Razer Wildcat è il un nuovo controller di fascia premium per gli eSport, compatibile con PC e Xbox One
Nato dall'esperienza maturata con l’Onza e il Sabertooth
Come il predecessore — il Razer Sabertooth — si rivolge nuovamente agli eSport, quindi anche stavolta non è possibile realizzare delle macro, bandite in molte delle competizioni ufficiali. Non è un prodotto che stuzzica il pubblico alla ricerca di scorciatoie e di personalizzazione estrema, che invece darebbero una grande mano (ad esempio) nei picchiaduro. Non è previsto neanche un software dedicato da istallare, in grado di farci scegliere come sfruttare al 100% i 4 tasti in più. Questi infatti sono sì programmabili, ma di fatto consentono solo di trasporre i comandi degli altri classici pulsanti sui 4 tasti aggiuntivi.
Facciamo un esempio pratico: se sto giocando a un fps e non mi trovo a usare il tasto RB per lanciare la granata, posso — con tale gamepad — spostare questo comando in uno dei 4 tasti in più, e rendere l’esperienza più personale e confortevole.
Mentre il resto dei pulsanti (quelli tradizionali del gamepad della Xbox One, a cui si ispira non sarà "rimappabile".
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Razer Wildcat Controller PC e Xbox One - Recensione |
Confort: il design è chiaramente ispirato al controller della Xbox One, soprattutto per il lato anteriore; mentre quello posteriore è decisamente più ergonomico in virtù dei rielaborati incavi. Anche i tasti della zona dorsale (LT, LB, RB, LB) sono più pratici, la squadratura permette infatti di adattarsi meglio alla lunghezza differente delle dita.
Ciò che lo contraddistingue — oltre ai tasti in più, di cui parlerò nella sezione “layout” — sono i 2 copri analogici verdi in gomma morbida e le impugnature gommate opzionali (adesive, sì da poter essere sostituite in caso di usura). Entrambe aumentano decisamente il grip, grazie alla maglia sopraelevata atta a aumentare l’attrito.
Il cavo è lungo 3 metri, ed è rivestito con una guaina di tessuto intrecciato, al fine di prevenire i classici nodi. Inoltre è staccabile dal corpo principale, per essere riposto comodamente nella custodia fornita in dotazione. Il connettore è di tipo microUsb, e non è placcato in oro.
Il peso è di soli 260g (a computo manca il peso del cavo). Risulta più leggero sia rispetto al controller standard (262g) privo però dei tasti aggiuntivi, che di quello Elite (348g).
E’ un controller wired, è assente dunque la modalità wireless
Packaging: la scatola prevede la solita colorazione verde e nera. All'interno troverete: la consueta lettera del CEO di Razer Min-Liang Tan; 2 adesivi riportanti il classico marchio di fabbrica; i 2 copri-analogici (succitati); il cacciavite Torx per staccare i grilletti aggiuntivi; la custodia nera, dotata di chiusura lampo, per portare sempre con voi la periferica. Quest'ultima è suddivisa internamente in 2 zone: una — realizzata in spugna, disegnata con le forme del Razer Sabertooth — svolge la funzione d’alloggiamento e protezione (in caso di trasporto), l’altra — in tessuto — è atta a contenere manuale e accessori tramite l’uso di 2 scompartimenti.
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Razer Wildcat - LucullusGames |
Layout: il corpo è realizzato in materiale plastico con una finitura opaca di colore nero, mentre i tasti sono caratterizzati da un rivestimento lucido.
I quattro tasti principali ABXY presentano uno switch di tipo Hyperesponse, dal feedback più gradevole rispetto a quello standard. Il D-Pad non presenta la classica croce unita, ma il design si rifà invece alla controparte Sony del classico DualShock: le 4 direzioni, quindi, sono stanziate su 4 pulsanti separati e dotati di switch di tipo standard. Entrambi gli stick analogici sono realizzati in plastica e gomma, con una struttura rinforzata però in metallo.
Il resto del disegno frontale non presenta novità sostanziali, se non per la presenza — in basso — di un pannello di controllo rapido con quattro tasti aggiuntivi, più il connettore jack da 3.5 mm. E’ stato, dunque, messo da parte il piccolo Oled del Sabertooth. Il primo pulsante permette di rimappare i tasti, il secondo di passare da un profilo all’altro (2 sono i profili personalizzabili), il terzo attiva/disattiva il microfono, e l’ultimo è adibito alla gestione del volume delle cuffie. Quest’ultimo se pigiato — singolarmente — alzerà li volume, di volta in volta, con step del 20%; tuttavia è possibile anche accedere alla regolazione manuale tenendo premuto il suddetto tasto, sfruttando contemporanea e i pulsanti SU e GIÙ del D-Pad per regolare con maggiore sensibilità.
La zona dorsale (lato cavo) è caratterizzata: dai grilletti (LT e RT), dai sovrastanti pulsanti RB e LB, e dai tasti programmabili M1 e M2 — ubicati più centralmente — raggiungibili a mezzo degli indici.
La zona inferiore presenta 2 grilletti rimovibili e programmabili con switch di tipo Hyperesponse — leggermente inclinati e realizzati in alluminio — raggiungibili con i medi. Sopra di essi sono ubicati 2 tasti atti a regolare la corsa dei grilletti LT e RT. Una mossa utile soprattutto negli fps (anche se per questo genere, personalmente preferisco l’accoppiata mouse e tastiera).
La disposizione, insomma, vi permette di usare più dita della mano contemporaneamente; oppure far riposare quelle che magari cominciano a stancarsi, senza bloccare così le sezioni di gioco.
Analisi post-prova: personalmente ritenevo la soluzione a mezza luna (del Razer Sabertooth) — per grilletti posteriori — più ergonomica; probabilmente è solo una questione di abitudine. Mi è piaciuto molto Il feedback tattile partorito dagli switch di tipo Hyperesponse.
Gli ultimi 2 tasti del pannello frontale (volume e microfono) non li ho usati, avendo la cuffia agganciata direttamente alla scheda audio dedicata; ma per chi intende usare il controller con la console saranno sicuramente comodi.
Le impugnature opzionali non sono state una scelta saggia: in caso di rimozione si rischia di danneggiarle a causa del forte adesivo 3M. Questo significa che bisogna porre molta attenzione durante la prima applicazione.
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Razer Wildcat Controller PC Xbox One - Andamento del prezzo su Amazon |
Commento finale: è una periferica che non si rivolge a tutti, e costa decisamente troppo (149 euro circa) in rapporto alle funzioni opzionali che offre. E’ sicuramente un oggetto realizzato con materiali più pregiati di quello standard della Xbox One, ma in questa stessa fascia di prezzo il Controller Elite della Microsoft offre di più (modalità wireless, APP dedicata, pulsanti totalmente personalizzabili, D-Pad a 8 direzioni, analogici più precisi). Costasse al massimo la metà sarebbe già diverso, anche se a quel punto potrebbe diventare interessante anche lo Steam Controller, che però è molto diverso (anche nel target di riferimento).
Inutile nascondere che la mancanza di un software dedicato limita inevitabilmente lo scenario d’uso: usare le macro in alcuni giochi si rende necessario, e non implica per forza un tentativo di barare. Quindi, se non rientrate nei gamer professionisti — e questo vale anche per il sottoscritto — non vi consiglio questo apparecchio.
- Requisisti di sistema: Windows 10
- Lunghezza cavo: 3 metri.
- Interfaccia: usb
- Garanzia di 1 anno del produttore (teoricamente fa fede anche il solo seriale), conservate lo scontrino ed avrete il secondo anno di garanzia legale garantita dallo Stato italiano.
- Prezzo: 130 - 149,90 (scopri come monitorare i prezzi Amazon QUI)
Pro:
- Custodia comoda
- Maggior grip
- Qualità dei materiali
- Confort
- Peso
Contro:
- Mancanza di software dedicato e personalizzazione limitata
- Prezzo decisamente fuori scala
- Assenza del wireless (ma almeno il filo evita i lag)
- La scelta di porre l'adesivo alle impugnature
- D-pad ha solo 4 direzioni
Voto 7,5
Fonte immagini: Google