The Walking Dead: Michonne - Recensione - LucullusGames

The Walking Dead Michonne rappresenta uno spin-off per la saga di Telltale che mette momentaneamente da parte Clementine, per evidenziare il ruolo della letale spadaccina




Un antipasto, in attesa della terza stagione


Come ci suggerisce il titolo, l’avventura si concentra sul personaggio di Michonne. Il che è una novità per Telltale che, in precedenza, aveva puntato su un gruppo costruito intorno alla figura di Clementine, anche se alcuni personaggi principali avevano comunque fatto delle comparse (Glenn e Hershel in The Walking Dead Season 1).
La direzione artistica stavolta è più fedele al fumetto creato da Robert Kirkman, piuttosto che alla serie Tv in onda su AMC. Il ritmo è più variegato rispetto ai precedenti titoli: più lento durante la narrazione, più veloce durante i combattimenti, e come al solito rilassato durante la blanda "esplorazione".
Se la cura riservata ai tormenti della protagonista è tutto sommato buona, gli altri personaggi — a parte giusto Sam e Randall, senza tuttavia offrire spunti originali — sono privi di spessore, e del tutto anonimi. Ciò è dovuto alla scarsa durata di questo spin-off.



Quando vuoi bene a qualcuno il dolore fa parte del pacchetto” (Beth Greene)


Storia: è interessante soprattutto per i fan, visto che copre l’assenza personaggio tra gli episodi 126 e 139 dell’originale fumetto del disegnatore dei primi sei volumi Tony Moore. Michonne — qui in compagnia di un gruppo diverso da quello di Rick Grimes — è un personaggio notoriamente forte e schivo, ma stavolta è vittima di un forte tormento che è riaffiorato prepotentemente dai suoi ricordi, quando all’inizio dell’epidemia ha perso i contatti con le sue 2 figlie. I fantasmi del suo passato la porteranno al limite dell’instabilità mentale, e vivremo numerosi flashback.
L’avventura prende corpo quando Pete (uno dei nostri nuovi compagni) rintraccia una richiesta d’aiuto via radio, che porta in direzione di un battello malconcio: palcoscenico di una efferata strage. Qui faremo la conoscenza dei protagonisti di The Walking Dead Michonne. Ovviamente la situazione prenderà una inaspettata e pericolosa piega, e dovremo trovare il modo di uscirne indenni. Non vado oltre poiché farei inutili spoiler, vista la brevità degli eventi.

The Walking Dead: Michonne - Recensione


Gameplay: oltre al solito sistema di dialoghi a scelta multipla, assistiamo a lievi variazioni sul tema riguardo ai Quick Time Event. Le fasi action ora sono più dinamiche e coreografiche — qui è chiara l’influenza di Tales From The Borderlands — ma sono anche più splatter per esaltare il profilo combattivo di Michonne. Il ritmo dei combattimenti è stato velocizzato, ma per non indurre in errore il giocatore — causando delle ripetizioni di piccole sezioni, in un titolo di per sé già povero di contenuti — i QTE sono stati resi ancora più semplici che in passato, sì da preservare la densità.

Spunto critico: fan service, more of the same
Ad un certo punto della trama ci troviamo sulla spiaggia, braccati da un lato da avversari provenienti verso di noi dalle acque (sparando raffiche di colpi), mentre dal lato opposto i rumori allertano gli zombie che colgono l’occasione di un succulento pasto (noi): la soluzione di Michonne? privare 2 vaganti delle braccia e delle mandibole, per metterli al guinzaglio e incamminarsi comodamente nella foresta mentre alle spalle siamo illuminati dalle raffiche dei proiettili nemici. Ma dai!
Lo stile artistico è ottimo, i TellTale sanno costruire una storia solida, ma ha davvero senso puntare su un’avventura grafica a cui non è concesso — causa tempistica stringente — di entrare nel cuore dei giocatori? Le meccaniche di questo approccio action si fonda sull'atmosfera e sulle scelte spigolose: ci sono entrambe ma sono in questo caso eccessivamente superficiali, lasciando poco spazio a spunti interessanti. Il peso del mero “more of the same" è troppo forte.

“Ogni cosa è cibo per qualcos’altro” (Carl Grimes)


Comparto grafico: sulla falsa riga dei predecessori propone texture in bassa definizione (soprattutto per l'erba), con personaggi disegnati meglio rispetto all'ambiente circostante. Il cel-shading pone leggermente più l’accento sull’effetto acquerello soprattutto per alcune location (un tratto derivato un pochino da Game of Thrones), smussando lo stile "fumettoso" ai personaggi, rafforzati anche dal tratto nero della matita per donare maggiore plasticità e espressività.
La novità è rappresentata dai titoli di apertura che risentono di un’impostazione artistica più vicina a quanto visto in The Wolf Among Us, difatti è possibile intravvedere pure delle porzioni del fumetto zombie sullo sfondo.

The Walking Dead: Michonne - LucullusGames


Comparto tecnico: le espressioni facciali non sono sempre contestuali (un difetto già presente in altri titoli della casa americana), il frame-rate non è sempre stabile, c’è dello dello stuttering, e pure delle compenetrazioni poligonali a sottolineare come il motore grafico necessiterebbe di un upgrade. Inoltre alcuni caricamenti che collegano le varie sequenze sono inspiegabilmente lunghi, ho temuto potessero concretizzarsi in freeze, ma non sono mai stato costretto a ricaricare save precedenti: aspettate semplicemente che il titolo riprenda l’incedere.

Comparto audio: buono l’accompagnamento musicale; non c’è la voce originale della protagonista ascoltata nella serie Tv, ma è affidata al timbro vocale di Samira Wiley (Poussey Washington in Orange is the New Black). Telltale non ha localizzato il gioco in italiano, ma QUI spiego come aggiungere la traduzione nella nostra lingua.

Titolo: The Walking Dead: Michonne - A Telltale Miniseries
Genere: Avventura Grafica
Sviluppatore e Editore: Telltale Games
Data di rilascio su pc: 23 febbraio 2016

Commento finale: la sceneggiatura è solida nella forma, ma deboluccia in termini di contenuti. Tutto sommato si tratta di cose già viste e riviste, a parte il tormento psicologico della protagonista. La tensione — a parte forse un paio di situazioni — non è forte come nelle due stagioni principali; anche i cliffhanger sono meno riusciti del solito. Ma il vero problema di questo Walking Dead Michonne è la perdita delle interessanti sottotrame che nei precedenti 2 giochi andavano a strutturare le interrelazioni tra i protagonisti rendendo il plot più dinamico. Le serie Telltale — diversamente da quanto affermano gli sviluppatori di San Rafael — non offrono delle scelte con grande peso nello svolgimento della narrativa (che ha già un suo plot scritto), ma mettono intelligentemente nelle nostre mani la possibilità di come giungere ad uno specifico punto della storia, il cui incedere terrà conto di come ci siamo rapportati ai vari personaggi: stavolta questo elemento manca, perché non c’è il tempo di sviluppare questi rapporti.

Pro:
  • Offre un interessante porzione di storia mancante nel fumetto
  • Buona implementazione dei tormenti psicologici
  • Combattimenti più splatter


Contro: 
  • Scarsa longevità (circa 3 ore)
  • Situazioni in generale già viste e riviste
  • Personaggi privi di verve


Voto 6,7




Fonte immagini: Screenshot personali