DiRT Rally mette al centro dell'attenzione la guida avventurosa e rischiosa di un rally dove il copilota diventa fondamentale per far fronte a cunette inaspettate, pioggia offuscante, fanghiglia insolente e curve spettacolari
Dopo l'inaspettato Early Access su Steam, l'esperimento dei ragazzi di Birmingham può dirsi riuscito
Inizialmente il brand si fregiava del nome di un grande campione (Colin McRae), successivamente veniva affiancato anche il suffisso "Dirt": il modello di guida ibrido stava via via dando risalto alle componenti arcade. Dirt 3 completava questa trasformazione, puntando più sulla spettacolarità che sul tecnicismo: un approccio che scontentava i fan di lungo corso, ma che funzionava, almeno, per il nuovo target. L'industria era mutata perchè lo era stata la nuova classe di giocatori (in parte).
E' un passaggio storico che vede l'avanzata prepotente dei casual gamer (la Nintendo Wii fonda il suo successo proprio su questo target).
Qualcosa però si rompe nell'equilibrio del mercato, e arriviamo a Dirt Showdown: "i titoli col tempo sono diventati troppo accessibili". Negli ultimi anni, però, il successo degli indie dimostra che oltre ad esperienze più semplificate, c'è posto anche per il brivido della vera sfida, e della soddisfazione di spingersi oltre i propri limiti: ed ecco Dirt Rally.
Non tutti alla Codemasters credevano in questo progetto, al lavoro c'erano pochi dipendenti. Per capire se l'esperimento di un ritorno alle origini era valido, era necessario avere un rapporto più diretto con i giocatori: si punta quindi all'early access su steam. Posso anticiparvi che il risultato finale è ottimo, ma la travagliata e lunga gestazione - nonché un budget non esaltante (almeno non nelle primissime fasi del progetto) - ha lasciato qualche strascico.
Tra le novità più interessanti, menziono la rivista gestione della fisica e dell'attrito radente. Le superfici rispondono ora con feedback più variegati, il feeling è abbastanza realistico e discerne tra manto asfaltato, ghiacciato, fangoso, ...
Non siamo dinanzi ad un racing simulativo, difatti lo spazio di frenata sebbene ampio non punisce come dovrebbe gli eccessi di pesanti accelerazioni, ma la forza centripeta da comunque peso a una traiettoria in curva mal calibrata. E' soddisfacente guidare questi bolidi, soprattutto in condizioni climatiche particolarmente avverse, dove inoltre cunicoli, dossi o massi a bordo pista mettono a dura prova le sospensioni.
Rispetto agli ultimi titoli della saga, ci sono poche specialità
Rally classico (corsa contro il tempo), RallyCross (prevede batterie di avversari all’interno di circuiti chiusi, e consente di fare a sportellate), e HillClimb (scalata impervia sulle Montagne Rocciose; si tratta di vere e proprie imprese in situazioni precarie sui tornanti di Pikes Peak).Le modalità a disposizione: Eventi Personalizzati, ottime per prendere subito confidenza col titolo (impostando alcuni parametri per scendere subito in pista); Carriera, dove il denaro è alla base di ispirate meccaniche gestionali (acquisire auto, un capo meccanico, e gli ingegneri con specifiche abilità che influiscono sulla gara); Campionati (il sistema RaceNet mette a disposizione eventi cadenzati nel tempo).
Le location prevedono 6 nazioni, e circa 70 prove speciali che si basano per la maggior parte su segmenti reali (anche se poi troviamo diverse modifiche, per garantire maggiore sfida e varietà). La Grecia è ricca di ghiaia e strapiombi, Finlandia e Svezia offrono sfide più semplici per farsi i calli, la Germania vanta i circuiti più veloci, il Galles è il regno del fango e dei pendii, mentre Montecarlo offre curve più tecniche ma manti stradali spesso ghiacciati.
Prima di ogni tappa è possibile settare diversi parametri per il mezzo: non si possono comprare nuovi pezzi, ma è possibile sbloccare alcuni potenziamenti
Multiplayer e Racenet League
Sono disponibili eventi online giornalieri, settimanali e mensili; le specialità sono le 3 su menzionate, compreso il RallyCross (a costituire l'unico PvP online possibile).![]() |
DiRT Rally - Recensione - LucullusGames |
DiRT Rally è un gradito ritorno alle origini
IA: l'esperienza di guida richiede un pò di esperienza (e pazienza), ma i neofiti possono comunque contare su numerosi aiuti, e 5 livelli di difficoltà che si differenziano bene l’uno dall’altro. Si può dunque deselezionare la maggiore assistenza, e incrementare la sfida man mano che si fa pratica, sì da ottenere le migliori soddisfazioni. E' presente anche una buona visuale interna per aumentare l'immedesimazione.
Quale periferica?
E' possibile usare il pad, ma per godersi al meglio Dirt Rally è necessario un volante con pedaliera munita di frizione. Il force feedback restituisce ottime sensazioni che altrimenti si perderebbero. Sono supportati diversi esemplari (Logitech g27, g29 e g920, Thrustmaster t300, ecc...)Comparto grafico: tutti i titoli della casa britannica (anche Grid, Grid 2, Grid Autosport) sono sempre stati caratterizzati da un'omogeneità estetica invidiabile, che non faceva differenza tra auto in primo piano ed elementi in secondo (come vegetazione e spettatori), diversamente da altre realtà come l'italiana Milestone (MXGP2, WRC4). Ma stavolta la paletta cromatica vira su tonalità decisamente meno eccentriche e più vicine alle pennellate scure, a sottolineare un'atmosfera più seria e disincantata; anche se non mancheranno filtranti raggi solari a riscaldare il cuore mentre fan breccia tra la fitta foresta del nord Europa.
I dettagli non mancano, ma non riguardano solo alcuni evocativi scorci ambientali; qui si fa fronte alle difficoltà, non ci si rilassa come in Forza Horizon: sfrecciare su di una pozzanghera, porterà acqua sul parabrezza rendendovi - per pochi istanti - impossibile distinguere bene la forma del circuito; un fanalino rotto in una gara notturna non servirà ad ammirare il cielo stellato, ma causerà probabilmente un incidente poco simpatico; un improvviso colpo di sole non vi addolcirà l'animo con variopinti giochi di luce, ma alzerà la difficoltà in curva, ecc...
Concludo menzionando un'ottima riproduzione per gli interni delle vetture, dettagli che fanno la differenza per gli amanti delle 4 ruote, soprattutto per quelle storiche.
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A tutto gas con stile - LucullusGames |
Comparto tecnico: l'Ego Engine viene aggiornato alla versione 3.0 per garantire una maggiore cura della fisica delle vetture, e un lavoro certosino sulla differente risposta al cambio d'attrito per i vari manti stradali. La fluidità finale è granitica.
Comparto audio: ottimo nella resa per i rombi dei motori, grande impegno è stato portato avanti anche per i suoni ambientali.
Titolo: DiRT Rally
Genere: Racing ibrido
Sviluppatore: Codemasters Racing Studio
Editore: Codemasters
Data di rilascio su pc: 7 dicembre 2015
Commento finale: niente gymkane, freestyle, re-wind, e colori sgargianti; guidare l'ultima fatica di Codemasters è un'esperienza ibrida da non farsi sfuggire. Non è un titolo perfetto, qualcosa andava rifinita meglio, si potevano aggiungere più auto (disponibili sì più di 40, ma solo una rosa ristretta è utilizzabile per RallyCross e HillClimb), e modalità.
Pro:
- Sistema di guida ibrido ben equilibrato
- Alcuni scorci ambientali
- La sfida è tornata ad essere attraente
- Sonoro
Contro:
- Maggiore varietà non avrebbe guastato
- Qualche aspetto poteva essere rifinito meglio
Voto 8,7
Extra:
Fonte immagini: Google