Syberia dei Microids - Recensione

Syberia celebra la cura certosina per i dettagli, e un’atmosfera da far invidia ancora oggi alle grandi produzioni


Una trama avvincente, una toccante storia familiare; una specie non estinta del tutto, e una misteriosa quanto antica civiltà


Non vi basta? E se aggiungessi un pizzico di cyberpunk?
I Voralberg nascondono una verità che va ricostruita attraverso cinquant'anni di indizi: documenti, foto, ritagli di giornale, e diari. Dovremo imparare a conoscere un personaggio complesso solo attraverso i ricordi (di altre figure) e i suoi oggetti personali. C'imbarcheremo in un lungo viaggio, ricco di tappe e imprevisti.

Storia: nei panni della bella Kate Walker - giovane e rampante avvocatessa di New York - siamo chiamati a portare a termine l'acquisizione di una fabbrica di giocattoli. Il contratto è già stato stilato e accettato da entrambe le parti, manca solo (si fa per dire) la firma del proprietario: Anna Voralberg. Ci rechiamo allora a Valadiléne - cittadina dell'Europa alpina - in un giorno uggioso, ma scopriamo che il titolare della proprietà è morto da poche ore. Un intoppo che potrebbe essere comunque risolto, contattando un eventuale erede. Hans Voralberg è il fratello minore di Anna; sebbene ritenuto morto, costui pare in realtà essere la mente geniale dietro la costruzione dei tanto agognati robot (pardon, Automi). Nessun problema allora, basta raggiungerlo in... Syberia!
Per Kate doveva essere una formalità, ma il suo compitino si tramuterà in un avventuroso viaggio attraverso l'Europa, sulle tracce di un uomo che non vuole farsi trovare facilmente; dovremo superare diversi enigmi e affrontare alcuni colpi di scena ben architettati. Una sequenza di eventi che cambierà per sempre la vita dell'avvocato, e forse un pochino (almeno ve lo auguro) la vostra passione per questo genere di videogame.

Syberia dei Microids - Recensione

Syberia scommette tantissimo su trama, ambientazioni e atmosfera; meno sulla complessità degli enigmi


Gameplay: un punta e clicca di stampo classico, e senza Quick Time Event. All’interno delle varie location, ci si muove con la sola pressione del singolo tasto sinistro del mouse (con il doppio click si da il là a una blanda corsa); il tasto destro consente di accedere al doppio inventario (oggetti e documenti).
L’icona del mouse cambia forma a seconda dell’azione che si può portare a termine (usare, esaminare, prendere, ...). Le conversazioni con i personaggi sono gestite attraverso un semplice quanto efficace bloc-notes, che ci rammenta le possibili domande da effettuare.
Sono presenti molti enigmi, che per l'epoca d'uscita - già scandita dalla discesa nell'appeal per questo genere videoludico - non erano particolarmente complessi. Probabilmente, però, ora risulterebbero più stimolanti, visto l'andazzo sempre più accessibile delle avventure grafiche moderne. Qualche rompicapo potrebbe sembrare più intricato del previsto, ma in realtà è la macchinosità di determinate situazioni a poter far arrovellare le menti: a volte, infatti, l’azione va ripetuta 3 volte.

Spunto critico: l'importanza di far provare empatia, di far vivere emozioni genuine.
Una delle situazioni che ricordo con piacere, dopo aver terminato il gioco, è la sensibilità che gli sviluppatori hanno saputo mettere nella loro fatica. Incontrare un anziano sulla panchina che con tenerezza, nostalgia - e stoico orgoglio - rimembra una gioventù passata, un'energia che ormai è presente solo in forma sbiadita nei suoi laconici occhi è un qualcosa che rimane nel cuore.
Sarebbe semplice dire che i giochi moderni sono belli da vedere, ma che spesso peccano di trasporto: è un classico cliché, ormai. Gli sprite stilizzati sono spesso difesi con un'incontestabile determinazione; ebbene io non sono un giocatore di vecchia data, ma ho giocato a Syberia solo a diversi anni di distanza, e posso sottolineare che in effetti è un titolo di rara maturità, che riesce a far provare una nutrita rosa di emozioni, non facilmente riscontrabile negli ultimi titoli, dotati magari di una grafica spacca-mascella.

Syberia - LucullusGames


Comparto grafico: le ambientazioni per l'epoca erano stupende, con paesaggi caratterizzati da cambi di regia, e cura certosina per i dettagli (zone boscose, innevate, industrializzate, e macchine affascinanti). Ciò che riesce a catturare ancora oggi sono i dettagli. Sullo sfondo statico spiccano particolari in movimento, quasi a dare vita a un piccolo affresco, e così assistiamo (tra le altre cose): al cinguettare degli uccellini, allo scrosciare dell'acqua, e al fluire voluminoso di banchi di fumo dai comignoli di ristoratori camini.
Syberia non rinuncia neppure all'anima un pò più cinematografica dei filmati, che ci fanno gustare meglio le differenti località: la città universitaria di Barrockstadt, la stazione termale di Aralbad, e il complesso industriale di Komkolzgrad.

Comparto tecnico: gli aficionados dei vecchi punta e clicca, delle opere delle leggendarie Sierra e LucasFilm hanno mal sopportato il passaggio dalla struttura 2D a quella 3D di quegli anni. Qui troviamo una soluzione ibrida che funziona molto bene, e penso non faccia storcere il naso a nessuno: fondali rigorosamente in 2D, con alcuni elementi e personaggi in 3D.
L'unica critica che muovo è la difficoltà - a volte - di evidenziare a schermo gli elementi importanti per la risoluzione dei puzzle, a meno di non passarci proprio sopra col puntatore del mouse. Una situazione che rischia di incrementare il peso del backtracking.

Comparto audio: di buon livello, soprattutto se pensiamo che molte avventure grafiche moderne non sono neppure localizzate in italiano. Vanno sottolineate soprattutto i timbri vocali, e la campionatura ambientale. La colonna sonora non è memorabile, ma s'adatta bene alle differenti fasi delle vicende.

Titolo: Syberia 
Genere: Punta e Clicca
Sviluppatore e Editore: Microids
Data di rilascio su pc: 1 settembre 2002

Commento finale: Benoît Sokal (già autore di Amerzone), e la Microids riuscirono a creare un'opera moderna (ricca di belle ambientazioni e filmati cinematografici) e al tempo stesso capace di fare l'occhiolino alla struttura più nostalgica (sistema di movimento classico, e fondali in 2D). La trama è in grado di rapire completamente il giocatore, l'atmosfera insieme ad alcuni protagonisti (su tutti Hans e Oscar) sono un valore aggiunto, che non è sempre facile ritrovare in un videogame story driven.

Pro:

  • Trama
  • Doppiaggio
  • Capacità d'emozionare


Contro: 

  • Enigmi non complessi


Voto 8,5


Fonte immagini: Google