No Man's Sky nasce da un'idea geniale e offre una longevità eccezionale, eppure all'inizio non era sbocciato tutto il potenziale
Edit: recensione aggiornata in data 30 luglio 2018. E' stato aggiunto il paragrafo "Next" (posto prima del commento finale)
Il titolo di Hello Games si pone 2 obiettivi: realizzare un'ambientazione spaziale vasta e ricca d'atmosfera, nonchè offrire un'esperienza unica e diversa per ciascun giocatore
No Man's Sky ha il grande merito di voler avvicinare il pubblico più giovane (o meno esperto) verso quell'atmosfera spaziale - fino ad ora - ad esclusivo appannaggio di opere più complesse, senza però voler mettere in piedi esperienze simulative profonde. Ad esempio: la fase shooting (col BoltCaster del multi-tool) è più semplice persino rispetto a quanto visto nei classici moba; l’atterraggio e la guida delle astronavi sono gestibili semplicemente con il pad, sicchè non serve usare Joystick particolari come il Thrustmaster Hotas Warthog o il Saitek X52; e gli upgrade dei sistemi non sono caratterizzati da complessi alberi di abilità, ma sono sorretti soprattutto dal recupero delle risorse.Inoltre non è presente una ricca rete di dati, nè troviamo meccaniche complesse caratterizzate da ripide curve d’apprendimento alla Star Citizen, Elite Dangerous o X Rebirth. Ma l’idea non è neppure quella di proporre un’esperienza tipicamente arcade o adrenalinica.
L’impostazione delle battaglie spaziali con le astronavi (a mezzo di cannoni fotonici) non ricorda assolutamente quelle di uno Star Wars, nè è presente una storyline corposa alla Mass Effect. Anche l’elemento survival non è così marcato, come invece potrebbe erroneamente apparire dopo le prime fasi di gioco.
C’è però l’intrinseco fascino delle grandi potenzialità dell'algoritmo procedurale usato per la creazione dei mondi, anche se - come vedremo - si poteva fare di più su questo campo. Va sicuramente menzionata la grande quantità di dati generabile: è talmente vasta che non ci basterà un’intera vita per poter scoprire ogni singolo corpo celeste, neppure potendo impiegare un solo secondo per viaggiare di pianeta in pianeta. E qui risiede l’altra anima intrigante e rasserenante di No Man's Sky, ovvero l’avventura, la scoperta e la successiva catalogazione di flora, fauna e pianeti.
No Man’s sky è un titolo esplorativo. E come tale è indirizzato ai sognatori, ovvero ai possessori della variante DRD4-7R del fantomatico gene dell’avventura.
Sia chiaro, lo schema procedurale non l’ha inventato Murray, i Roguelike ne fanno un cavallo di battaglia da decenni. E non è la prima volta che un titolo decida di puntare tutto sull'esplorazione, più che su meccaniche tradizionali (citiamo ad esempio Journey e ABZU). Eppure il buon mix tra l'approccio non convenzionale che mette da parte il "pew pew" degli shooter, e l'uso di un algoritmo procedurale più sofisticato del solito (c'è la possibilità di vedere cose che altri giocatori dello stesso titolo non vedranno mai), dona quel quid che ha l'odore del pionieristico. Da questo punto di vista No Man’s sky è effettivamente un titolo unico.
A questo punto sorge però un dubbio: "non è che magari l’idea sia più forte nelle nostre menti da sognatori, piuttosto che sulla carta (pardon, dinanzi al nostro schermo)?"
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Multi-Tool all'opera - No Man's Sky |
L'attesa del piacere è essa stessa il piacere (Gotthold Ephraim Lessing)
Tra le cose più divertenti da fare in No Man's Sky c'è la fase di Catalogazione e di denominazione di specie animali e vegetali, di minerali, e di pianeti. Per rivendicare le scoperte, bisogna però accedere alla voce "scoperte" (dal menù) e caricare nell'atlas il nominativo dell'oggetto per evidenziare di essere stati i primi a farlo.E’ possibile altresì: studiare razze aliene, commerciare (il sistema dei prezzi segue un percorso casuale, non c’è una simulazione del mercato come in Elite Dangerous), ingaggiare blandi scontri spaziali, rispondere a segnali di SOS di navi mercantili, fuggire da imboscate pirata, far arrabbiare le sentinelle (questa opzione non ve la consiglio), acquisire nuove tecnologie, migliorare la tuta spaziale, impadronirsi di nuove navicelle e armi, conseguire il pass dell’Atlante per accedere a zone altrimenti precluse, perlustrare i buchi neri (se davvero ne avrete il coraggio), e interagire con la fauna (dar da mangiare alle creature potrebbe ingraziarcele).
Le prime fasi di gioco di No Man's Sky: un inizio comune
Nei panni del Viaggiatore, ci sentiremo - almeno inizialmente - un po' come Mark Watney (il protagonista di The Martian). Il prologo rappresenta una sorta di tutorial, che ci vede impegnati nel riparare i sistemi danneggiati della tuta e dell’astronave. Ma prima di tutto bisogna familiarizzare col poliedrico Multi-Tool, ovvero lo strumento di caccia e raccolta. Questo attrezzo - a forma di pistola - può scansionare l'ambiente circostante, indicandoci i siti ricchi di risorse necessarie al crafting.Dopo aver rimesso in piedi la navicella, giunge il momento di andare a caccia dell’ignoto. Una volta giunti al di fuori dell’atmosfera del primo pianeta, occorre dirigersi verso una galassia a scelta, barcamenandosi nella scomoda mappa stellare (che spero venga decisamente rivista). Il focus è ovviamente l’esplorazione dei pianeti, ognuno dei quali avrà una sua flora, fauna, e atmosfera. C'imbatteremo così in climi temperati, glaciali, infernali, oceanici, o desertici... Ma dopo aver calcato il settimo o l'ottavo limes alieno, un tarlo si farà strada lungo la nostra testolina, facendo sempre più rumore, e infine urlerà: "tutta qui la biodiversità?"
In No Man's Sky i panorami risultano sicuramente diversi nei colori, ma lo sono meno nei set. Le stazioni, le rovine antiche, e la morfologia di base saranno purtroppo sempre troppo simili. Ed era lecito aspettarsi di più.
Assente una trama in senso tradizionale, ma qualcosa di criptico non tarderà a manifestarsi
Vi avevo già anticipato dell’assenza di un canonico plot narrativo, ma avremo comunque varie possibilità interessanti. Potremo ad esempio dirigerci verso il centro della galassia, o optare per un percorso più arzigogolato seguendo le indicazioni del misterioso Atlante.![]() |
Ai confini dell'universo - No Man's Sky |
Lo studio delle razze aliene: Korvax, Gek, e Vy’keen
Per poter comunicare con essi, dovremo prima apprendere il loro linguaggio. Le singole parole possono essere scoperte tramite la ricerca di specifici monoliti sparsi nelle galassie (che fanno tanto 2001: Odissea nello Spazio). Sarà possibile quindi intavolare "dialoghi" a scelta multipla che potrebbero portare a interessanti esiti, nel caso in cui avremo compreso bene la cultura e la tradizione delle creature.Recuperare risorse, migliorare l’attrezzatura, vendere il superfluo: un circolo vizioso imprescindibile
In No Man's Sky la raccolta delle risorse è fondamentale, ma la gestione dell’inventario è legnosa, oltre che avara di spazio. Gli slot non bastano mai. L’inventario è suddiviso in 3 voci: multi-tool (se ne trovano di nuovi nei rifugi e negli accampamenti), exotuta (risulta migliorabile scovando le capsule d’atterraggio, attivando i relativi ologrammi), e astronave (da scovare o pagare a peso d’oro).Per ottenere i potenziamenti, bisogna recuperare tante risorse (scansionando i pianeti), quindi si rende necessario espandere gli slot. Tale operazione è tuttavia valida solo per le tasche della tuta, mentre il multi-tool e le navicelle andranno scovate o acquistate. E per fare tutto ciò servono i soldi!
Per accumulare denaro occorre riempire l'inventario di risorse da vendere, per cui avete già capito dove voglio andare a parare: è un pò come un cane che si morde la coda. Non si poteva rendere le operazioni meno legnose?
Spunto critico: la magia - inizialmente preponderante - va scemando col proseguo delle ore.
Il database è talmente ricco di elementi che il motore di gioco riesce a partorire qualcosa come 18.446.744.073.709.551.616 pianeti.
No Man's Sky non è un simulatore spaziale ma un titolo esplorativo. Però, se dopo alcune ore incombe la monotonia estetica, cosa succede alla magia e all'avventura iniziali?
Be, l'energia scema un pò, anche se non muore mai del tutto. Si poteva però fare di più.
Il rapporto quantità/qualità non convince, era necessario giocare con un numero di variabili decisamente maggiore. E’accettabile che non tutti i pianeti riescano a stupire, del resto l’universo è molto vario e non sempre offre immagini stupende. Ma è insoddisfacente constatare come molti elementi - di pianeta in pianeta - siano praticamente frutto di pochissimi modelli, e che alcuni esemplari (soprattutto della flora) siano proprio frutto degli stessi set, diversificati per lo più nella colorazione.
La morfologia profonda è limitata a pochi asset, le texture sono riciclate a iosa. E - soprattutto - mancano decisamente quelle specifiche conformazioni che danno unicità ai vari corpi celesti (calotte, anelli, poli, conformazioni geologiche, strutture ipogee, ecc…). Gli unici punti d’interesse risiedono in caverne, grotte sotterranee, e avamposti. Quest’ultimi però risultano tutti identici.
L’ecosistema superficiale, invece, varia di più grazie a distese rocciose, desertiche, tropicali, acquatiche, e radioattive. In No Man's Sky ci sono anche aspri avvallamenti montuosi, e fumi tossici.
La paletta cromatica fa un uso (forse) eccessivo dei colori saturi: persino lo spazio profondo - invece di essere caratterizzato da un nero bituminoso - qui risulta incredibilmente variopinto. Ma questo è un aspetto soggettivo, inoltre rispecchia perfettamente l'obiettivo perseguito dagli sviluppatori di realizzare scenari volutamente non realistici.
Non risultano eccezionali né la realizzazione tecnica né l’ottimizzazione generale. Ad esempio i giacimenti minerari rimangono fluttuanti nell'aria quando ne asportiamo la base tramite il multi-tool. Il caricamento delle texture è lento, e il campo visivo ha un raggio troppo ridotto. Troviamo compenetrazioni poligonali, diversi bug minori e glitch grafici. Inoltre il frame-rate non è stabile e c’è dello stuttering.
I crash iniziali di No Man's Sky sono stati quasi del tutto limitati dall'ultima patch, che tra le altre cose ha incluso il pacchetto Visual C++ Redist 2010; ma alcune CPU che non supportano le istruzioni SSE 4 (come i phenom) continuano a causare dei riavvii indesiderati. Inoltre è stato evidenziato solo successivamente che erano necessarie le Open GL 4.5 per poter far funzionare il titolo.
Sia i motivi ambientali (realizzati da Paul Weir) che la colonna sonora (realizzata dalla band post-rock britannica dei 65daysofstatic) risultano piacevoli.
Next: il quarto macro update potenzia visibilmente l’offerta di No Man’s Sky
No Man’s Sky è stato accolto da una miriade di critiche, e francamente temevo una debacle del team creativo. Eppure il videogioco di Hello Games non era certo da buttare già al day1, seppur fosse chiaro che 2 anni fa c’era tanto potenziale inespresso. Ma Sean Murray ora può finalmente gioire di numeri impressionanti: dati alla mano No Man’s Sky ha registrato un picco di oltre 96.000 giocatori negli ultimi giorni, come potete vedere nell'immagine qui a fianco.Ad ogni modo, nel frattempo non c’è stato solo Next ma ben tre altri update interessanti: Fondazione ha potenziato le meccaniche survival grazie all'introduzione delle basi e di nuovi elementi (risorse e tecnologie) per il crafting; Path Finder ha introdotto i veicoli planetari e le corse su circuiti realizzati e condivisi dai giocatori stessi; Ascesa dell’Atlante ha sviluppato la suddivisione in classi per navicelle e armi, ma soprattutto ha potenziato la struttura economica del videogame (introducendo nuovi materiali e missioni).
Mentre le novità dell’update Next riguardano la nuova visuale in terza persona, le attività multiplayer, e varie implementazioni tecniche.
L’introduzione della terza persona amplifica il coinvolgimento, donando una nuova prospettiva sia in volo che durante le immersioni subacquee. Soprattutto permette di avere un quadro più ampio sullo spazio che occupiamo quando siamo impegnati nelle battaglie spaziali, perché siamo in grado di valutare in modo più preciso le distanze tra i contendenti.
Lo stesso discorso non vale però quando siamo a terra. O meglio, ci sono sia svantaggi che vantaggi. Durante la normale esplorazione sulla superficie questa feature esalta sicuramente la componente estetica legata alle animazioni del nostro personaggio, inoltre possiamo ammirare la buona — ma non profonda — personalizzazione dell’equipaggiamento.
La terza persona di No Man's Sky va però rivista quando siamo coinvolti nelle sparatorie sulla terraferma. Quando imbracciamo l’arma la visuale libera è minore, perché le fattezze del personaggio occupano gran parte dello schermo, inoltre il sistema di puntamento non è molto preciso.
Ovviamente non mancano vari upgrade tecnici e grafici. Oltre a poter contare su texture più rifinite, ora possiamo ammirare più dettagli e strutture più variegate, sia intorno ai pianeti (anelli, tempeste radioattive, anomalie) che in superficie dove è possibile distruggere il terreno e edificare sott'acqua.
Durante la navigazione avremo a che fare con polveri più dense, che inevitabilmente influiranno sulla visibilità; durante la fase di atterraggio potremmo dover fare i conti con un maltempo in grado di rendere più complessa e più movimentata la procedura di attracco. Ma non è finita qui, abbiamo a che fare pure con un multiplayer che ci permette di condividere i bottini con i nostri amici, e possiamo addirittura comandare una flotta.
Volendo si potrebbe fare anche di più, sia ottimizzando meglio il codice (ci sono ancora una marea di glicth minori), che potenziando la fase di shooting nonché la qualità della narrativa (ancora impalpabile). Ma di passi in avanti ne sono stati fatti tantissimi in questi 2 anni. E sono stati fatti senza l’aiuto di Sony, rea di aver gonfiato l’hype per No Man’s Sky con una massiva campagna marketing disinformativa sui reali iniziali intenti di Hello Games.
Titolo: No Man's Sky
Genere: Esplorativo
Sviluppatore ed Editore su pc: Hello Games
Data di rilascio su pc: 12 agosto 2016
Commento finale: non siamo di fronte a qualcosa di davvero innovativo, ma l’esperienza sta cominciando a sviluppare il suo potenziale. La fortuna di No Man’s Sky dipenderà molto dalle ulteriori e future espansioni, che sicuramente arriveranno perché il titolo si presta ad una gestione simile a quella di un Moba. La struttura a scomparti permette di aggiungere nuove variabili senza grosse difficoltà.
Pro:
- Longevità
- Fascino dello spazio profondo
- Esperienza intima
- Esplorazione, avventura, e ignoto da conquistare
Contro:
- Fase shooting e narrativa
- Tecnicamente si doveva fare di più su pc
- Pochi modelli
Voto 7,5
Fonte immagini: Google