One Piece Burning Blood - Recensione

One Piece Burning Blood è un picchiaduro 3D che ci riporta alla mente l'emozionante battaglia di Marineford


“ Non si tratta di un'abilità, e nemmeno di una mossa... eppure, dovunque passi, tutti tentano di aiutarlo e si mettono dalla sua parte. Questo ragazzo possiede il potere più spaventoso di tutti i mari!” (Drakul Mihawk)


Dopo alcuni mesi di ritardo, One Piece Burning Blood giunge anche su pc. Di solito questi rinvii sono accompagnati da una versione completa di tutti i dlc, e da un prezzo più basso rispetto alla controparte console. Ma se il prezzo pieno tutto sommato era prevedibile (visto che si tratta di una differita temporale di appena 3 mesi), la scelta di proporre l'acquisto di 2 singoli dlc (Wanted Pack 1 e 2) o la versione unica Gold Pack che li include entrambi (una sorta di season pass) era più elegante evitarla. E' giusto comunque sottolineare che non si tratta di spezzoni narrativi tolti dalla campagna principale, ma di personaggi e costumi alternativi: contenuti di cui si potrebbe dunque far a meno.

Storia: è ristretta al solo arco narrativo di Marineford, quando Luffy irrompe durante la pubblica esecuzione del fratello Ace. Ma le vicende, qui riportate, seguono esclusivamente lo scontro fra pirati e marina, e non tutte le vicissitudini del range degli episodi 459-492 dell’anime.

One Piece Burning Blood - Recensione


Gameplay: punta soprattutto sul fanservice. Partiamo dal presupposto che i Picchiaduro ad arene tridimensionali prediligono maggiormente l’immediatezza e la spettacolarità delle azioni proposte a schermo, piuttosto che il tecnicismo o la profondità tattica; questo si ripercuote anche sull’elaborazione delle tecniche che necessitano di meno tasti diversi, rispetto a titoli con arene bidimensionali (es. Mortal Kombat Komplete Edition).
Gestire il movimento a 360 gradi necessita di ricalibrare le mosse, in quanto i combattenti avranno una maggiore libertà di manovra e soprattutto maggiore facilità di eludere l’attacco sfruttando la profondità (togliendosi dalla traiettoria), rispetto al concept 2D tipico di uno Street Fighter. Una delle vie percorribili — per dar pepe — è quella di donare a un ristretto numero di personaggi delle tecniche capaci di causare danni devastanti, rispettando — magari — quella reale distanza esistente tra i vari protagonisti della licenza in uso (spesso si tratta di anime e/o manga). Di conseguenza si sbilanciano “apparentemente” gli scontri: perché dico apparentemente? Perché se il titolo è realizzato bene, i lottatori meno capaci in realtà hanno movest e contromosse più rapide ed efficaci: il succo è che con loro si dovrà sudare di più, e le contese dureranno di più, ma l’impegno — nell'imparare a padroneggiare i comandi — darà i suoi frutti. Il rovescio della medaglia però è che l’online difficilmente sarà apprezzato dalla community che difatti premia titoli in cui è il giocatore a fare la differenza, e non le statistiche e abilità dei protagonisti a creare delle disparità iniziali.
Ad ogni modo, per rimescolare le carte One Piece Burning Blood sfrutta per lo più combattimenti 3 vs 3, in cui è possibile passare dall’uno all’altro personaggio senza limitazioni; ma non è finita qui, oltre ai personaggi giocabili (circa 40) si possono sfruttare gli alleati (circa 60) che — pur non scendendo direttamente in battaglia —incideranno con i loro bonus una volta invocati.

Sebbene le combo siano più varie di quelle viste nel musou One Piece Pirate Warriors 3, sono spesso attuabili concatenando al più 2 tasti. Sono altresì presenti: gli attacchi speciali, dopo aver caricato la barra della Furia, lo spezza-guardia in 2 varianti (rapido, potente), e le abilità extra specifiche dei vari personaggi (Ace, ad esempio, può incendiare i suoi colpi).


“ Una fortezza può essere ricostruita, ma l'isola di Marineford è situata al centro del mondo. Per la brava gente che teme i criminali, la nostra presenza qui ha un significato più profondo. La nostra Giustizia non sarà mai distrutta! ” (Sengoku)


One Piece Burning Blood - LucullusGames


Modalità: classica esibizione, VS Ricercato, Guerra Suprema, online


VS Ricercato ci offre un’approccio da cacciatore di taglie; dovremo affrontare una serie di scontri — slegati dall’arco narrativo proposto nella carriera — decisi sulla base del valore della taglia dei ricercati. Si potranno impiegare fino a 9 lottatori più i soliti 3 di supporto; consente inoltre di guadagnare ulteriori crediti per sbloccare nuovi combattenti, e punti esperienza per potenziarne le abilità.
Guerra Suprema rappresenterebbe la modalità storia (con annesse quest secondarie) ma purtroppo si conclude in sole 4 ore, e la struttura narrativa dei 4 capitoli prevede la ripetizione di alcune sessioni del plot: motivo per cui i contenuti sono davvero pochi. I quattro brevi episodi offriranno i punti vista di Rufy, Edward Newgate, Akainu, Ace. Diciamo in sostanza che si tratta di un corposo tutorial per familiarizzare con i vari protagonisti: avrei preferito una modalità allenamento accompagnata da un arco narrativo un po' più ampio (come in Dragon Ball Xenoverse).
L'online oltre alle partite amichevoli e classificate, prevede: Bandiera Pirata in cui dobbiamo entrare a far parte di una fazione da sostenere vincendo i vari scontri con i giocatori di tutto il globo; ricorda lo Scontro fra Fazioni inserito in Mortal kombat X, ma qui i team sono creati dai giocatori (e non preimpostati dal gioco).

Comparto grafico: le arene sono scarne, similmente al titolo musou succitato; inoltre gli elementi distruttibili sono davvero pochi, a differenza di quanto visto in Injustice: Gods Among Us. La palette di colori è fedele all’Anime, così come lo sono le animazioni e il moveset dei personaggi. I modelli dei combattenti sono di buona fattura.



Comparto tecnico: il cel-shading — come di consuetudine, in queste opere tratte da anime — da il meglio di sé, riuscendo a emulare bene lo stile “cartoonesco”. L’ottimizzazione seppur non eccellente, si dimostra migliore di quanto visto in One Piece Pirate Warriors 3: non ci sono crash, e le cutscene d’intermezzo si caricano perfettamente. Il frame-rate è stabile.

Comparto audio: più che sufficienti le musiche, che tuttavia non hanno il fascino delle originali dell’Anime. Le voci dei personaggi sono quelle dei doppiatori originali in giapponese, mentre il sottotitolato è in italiano.

Titolo: One Piece Burning Blood
Genere: Picchiaduro 3D
Sviluppatore: Spike Chunsoft
Editore: BANDAI NAMCO Entertainment
Data di rilascio su pc: 2 settembre 2016

Commento finale: i Piacchiaduro 3D difficilmente puntano al tecnicismo, e questo non si smentisce; il meglio di se lo da se giocato con altri utenti perché la campagna principale si mostra più come un corposo tutorial. La modalità Vs Ricercato è divertente, mentre lo sbilanciamento dei personaggi penalizza l’online. Se si fossero inserite delle armi in più ai personaggi più deboli, il risultato finale sarebbe stato più interessante: l’offerta contenutistica risicata era più adatta a un concept più bilanciato, e magari un pochino più profondo come quello di Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm. E' un prodotto, in sostanza, più adatto ai fan delle vicende partorite da Eichiiro Oda, gli altri potrebbero far fatica ad apprezzare.

Pro:

  • Roster
  • Atmosfera One Piece
  • Animazioni originali delle tecniche d'attacco

Contro: 

  • Modalità Storia non accattivante
  • Tecnicamente si poteva fare di più
  • Il combat system poteva essere più vario



Voto 6,7




Fonte immagini: Google