Gears of War Anvil Gate è il terzo romanzo di Karen Traviss ambientato nell'universo degli eroi di Sera, sono narrati gli eventi crudi di Anvegad
"Il potere riguarda la percezione. Il COG pensa di averne ancora. Non è così: è soltanto una città con qualche nave e una frazione del suo vecchio esercito" (Lyle Ollivar, capo dell'Associazione dei liberi commercianti)
Siamo giunti al terzo capitolo della saga narrativa elaborata da Karen Travis. Come vi avevo anticipato, questo capitolo si colloca tra 2 romanzi — I Resti di Jacinto e Fine della Coalizione — quindi approfondiamo ancora una volta le vicende a cavallo tra il secondo e terzo gioco.
Se non avete letto i precedenti libri e volete evitarvi spoiler, valutate la possibilità di non proseguire nella lettura di questa recensione.
Facciamo un pò di chiarezza, descrivendo molto brevemente i principali fatti legati all'avvento dell’E-Day
Le Pendulum Wars (durate circa 80 anni) sono terminate: la guerra per il controllo dell’Imulsion è vinta dalla Coalizione dei Governi Organizzati; la battaglia di Aspho Fields è stata determinate. Gli Indipendenti, dunque, si sono arresi, tranne poche piccole realtà (tra cui la Repubblica di Gorasnaya). Mentre Sera festeggia la Pace, emergono però le Locuste che massacreranno 1/4 della popolazione del Pianeta; i COG si ritirano entro i confini della Nazione di Tyrus, protetta dall’altopiano di Ephyra caratterizzato dal sottosuolo in granito (troppo duro per essere scavato dal nuovo nemico).
Un anno dopo l’Emergence Day il presidente Prescott utilizza il Martello dell’Alba per tentare di fermare i vermi, invitando l’intera razza a rifugiarsi entro i confini COG; morirà il 99% della popolazione, i superstiti che non raggiungono i territori protetti saranno successivamente denominati “Arenati”.
9 anni dopo la capitale dei COG diventa Jacinto City, poiché la precedente (Ephyra) viene persa proprio quando Marcus abbandona il suo esercito per tentare di salvare il padre. L’eroe di Aspho Point viene condannato (per diserzione) a 40 anni, da scontare nel brutale carcere “Slab”.
4 anni dopo Marcus viene però liberato da Dom e ritorna tra le file dei Gears: iniziano le vicende narrate dal primo gioco — Gears of War, pubblicato da Epic Games — che terminano con la bomba Lightmass lanciata nei tunnel in cui dimorano le Locuste. L’azione non ha tuttavia l’effetto sperato, come ci svelano le vicende del primo romanzo Gears of War Aspho Fields. I COG, allora, decidono di inviare i Gears nella fortezza sotterranea delle Locuste per tentare un assalto frontale; qui scoprono i più pericolosi — e comunque cattivi — Lambent (una nuova razza che combatte contro le Locuste). Nei pressi degli alloggi della regina Myrrah, Marcus scova un messaggio del padre (Adam Fenix) che spiega come l’unico modo per liberare Sera sia inondare i tunnel di Jacinto: il Martello dell’Alba viene nuovamente usato e Jacinto City viene distrutta; le Locuste subiscono una pesante sconfitta.
Port Farrall è la terza nuova capitale COG, tuttavia gli sparuti e disorganizzati gruppi di Locuste rimaste, alimentano comunque il terrore tra la gente; Prescott rivela la presenza dell’isola di Vectes, scampata all’uso del Martello 13 anni prima. I COG, dunque, stabiliscono la nuova (quarta) capitale a Pelruan rinominata poi New Jacinto. Gli isolani in questione non hanno mai vissuto gli orrori perpetrati dalle Locuste, ma convivono con le incursioni di Arenati più organizzati rispetto a quelli emaciati — e meno inclini alla guerriglia — conosciuti dalla squadra Delta nel continente.
"La civiltà è la coperta di seta sul dorso della bestia e viene facilmente portata via dal primo soffio di gelido vento" (proverbio Kashkuri)
Storia: le vicende “attuali” vedono impegnati i COG contro degli Arenati più organizzati. Come il resto degli isolani, questi non hanno vissuto gli orrori della guerra contro i vermi, ma l’odio verso il governo di Prescott — per lo sterminio degli abitanti di Sera — è giunto alle loro orecchie. Costoro si prodigano in vere e proprie azioni di guerriglia, che non lesinano l’uso di esplosivi fatti in casa (a mezzo di nitrati, recuperati dagli escrementi). I Gears sono, però, meno inclini a uccidere altri umani, ma a complicare la vita ai ragazzi guidati da Hoffman ci pensano i Pirati, che tuttavia preferiscono essere riconosciuti come “Associazione dei Liberi Commercianti”; si sono autoproclamati fautori dell’ordine di questa nuova era post-locuste.
Il ritmo di questo terzo romanzo è più alto ma le sorprese non sono terminate perché fanno la comparsa anche gli Indipendenti di Gorasnaya, che si arrenderanno dopo circa 15 anni chiedendo l’annessione ai COG. Pensate che sia tutto?
Ovviamente no. Ma non voglio dirvi altro riguardo questo periodo, per non esagerare con gli spoiler. Ho preferito solo darvi qualche spunto, in caso dubitaste della qualità di questo terzo romanzo, dopo un secondo testo un pò sottotono.
C’è molta carne al fuoco — ma come avete intuito dal titolo — la seconda trama (presente in ogni libro di Gears of War) verte, stavolta, sulla battaglia di Anvil Gate. Il protagonista indiscusso di questo episodio è — l’allora solo tenente —Victor Hoffman. I fatti si svolgono 17 anni prima dell’E-Day (ovvero 32 anni prima della situazione attuale). Hoffman si trova a dover difendere la città fortezza di Anvegad — situata al confine tra Kashkur (territorio COG) e Vasgar (zona neutrale) — dall’offensiva UIR.
Vuole essere un ingegnere? Un dannato meccanico? Sono contenta che il mio povero padre non sia qui a vedere tutto questo. Nonostante l'istruzione e i privilegi che abbiamo dato a Damon... è un Baird, per l'amor del cielo. E anche un Lytton. Ha dei doveri. Ora va e sii uomo, per una volta, e digli che se non si arruola nell'esercito può anche dire addio alla sua eredità" (Elinor Lytton Baird)
Gears of War Anvil Gate - Recensione LucullusGames |
Focus: rapporto difficile tra tante fazioni in gioco, nuovi personaggi, Baird sta maturando, le azioni dei genitori si ripercuotono sulle vite dei figli.
Gli indipendenti si annettono ma i reduci di guerra delle Pendulum Wars non perdono occasione di attaccarsi fra loro, d'altronde intere generazioni hanno versato tanto sangue da entrambe le parti per oltre 90 anni (ricordo che la repubblica di Gorasnaya non aveva mai accettato la fine del conflitto).
Poiché le Locuste (in questo frangente) fanno parte del passato, Baird si mostra leggermente più socievole nelle conversazioni; è meno cinico del solito. Come vi avevo accennato, il suo comportarsi da “stronzo” era dovuto alla frustrazione e alla paura; il caporale è l’uomo giusto per un Mondo in ricostruzione. Prima dell’E-Day voleva essere solo un ingegnere, ma alla sua ricca famiglia non sembrava una carriera adatta al rampollo di casa; finalmente, ora si mostra utile in più circostanze aggiustando attrezzature importanti: la gratitudine che gli mostrano, lo rabbonisce.
Tra i nuovi personaggi spicca soprattutto Samantha "Sam" Byrne, soprannominata ”duchashka“; l’artificiere COG è una bella e tosta ragazza, che non le manda a dire quando provocata. Tra gli altri menziono Yanik, Trescu, e Mac.
Yanik Laas è un ex membro della Repubblica di Gorasnaya; è un leale e forte combattente che prende subito in simpatia Dom, Sam e il Sottotenente Donneld Mathieson. Miran Trescu è il leader degli indipendenti: è risoluto e non si tira indietro davanti alle sfide. Ha ottenuto sul campo di battaglia (in prima linea) il rispetto della sua gente; non si pone dilemmi etici, e ritiene deboli i COG perché non affrontano in maniera risoluta il problema degli Arenati. Mac è il simpatico cane di Bernie, si rivela un ottimo segugio integrandosi perfettamente con la squadra Gear.
Marcus ha vissuto un’infanzia nella ricchezza materiale, ma nella povertà dell’esternazione dell’affetto dei suoi genitori. Nei primi romanzi sembrava quasi che fosse il padre il problema, ma le cose sono più complesse del previsto. Emblematico è il ritorno di Adam dall'ultima battaglia (anche) per non stare troppo lontano dal figlio, tuttavia arrivato al ciglio di casa invece che correre ad abbracciare il figlio (come gli suggerirebbe il cuore), si frena ricordandosi l’educazione impartitagli dal padre: il nonno di Marcus mal vedeva tali comportamenti in membri del suo lignaggio, ricordando ad Adam che solo la classe “media” non mostrava contegno. La madre di Marcus invece pur amando il figlio, è uno scienziato a cui brillano gli occhi solo durante delle scoperte, mai pensando ai membri della sua famiglia; mi ricorda per certi versi Sheldon Cooper, ma è un paragone rivolto solo alla sfera comportamentale in ambito sociale.
Ma Marcus e Adam non sono gli unici figli che hanno subito in qualche modo le figure genitoriali, ricordiamo ad esempio le vicende di Anya, Baird, e Trescu. Anya ha subito la figura forte della madre: non alza mai la voce e non discute mai gli ordini; sembra avere una personalità più debole e tutti la proteggono pensando si possa far male in prima linea. Trescu ha preso una difficile decisione, e ripensa più volte alla promessa fatta al padre sul letto di morte, e con essa deve convivere ogni giorno: combattere i COG fino alla fine, senza venire in alcun caso a patti. Baird ha dovuto accettare mal volentieri di entrare nei Gears per volere dei genitori, altrimenti l’avrebbero diseredato.
"Posso fare affari con Hoffman. Lui non mi mentirebbe mai. Gli piace troppo la verità: penso che ne apprezzi il potere di sconvolgere la gente. E sa che, finché la userà, nessuno lo caricherà di segreti che non vuole mantenere" (comandante Miran Trescu)
Critica personale: il collegamento con la tecnica militare usata ad Anvil Gate è debole, ottimi i riferimenti a diverse situazioni del passato.
Victor Hoffman nella battaglia di Anvil Gate mette in scena una strategia per certi versi deprecabile, le vicende narrate sono forti e caratterizzate da un buon ritmo. Ho apprezzato molto questo evento, ma francamente il collegamento con la strategia posta in essere 32 anni dopo non l’ho colto, mi è sembrata una forzatura come immagine.
Di tutt’altro peso sono invece i fili che richiamano diverse situazioni ricamate in tutti e 3 i libri, come al solito mostrano un’eleganza di stile che stuzzica i fan. Ad esempio, durante la battaglia di Anvil Gate conosciamo uno spaccato di vita di quel Bai Tak che è morto nella Battaglia di Aspho Fields per salvare la vita di Dominic Santiago. Ma ci sono tante altre chicche come questa che non voglio svelarvi ora, ma sono davvero ottime.
Karen Traviss
Giornalista, scrittrice di opere sci-fi, glottoteta, ex corrispondente della difesa, sceneggiatrice di film e fumetti.
Non è nuova a romanzi che potremmo definire “militaristi”, tra i suoi lavori passati spiccano, ad esempio, Star Wars Republic Commando: Hard Contact (2004).
Inizia a lavorare come giornalista, e poi entra a far parte della Territorial Army (unità delle forze armate di terra del Regno Unito) e nella Royal Naval Auxiliary Service come corrispondente. Ha studiato alla Clarion Science Fiction & Fantasy writers’ workshop (un sorta di “accademia” per aspiranti scrittori di sci-fi e fantasy).
Ha dato alla luce a diverse opere su licenze famose — oltre a Star Wars ha lavorato sul brand di Halo — ma non si è limitata a dei semplici tie-in, preferendo invece dare ai prodotti una propria visione. Molti suoi romanzi sono apparsi più di una volta nella Top Ten dei libri più venduti del New York Times.
Nella versione italiana sono presenti alcuni piccoli errori, come la mancata congiunzione tra articoli e sostantivi maschili e femminili, nulla di drammatico comunque
Versione inglese: cartaceo e ebook
Titolo originale: Gears of war Anvil gate
Scrittrice: Karen Traviss
Editore: Orbit
Anno pubblicazione: 16 settembre 2010
Pagine: 464
Prezzo: 9-11 euro (cartaceo) / 6-7 euro (ebook)
Versione italiana: solo in forma cartacea
Traduttori: A. Cardinali, F. Noto, V. La Peccerella
Editore: Multiplayer Edizioni
Pagine: 480
Prezzo. 12-15 euro
Al fan del videogame consiglio sicuramente il libro, pur ricordando che non si tratta di una narrazione incentrata sulle battaglie come accade nei videogiochi. Tuttavia ritengo sempre questi testi poco rilevanti per un appassionato di fantascienza in generale: il finale ha per la terza volta una chiusura brusca, e soprattutto non narra un’unica storia con un prologo, uno sviluppo e un epilogo ma si concretizza come un ennesimo anello di una catena che non può prescindere dagli altri romanzi e dai videogame.
Pro:
- Aneddoti e retroscena gustosi
- Scorrevole
- Buona caratterizzazione dei personaggi
- Si comprende davvero la storia (nel gioco è lacunosa)
- Ritmo decisamente più sostenuto rispetto al precedente romanzo
Contro:
- Poco spazio al rapporto Marcus-Anya
- Non adatto ad un generico lettore di sci-fi
Voto 7,5
Extra:
Fonte immagini: realizzate personalmente