivale dunque perdono tale approccio, limitandosi ad apprendere rare citazioni in lingua francese.

Critica personale: stessa sceneggiatura del gioco, romanzo di mezzo
Ho intravisto lievi miglioramenti (maggiore armoniosità), ma non condivido la scelta di narrare le stesse sequenze già viste al pc (o alla console). I testi dovrebbero approfondire la lore, e seguire regole differenti dai videogame: sono medium diversi, e se coordinati con raziocinio possono sicuramente elevare il valore del brand. Non intendo ripetermi oltre su questo punto perché l’ho già affrontato approfonditamente nel precedente romanzo.
La trama risente in parte della sua natura di opera di mezzo: in qualche modo il nemico finale del primo romanzo è ancora il target principale del secondo. Ezio (a Roma) prima di affrontare Minerva avrebbe potuto infliggere un colpo più grande al potere degli spagnoli; si ritrova dunque non solo a ritornare nel Vaticano per rimediare, ma deve anche ripristinare le alleanze di un tempo. Mi ricorda per certi versi il secondo atto di Mass Effect, quando Shepard deve allestire nuovamente la sua squadra, reclutando i singoli.

Oliver Bowden

E’ lo pseudonimo di Anton Gill, nato in Gran Bretagna nel 1948. Scrittore, saggista, e esperto di storia del Rinascimento italiano. Si è laureato in letteratura inglese presso il Clare College di Cambridge. Inizialmente si è dedicato alla storia contemporanea europea, poi ha preferito impegnarsi soprattutto alla stesura di romanzi storici, anche se brilla più come saggista.
Ha lavorato anche in teatro, presso il Royal Court Theatre.
Ha vinto il premio HH Wingate Award per "The Journey Back From Hell", opera incentrata sulle vittime della Shoah.

Versione inglese: cartaceo e ebook
Titolo originale: Assassin's Creed Brotherhood
Scrittore: Oliver Bowden
Editore: Penguin
Anno pubblicazione: 25 Novembre 2010
Pagine: 544
Prezzo: 7 euro (cartaceo) / 6-7 euro (ebook)

Versione italiana: cartaceo e ebook
Traduttori: T. Dobner
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 480
Prezzo: 9 euro (cartaceo) / 6-7 euro (ebook)

Commento finale: Assassin’s Creed Fratellanza narra le stesse gesta inscenate già nell'omonimo gioco (Brotherhood tradotto è Fratellanza), ergo per i fan della saga si palesa al più come un riassunto; potrebbe, però, essere più intrigante per il generico lettore di opere d’avventura (a patto di essere conscio di trovarsi dinanzi a un plot leggero). Questo perché rispetto a Assassin’s Creed Rinascimento il testo è più scorrevole, e la trama non presenta tutti quei bruschi salti temporali.
Da notare poi che la main-quest di Brotherhood dura meno di quella di Assassin's Creed 2, ma le pagine del libro sono maggiori rispetto a quelle di AC Rinascimento: c'è dunque (qui) maggiore organicità e sono spiegati meglio alcuni punti. Ma i personaggi non sono approfonditi, e non sono curati a livello psicologico.


Pro:
  • Scorrevole
  • Fanservice
  • Leggermente più curato nel contesto storico


Contro: 

  • Sviluppo dei personaggi
  • Nessuna chicca gustosa da scoprire
  • Ripercorre quasi totalmente i fatti step by step del gioco


Voto 5,7






Fonte immagini: Google