Wasteland 2 Director's Cut - Recensione

Wasteland 2 è testardo, profondo, citazionistico, spietato e passionale 


Il titolo di Brian Fargo - premiato su Kickstarter - è testardo nel proporre, a quasi 30 anni di distanza, meccaniche vetuste o vintage (a seconda delle preferenze del giocatore). Ma si tratta di scelte di game design affascinanti, sebbene non possano soddisfare tutti i gusti.
Wasteland 2 è un videogame profondo nelle tattiche di combattimento, soprattutto nella Director’s Cut che aggiunge: i tratti della personalità, i perk, e le manie (paure profonde verso alcune situazioni/creature). Inoltre viene data la possibilità di colpire punti peculiari del corpo degli avversari, sì da generare menomazioni e danni specifici (un pò come consente di fare il sistema di puntamento Vats di Fallout).
E' un prodotto citazionistico fino al midollo. Troviamo personaggi, film, musiche, ed eventi memorabili degli anni ’80, quasi a ribadire che - almeno cronologicamente, ancor prima di Fallout 1 (1997) - è stato Wasteland 1 nel 1988 a ispirare videoludicamente le aride terre post-nucleari. Va comunque ricordato che alcuni sviluppatori hanno comunque partecipato a entrambi i progetti.
La lore è incredibilmente vasta e abbraccia tutto ciò che è venuto dopo il film di Mad Max (1979), che di fatto ha dato inizio al filone post-apocalittico in generale (la recensione dell'ultimo film della saga Mad Max Fury Road la potete trovare QUI).
La creatura di inXile Entertainment sa però essere anche spietata. La disponibilità delle munizioni è risicata, la probabilità d'inceppare le armi è alta (più di quanto dichiarato), e non è possibile posizionare (comodamente) i membri del gruppo prima di una battaglia.
L’amore e la passione degli sviluppatori verso l’originale concezione è palpabile anche nell'atmosfera drammatica e grottesca, che viene poi rotta da un umorismo tagliente e cinico.

L'Arizona è un posto inospitale

Non saltate i dialoghi ma siate pazienti, altrimenti vi perderete tesori e quest nascoste


Wasteland 2 rappresenta un mix di esplorazione, di battaglie in visuale isometrica (ruotabile), di combattimenti a turni, di un'infinità di dialoghi testuali, e di segreti (che scoveranno solo i più pazienti). Saltare i testi porterà a situazioni in cui non si saprà cosa fare, e a oggetti di missioni secondarie e terziarie che non verranno utilizzati.

Versione base o Director's Cut?

La Director's Cut è migliore, per vari motivi: il motore di gioco è più potente (graficamente e tecnicamente); i dialoghi doppiati sono numericamente maggiori; è stata aggiunta la possibilità di colpire il nemico in punti particolari del corpo, per creare delle menomazioni come malus alla corsa o nell'imbracciare l'arma; ed è presente un ramo di talenti in più che aggiunge manie e perk. Quest'ultima aggiunta rende più loquaci i 4 protagonisti da noi creati, giacchè i talenti donano una maggiore personalità.

I dialoghi vanno diretti selezionando il personaggio con le check dialogiche più sviluppate

Trama: non si tratta di una main quest particolarmente memorabile, né originale. L’inizio, infatti, è un mero pretesto per girovagare nelle lande e far man bassa di nemici. Ciò che rende la narrativa affascinante sono le varie situazioni, le location opzionali da scovare, i bivi da intraprendere, e le scelte morali in cui c’imbatteremo (che modificheranno anche l’assetto e l’estetica del Mondo di gioco).
Interpretiamo delle reclute dei Ranger del Deserto che rappresentano l’ultimo baluardo di giustizia e di civiltà. A questi sono contrapposte delle creature abominevoli (moralmente e/o fisicamente), che in qualche modo sintetizzano le conseguenze della passata guerra nucleare. Il nostro primo compito è quello di metterci in cammino per risolvere l’enigma celato dietro la morte di un nostro famoso ed esperto collega.

Gameplay: iniziamo con lo scegliere i primi 4 personaggi di un party che arriverà a contare al più 7 membri. Si possono sfruttare i Ranger prestabiliti o si possono elaborare manualmente nuove figure. In ogni caso vi consiglio di ingaggiare: un cecchino (con un elevato raggio d’azione) da mandare in avanscoperta solitaria, un medico-chirurgo, e ovviamente un leader con un buon valore di carisma e di leadership.
Prima di uscire dalla Cittadella potrete reclutare anche Angela Deth (quinto personaggio) abile in Forza Bruta, e in una delle 3 check dialogiche. Queste ultime sono necessarie per aprire sbocchi narrativi secondari, che risultano fondamentali per approfondire il più possibile le vicende.
Ci sono 7 attributi principali (coordinazione, forza, carisma, percezione, intelligenza, velocità e fortuna) che determineranno: le statistiche passive (schivata, colpo critico, iniziativa, costituzione), le skill (che in seguito saranno ottenibili a ogni nuovo livello raggiunto), e gli AP (action points) da spendere in battaglia.
Questi 7 attributi vanno scelti con cura, poiché in seguito si potranno incrementare per lo più attraverso l'equipaggiamento di ciondoli o mediante la scoperta di nuovi monumenti. Anche l'evoluzione del personaggio dona nuovi punti da investire, ma solo ogni 10 livelli: capite quindi che non si recupereranno rapidamente le eventuali mancanze.
Le skills sono circa 30 e sono suddivise secondo tre parametri (abilità nelle armi, generali, e conoscenza). Alcune di queste saranno secondarie per chi vorrà limitarsi all'esperienza inscenata dal solo plot narrativo principale, ma diverranno imprescindibili nel caso in cui si volesse espletare delle particolari missioni secondarie (mi riferisco alle abilità: riparare tostapane, amico degli animali, meccanico,...).
Sono invece fondamentali queste; apertura delle serrature e casseforti, informatica, le 3 dialogiche, e le 2 mediche.

Sistema di combattimento d'altri tempi e di grande fascino


Il battle system è legato alla suddivisione del terreno in una griglia (fatta di tanti quadratini), alla presenza dei turni, e all'uso dei punti azione. Questi ultimi vanno spesi per: muoversi, caricare le bocche da fuoco, cambiare la postura (inginocchiarsi migliora mira e schivata), scegliere la modalità di fuoco (headshot, raffica), e creare delle imboscate (aspettare l’avanzata del nemico per colpirlo entro una data distanza da noi).

Compra/Vendita


I.A: la difficoltà sale notevolmente passando ai livelli successivi. Tuttavia i nemici non brillano per manovre d’accerchiamento particolari. L'Intelligenza Artificiale non è menomata, ma non sfrutta bene (a volte) la superiorità numerica e le coperture. Tra l'altro - non di rado - finisce col colpire anche i suoi stessi elementi.
Ma non fatevi ingannare, perchè la potenza di fuoco e il numero del nemico vi metteranno a dura prova, già alle basse difficoltà; soprattutto se siete inesperti in questo genere di giochi.

Comparto grafico: non è il punto forte del prodotto, ma non è da buttare. A parte gli eventi casuali, ogni zona che incontreremo avrà un suo mood specifico. Anche se la caratterizzazione generale, fatta di decadenza e di precarietà, rimarrà sempre.
I modelli e le animazioni dei personaggi sono però risicati e ripetuti troppo spesso: ciò limita un po' l’immersione. La paletta cromatica ci offre situazioni diverse: si passa dal grigiore di zone disabitate, al rosso e al marrone dei deserti dell’Arizona; sino al florido verdeggiare di una vegetazione in ripresa nella mappa della California.
Fatta eccezione per il filmato introduttivo (girato con attori veri), non ci sono cut-scene da gustarsi.

Comparto tecnico: la modellazione poligonale è più che sufficiente, anche se le location sono un pò troppo statiche; sono migliori - ma non stupiscono - gli effetti particellari. E’ presente ancora qualche piccolo bug, ma nulla di grave: perciò salvate spesso. Ci sono anche alcuni glitch grafici, ma personalmente non ho riscontrato alcun crash.



Comparto audio: la colonna sonora curata da Mark Morgan (già adoperato in Fallout 1 e 2) è buona ma non memorabile; il doppiaggio è invece ottimo. La traduzione in italiano è stata affidata al crowdsourcing: non è perfetta, ma è migliorata molto rispetto a quella iniziale, dove alcuni bug costringevano a usare la lingua inglese; inoltre alcune frasi non erano tradotte.

Commento finale: non è il titolo che cambia i connotati al genere ma è comunque un buon prodotto, pur con le sue imperfezioni. Mi è piaciuto molto il sistema di specializzazioni che dona maggior forza alla componente ruolistica. L'interazione con l'ambiente è ottima, ma alcune azioni si possono svolgere solo se si è in possesso della relativa abilità.
Peccato che alla lunga si avverta una certa ripetitività negli scontri. A tal proposito vi consiglio di migliorare l'abilità "Escursionista" sì da limitare (almeno) l'incorrere degli eventi casuali.

Pro:

  • Atmosfera e personalità da vendere
  • Tante quest secondarie che sfruttano benissimo skill apparentemente poco utili
  • Combat system...
  • Tanti segreti da scovare
  • Longevità

Contro: 

  • ... Ma si poteva renderlo ancora più stimolante (alla lunga diventa un pò ripetitivo)
  • Graficamente non stupisce, ma la versione Director's Cut migliora questo aspetto


Voto 8,4





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