The Witness - Recensione

The Witness è un’opera emotivamente coinvolgente; si tratta di un Puzzle-Game inserito in una formula Open World che nasconde più gradi di lettura

The Witness giunge alla luce dopo 7 anni di gestazione


Quando un prodotto è in lavorazione da troppo tempo si teme sempre il pericolo vaporware, ma anche stavolta Jonathan Blow — già autore dell’apprezzato puzzle-platform Braid — non delude le aspettative.
Diversamente dal succitato titolo questa volta la telecamera è in prima persona. Non è solo una scelta puramente estetica, ma di game design: gli enigmi vanno risolti sfruttando anche la prospettiva, osservando attentamente l'ambiente circostante. Inoltre l’isola su cui ci muoviamo è liberamente esplorabile, e non è prevista una limitazione nella valutazione di quale rompicapo svolgere prima, eccetto l’aver sbloccato — solo in talune circostanze —  l’accesso a determinate zone e pannelli.
Gli indie spesso sono prodotti che riescono ad osare, che riescono a mettere in piedi idee poco spendibili agli occhi dei grandi publisher. Questo gioco non nasce per essere alla portata di tutti, non si preoccupa di puntare esclusivamente alle vendite, quanto più a far ragionare il giocatore. Vuole entrare nei vostri cuori attraverso il ricordo che porterete di questa esperienza, anche negli anni a venire: risolvere alcuni enigmi vi farà davvero scervellare le meningi.



Ambientato su un'isola misteriosa 


Contesto: i puzzle sono ben congegnati e basati anche sulla matematica, però col tempo s‘alimenta un tarlo sul plot del gioco dei Thekla. Apparentemente non vi è traccia di alcuna velleità narrativa, non siamo di fronte ad esempio ad un gioco simile a The Talos Principle. Non ci viene detto nulla sul perché siamo su quest’isola, non abbiamo indizi su come risolvere gli enigmi, non sappiamo perché il luogo è così diverso da zona a zona, e perché si scovino via via oggetti consunti, di una presenza passata… Siamo forse in un contesto post civiltà come nel ciclo di Shannara?
E quelle registrazioni, quelle che ogni tanto si scovano… sono davvero solo fini a se stesse? Non vi voglio svelare nulla, perché il gioco si poggia proprio sul mettere insieme i vari puzzle…

La mela sull'albero ci indica la soluzione


The Witness è l’opera di una mente eclettica


Gameplay: tutto gira intorno ai Pannelli. Diversamente da altri titoli basati sugli enigmi qui non siamo chiamati (in generale) a spostare e combinare oggetti, bensì dobbiamo più che altro accedere all'interfaccia di strutture spesso quadrate, e collegare tramite delle spezzate uno o più punti iniziali del pannello, avanzando su un percorso labirintico irto di ostacoli. Queste sfide sono poi ulteriormente collegate tra loro tramite dei fili colorati, e raggruppate in determinate zone della mappa; portando a termine tutti gli enigmi di una particolare zona sbloccheremo cancelli, marchingegni vari, e sotterranei ubicati in altre posizioni dell'Isola. Insomma le funi colorate simulano degli ideali fili elettrici.
Per risolvere i puzzle non bisogna limitarsi all'analisi del pannello di fronte ai nostri occhi, spesso l'ambiente circostante svela la specifica soluzione, ma solo si riesce a trovare la giusta connessione cambiando prospettiva. Altre volte invece occorrerà solo basarsi sulla logica e su basilari concetti di geometria (come la simmetria).
Facciamo però un passo indietro, altrimenti il tutto risulta un pò troppo vago. Inizialmente ci verrà chiesto di interagire con i "quadri" al fine di collegare due sezioni opposte: unendo i punti dello stesso colore, separando le immagini bianche da quelle nere, evitando alcuni figure ecc... Poi le cose cominceranno a complicarsi quando tutte queste regolette andranno a combinarsi tra loro.
Tuttavia la vera novità sarà apprendere che per risolvere alcuni enigmi occorrerà osservare l'ambiente circostante, girando intorno al pannello per allinearsi con lo sfondo naturale di una scogliera, o di un albero sui cui rami è presente una mela. A questo punto abbiamo compreso che l'Isola non è solo un contenitore di enigmi ma che occorre interfacciarti con le sue asperità e linee morfologiche per poter completare il gioco.
Sembra semplice vero? E se vi dicessi invece che c'è ancora un ulteriore livello di analisi da comprendere? Ebbene l'isola stessa è un enorme puzzle, se salite su un cornicione e guardate le stradine o se unite idealmente tra loro gli elementi del panorama - sempre tramite il gioco della prospettiva - evidenzierete sotto i vostri occhi ulteriori puzzle.
Gli enigmi sono oltre 600, e alcuni sono davvero ostici… Ma che dico, alcuni sono davvero punitivi. Se non siamo in grado di risolvere un particolare quesito possiamo proseguire oltre, e ripensarci con calma. A volte però alcuni di essi necessitano di soluzioni propedeutiche, ed allora non ci resterà altro da fare che seguire il flusso energetico che collega i vari pannelli (si, ancora loro) e rispettare così l'ordine di progressione.

Pannelli e flussi energetici


Comparto audio: non ci sono veri e propri temi musicali, o una colonna sonora. Tutto si poggia sul ricercato campionamento ambientale che smorza il senso di solitudine del personaggio che manovriamo. Quindi ascolteremo il fruscio delle foglie, il calpestio ovattato dei granelli di sabbia o il più rumoroso contatto con le lamiere di una casa abbandonata, o ancora il gridolio di strette fenditure attraversate dal vento.

Comparto grafico: l’isola è un tripudio di colori saturi ed effetti di luce. Il Cel shading, ricco di dettagli, ci propone un setting ispirato graficamente all'impressionismo francese di fine ’800. La flora non è tipica di una precisa zona del nostro globo terraqueo, ma fa riferimento a un mix di scenari diversi: l’eleganza dei giardini giapponesi, la vitalità confusionaria della foresta tropicale, la desolante tundra macchiata da nivee zone subpolari, la più ordinata foresta temperata tipica dei feudi imperiali, e così via.

Comparto tecnico: la natura più ragionata non impone effetti speciali degni di nota, o avanzate opzioni da impostare. Di fatto l'unico elemento interessante è il sistema d'illuminazione che svela le forme del nostro protagonista.  Mi limito quindi a sottolineare una buona ottimizzazione per il motore di gioco proprietario, privo di cali di frame. La mole poligonale non è particolarmente densa, ma del resto in questa specifica esperienza non incide in alcun modo.

Titolo: The Witness
Genere: Puzzle
Sviluppatore ed Editore: Thekla, Inc.
Data di rilascio: 26 gennaio 2016
Piattaforme: Pc, Ps4

The Witness - Recensione - LucullusGames



Commento finale: The Witness è un titolo pensato per gli amanti dei puzzle, per chi ha voglia di attivare il cervello davanti al monitor/Tv. Se non siete armati di buona pazienza, probabilmente questo titolo non fa al caso vostro. Ci sono anche enigmi difficili da portare a termine e non potete contare sugli aiuti in-game, ma se amate la sfida ne rimarrete stregati. Ciò che mi ha stupito maggiormente è stato il grado di lettura della sfida, inizialmente infatti non avevo colto che i puzzle non si limitavano ai soli pannelli. 

Pro:
  • Level design
  • Sfide stimolanti
  • Longevità
  • Un mistero da svelare


Contro: 
  • Non adatto a chi ha poca pazienza


Voto 8,5



Fonte immagini: Google