The Legend of Korra - Recensione

The Legend of Korra ci porta nell'universo cartoon caratterizzato dalla possibilità di dominare 4 elementi di estrema importanza per l'equilibrio, retto dall'unico essere capace di ghermirli tutti: l'Avatar


Non sempre sviluppatori di grande talento sono in grado di sfornare un grande titolo da un'intrigante licenza


Contesto: l'ambientazione ci propone un Mondo suddiviso in quattro fazioni - tante quanto i 4
elementi Aria, Acqua, Fuoco, Terra - in guerra tra loro.
Nulla di nuovo per noi popolo del Mediterraneo: sono le 4 radici su cui Empedocle ha tentato di spiegare la Natura e l’origine del Cosmo, o se vogliamo Ippocrate ha usato per spiegare l’origine delle malattie nell’uomo.
In questo Mondo, esistono i Bender, capaci - come suggerisce la parola in inglese, nonchè il nome del robot di Futurama - di piegare a sè uno dei 4 elementi succitati. Solo l’Avatar - garante della pace tra le Nazioni - ha però le capacità di sprigionare la forza di tutti e quattro.
Questa figura si reincarna ciclicamente. L’avventura che andremo a vivere riparte 70 anni dopo le vicissitudini di Aang (un altro Avatar).
Idealmente ci troviamo in un arco temporale successivo alla seconda stagione della serie animata, sbarcata (successivamente) anche in Europa. Noi impersoniamo Korra (il nuovo Avatar). Una figura femminile moderna. Non si tratta del solito personaggio debole ed emotivo, ma di una personalità combattiva: dotata di grande personalità.

The Legend of Korra  Recensione


Purtroppo si è materializzato il pericolo di un Tie-In poco curato


Se da un lato avere la possibilità d’impersonare una figura così forte (e ben caratterizzata) ha entusiasmato più che i soli fan dei personaggi partoriti da Bryan Konietzko e Michael Dante DiMartino, pensate invece a quanti hardcore gamer sono drizzate le orecchie all'annuncio di quale sarebbe stato lo sviluppatore del titolo targato Activision… Niente poco di meno che i Platinum Games già autori di opere importanti come Metal Gear Rising: Revengeance, Vanquish e soprattutto Bayonetta. Quest'ultimo è senza dubbio il miglior action della scorsa generazione di console, almeno per i gusti del sottoscritto.
A fare da frangiflutti, ci pensa però una trama banale, partorita giusto per dare il là all'avventura; con il solito stereotipato cattivo di turno ad architettare un piano scevro dell’architettura tipicamente machiavellica del franchise. Un’occasione mancata per un brand ricco di sotto-trame intriganti, di humor, e personaggi di spessore.
Nessuno di questi elementi ritroverete, purtroppo, nel titolo in questione.

A cavallo di Naga


Gameplay: si focalizza su 2 assi. Il torneo Pro-bending, e la Campagna (la storia che ci vedrà ri-acquisire i poteri perduti di Korra).
La campagna single player si divide a sua volta in 3 fasi: a cavallo di Naga, dove il titolo diventa una sorta di Endless Runner in cui saltare ostacoli e attaccare nemici, facendo i conti con una velocità crescente; in esplorazone alla ricerca di segreti disseminati qua e là, per potenziare Korra con consumabili ed oggetti permanenti (spendendo la moneta nel negozio gestito da Iroh); e infine in combattimento contro soldati semplici, mini-Boss (in grado di piegare anch’essi uno dei 4 elementi), Mach, e Spiriti di diversa entità e pericolo.
La prima volta che incontrerete ognuno dei suddetti nemici, ne apprenderete le peculiari routineottimamente diversificate. Ciclicamente, nei diversi livelli, ve li ritroverete ad affrontare nuovamente, più e più volte; la battaglia, tuttavia, non sarà la medesima giacchè sarete freschi di nuove tecniche (e combo) da scatenare.
La crescita del personaggio è alla base dell’avventura: iniziamo con tutti i nostri poteri nel prologo, per poi perderli, e recuperarli via via di stage in stage, in una frenesia e ritmo sempre crescenti. Impareremo a padroneggiare diverse tecniche: Tai-Chi (per Acqua), Kung-Fu (per Fuoco), Hung-Gar (per Terra), Ba-Gua (per Aria).

Torneo Pro-bending

E' vivamente consigliato, anche su pc, il controller della Xbox


Il level design - sebbene non proponga vasti ambienti - nasconde una buona profondità. Ci sono, infatti, zone non valicabili sin da subito, che richiedono quindi una seconda run per portare alla luce segreti nascosti.
Il torneo Pro-bending è intrigante sulle prime, ma perderà interesse dopo qualche partita. Non offre varietà d’intervento, le meccaniche sono semplici, e non ci sono abilità speciali a stimolare gli scontri. Si tratta di una battaglia su un’arena, suddivisa in più zone. Si scontrano 2 squadre composte ognuna da 3 bender in grado di piegare a sé 3 elementi diversi; lo scopo è far indietreggiare gli avversari, per portarli nelle fasce più esterne, sino a farli cadere dal ring.
Una mano in più l’avrebbe potuta dare un’impostazione multiplayer, con l’aggiunta di elementi in grado spostare gli equilibri (come tattiche/fasi di gioco differenti), o magari consumabili da spendere in gara. Resta comunque una sfida aggiuntiva alla campagna principale.

IA: stimolante nella difficoltà crescente dei combattimenti, mai punitivi. Ma il Boss finale tanto atteso non brilla per impegno: sarebbe stato lecito attendersi un’ulteriore impennata nella difficoltà, con sudore a fiotti e un gamepad con pulsanti consunti, portato quasi al limite dell’elasticità. Siamo invece sulla stessa falsa riga dell'ottimo Shadow of Warriors dei Flying Wild Hog, dove a fare da contraltare alle terribili ondate finali (su tutte quelle del capitolo 16) ci sono Boss tutto sommato abbordabili.

Dominazione dell'acqua


Comparto grafico: il cell-Shading dona quell'ideale continuità col cartone animato, avendo il grande pregio di far sentire a suo agio il giocatore nell'ambiente di gioco confezionato.
L’espressività dei volti è buona: siamo già programmati, dalla natura, per provare tenerezza verso i grandi occhi di Korra. Le pieghe del vestiario dei personaggi sono tipiche dei fumetti, e donano plasticità e dinamismo anche in combattimento. Gli spiriti - caratterizzati da curve sinuose - sembrano amichevoli, ma tradiscono una cattiveria agonistica senza pari, soprattutto quelli più grossi.
A stupire decisamente meno sono, invece, gli ambienti, spesso troppo spogli come la Città della Repubblica: del tutto anonima; con vicoli tutti uguali, e priva della vitalità e dell’anima che invece dimora nella serie in onda su Nickelodeon

Comparto tecnico: la fluidità è granitica, e non ci sono cali di frame. Di notevole pregio gli effetti estetici rivolti alle diverse combo, e tecniche speciali di combattimento.

Comparto audio: ottime le musiche, riprese di netto dalla serie Tv; buono il doppiaggio in lingua madre. Più che sufficiente l'effettistica ambientale.

Spiriti: carini alla vista, ma poco amichevoli

Commento finale:  il combat system, con gli stili diversi da apprendere, l’adrenalina innescata dopo un duro scontro vinto, e la componente artistica sono gli elementi più riusciti. Fanno invece da contraltare: trama e personaggi dimenticabili, soprattutto per la mancata localizzazione della lingua in italiano; nonché una ciclica ripetizione dei mini Boss.
Consiglio il titolo solo a coloro i quali preferiscono più un’esperienza breve, e stimolante nella difficoltà; pur sottolineando che il titolo è lungi dall'essere ottimo.

Pro:

  • Licenza di The Legend of Korra
  • Design dei personaggi principali, e loro animazioni
  • Combat system

Contro: 

  • Trama e caratterizzazione dei personaggi
  • Alcune location sono impalpabili


Voto 6,5



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Fonte altre immagini: Screenshot personali